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La folle festa dei Little Pony è ciò di cui avete davvero bisogno

I Little Pony sono una folle realtà, che il fatto che non siano famosissimi li rende già indegni per il suolo italico e in questo periodo di sospensioni e rinascite, hanno pubblicato da poco un nuovo album dal titolo “Voodoo we do“: un rito pagano, una festa sfrenata, la perdita completa di inibizioni dopo due anni di reclusione, l’ultimo rave a cui non siete andati per pigrizia, prima che scoppiasse il Covid, quello che avete sempre rimpianto, dannatovi l’anima dopo l’ennesimo “andrà tutto bene“. Che sia andato tutto bene, almeno per me, egoisticamente, è stato vero, ma allo stesso tempo mi è sembrato di invecchiare almeno 10 anni in questo periodo. Mi sono dimenticato le feste in casa, mi sono dimenticato le corse in macchina per andare ai concerti, mi sono dimenticato le nottate in stazione e tutte le relative conseguenze. E non solo mi sono dimenticato di tutti quei prima, mi sono reso conto che forse non me ne importava neanche più molto, forse ero grande ormai.

Ed eccomi qui, in macchina perchè devo portare una cassettiera trovata ad un mercatino dell’usato ad un amico che è appena andato a convivere, un regalo da trentenni per una vita da trentenni. Dannati noi millenials che il Covid ci ha trovato giovani e ci ha ritrovati sull’orlo dell’avere una famiglia nostra. Ed ecco che inizia la prima traccia CPC che mi colpisce come un pugno in faccia e mi torna tutto dentro: la voglia di fare letteralmente schifo, l’alcol, le biciclettate, la casa incasinata, Giacomo sul divano, Anna che mi perdona e che non mi lascia perchè sono noioso. Voodoo we do si rivela essere un rito doloroso che ti fa tornare ai momenti migliori della tua vita, quelli per cui pensavi di non essere più tagliato.

Canzoni scritte in viaggio, riflessioni sulle ossessioni della modernità e le stregonerie da social… Un rito magico, potente come solo i bambini possono immaginare, per scacciare via il superfluo, il compulsivo, l’ostinata arroganza dell’omologazione coatta delle interazioni nelle piccole e grandi cose del quotidiano. I Little Pony non fanno jazz, non fanno rock, non fanno hip hop nè punk o spoken words su basi funk disco rap; i Little Pony sono fuori moda e fuori dal tempo. Il disagio ha un suono ironico, cupo e rabbioso mentre balla: i Little Pony fanno Voodoo.

Con questo mix unico di ansie e sospiri, di rock e jazz, di punk e tratti rap, Voodoo we do è per tutti noi che c’eravamo dimenticati com’era divertirci, che non ci facciamo una canna da mesi e che forse vogliamo tornare ad essere cool prima di essere boomer. Questo disco fa tornare la voglia di vivere.

CM