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Ciao Manu racconta Banksy

 “BANKSY” è il nuovo brano di CIAO MANU, disponibile dal 15 ottobre, in streaming e digitale per Amarena Records / Artist First .

l brano prova ad imprimere le sensazioni che le opere di Basksy suscitano nell’autore, emozioni che riconducono tutte ad un’età pre-adolescenziale. L’ innocenza astratta di “Elfi e di Maghi” accanto ad una pagina così cruda e reale della storia del nostro paese come “Di Pietro e Craxi”.

Ciao Manu” è il progetto del cantautore Emmanuel Falato. Nel 1996, incontra la musica con un brano di Lucio Dalla ed uno degli Articolo 31. Due generi diversi ma che si fondono perfettamente nel suo stile. Dal 2002 al 2019 arrivano i primi brani, la prima band, i primi live. Dai centri sociali ai palazzetti, aprendo concerti ad artisti come: 99 Posse, Brusco, Colle Der Fomento, Kaos, Jack the Smoker (Machete), Jesto, Vacca, Two Fingerz, Turi, Villa Ada Posse, Assalti Frontali, Babaman, Kiave (Macro Beats), Ensi e Raige (One Mic). Nel 2020 nasce “Manu” il suo primo progetto solista di cui cura testi e musiche. I precedenti singoli vengono inseriti nella playlist editoriale di Spotify “Scuola Indie“.

Emmanuel ha risposto alle nostre domande in questa intervista:

Ciao Manu è il nome del tuo progetto musicale solista , come mai questa scelta?
“Ciao a tutti!! Beh in realtà io volevo scegliere “Manu Ciao”, ma non mi veniva accettato dalle piattaforme per pubblicare i brani, dicevano che somigliava troppo ad un nome già famoso XD.
Scherzi a parte, diciamo che queste sono le prime parole che mi vengono rivolte da tutte le persone che incontro, tipo: “Ciao Manu, tutto bene?”… Dato che il mio modo di scrivere è molto diretto e colloquiale (come quando si incontra un amico al bar) mi sentivo a mio agio con questo nome molto informale!”.

Ci racconti un po del tuo percorso musicale ?
“I primi ricordi musicali che ho, risalgono al ’96 (avevo 8 anni) ed usciva l’album “Così Com’e” degli Articolo 31. Contemporaneamente nell’autoradio della macchina dei miei genitori suonavano le musicassette di alcuni cantautori, tra cui ricordo Lucio Dalla. Credo che il mio stile musicale sia una sintesi di questi che sono i miei 2 generi preferiti (Rap e Cantautorato)… Infatti inizio a scrivere le prime rime già nel 2000 (avevo 12 anni e il rap in Italia sarebbe cominciato ad andare di moda soltanto 6 anni dopo). Poi a 18 anni ho cominciato a portare il progetto live in giro, aprendo tanti concerti di artisti che stimavo (e stimo tutt’ora) dai centri sociali ai palazzetti. Chiaramente lo stile è maturato e si è affinato con l’età, arrivando a quello che è oggi!”.


Nel tuo nuovo singolo prendi spunto dalle opere di Banksy, come è nata questa canzone?
“Diciamo che Banksy è un pò un simbolo della nostra generazione e mi sono permesso di utilizzatarlo come metafora per esprimere un sentimento di stupore per un apparizione improvvisa. Il filo conduttore del brano è questa forte sensazione di sorpresa che si può provare di fronte all’apparizione inaspettata di un opera d’arte in strada, appunto come quelle di Banksy. Parliamo di un’apparizione che in qualche modo cambia la tua vita (che sia una donna, la musica, o la stessa vita che con qualche segnale ti fa cambiare la percezione e la visone che hai di lei)“.


Quali sono le tue influenze musicali?
Anche se ascolto tutti i generi e tutti gli artisti senza pregiudizi, come accennavo prima, i miei punti di riferimento vanno dal Conscious Rap Italiano fino al Cantautorato passato e presente (Rino Gaetano, Lucio Dalla, Pino Daniele, De Gregori…)“.


Progetti futuri ?
“Beh sicuramente scrivere, scrivere e scrivere, perché è la cosa che preferisco fare in assoluto… ma adesso che sta ripartendo la macchina dei concerti, sicuramente anche qualche live, perché il contatto con il pubblico oltre ad essere bellissimo, è anche un riscontro fondamentale! “.