Categorie
Pop

Abbiamo intervistato i cantautori Gabriele Graziani e Mike Orange, oggi insieme per due nuovi singoli

I cantautori Gabriele Graziani e Mike Orange, durante uno dei loro incontri in giro per l’Italia si sono ritrovati a scrivere delle canzoni. Due amici che condividono la stessa grande passione e che decidono di mettere nero su bianco i relativi stati d’animo. I primi passi di questa collaborazione si sono visti lo scorso 30 dicembre, quando Gabriele (che era in quell’occasione il suo alter ego di una vita Chiazzetta) e Mike hanno condiviso il palco facendo uno i pezzi dell’altro in occasione della Rocker TV Night al Sottoscala 9 di Latina. 

E’ così che nascono Ragni (Lato A) e Lasciami qui (Lato B), due canzoni nate in casa, fatte in casa e da ascoltare in casa. Ragni parla del meccanismo della scrittura e dell’essere artisti. Ogni tanto ci si sente come i ragni che tessono tele e reti per spiegare le vele e aiutarsi a volare, ma solo a metà. In fondo scrivere le canzoni è un esercizio per essere migliori. Lasciami qui è la tipica canzone italiana, che parla d’amore in un mondo dove tutto è avvelenato. Abbiamo intervistato i due cantautori.

Come è nata l’idea di collaborare insieme per creare questi due nuovi singoli?

M: Ciao e grazie per l’intervista. Non abbiamo proprio deciso, ci siamo trovati a farlo in una notte in cui Gabriele era da me per un tour in Lombardia. È stato bello e naturale.

G: A un certo punto sarebbe accaduto, non era questione di “se” ma di “quando” appena abbiamo avuto l’opportunità l’abbiamo fatto.

Cosa significa per voi “amicizia e condivisione delle emozioni” nella musica?

M: Per quanto mi riguarda la condivisione è il sale del fare la musica. Se condividi la tua passione con altre persone che la pensano come te nasce confronto sincero e puoi crescere in qualche modo. La condivisione delle emozioni invece credo sia legata al fatto che se parli di te sei credibile e autentico, riesci ad arrivare.

G: Per me è collaborare è una consacrazione di stima e di affetto o di entrambe le cose, non mi piace collaborare con artist* che non mi dicono niente. Mike spacca sia come artista che come essere umano. 

Raccontateci del momento in cui avete deciso di scrivere “Ragni” e “Lasciami qui”.

M: mi ricordo. Era giugno 2023 e Gabri aveva un po’ di date in giro in Lombardia. Come succede sempre, divento casa base per quello che serve. Torniamo dal concerto degli Hornytoorinchos a Como e abbiamo fatto una notte a inventare cose. La mattina avevamo 4 pezzi voce e chitarra prontissimi.

G: Io stavo sviluppando un metodo di scrittura con cui un anno dopo avrei cominciato a insegnare Songwriting. Mike mi aveva chiesto di dargli qualche dritta e io gli avevo detto: “ma che stai a di tu sai già scrivere da paura, il mio corso sarà per chi ha appena cominciato”. 

Di ragni avevamo fatto solo il ritornello e la mattina dopo mentre dormivo Mike l’ha finita.

Ma lui ha insistito e quindi abbiamo giocato un po’ assieme. Lasciami qui è uscito subito con parole a caso e il testo vero è stato un anno dopo. 

Come avete trovato il giusto equilibrio tra i vostri stili musicali?

M: in realtà condividiamo un background fatto soprattutto di punk rock. Lui meno, io molto di più ma solo perché ho deciso di fare il cantautore molto tempo dopo di lui. Non è stato difficile trovare un equilibrio, il nostro focus era sul fare delle canzoni che potessero funzionare

G: Il Punk Rock è la mia lingua madre ed è da li che ho cominciato, ogni volta che sento un pezzo in testa me lo riarrangio tu pa tu tu pa, poi li suono acustici, si, ma solo perché se non vado in giro da solo non ci campo. In realtà i nostri stili sono identici, iniziamo a non essere d’accordo solo quando iniziamo a spiegare quello che facciamo, come in questa intervista ahahah per me adesso quello che vuole fare più il cantautore che il punk è lui, io volevo i pezzi molto più cattivi ma alla fine abbiamo trovato un compromesso, lui ha fatto gli arrangiamenti soft e io ho fatto il basso cattivo.

Potete raccontarci un aneddoto divertente avvenuto durante la registrazione?

M: avevamo buttato giù lasciami qui ma il testo non ci convinceva. In una delle nostre visite al sushi (rito obbligatorio quando ci vediamo) abbiamo riscritto il testo su un tovagliolo tra un ebiten e un uramaki

G: In una delle giornate di registrazioni Mike la sera aveva una festa in casa e io ho fatto del tutto per far saltare la festa perché non volevo lavarmi e volevo restare tutta la notte a finire i pezzi.

La festa alla fine si è fatta e mi sono anche quasi divertito.

Categorie
Indie

Cosa c’è a “Casa Dalì”, lo studio di registrazione di Loris Dalì

Esce su tutte le piattaforme digitali venerdì 4 ottobre 2024 “CASA Dalì”, il nuovo EP del cantautore abruzzese Loris Dalì e già anticipato dal singolo “Se citofoni scendo”. Impregnato di leggerezza e della semplice poesia della quotidianità, “CASA Dalì” è un disco completamente analogico, fatto in casa e registrato a mano dallo stesso artista che definisce se stesso come “un cantautore stagionale”. 

Proprio per questo motivo, abbiamo chiesto a Loris di accompagnarci alla scoperta del suo studio di registrazione casalingo da cui il suo nuovo disco prende il titolo: “Casa Dalì”. Ecco cosa ci ha mostrato:

CASADALI

Casa Dalì è un luogo in cui si creano progetti fatti in casa da idee fatte a mano ed è entrata nel disco come un musicista. Abbiamo usato solo strumenti ed oggetti fisici, quindi nessuna aggiunta digitale, cercando per ogni registrazione la stanza e la posizione con il giusto suono. È capitato di registrare con le finestre aperte, infatti in SUPERMERCATO si sente il fischio del Freccia Rossa che passa non lontano e accompagna l’intro di djembè di Giorgio, mentre le cicale fanno da sottofondo alla mia voce di ACCENTO, si possono percepire bene nel lungo stop della seconda strofa. Nella intro di SE CITOFONI SCENDO Branko, il nostro cane, guaisce a tono con gli accordi di pianoforte. Capita di interrompere una take perché suona il citofono, ma a volte certi suoni sembrano suonati dalla casa ed arricchiscono l’ambiente sonoro delle canzoni.

PIANOFORTE

Nel salone c’è un pianoforte verticale scordato o, meglio, accordato male. È in una tonalità diversa ed alcuni tasti sono ulteriormente calanti, ma ha un suono molto bello e lo volevamo utilizzare. Questo intoppo di accordatura mi ha obbligato a ricercare una essenzialità di arrangiamento che in fin dei conti è in linea con lo stile del disco come in SUPERMERCATO, una canzone di solo pianoforte, chitarra e djembè. Oltre al Freccia Rossa.

CAMPANA

STAY FRESH è una canzone di 30 secondi, ma ha un certo significato. Volevamo un arrangiamento minimale, semplice, che fosse in linea con il messaggio della canzone. Dopo varie prove abbiamo scelto l’ukulele, ma serviva ancora un suono che facesse da jingle. Abbiamo provato ad usare la campana tibetana che ho sul comodino e visto che suona in Do# abbiamo suonato in La. Insomma, abbiamo adattato la canzone all’oggetto. Oltre agli strumenti classici abbiamo utilizzato alcuni oggetti casalinghi come percussioni.

BAND

Anche i cori sono fatti in casa. Come nei miei dischi precedenti, anche in “CASA dalì” le coriste sono mia moglie Manuela e mia figlia Morgana. Manuela realizza anche le scritte e le parti grafiche dei miei progetti. La scritta sul muro di “CASA dalì” che fa da copertina al disco, scatto del fotografo Paolo Adduce, è sua. Morgana, oltre che sopportare le mie lunghe spiegazioni di progetti, canzoni, libri ed altre follie, mi aiuta nella comunicazione. Il loro coinvolgimento nel mio processo creativo è essenziale.

GRIFOBOMBOCLAT

Trovo similitudini tra creare una canzone e cucinare un piatto. Quando registro un disco so già come voglio “cucinare” ogni canzone. Dedico molto tempo alla pre-produzione e poi a dirla tutta mi piace andare piano, anche per godermi il processo creativo. Per ogni mio disco ho avuto accanto come produttore una persona che ha seguito con me il disco dalle demo alla stampa, Marcello Nigra per i primi due dischi e poi Carlo Castagna. Nella lunga gestazione di “CASA dalì” mi ha accompagnato questa volta Jacopo @grifobomboclat, essenziale produttore, musicista, vocal coach, arrangiatore, fonico e cuoco (a Casa Dalì si interrompe una session per cucinare la pasta). Creare un disco è un’esperienza speciale ed averla condivisa con Jacopo, mio figlio, rende questo disco ancora più importante per me.

Categorie
Pop

“questo amore mortale” è l’album di debutto di dada sutra

Esce venerdì 4 ottobre 2024 su tutte le piattaforme digitali in distribuzione Believe Music Italy, il primo disco full length di dada sutra, il progetto «atipico, contorto, stratificato, indefinibile» dell’alterego della cantante e musicista Caterina Dolci (attualmente anche nella formazione de Le Bambole Di Pezza). Un nuovo e definitivo capitolo (un album in italiano!) a due anni di distanza dal precedente “EP 1“, e già anticipato dai singoli “DIVA” (mitante nella playlist Rock Italia di Spotify per oltre un mese), “LE CURE” e “PRINCIPE“.

questo amore mortale ha un titolo preso in prestito dal famoso murale berlinese del bacio tra i politici Honecker e Brežnev, e vuole essere un inno alla disobbedienza e alla ricerca di spazi di guarigione in un mondo infettato da oppressione, genocidi e distruzione ambientale. Parla della necessità di inventarci nuovi miti, nuove divinità che non siano complici di crimini o malate di indifferenza, riscrivere una storia che non sia solo la verità parziale scritta dalla cultura ufficiale e dalle classi dominanti, che sia una storia di speranza e rigenerazione. È anche una riflessione sulla morte nell’ottica dei nativi americani, secondo cui la vita è ciclica, e la rinascita è sempre possibile finché la Terra continua a prosperare: «may our utopia be a future on Earth» è la frase dell’attivista indigena Txai Suruí che ricorre come found audio in vari punti dell’album e che ne è un po’ il tema centrale.


SCOPRI IL DISCO: https://bfan.link/questo-amore-mortale


RELEASE PARTY
dom. 6 ottobre @ Biko, Milano

BIO:
 

dada sutra è l’eclettico alias musicale di Caterina Dolci, gattara e bassista milanese, attualmente anche nella formazione della band Bambole di Pezza. I primi vagiti del progetto sono stati pubblicati nel 2022 in EP1, quattro canzoni in inglese tra il post-punk e l’onirico che parlano di insonnia, alienazione e violenza sessuale, portate in tour in vari localacci in Italia e in Germania. dada sutra ha poi balbettato in italiano fino a pronunciarsi nel primo album, questo amore mortale, che è stato prodotto con Giacomo Carlone tra i Navigli e l’angolo di parco Ravizza dove la fila per il Pane Quotidiano passa davanti ai nuovi scintillanti edifici della Bocconi.

DIVA è stato il primo singolo estratto dall’album, tra richiami 80s e immaginario distopico, uscito a gennaio con un video di Marco Panichella e selezionato dal concorso Musicultura tra le migliori proposte. Il singolo è stato seguito da LE CURE e poi PRINCIPE.

Categorie
Intervista Pop

Le 5 cose preferite di DALE

“Sento ancora il mare” è il singolo di debutto di DALE, dopo aver ascoltato questa nuova release abbiamo pensato di conoscere l’artista più da vicino, raccontandosi proprio attraverso le sue 5 cose preferite.

Ecco come è andata!

La Pizza 

E in particolare tutte quelle mangiate a casa di Alessandro Russo scrivendo musica e raccontandoci di noi stessi.

Born To Run – Bruce Springsteen (l’album)

Otto tracce che sanno di auto e di oceano.  E di strade senza fine.  Strade dentro noi stessi, da percorrere fino in fondo. 

Lo studio di Lorenzo (Avanzi)

Il posto in cui realizzo buona parte dei miei sogni.  Dove ogni sbatti diventa qualcosa di positivo. Dove mi esprimo. 

Il mare

Che può calmare e può distruggere. Che fa freddo e poi fa caldo, e lui sta lì, tenace e incessante.

Il caffè

C’è bisogno di spiegazioni qui? 

Categorie
Pop

Com’è andata la prima edizione di Indieponente? Ce lo raccontano direttamente gli organizzatori!

É successo tutto lo scorso sabato 28 settembre 2024 presso l’arena BIGAUDA in località Camporosso (IM), dove si è tenuta la prima edizione di INDIEPONENTE, un festival di musica (ma anche un mondo di degustazioni, street food e street market…) che si pone l’obiettivo di portare i grandi artisti della musica indipendente italiana nell’estremo ponente ligure. La prima edizione della kermesse, oltre a band arrivate da tutta Italia, si sono esibiti i MEGANOIDI, nella loro unica data ligure del “Brucia Ancora Tour”, celebrativo dei 20 anni della loro hit “Zeta Reticoli” . 

Noi non c’eravamo, ma abbiamo chiesto direttamente a chi questo festival lo ha organizzato, di raccontarci un po’ com’è andata.

Il pomeriggio è iniziato con i panicosparso, collettivo di dj alternativi principi indiscussi delle notti indie in Riviera. Intanto Kevin Kicherer e Wolf, dalla loro Indieponente Hills lanciavano dischi e vini ai loro discepoli.

È toccato al padrone di casa, Amado, inaugurare il palco e dare il benvenuto ad Indieponente ai 600 presenti. Il nostro si è anche commosso…

La prima vera botta nel petto l’hanno poi data gli Haji con il loro Stoner rock, e Dave, l’altro padrone di casa, ha finalmente rilasciato tutta la tensione dell’ organizzazione alla batteria

È stata poi l’ora dei Mania, che hanno riportato la calma e la melodia in quella montagna russa musicale che è Indieponente

Carlomagno è stato uno degli artisti più apprezzati, con i suoi musicisti ha coinvolto il pubblico fin dalla primissima canzone

La “quiete prima della tempesta” ce l’ha regalata Errico Canta Male, con la sua musica che ci ha fatto dondolare, ma anche riflettere

E poi loro, i Meganoidi, un bagno di folla, i cuori a mille, gli stage diving, il gran finale a cantare con Amado e Dave. Brucia Ancora!

Categorie
Pop

Le cinque cose preferite dei Mondocane!

Fuori dal 13 settembre l’omonimo ep dei mondocane! che racconta la prima fase della loro storia, quella degli ultimi tre anni che li ha visti alternarsi tra numerosi palchi live italiani. Un disco che racchiude le canzoni pubblicate fin ora e due inediti.

L’EP racconta l’essenza del duo: voglia di sperimentare e mescolare suoni differenti. La loro anima rock si incontra e scontra con quella più elettronica. Il risultato è un mix di brani indie rock attraversato da synth intrapredenti. 

Il singolo che più di tutti trasmette questo mood è la title track, mentre in “Nuvole in viaggio” dove la parte indie si fa più prepotente. Nell’inedito Outune, il sound alternative rock abbraccia i suoni sintetici anni 80, Fernando invece racconta l’anima più cantautoriale dei Mondocane! seppur l’elettronica continua a farla da padrona. Il secondo inedito “Flash Back Triple Delay” è un mix di rock ed elettronica.

Noi dovevamo assolutamente conoscerli meglio, e per farlo abbiamo chiesto loro quali fossero le loro cinque cose preferite!

LA MUSICA (in senso lato)

Il nostro motore principale: amiamo suonarla, ascoltarla, cercarla, scoprirla, sperimentare suoni, fusioni, architetture. La musica per entrambi è da sempre una necessità: l’urgenza di crearla, il bisogno di ascoltarla. Abbiamo una colonna sonora per ogni momento importante della vita, sia come individui, Luca e Davide,  che come entità  mondocane! 

RIDERE

Il nostro sguardo sul mondo spesso avviene attraverso la lente dell’ironia,del gusto del paradosso, del piacere del surreale. Ridere accompagna i nostri viaggi, è una componente fondamentale della nostra amicizia. Ridere ci consente di affrontare con più energia le fatiche e le difficoltà. La risata spesso ci aiuta anche a vedere le cose da angolature differenti. La nostra intesa profonda, umana e artistica, ha come collante fondamentale l’ironia: entrambi guardiamo il mondo con la voglia di prenderlo in giro e guardiamo noi stessi con lo stesso desiderio.

CONOSCERE LUOGHI E PERSONE NUOVI

Amiamo suonare la nostra musica dal vivo, per noi è fondamentale. Abbiamo però anche un altro grande piacere che accompagna le nostre trasferte musicali: vedere luoghi nuovi e conoscere persone nuove. Talvolta, anche quando il concerto, la location, la risposta del pubblico, non sono entusiasmanti, torniamo a casa con un bagaglio altrettanto arricchente: avere conosciuto qualcuno, avere ascoltato le sue storie, esserci confrontati, avere visto un ambiente nuovo, bello o brutto che sia. Questo è per noi il valore aggiunto del suonare.

BERCI UNA BIRRA INSIEME

Viaggiando, suonando, chiacchierando, facendo progetti, lavorando, passando del tempo insieme punto e basta, berci una birra insieme è un piacere che ci accomuna. Ci piace ricercare la birra nuova, quella artigianale, ci piace assaporare la novità nella città in cui stiamo suonando, amiamo rilassarci bevendo una birra dopo il sound check o il concerto. Che la si beva noi due o in compagnia di qualche nuovo compagno di strada, una birra fresca è un piacere a  cui rinunciamo poco volentieri.

Davide mondocane! Con Marco dei Fattore Rurale

LA NOTTE

Proviamo nella nostra sala di sera fino a notte fonda, suoniamo spesso alla notte, rientriamo dai concerti di notte, ci ritagliamo spazio per lavorare al nostro progetto la notte. Per noi è un momento importante: la notte riduce la velocità delle cose, sfuma i contorni, ospita persone con cui ci sentiamo più a nostro agio, la notte ha una colonna sonora più intensa ed emotiva, la notte ha un odore più affascinante. Amiamo la notte, chiacchierare dopo le prove fuori dal nostro studio o rilassarci facendo il bilanci del concerto dopo una serata. La notte è il nostro palcoscenico preferito, dove possiamo svestirci dai panni diurni e vestirci con quelli di mondocane!

Categorie
Comunicato stampa Indie Pop

CIMINI annuncia le nuove date del “TRAGICO TOUR”

Dopo la “Tragica Magica Notte” di Bologna, il concerto evento di luglio con orchestra, CIMINI prosegue l’inizio del suo nuovo percorso artistico con il  “TRAGICO TOUR”. A questo annuncio si aggiunge quello di un nuovo singolo in uscita l’11 ottobre, “L’URLO”, colonna sonora di questa particolare e inedita esperienza.

CIMINI ritorna così sulle scene con un tour lungo e capillare che avrà luogo, a partire dalla stagione autunnale ’24, nei posti più “punk” e in cui “stare stretti”, lungo tutto lo stivale, a prezzi popolari, in formazione elettrica, ribelle e sudata.

Il “TRAGICO TOUR” e “L’URLO” si legano, così, a doppio filo, non solo perché entrambi specchio dei nostri tempi, ma anche perché manifesto di una generazione incattivita. Ed è proprio da questa consapevolezza che CIMINI ha deciso di intraprendere l’“impresa eccezionale” di un tour così articolato, con lo scopo di invitare l’ascoltatore a non restare in superficie ma a lasciarsi trasportare dallo spettacolo per godere a pieno delle sue sonorità ruvide.

illustrazioni di Enea Luisi – grafiche di TEMO

Si parte con la prima doppia data a Bologna allo storico Cortile Cafè il 16 e il 17 ottobre 2024, a cui seguiranno poi senza sosta, una dopo l’altra, le tappe di un tour in cui ad ogni concerto corrisponde un’esperienza, sempre diversa: in tutti i live CIMINI avrà la libertà di anticipare canzoni nuove insieme ad altre da cantare a memoria. Ballate strappalacrime e canzoni arrabbiate unite in un abbraccio stretto.

Ecco le parole di CIMINI:

L’URLO è una preghiera tragica che mi accompagnerà nel mio tour più sguaiato di sempre, è la colonna sonora migliore. Sarà il mantra che accompagnerà il Tragico Tour in tutte le città italiane da ottobre fino a Natale. Una condivisione faccia a faccia dei sentimenti che pervadono questi “tragici anni”. Con la certezza che dopo il Tragico arriverà il Magico.”

Di seguito tutte le date:

16/10 Bologna, Cortile Cafè

17/10 Bologna, Cortile Cafè

18/10 Arco (TN), Cantiere 26

25/10 Urbino, Fuori Tema

26/10 Firenze, Glue

01/11 Genova, Giardini Luzzati

02/11 Mantova, Arci Tom

08/11 Cesena, Spazio Marte

09/11 Livorno, The Cage

16/11 Milano, Bellezza Palestra Visconti ore 19

16/11 Milano, Bellezza Palestra Visconti ore 21,30

17/11 Parma, Zu

21/11 Pescara, Scumm

22/11 Bari, Officina degli Esordi

29/11 Pisa, BSA

30/11 La Spezia, Shake Club

06/12 Terni, Baravai

13/12 Verona, The Factory

19/12 Roma, Alcazar

20/12 Rende (CS), Mood

LINK AI BIGLIETTI: https://linktr.ee/tragicomagicotour

Biografia

Cantautore calabrese trapiantato a Bologna, conosce il successo nel 2017 con “La legge di Murphy”, brano cult della scena indie-pop italiana. Nel 2018 pubblica l’album “Ancora Meglio”, a cui segue un tour di oltre 100 date nelle principali città italiane. Nel 2021 esce “Pubblicità”, accompagnato dal fortunato “Karaoke Tour”, uno spettacolo a metà tra il teatro canzone e un concerto vero e proprio sotto la regia di Lodo Guenzi, che riesce a portare con grande successo CIMINI in tutti club italiani più importanti nonostante la difficile situazione di pandemia, poi riproposto in full band nell’estate 2022.
Ritorna sul palco con una data live il 13 luglio 2024 accompagnato dall’Orchestra Leggera in occasione del festival bolognese BOtanique. Il 25 settembre annuncia il nuovo “TRAGICO TOUR”, una lunga serie di date indoor lungo tutta Italia, che anticipa l’arrivo di un nuovo singolo, “L’URLO” in programma per il 4 ottobre.

MGMT Milo Manera +39 345 631 1101 – Nicola Roda +39 333 955 0639


Categorie
Pop

Le 5 cose preferite di Bambina

Un’amara verità, raccontata da una voce appassionata, innamorata della musica. Entra così, in punta di piedi, nel panorama musicale, con delicatezza e forza nel contempo: stiamo parlando di BAMBINA, cantautrice di origine calabrese, e del suo singolo POLVERE. POLVERE è il primo singolo di BAMBINA, scritto dalla cantautrice e prodotto in collaborazione con SAINT LOUIS MUSIC PRODUCTION. Il brano, nato chitarra e voce, è stato vestito con sonorità elettroniche, che esprimono con una vena un po’ rockeggiante il tema forte a cui fa riferimento, ossia l’analisi del rapporto con i social e di come questi ultimi ci facciano sentire. 

Link all’ascolto di Polvere: https://lnk.to/bambinapolvere

Noi le abbiamo chiesto quali fossero le sue cinque cose preferite:

MARTINA: io e la mia signorina stiamo bene insieme! Sono affezionatissima alla mia chitarra Martina, ormai compagna inseparabile. Ho condiviso con lei tutte le mie gioie e i miei dolori e tramite lei riesco ad esprimere musicalmente quello che non riesco a dire a parole.

MANGIARE: penso che non ci sia niente di più bello al mondo che gustare del buon cibo. Sono una buona forchetta e per ogni posto che frequento devo assaggiare almeno tre cose tipiche. Il cibo è un po’ come la musica, è una forma culturale che dice tanto di un popolo e io da questo punto di vista cerco di non precludermi nulla, sempre in accordo con i miei principi salutari. 

VIAGGIARE: amo viaggiare e sono felice di fare il mestiere che faccio proprio perché mi porta continuamente a spostarmi, conoscere posti nuovi e confrontarmi con tante persone. Preferisco viaggiare d’estate, perché amo le giornate piene di luce e il mare.

DORMIRE: preferisco non inserire foto, perché sarebbe altamente imbarazzante. I miei amici più stretti mi chiamano ‘’La narcolettica’’, perché dopo una certa ora mi addormento, anche in piedi, ovunque mi trovi (a meno che non mi stia divertendo tanto, tipo quando suono). A parte gli scherzi, ho sempre delle giornate così piene che dormire diventa la cosa più bella del mondo, quando posso, mi concedo del sano riposo, perché è fondamentale per ricaricare le pile.


I BAMBINI: Fa ridere che a Bambina piacciano i bambini, ma è così. Ogni volta che vedo un bimbo mi emoziono, hanno un modo di vedere le cose puro e sincero. Credo che dovremmo ascoltare un po’ di più i bambini e imparare da loro ad apprezzare le cose semplici della vita. 

Categorie
Pop

Quattro chiacchiere con Gilberto e i Complici

E’ fuori il videoclip di “Quanti di spazio”, singolo uscito online il 30 agosto 2024. Il videoclip, realizzato da Maurizio Del Piccolo, già regista di altri videoclip di Gilberto (“Film”, “Non è un Paese per Jovanotti”, “C’è un’altra Terra”, e il corto “Come fare un make up da paura”), è stato girato presso Studio37, studio di posa di Rubano (PD). Laura compare nel limbo bianco, a rappresentare il viaggio nel buco bianco, Gilberto intento nell’assolo di tastiera, e i coristi. Per i più cinefili, c’è un omaggio alla Guida Galattica per Autostoppisti, e una citazione nascosta a Futurama.

Per tale occasione abbiamo deciso di farci raccontare il singolo da poco uscito!

Benvenuto Gilberto! Abbiamo colto al volo la possibilità d’intervistarti ed eccoci qui, partiamo subito parlando del tuo ultimo singolo come in una sorta di viaggio a ritroso, raccontaci un po’ la storia di “Quanti di spazio”.

“Quanti di spazio” è nata leggendo “Buchi bianchi” di Carlo Rovelli, ma la mia è una canzone di fantascienza, anzi di fantasia; ho immaginato che Laura, il nostro soprano, facesse un viaggio nel futuro nel 2084, poi nel 2104 e infine nel 3004, per raccontarci come saremo. La melodia è nata sopra il giro armonico, che volevo particolarmente suggestivo. Credo sia LA canzone più “gilbertesca”, penso che per un po’ non riuscirò a spingermi oltre. E sapere che pure Carlo Rovelli in persona ha gradito, scrivendomi via mail, beh… Credo che potrò morire soddisfatto!


Non tutti scrivono canzoni ispirandosi a personaggi dotti e di spicco, cosa ne pensi dell’attuale panorama musicale Italiano? Intravedi qualità o solamente musica commerciale poco degna di nota?

È banale dirlo, ma la musica di qualità è tutta intorno a noi. Basta volerla cercare. L’algoritmo di YouTube funziona benissimo, rispetto a quello di altre piattaforme. La cosa importante, come ho letto da qualche parte, sarebbe smettere di contrapporre “underground” e “mainstream”. Io abolirei l’aggettivo “emergente”. Smettere di valutare una proposta in base ai numeri. Vale anche per i famosi, eh. Non è che se uno ha successo vada schifato per forza. Ci vuole la maturità di non considerare più la musica come faccenda da teenager. Se si smettesse di rincorrere il giovanilismo a tutti i costi, magari qualcosa di più interessante spiccherebbe prima.


Detto ciò, parteciperesti mai ad un talent con la speranza di diffondere arte e bellezza a più persone possibili? O ti ritieni più un’artista per “pochi”?

A parte che ho 37 anni, e come dicevo prima, il mercato vuole adolescenti con gli occhioni dolci e le frangette, da tritare e poi buttare via. Se si lasciasse perdere il giovanilismo a tutti i costi, che già a 19 anni non sopportavo, potrei anche pensarci ai talent, ma la vedo improbabile. Poi, “pochi”… valutiamo quanto pochi! L’importante è che chi vuole entrare nel mio mondo, ci stia bene. Non voglio consumatori da sfruttare, voglio persone che mantengano vivo il proprio bambino interiore.


Chi sono “i Complici”?

Sono tutti coloro che gravitano attorno al mio progetto: il soprano Laura Presazzi, il chitarrista Trizio, con cui facciamo trio. Ma poi anche il rapper Hot Ice, e i vari cantanti ed attori, registi e anche i fonici che stanno contribuendo a realizzare il primo spettacolo dell’Associazione Culturale I Complici: “1527 – Roma è sicura”.


Alle spalle hai una gran bella discografia con un gran numero di dischi già pubblicati, cos’è cambiato da quando hai cominciato ad oggi (come ti senti cambiato?)

Mi sento più consapevole dei miei limiti e delle mie capacità. Per questo canto sempre meno, e mi concentro di più a scrivere i brani, valorizzando altri cantanti. “Quanti di spazio” serve anche a questo: nel videoclip vedrete diversi Complici all’opera. Inoltre, ho trovato forse finalmente la formula giusta per esprimere la mia visione, cioè attraverso il teatro. Avevo sempre vagheggiato questa unione di stili opposti, un intero che contenesse le contraddizioni, ma una carriera da cantautore o con la band non avrebbe mai funzionato. Ora riscontro l’entusiasmo tra attori e cantanti nel preparare questo spettacolo, una situazione di cooperazione spontanea che con le band non avevo mai vissuto. Un motivo ci sarà!


Lasciamo spazio adesso ai ringraziamenti, questo spazio lo dedichiamo a te, ringrazia pure chi vuoi e se vuoi lasciarci un messaggio, segno, del tuo passaggio fai pure! Noi ti ringraziamo per la preziosa disponibilità!

Ringrazio voi per questo spazio, e tutti i Complici, che stanno contribuendo a realizzare un grande spettacolo, di cui “Quanti di spazio” non c’entra, ma è una canzone che mostra le loro capacità interpretative! Che dirvi… che in futuro la California perderà il suo primato economico, e Cartura diventerà una metropoli!

Categorie
Pop

Un’affascinante fusione di jazz, folk e indie nel nuovo album di Giorgia D’Artizio

“Nomea”, il terzo album in studio di Giorgia D’Artizio, rappresenta un’affascinante fusione di jazz, folk e indie. Pubblicato dall’etichetta Lilith Label, questo lavoro è un’ode alla collaborazione artistica e alla ricerca di nuove sonorità che esplorano il disagio del vivere contemporaneo. Ogni traccia dell’album è un’esperienza sonora unica, arricchita dai contributi di talentuosi musicisti e dall’abilità compositiva di Giorgia.

Giorgia D’Artizio, cantautrice genovese, ha iniziato la sua carriera musicale con l’EP “Sintomi” nel 2017, un lavoro caratterizzato da sonorità rock e testi di protesta. Trasferitasi nel Veneto orientale nel 2018, ha iniziato una fruttuosa collaborazione con Freddy Frenzy, espandendo il suo repertorio con influenze ska e cantautorali. Il suo secondo EP, “Ultima Notifica” (2021), ha segnato un’evoluzione nel suo stile, con arrangiamenti curati da Max Ravanello.

“Nomea” è un album che si distingue per la sua profondità emotiva e la complessità musicale. Ogni traccia è frutto di una collaborazione tra artisti, con Giorgia alla voce e alla scrittura dei testi, Caterina De Biaggio e Daisy De Benedetti alle voci, Laura Giavon agli arrangiamenti corali, Max Ravanello agli arrangiamenti musicali e diversi strumenti a fiato, Freddy Frenzy alla chitarra, Marco D’Orlando alla batteria e percussioni, Mirko Cisillino alla tromba, trombone e fisarmonica, e Clarissa Durizzotto al clarinetto e sax contralto.

Uno dei brani più significativi dell’album è “Insolita Allegria”, che esplora il tema dell’identità con una melodia vivace e coinvolgente. La voce di Giorgia, combinata con gli arrangiamenti corali di Laura Giavon, crea un’atmosfera unica che invita l’ascoltatore a riflettere sulla natura mutevole dell’identità.

“Chi Non C’è” è un altro brano che merita attenzione, con la sua narrazione delicata di un incontro mancato tra due anime perdute. Gli arrangiamenti musicali, con la loro complessità e profondità, accompagnano la voce di Giorgia in un viaggio emotivo che tocca il cuore.

Le “Strambe” sono interludi musicali che collegano le tracce principali dell’album, creando un tessuto sonoro unico fatto di improvvisazioni e suoni disordinati. Questi interludi conferiscono all’album un carattere distintivo e sperimentale, che arricchisce l’esperienza di ascolto.

La title track “Nomea” affronta temi complessi come i pregiudizi e le distorsioni mentali con un ritmo reggae che aggiunge una dimensione ritmica e coinvolgente all’album. La presenza di Maria, un’alleata che allevia le sofferenze, aggiunge un elemento di speranza e riflessione al brano.

Giorgia D’Artizio, con “Nomea”, ha creato un’opera che dimostra la sua crescita artistica e la sua capacità di collaborare con altri musicisti per creare qualcosa di veramente speciale. La sua abilità nel mescolare diversi generi musicali e nel trattare temi profondi con sensibilità e maestria rende questo album un ascolto imprescindibile.

L’album è disponibile su tutte le piattaforme digitali e in formato CD, ed è stato presentato il 13 settembre al Chiostro di Sant’Andrea a Genova, un evento che ha celebrato la creatività e il talento di Giorgia e dei suoi collaboratori. “Nomea” è un viaggio musicale che invita l’ascoltatore a esplorare nuove emozioni e a riflettere sulle complessità della vita moderna. Con questo album, Giorgia D’Artizio conferma il suo posto tra i cantautori più promettenti della scena musicale italiana.