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Cosa c’è nella camera di Mattia Amati

Mattia Amati, al secolo Mattia Passerini, nasce il 9 settembre 1997 a Sesto Fiorentino, nel quartiere di Viale Togliatti. Deve il l’amore per la musica ai suoi genitori che, fin dai primi anni di vita, gli hanno permesso di conoscerla e di percepirne le vibrazioni. Ancora oggi, è particolarmente vivo il ricordo dei concerti vissuti insieme e di quei momenti che, sulle note di Mango, Battiato e Ligabue, rimangono impressi nella memoria di un bambino. Non c’è un genere che predilige, poiché è la musica stessa che ama, in tutte le sue note, vibrazioni e sfaccettature. Vista la sua indole ed essendosi formato musicalmente sulla poetica di Dalla, Battisti e De Gregori, però, predilige il cantautorato italiano.

A giugno del 2019 pubblica il suo primo singolo “Ancora un po’” prodotto da Matteo Magrini con il quale, nei mesi successivi realizza il suo primo EP “Fermo Immagine”. Nel settembre 2021 pubblica il suo nuovo Ep “Interno 8”, prodotto da Samuele Proto. A Marzo 2023 iniziano i lavori con Marco Carnesecchi per la realizzazione del suo nuovo album intitolato “Nottetempo” e anticipato dai singoli “Un domani in forse”, “Sopra un vetro”, “London View”, “Roberto” e “Cemento”.

Abbiamo provato a conoscere meglio Mattia facendo un piccolo tour di casa sua. Ecco cosa ci è stato mostrato:

Il primo oggetto che presento sono alcuni dei miei vinili che ho iniziato a collezionare quest’anno in quanto, dopo anni di dubbi, mi sono convinto a comprare un giradischi e devo dire che ho fatto la scelta giusta perchè sentire tutta la musica in digitale mi ha un pochino stufato… Preferisco 100 volte il rumore della puntina sul disco e toccare con mano quello che poi vado ad ascoltare.

Il secondo oggetto invece è una lavagnetta di sughero dove ho attaccato una piccola parte dei biglietti dei concerti a cui ho assistito da 10 anni a questa parte. Fra questi c’è anche il primo concerto a cui sono andato da solo in compagnia di un amico quando avevamo entrambi 17 anni.

Il terzo, in realtà, non è un terzo, bensì dei terzi, in quanto sono delle stampe di monumenti o paesaggi di città europee dove sono stato negli ultimi anni. Tutte le volte che vado a fare un viaggio sono sempre alla ricerca di un piccolo souvenir e comprare queste stampe è una validissima alternativa alle solite calamite o ai portachiavi, in quanto ogni tanto mi ci cade l’occhio e ricordo con piacere i giorni che ho passato in quella città.

Non sono mai stato un fan del regalarsi un qualcosa di materiale ma questo regalo materiale è stato uno dei più belli che mi abbiano mai regalato. Questo orsacchiotto l’ha fatto a mano la mia fidanzata per me, lo tengo sempre sul comodino vicino al mio letto, è una cosa piccola dal valore affettivo immenso.

Ultimo, ma non per importanza: l’unico strumento su cui bazzico e scrivo, ormai con qualche anno ma fa ancora il suo. Da diversi mesi ormai non la sto più usando, in quanto non sto scrivendo, ma a breve tornerò ad usarla per iniziare a preparare nuova musica!