Con il loro nuovo singolo “Madre” i The Snookers raccontano quanto il troppo amore possa essere soffocante. E se con loro duetta Edda, il risultato è ancora più deflagrante. Nell’intervista qui sotto, ci parlano di questo e molto altro.
Dai primi singoli pubblicati nel 2022 ad oggi non vi siete mai fermati. In tre anni due dischi, una partecipazione a Musicultura, ed ora questo nuovo brano, Madre, con Edda. Come state vivendo tutto questo?
Siamo soddisfatti di quello che abbiamo fatto negli ultimi tre anni. Ciò che ci rende più contenti non è la quantità di materiale pubblicato ma la maturità che riteniamo di aver raggiunto soprattutto nel periodo tra il primo album “L’universo si arrende a chi è calmo” e il secondo “Una famiglia normale”. Speriamo che questa crescita si possa sentire anche dall’esterno.
Non è stato sempre facile, sono stati anni formativi in cui abbiamo lavorato su noi stessi per scrivere di temi che ci toccano in prima persona. Non sono mancati periodi di frustrazione che ci sono sembrati un’eternità, ma abbiamo ottenuto risultati che ci soddisfano e ci motivano a continuare su questa strada.
Passiamo subito a Madre. Da dove scaturisce l’esigenza di parlare di un rapporto così burrascoso? Esperienze personali?
Crediamo che il tema che trattiamo in “Madre” sia molto condivisibile e ci appartiene in quanto figli. L’indipendenza e la libertà di intraprendere un proprio percorso di vita non sono sempre scontati. Anche noi abbiamo dovuto dimostrare alle nostre famiglie che con la musica vogliamo fare sul serio e loro fortunatamente si sono fidati, ma non tutti hanno la fortuna di avere sostegno e comprensione nello scegliere una vita che i genitori non hanno mai preso in considerazione.
Ci piace pensare che le nostre canzoni possano aiutare o fare compagnia a qualcuno che si rivede in quello che scriviamo e magari suscitare sentimenti o cambiamenti.

In che modo avete collaborato con Edda? Vi siete visti di persona, passando tempo in studio insieme, o è stato tutto processato a distanza?
La collaborazione è nata grazie a Davide Lasala di Edac Studio che, avendo lavorato con Edda nelle registrazioni di “Stavolta come mi ammazzerai?”, gli ha inviato la nostra canzone. “Madre” ci è sembrato il brano più adatto per lui sia per il tema che per le sonorità e ne abbiamo avuto la conferma quando Edda ci ha mandato dei messaggi in cui era entusiasta di cantarlo con noi.
Non ci siamo visti di persona, ha cantato nel suo studio a Milano, ma ci siamo scambiati qualche video messaggio. E’ stato un onore per noi lavorare con un artista che ammiriamo tanto.
Troveremo Madre dentro al progetto Esplosi, che possiamo definire un patchwork di tante cose ma tutte ben unite fra di loro. In che modo nasce un lavoro di questo tipo, che si discosta molto dal classico concetto di disco?
Quando a febbraio siamo andati in studio a registrare nuove canzoni volevamo evitare che finissero nel dimenticatoio dopo una settimana dalla pubblicazione.
Abbiamo costruito una narrazione attorno a queste canzoni inserendole in quattro diversi EP arricchiti da 20 versioni demo, live o pre-produzioni di brani dei nostri primi due album.
Il concetto di “Esplosi” nasce dalla decostruzione delle canzoni che abbiamo sezionato come si fa con i macchinari nei disegni esplosi.
L’idea di base è quella di valorizzare attraverso la stampa fisica dei CD la musica “solida” e l’arte grafica. Pubblicheremo i singoli online, ma tutto il resto del materiale sarà esclusivo della copia fisica che è già possibile acquistare su Bandcamp o scrivendo direttamente a noi sui canali social.
Qualche parola sul vostro team che vi supporta da sempre, Edac…
Siamo entrati in Edac Studio la prima volta nel 2019. Volevamo fare un EP di brani in inglese che si trovano ora all’interno di “Esplosi”. Davide Lasala e Andrea Fognini hanno saputo valorizzare le canzoni, da subito abbiamo fatto tesoro dei loro consigli e ci siamo trovati dal punto di vista umano. Da quel momento abbiamo collaborato con loro per tutti i nostri progetti e si può dire che ormai Edac Studio sia una famiglia per noi.
Pian piano il team si è ampliato, abbiamo trovato un grande aiuto in Mattia Mascolo per la promozione e Andrea Compagnino che ci immortala nei suoi scatti sopra e sotto il palco.
Negli anni abbiamo avuto il piacere di creare anche un legame con MilkIt Film Studio di Marcello Perego che ha curato la regia del video di “Guai”, “Guarda come il tempo vola” e “Rachele”.
Esplosi vi terrà occupati ancora per qualche mese, poi pensate di fermarvi un po’ avete già in testa nuovi traguardi?
In realtà abbiamo già voglia di lavorare al terzo album. Stiamo suonando tanto per il piacere di farlo e per capire in che direzione vogliamo andare. Stiamo sperimentando nuovi suoni e scrivendo di temi che non abbiamo ancora toccato nella speranza di creare qualcosa di nuovo, ma al momento è ancora presto per parlarne.
A partire dal 9 maggio, con il concerto al Detune di Milano con i Dirty Noise e Fitza, avremo un po’ di live che ci porteranno su diversi palchi nel corso dell’estate che annunceremo prossimamente sui nostri canali social.