C’è un’estate che non smette mai di vibrare sotto la pelle. È quella raccontata in This Summer, il nuovo singolo dei The Skillgates, una band che riesce a unire energia grezza e poesia urbana in un inno libero, nostalgico e vivo. Dopo anni di evoluzione artistica — dalle radici negli E.D.O. all’attuale incarnazione musicale — il trio composto da Ed Gates, Max Gates e Mich Gates torna con un brano che sa di vento in faccia, cieli stellati e quella fame di mondo tipica delle notti senza tempo.
Registrato in presa diretta con strumenti vintage, This Summer è molto più di una canzone: è un viaggio emozionale che parla di libertà, scoperta, amore e consapevolezza. Un pezzo che vibra di sincerità, con chitarre essenziali, voci vere e un sound diretto, capace di evocare estati vissute davvero, lontane dai filtri digitali e piene di umanità.
Dietro questo ritorno c’è una band che ha saputo reinventarsi, mantenendo intatto il cuore pulsante della propria identità musicale. Con un videoclip in arrivo — girato in un paesaggio sospeso nel tempo — e una rinnovata voglia di condivisione, The Skillgates celebrano l’attimo presente e lo trasformano in musica.
Li abbiamo incontrati per parlare di questo nuovo capitolo, tra passato e presente, sogni, strumenti analogici e quel bisogno sempre più urgente di rallentare e ritrovare un’estate che ci faccia sentire, almeno per un attimo, di nuovo vivi.
Come definireste il sound di “This Summer”?
Potente, vibrante, istintivo. È un brano che ti prende subito, con un groove diretto e melodie che ti restano in testa. Ha il respiro aperto dellestrade d’estate e il ritmo incalzante di chi ha voglia di urlare al mondo che è vivo. È una scarica d’energia.
Quali influenze musicali avete mescolato nel brano?
Abbiamo unito il tiro del punk-rock con l’immediatezza dell’indie moderno, mantenendo sempre un’attitudine cruda e diretta. Il nostro obiettivo è far saltare il pubblico e trasmettere energia pura. Non ci interessano le etichette: ci interessa che la musica arrivi dritta, senza compromessi, e faccia muovere la gente.
Come bilanciate tra rock diretto e atmosfere sognanti? In realtà non bilanciamo, facciamo esplodere entrambe! Le parti più leggere servonosolo a preparare il terreno per il salto, per l’impatto. Ogni momento del brano ha un’intenzione precisa: si parte in corsa, si apre l’aria e poi siesplode. La dimensione sognante è come la miccia… il resto è fuoco.
C’è un artista o una band a cui avete pensato durante la creazione del brano? Siamo cresciuti ascoltando band che dal palco riuscivano a far vibrare anche l’ultima fila. Quindi sì, ci vengono in mente i Stereophonics, i Verve, gli Oasis più diretti… ma This Summer ha il nostro suono: una spinta continua, senza pause. È pensato per stare sotto le luci e far saltare la gente.
Come cambia “This Summer” dal vivo? Dal vivo è puro carburante. Si alza tutto: il volume, la velocità, l’adrenalina. La gente lo sente e risponde, lo canta con noi, lo vive. È un brano che fa da ponte tra il palco e il pubblico, senza filtri. In quel momento non stai solo suonando: stai vivendo ogni secondo al massimo, e con tutti.