Categorie
Pop

Pietro Berselli, evidentemente sì

Quello di Pietro Berselli è il disco che ci ha accolto al rientro dalle vacanze. Ignorando totalmente il disco di debutto Orfeo l’ha fatto apposta, che pure adesso non riesco a smettere di ascoltare e di fare miei brani come Debole (senza regole), mi sono avvicinata a questo disco come fosse un’opera prima: uno schiaffo in faccia, un’autobiografia sfrontata, arrabbiata e rassegnata allo stesso tempo, stanca e incredibilmente adulta. Evidentemente no, come la sua title-track è la voce stanca di chi ha aspettato senza risultati, di chi è esausto per tutto. 

Mi sono ritrovata ad ascoltare questo album in un momento di quiete elettrica, quella in cui mi sono dovuta fare due domande sul mio percorso universitario, sulla mia relazione, un po’ su tutto insomma. Ed è stato così rasserenante scoprire di poter condividere questo peso con un cantautore del bresciano di cui non so, reciprocamente nulla. Di Pietro Berselli so che definisce i suoi brani un po’ “depre” e un po’ “passive aggresive”, un pensiero disilluso, sincero e quotidiano. Una boccata d’aria fresca in un momento di ipocrisia da social, schieramenti da Covid e mandrie di espertoni in geo-politica. Un mondo sincero, di chitarre che si intrecciano con una voce che sembra sul punto di piangere o ridere, come quando ascolti per la prima volta il tuo migliore amico su un palco di paese, lui è troppo emozionato e tu scopri che è bravissimo. 

Questo disco sistema i problemi, acquieta gli animi e ti accoglie negli infiniti viaggi di ritorno in autobus verso casa. E’ un disco che ti accoglie, che parla di provincia e di amore che si sfalda, è come Dawson’s Creek, senza i perbenismi televisivi e il senso di cringe che ti viene se qualcuno ti coglie di sorpresa alle spalle mentre stai guardando un telefilm per adolescenti. 

Vorrei aver avuto Evidentemente no al liceo, quando ascoltavo i Verdena anche se mi mettevano ansia e i Marlene Kuntz anche se non li capivo. Pietro Berselli mi avrebbe coccolata, e sicuramente lo avrei capito. 

Lasciami andare via, dove non c’è più niente. 

LB