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P L Z, gli alieni che caddero sulla Terra

Ormai è da un anno che questo misterioso duo mascherato ci regala un singolo più bello dell’altro e a questo punto è lecito aspettarsi un album. Nell’attesa siamo saliti sulla nostra navicella per andare a parlare con loro nello spazio, ma niente, alla fine li abbiamo incontrati a Milano. E ci hanno rapiti.

Ciao P L Z, partiamo dal vostro nome che ovviamente fa pensare alla parola “please”. Elencateci cinque cose alle quali non chiedereste mai “please”.

Non chiediamo mai il permesso per alzare il volume, svuotare il frigorifero, far traboccare la vasca, disfare il letto, far andare le lingue.

Siete alieni, ma a giudicare dalle vostre numerose collaborazioni avete fatto amicizia con un sacco di terrestri. Avete già delle idee (o dei desiderata) per eventuali featuring futuri?

Ci piacerebbe collaborare con Alien Alien, Ellen Alien, My Cat Is An Alien e Lil Mayo.

Preferite stare su un palco o chiusi in studio a sperimentare e comporre?

D’estate meglio lo studio con l’aria condizionata; d’inverno invece nei club con le maschere trapuntate di extensions davanti a un MEGA ventilatore come Beyoncé.

A proposito di MEGA, il testo del vostro ultimo singolo, è una sorta di mantra: una frase breve ripetuta; niente strofe, niente ritornelli. Questo è un elemento di novità rispetto alle vostre uscite precedenti. Rappresenta l’inizio di un nuovo percorso o solo un’eccezione?

I mantra sono bellissimi, risparmi un sacco di neuroni a seguire il senso della storia e ti concentri più sui suoni. Vogliamo fare testi sempre più minimi e didascalici, al limite della cantilena rincoglionente, roba che cura l’anima e aiuta a produrre endorfine. Poi però la canzonetta riflessiva ci scappa sempre, damn!

In “Secoli” cantate: “Oh mio dio, parli di futuro e io non ho risposte ma semplici domande”. Siete più tipi da futuro o da passato?

Guardiamo avanti, ma giorno per giorno. Il passato tanto raffiora sempre, non puoi rinnegarlo ed è pure bello vedere come si trasforma nel presente. Insomma, non riusciamo a non darti una risposta retorica, sorry.

Quest’estate non si potrà ballare in discoteca. Salutate i lettori di Perindiepoi con cinque meravigliosi brani svuotapista.

  • Tim Exile – Family Galaxy
  • Minor Science – Blue Deal
  • Rhyw – It Was All Happening
  • Planningtorock – Misogyny Drop Dead
  • Piezo – A Touch of
  • Smerz – You See
  • Chrome Sparks – Marijuana

Oddio, forse sono troppi, ma quando si tratta di svuotapista-meraviglia, non ci conteniamo.