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Le 5 cose preferite dei Cassandra

Esce venerdì 12 novembre 2021Novembre, il nuovo singolo dei Cassandra. La band fiorentina, reduce dall’esperienza di X-Factor 2021 – dove ha presentato il singolo di debutto Kate Moss – ora regala un nuovo capitolo, fuori su etichetta Mescal e distribuito da Sony.   Del brano dicono: “Arriva un altro Novembre senza nemmeno accorgersene e con lui buoni propositi che ormai non sono stati rispettati, vizi che rimango e sbagli che si ripetono, come un vecchio nastro che si riavvolge continuamente perché a quella stessa canzone ormai ci siamo affezionati, nel bene e nel male“.

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Per l’occasione abbiamo chiesto loro quali sono le loro cinque cose preferite.

Lo stadio

Perché rappresenta il ventre umido di una città, con le sue mille sfaccettature, con i suoi pregi e i suoi difetti, perché anche se non vinci niente da anni e sai che non vincerai mai (come nel caso nostro se tifi Fiorentina), sei sempre lì preso bene a spendere voce, fegato e soldi. Un esempio molto semplice per spiegare la parola “passione”.

I cavi

Ce ne sono tanti, tantissimi nella vita di un musicista; attacca, stacca, ricompra.
Questo oggetto ricorda da dove vieni, ti ricorda il sapore di muffa delle sale prova, i palchi appiccicosi dove hai appena rovesciato un vodka lemon o le migliaia di volte che ubriaco a fine serata li buttavi tutti in una borsa senza riarrotolarli e la volta dopo ti maledicevi perché dovevi sciogliere un groviglio infinito; ti ricorda le bestemmie quando smette di funzionare, che tu sia Keith Richards dei Rolling Stones o Francesco dei Cassandra. I cavi uniscono, i cavi livellano.


I finesettimana (persi) al mare

“Oi ciccio si fa bandaccia al mare, vieni?”; “Amo’ passiamo il weekend a fare tuffi dagli scogli”. Quante volte ci siamo sentiti fare questa domanda e tutte le volte la risposta è sempre stata la stessa “No, devo provare” o “No, sono a suonare fuori”. Eppure quando rispondi così e l’ altra persona ti guarda come se tu fossi venuto da Marte non ci fai troppo caso, perché alla fine passare un fine settimana in sala prove o su un palco, non è così male. Ci si abbronza anche con le valvole di un amplificatore.

Piazza Santo Spirito

Ogni città ha un suo ombelico, un centro nevralgico dove accadono cose, si incrociano sguardi e si mischia gente. Fa tristezza vedere questa piazza negli ultimi mesi assaltata dalla polizia antimovida che alle 02.00 chiude tutto… è una cosa così stupida…lo sanno anche i muri che le piazze sicure le fanno i bar aperti.

Litfiba

Abbiamo scelto un disco dei Litfiba per parlare del rapporto contorto che ha la scena fiorentina attuale con quella gloriosa degli anni ’80.  Un rapporto molto simile a quello di un figlio con un padre molto ingombrante, che per carità gli vuole un sacco di bene, lo rispetta, etc etc… però ad un certo punto anche basta, se ne deve “liberare” per farsi una strada propria, bella o brutta che sia.