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Pop

Cosa c’è nella camera di Veronica

Veronica è una giovane cantautrice campana che spesso nei propri singoli ha abbinato tematiche importanti con un gusto totalmente pop. È il caso anche di “Vivarium”, ultimo video e singolo appena uscito. Ci ha accompagnato nella sua stanza. 

Il calzino col sandalo 

Su una mensola sopra al mio letto è incorniciata questa curiosa fotografia che ritrae me e mio nonno nel giorno della comunione di mio fratello. Festa, invitati, cibo, musica, ma a me preoccupava solo una cosa: indossare i calzini coi sandali, ed ecco perché nello scatto non accenno, neanche per sbaglio, un sorriso. Questa è una delle poche foto che ho con mio nonno, una persona con mille interessi, che mi ha trasmesso la testardaggine e, ovviamente, anche la passione per la musica. Ricordo che, durante i tragitti in macchina, ascoltava e riascoltava le cassette di Celentano, e noi lì a cantare e cantare…

Ciuccio: l’asino che vola

Io e Ciuccio siamo quasi coetanei: lui 24 ed io 27 anni, fedele compagno di viaggi e presenza costante durante i decolli, le turbolenze e gli atterraggi in aereo. Ho avuto un trauma grandissimo quando ho rischiato di perderlo in una lavanderia di Miami a causa della disattenzione di una cameriera che aveva deciso di fargli fare un viaggio in lavatrice. Da quel giorno, non mi sono mai più permessa di lasciarlo incustodito su superfici varie: lui è e sarà sempre al mio fianco -almeno fin quando gli aerei voleranno.

Scuola di magia

Questa bacchetta si commenta da sola, ma per natura non riesco a stare zitta, dunque dirò due parole. Harry Potter ha rappresentato un capitolo importante della mia vita perché, banalmente, è un personaggio che crede nella magia e non abbandona mai i suoi principi. Ricordo che da bambina ho addirittura rischiato di esser messa sotto da un motorino perché, a causa del mio smodato entusiasmo nell’avere tra le mani il dvd “Harry Potter e la camera dei segreti”, non mi sono minimamente curata della circolazione stradale, attraversando la strada del tutto incurante del mondo circostante. In tutto ciò terrei anche precisare che attendo tuttora la mia lettera per Hogwarts.

Il caleidoscopio

Questo caleidoscopio -rigorosamente a tema- è uno dei tanti regali folli fatti da una mia cara amica. Ricercato con tanta cura per tutti i negozi dell’usato napoletani, questo cimelio rappresenta il valore di un’amicizia nata tempo fa, un po’ per caso, contornata da un pizzico di follia. Ma, se pensate che questo caleidoscopio sia l’unica spesa folle di un’amica sempre sul punto dell’esaurimento, vi sbagliate. Ebbene si, Annachiara, così si chiama la mia best friend, è stata capace di fare la tratta Avellino-Palinuro trasportando in treno una “V” gigante fatta di cartone per il mio primo live, e questo la dice lunga sul soggetto in questione.

Le conchiglie

Per la casa ho sparse numerose conchiglie e, anche se dopo questa affermazione è probabile che scatti una denuncia, non posso fare a meno di raccoglierle e di ammirare la loro perfezione. Questa passione mi è stata tramandata dalla mia mamma che, fin da bambina, mi ha sempre ripetuto che le conchiglie vanno raccolte e regalate solo alle persone che per noi sono speciali. Infatti, queste non possono essere messe nelle mani di chiunque, così come non si può passeggiare in riva al mare, mentre le si ammira una ad una, con persone con le quali non ne valga la pena. Il mare per me è vita, respiro, fuga dalla vita di tutti i giorni, quel senso di libertà e liberazione dagli schemi che ci tartassano ogni giorno, ed è per questo che, in futuro, non potrò mai vivere lontano dal mare.

l biglietto dei biglietti

Questo biglietto è stato un pass per la felicità. Sono andata ad Amsterdam per vedere il concerto di Taylor Swift indossando un completo da cheerleader con i colori dell’Italia, contornato da una bandiera dell’Italia con sopra stampe di gatti e il totale dei km percorsi per raggiungere il luogo del concerto. La parte esilarante è che la mamma di Taylor mi notò, invitandomi a seguire il concerto dalla prima fila; l’inconveniente fu che mi scordai di chiedere un pass anche per mio padre, che rimase rilegato sugli spalti.