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Cosa c’è nella camera di Cortese

È un viaggio tra i ricordi d’estate quello di Cortese nel nuovo singolo “Gallipoli”, in uscita venerdì 17 giugno per Visory Indie.  Dopo “Blues Bar” il cantautore salentino torna con un brano evocativo che fa subito venire voglia d’estate e di leggerezza. Con “Gallipoli” Cortese prosegue sulla via del sound itpop, con reminiscenze anni ottanta e influenze battiatesche, perfetta colonna sonora dei viaggi per le strade assolate di una costa salentina dalla bellezza disarmante, la location ideale per amori da film che viverli in quel momento significa sentirli destinati a durare in eterno ma che alla fine restano semplicemente tra i ricordi bellissimi di un’estate indimenticabile. 

Noi siamo stati a casa sua, ed ecco cosa ci ha mostrato!

“Da una vita insieme”

Questo Shure SM58 me lo comprò mio padre quando avevo quattordici anni e iniziavo a cantare in giro per localetti della mia zona con una band di amici conosciuti in quel primo anno di liceo classico, loro erano più grandi di me di qualche anno, qualcuno era già maggiorenne, per cui ci si spostava in provincia con la macchina dell’unico patentato in cinque con chitarre, tastiere, batteria, casse, mixer, stativi, aste, microfoni incastrati nel cofano e negli altri spazi utili, spesso sopra le nostre gambe. È un microfono ancora oggi perfettamente funzionante, ha solo qualche ammaccatura sulla capsula ma è tutta vita, ogni tanto lo porto con me nei concerti, anche sui palchi con la tecnica più che servita, per ricordarmi la straordinaria vita che abbiamo vissuto insieme. 

”Sempre pronta” 

È un trolley che uso dal 2008, ammaccato ma indistruttibile. Prima del 2015 lo mettevo via ogni volta che tornavo da un viaggio fino al viaggio successivo, dal 2015 al 2019 ho attraversato così tante volte l’oceano che il trolley è rimasto sempre lì accanto al divano a portata di mano per ogni partenza, a volte ha sostato in qualche aeroporto di qualche continente più del dovuto non accompagnandomi fino a destinazione ma, alla fine, è sempre tornato a casa. 

“La mia salvezza”

Questo ciondolo è un simbolo tanto significativo per me, mi è stato regalato da una persona importante, la mia persona preferita, per salvarmi dal disordine che ho sempre avuto nella vita e nella testa, per ricordarmi che c’è sempre un posto dove posso fermarmi e gettare l’ àncora tranquillo che il mare ci coccola soltanto. Il tempo lo ha piegato ma mai spezzato come succede a volte con certi amori.  

“La mia avventura sudamericana” 

La Gaviota de Plata (un gabbiano di platino) è uno dei premi con cui sono tornato a casa dal Festival Internacional de la Canción di Viña Del Mar in Cile nel 2015 e da lì è partita una fantastica avventura fatta di tanta musica, viaggi, indimenticabili tournée oltreoceano che da bambino avrei sognato anche meno. Quella gaviota è un simbolo iconico del Festival, per cui, nel viaggio di ritorno in Italia, finché sono stato nel continente sudamericano la portavo con me tranquillamente sugli aerei come bagaglio a mano tra l’entusiasmo e l’affetto dell’equipaggio e passeggeri, ma una volta arrivato in Europa ho fatto scalo a Madrid e ai controlli di sicurezza mi hanno detto che risultava un oggetto contundente per via delle ali appuntite, per cui mi hanno chiesto di uscire, andare al banco dei check-in, imballarla e spedirla in stiva pagando 100€, per poi rientrare, rifare i controlli di sicurezza e imbarcarmi per Roma. Mentre l’addetto alla sicurezza mi tratteneva per spiegarmi tutto questo procedimento c’era un solo povero passeggero che viaggiava con me dal Cile in tutte le coincidenze per l’Italia che cercava carina mente e disperatamente di spiegare al tipo cosa fosse quel premio e cosa avevo fatto per meritarmelo. È evidente che alla guardia madrilena non importasse minimamente l’argomento, ci avrà solo scambiato per due pazzi.