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Cosa c’è nello Studio 2 di Cristopher Bacco

Realtà ormai ben radicata a Padova, lo Studio 2 di Cristopher Bacco compie 10 anni emergendo dalla pandemia più forte che mai: uno studio di registrazione e non solo che fin da subito si è affermato come di riferimento per ogni tipo di artista. Nel corso degli anni infatti, lo studio ha raggiunto artisti e gruppi provenienti da tutta Italia, lavorando con nomi del calibro di The Winstons, Bobby Solo e Marco Cocci ampliando sempre di più la clientela e i servizi per chi è in cerca di un Recording Studio all’avanguardia.

Noi siamo stati lì, ed ecco cosa ci ha mostrato Cristopher.

Questo Farfisa Compact Duo suona dal 1967. Attraverso i suoi circuiti sono passati più di quarant’anni di musica. Mi affascina il fatto che questo strumento, prodotto a Recanati, venisse usato dai Pink Floyd e da tantissime altre band in alternativa all’organo Hammond perché più economico e “leggero”. Ora trova moltissimi estimatori nel pop e nel lo-fi, ci sono addirittura case di software che ne fanno dei virtual instrument. Questo poi è numerato, il 75 su 370.

A questo gatto giapponese (il cui nome, a quanto pare, sarebbe Maneki Neko) sono molto affezionato. È entrato in studio come regalo da parte di Marco Cocci durante le sessioni di registrazione dell’album Steps. Da allora non ne è più uscito, e saluta chi entra nella sala di regia dal fondo della stanza. Una delle cose più bizzarre che mi abbiano mai regalato.

Questa targhetta me l’ha regalata la mia fidanzata e la custodisco gelosamente sopra il mio mixer. Venne a trovarmi a Londra durante una sessione di mix che stavo tenendo allo Studio 3 negli Abbey Road Studios, e per ricordo di quei giorni meravigliosi decise di acquistarla allo shop ufficiale. È una cosa facilmente acquistabile, ma ci sono affezionato perché mi ricorda quel periodo pazzesco tra Padova e Londra.

Questo microfono mi arrivò tramite uno scambio di strumentazione da studio con un collezionista di Milano. L’Akg d19 è uno dei microfoni più importanti della storia del rock. La sua membrana ha vibrato con i suoni di The Beatles, Rolling Stones, David Bowie e molti altri. Era uno standard negli anni 60/70 e per me lo è tutt’ora. Pensare che era il microfono usato per registrare la batteria di Ringo Starr mi da i brividi.

Il Vox AC30 l’ho selezionato perché è il mio amplificatore da chitarra preferito, e questo esemplare, in particolare è l’unico ad essere nello Studio 2 dal giorno uno. È sempre lui ed il suo suono è presente nel 90% delle produzioni uscite dal mio studio.