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Cosa c’è nella camera di Fallen Noise

É uscito venerdì 24 febbraio 2023 su tutte le piattaforme digitali “Ana“, il nuovo singolo del progetto Fallen Noise dal titolo “Ana“. Un nuovo e intimo capitolo per il giovane produttore che si muove tra trap ed hyperpop, militando nella scena romana underground. Un brano che vuole affrontare i problemi di ansia e d’autostima e la tendenza ad un perfezionismo tossico, dopo particolari eventi emotivi.

Dopo anni passati appresso ad un disturbo ho deciso di gettare fuori tutto quel marcio che mi consumava, di rendere vero tutto quel che ho soffocato dentro di me per molto tempo“. Un testo metaforico in cui la protagonista gode del nome, del tormento e della sofferenza, incarnando la figura del disturbo stesso. Un testo accompagnato da una chitarra nostalgica e da sonorità aggressive, distorte e ‘rotte’, per ricreare lo stato d’animo anche attraverso la musica.

Per conoscerlo meglio, siamo stati a casa sua. Ecco cosa ci ha mostrato!

TELEFONO A TASTI: Leggerezza. Quando ho voglia di leggerezza, quando voglio scappare dall’opprimente mondo e potere dei social, spengo l’Iphone e accendo il mio Brondi modello Eros, con i tasti piccoli piccoli ma rassicuranti e morbidi. Filosoficamente, può essere visto come un ritorno alle origini, ma sostanzialmente è una vera e propria boccata d’aria quando non riesco più a stare a galla in un universo fatto di like, reazioni con l’emoji del fuoco e vuoto superficiale.

CALZE A RETE: Sarà l’estetica, o forse il fatto che metaforicamente parlando la rete permette di esprimermi, con i suoi buchi, ma allo stesso tempo riesce a farmi rimanere incollato a me stesso (in particolare protegge il mio cuore, dato che le indosso a mo di maglia), mi piace indossare questo indumento durante le mie serate, a cui partecipo per ricaricarmi dopo aver creato o lavorato. E’ un universo surreale ma necessario quello delle serate, cambia tutto in base all’ambiente prediletto, ma nel mio mi sento bene, perchè sfoggio me stesso sapendo di bastarmi da solo per divertirmi.

PUPAZZETTO SENZA OCCHIO: Anche se il suo nome rimarrà segreto, non serve un genio per capire che è il mio pupazzo dell’infanzia. Scelta curiosa voi direte, ma in realtà si avvicina alla mia musica più di quanto voi possiate immaginare, dato che spesso nei miei testi mi rivolgo ad un “Io” che racchiude l’innocenza di un bambino. Inoltre il fatto che il cagnolino non abbia un occhio rimanda molto sia alla mia estetica emo che alle mie sonorità, di influenza hyperpop ed emotrap.

MODELLINO “ARTIGIANALE”: Questa piccola bozza di un mio concerto mi è stata regalata da una persona molto importante. E’ fatto a mano e ha richiesto tanta pazienza contando che la persona in questione non è dotata di talento artistico manuale, ma lo ha fatto per rendere indelebile forse uno dei messaggi più importanti per me come essere umano, ovvero il supporto delle persone che amo, e per questo merita una menzione speciale.

SIDDHARTA DI HERMANN HESSE: Da amante di tutto ciò che concerne la filosofia e la spiritualità (nonostante io come individuo non segua alcuna dottrina religiosa, ma trovi i principi di esse molto interessanti e soprattutto se rielaborati in chiave indivuale, estremamante educativi), non posso non menzionare questo libro, poichè riassume perfettamente i principi in cui credo, di cui il più importante è la crescita personale, data da esperienze di vita come amore, sesso e conoscenze casuali, che mettono in discussione sè stessi e i propri pensieri.