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Gli Altera Nexa ci raccontano cosa c’è nello Studio 2 di Padova

Altera Nexa, progetto musicale nato a Padova nel 2020 dalle menti di Alessandro Niero (voce, tastiere) e Luca Dalla Gasperina (voce, tastiere) fa il suo debutto assoluto venerdì 30 giugno, in formato CD e digitale, sull’etichetta di Simona FaraoneNew Interplanetary Melodies, che per l’occasione si fa aiutare da Luca Fani di Imaginaria Records per la co-produzione di questo bellissimo album dall’evocativo titolo, No BordersPer questo primo lavoro, registrato presso il patavino Studio 2 di Cristopher Bacco con una tecnica ibrida di registrazione, Niero e Dalla Gasperina traggono la loro ispirazione dal rock più sperimentale (Radiohead, King Crimson, Steven Wilson) ibridato con influenze provenienti dal Jazz/Fusion (Snarky Puppy, Weather Report, Area).

Il disco si apre con la potente Skeletons, brano strumentale dal ritmo incalzante che fionda sin dalle sue prime note l’ascoltatore nel mondo sonoro della band caratterizzato dalla potente batteria e dai fiati, mentre con River e Give Yourself le atmosfere si fanno rispettivamente più pop e funky, mettendo in risalto le capacità dei musicisti della band e le loro influenze variegate, arricchite dalle accattivanti linee vocali dei due leader della stessa che si alternano e si fondono insieme. Con Plug Me In il suono si dilata in una dimensione a tratti psichedelica, mentre con Goodbye veniamo rapiti da un vortice continuo di crescendo di rara eleganza. I 9.45 minuti di The Message That i Didn’t Send suonano come un vero e proprio manifesto di quello che gli Altera Nexa con i loro 9 componenti sono in grado di fare, al cui interno sapienza tecnica e capacità compositiva si sposano alla perfezione per un risultato davvero sorprendente. Nanomachines è forse il brano più spiccatamente jazz/fusion del disco mentre con Window, pezzo che va a chiudere questo primo incredibile lavoro della band padovana, ci immergiamo in una suite atmosferica, densa e melanconica che va a chiudere degnamente un lavoro ben riuscito composto da sonorità complesse e da arrangiamenti raffinati che rendono questo No Borders una vera esperienza d’ascolto, intensa e coinvolgente.

Noi per conoscerli meglio, abbiamo deciso di farci portare nel loro posto del cuore.

Il piano a muro Yamaha

Questo piano viene da casa mia a Feltre; è il piano sul quale sentivo mia sorella esercitarsi per ore, lo stesso dove io sono andato in cerca delle mie prime note, provando ad azzeccare quelle delle mie canzoni preferite, di De André o Guccini, dei Queen o dei Beatles, ascoltando le vecchie cassette e CD dei miei genitori. Sono felice di essere riuscito a trasportarlo qui in Studio 2 e di averci potuto registrare tutte le canzoni per Altera Nexa. (Luca)

Il vecchio leggio

Non è un granché, anzi forse è un po’ pacchiano, ma quando qualcuno di noi arriva a prove senza leggio (succede spesso) ecco che diventa di estrema utilità, e in mezzo a tutti gli altri leggi di plastica ci fa anche sempre un po’ ridere. Cosa ci volete fare, ormai ci siamo affezionati.

l’ampli Farfisa

Ale e Dome, ogni volta che vedono questo storico ampli, ricordano “con piacere” quella volta che spostando una tastiera lo hanno bucato (poi l’hanno rimesso a posto, sia chiaro). Altra scena spassosa.

Musescore

Tutto è partito da qua, nel 2019, quando abbiamo cominciato ad abbozzare gli arrangiamenti a quattro mani dei brani che sono poi confluiti in No Borders. Un lavoro immenso, come immensa è la soddisfazione a sentire la nostra musica suonata magnificamente dai nostri compari musicisti. (Alessandro e Luca)

il banco

Tutto quello che abbiamo registrato come Altera Nexa è passato per questo banco attraverso le sapienti mani di Cristopher, il boss di Studio 2. Non possiamo non ricordare con piacere le ore passate con i gomiti appoggiati lì cercando di perfezionare il nostro lavoro.