Categorie
Pop

Le 5 cose preferite dei Medal

“Cose che non dici mai” è il terzo singolo di Medal, disponibile su tutti i digital store dal 14 luglio. Un brano intimo e sensuale, come una dichiarazione mai detta o espressa sottovoce. La sensualità delle parole vengono richiamate da un sound urban abilmente mescolato a melodie indie pop. “Cose che non dici mai” è un brano che riesce a tenere alta l’attenzione del pubblico. Un’ulteriore conferma delle capacità di Medal di creare un sound difficilmente definibile con un genere solo.

Per conoscerlo meglio, abbiamo chiesto quali fossero le sue 5 cose preferite.

La musica

Sicuramente una delle cose che amo di più, alla quale dedico gran parte delle mie giornate è la musica, fin da quando ero un bambino piccolo e timido. Dall’ascolto dei principali cantautori italiani di mia madre durante le pulizie di casa, alle boyband degli anni ’90, fino al punk, il grunge e il cross over.

L’acquisto delle cassette e poi dei cd ai mercati locali, negli anni 2000, poi le scuole di musica, le band, i tour, registrazioni, tutte le persone con la mia stessa passione conosciute in giro per l’Italia. Mi piace molto parlare di musica (a volte sono anche logorroico) e saperne sempre di più di questo lavoro, dalla parte tecnica a quella di organizzazione.

Ascoltarla, leggere i testi, leggere le storie degli artisti, farsi trasportare, isolarsi nei racconti in musica di ognuno di loro credo sia qualcosa di magico e unico. Penso essa sia davvero salvifica, perché cura, fa compagnia, consola, fa sognare, unisce, aiuta ognuno di noi in modo diverso. Dà l’energia e l’adrenalina di cui a volte abbiamo bisogno, altre invece ci tranquillizza e rasserena. 

E’ forse anche per questo che ho cominciato a scrivere e cantare, non solo per le ragioni sopra, ma anche perché la musica ti dà quella libertà di esprimerti e sentirti a tuo agio, nel tuo mondo, anche raccontando i tuoi momenti peggiori.

Non solo può salvare altre persone, ma credo fermamente che possa essere un mezzo d’aiuto per gli altri esseri viventi, animali e rifugi in difficoltà e che non vengono supportati da nessuna istituzione, se non da amanti degli animali e volontari.

Come diceva Nietzsche alla fine “La vita senza musica sarebbe un errore”.

Gli animali

Gli animali rappresentano una delle meraviglie di questo pianeta e penso che le loro vite siano fortemente legate alle nostre. Molti sono convinti di dover insegnare loro sempre qualcosa e invece credo sia proprio il contrario.

Ogni giorno ci insegnano qualcosa, ci ricordano le cose importanti della vita e di quanto peso inutile diamo a tante situazioni e cose, che non lo meritano. A quanto, a differenza loro, le persone tendano ad essere sempre più opportuniste e superficiali, pensando a quanto sia più importante comprare l’ultimo smartphone o gli occhiali di marca, invece di sfamare o salvare una vita con pochi euro.

Nella foto alcuni dei miei coinquilini salvati dalla strada (chi buttato via perché non più “utile” e chi abbandonato in scatoloni in superstrada da piccolo perché “in eccesso”). 

Le due sorelle bianche in alto (Akira a sx e Yuki a dx), Leone l’ultimo arrivato (in basso), poi a sinistra la tartaruga Spartaco e una dei 3 gatti in alto a destra (GG). All’appello mancano Zoellino (fratello di GG) e Bobba (l’anziana gatta nera della casa, con i suoi 12 anni di indifferenza verso il genere umano), perché al piano di sopra a rinfrescarsi.

Mi hanno fatto capire che gli animali vanno rispettati, amati e trattati al nostro pari.

Ci danno tutto senza pretendere niente, non conoscono l’invidia e il rancore, hanno un animo e un cuore puro, si accontentano di un tozzo di pane, un posto per ripararsi dal freddo e il nostro affetto.

È bello vedere come vivere con un animale abbia cambiato la vita di diverse persone e il loro modo di vederla, comprenderla e viverla, il legame incredibile che si crea con lo stesso che diventa parte della famiglia. Anche per questi motivi, oltre che per le innumerevoli torture e violenze gratuite fatte loro, sono sempre più convinto che il futuro debba obbligatoriamente essere diretto verso un’alimentazione, cultura e industrializzazione almeno vegetariana.

Il mare e la Calabria

Per quanti problemi ormai noti possa avere la mia terra, e per quanto si possa vivere e viaggiare in qualsiasi posto meraviglioso di questo pianeta, credo che nessun luogo sia come casa. Sono molto legato ai posti in cui sono cresciuto, non solo da piccolo durante l’infanzia, ma anche da adolescente, dopo aver preso la patente per girare in lungo e in largo ogni posto della mia regione. 

Il luogo in cui sono racchiusi tutti i ricordi, dalle scuole ai primi concerti, la buona cucina (suggerisco quella vegetariana nonostante si parli sempre di ‘nduja e insaccati pensando alla Calabria). I prodotti come olive, peperoncini, pomodori secchi, melanzane sottolio, formaggi e tanti altri, non sono da meno.

La Calabria è un luogo dove si avverte subito il calore umano e anche quello fisico (quest’ultimo soprattutto durante i mesi estivi!). Ha un fascino e una bellezza unici a mio parere. Io sono cresciuto in una località di mare quindi, come ogni persona che cresce davanti al mare, credo sia quasi impossibile vedersi vivere in città super urbanizzate e senza una spiaggia, senza poter vedere l’orizzonte sul mare. E’ una bellezza naturale immensa.

Il mare e le pinete, durante tutto l’anno, danno sensazioni particolari. L’idea di essere così piccoli rispetto all’immensità che ci sta là fuori. La serenità del suono delle onde e il fresco degli alberi intrisi di salsedine, non hanno prezzo (anche d’inverno).

Questa regione rappresenta inoltre il posto in cui ci sono i miei affetti e quelli sono insostituibili. Gli anziani e la loro saggezza, i loro consigli, i ricordi della guerra e della povertà totale di un tempo, sono una fonte di ricchezza.

Vedere come cambiano col tempo i luoghi e le strutture, ricordandole come si presentavano un tempo, mi lega ancora di più alle mie radici e mi sento un privilegiato a vivere ancora qui, soprattutto vedendo quanti amici col tempo hanno dovuto abbandonare questa terra.

Inoltre è un posto in cui si lavora per vivere, anche se il lavoro è poco, e non il contrario. Dove si può vivere con poco ed essere felici dei prodotti del proprio sudore e della propria terra.

Mondo nerd (Serie tv, Anime, Board games)

Mi piace la creatività e la fantasia che permettono di far nascere stati d’animo, storie, personaggi, caratteri. Per questo credo di essere un appassionato di Serie tv (ne divoro tonnellate), Anime e da qualche anno anche di giochi da tavolo.

Ho rischiato il ricovero per Il Trono di Spade, Dexter e Dark, ma potrei nominarne centinaia. La mia lista ha già una 20ina di serie arretrate da vedere, salvate in lista solo settimana scorsa!

Come Anime amo Attack on Titan, Tokyo Ghoul, Death Note, Inuyasha e tanti altri.

Invece per quanto riguarda i giochi da tavolo, spesso in passato mi sono ritrovato a passare serate piovose con amici, con qualcuno di questi che ci hanno fatto passare un po’ di ore in maniera goliardica. Poi col tempo credo di avere esagerato addentrandomi sempre di più in questo mondo. I miei preferiti sono i party games: veloci, semplici, dove è la compagnia a fare la differenza, magari tra qualche calice di vino o degli amari.

Ormai è diventata praticamente una collezione che devo capire dove mettere in casa. Proprio ieri ne ho comprati altri due (credo sia shopping compulsivo a questo punto!). 

Inoltre mi piacciono molto gli eventi di ritrovo degli appassionati, come i Comics, Comicon, etc., dove praticamente c’è tutto questo mondo in un unico posto, inclusi i cosplayers, anche se non mi reputo un vero e proprio nerd.

Il calcio

Sono cresciuto a pane e calcio, partite e giochi di calcio di ogni tipo che guardavo alla tv con mio padre. Passavo ore ed ore ad un gioco al PC chiamato Football Manager, che crea dipendenza. Credo di averci passato davvero migliaia di ore, appuntando tutto su quadernini e foglietti. 

Una volta a settimana, se riesco, provo a giocare a calcetto con amici, anche se sono una pippa, e sono sempre pronto ad una serata Fifa con pizza e birre (quando libero).

Da piccolo quasi ogni giorno si cercava di organizzare partite sull’asfalto della cooperativa in cui sono cresciuto o nei campi di terra battuta polverosi e ondulati vicino casa. Bastava dare un calcio ad un pallone e non si pensava ad altro, spariva tutto il resto, tornando a casa realizzati e felici.

Non sono mai stato bravo in campo, ma sono sempre stato affascinato dalle strategie utilizzate dai mister, le filosofie di gioco e il calciomercato. Gli stadi pieni e i pre-partita con l’entusiasmo dei tifosi pronti ad incitare la propria squadra. Grandi e piccoli che si tramandano una tradizione e un amore per la squadra.

Come la musica, credo che anche il calcio sia un mezzo di unione e molto emozionante, anche se purtroppo spesso negli stadi tutto ciò viene vissuto spesso in maniera negativa, facendolo sembrare sempre meno un luogo adatto a bambini e famiglie. 

Questo però è più un problema di gestione dei tifosi e di cultura degli stessi, di per sé è uno sport che spesso aiuta tanti bambini a sognare e ad essere tolti dalla strada, dove in alcuni casi gli stessi finirebbero altrimenti in situazioni e ambienti molto più pericolosi e poco raccomandabili.