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Le 5 cose preferite dei WE ARE WAVES

Entrare nella caverna del proprio io comporta dei rischi, ci mette di fronte ai nostri incubi, ma ci fa uscire alla luce migliori di quando siamo entrati: questo lo spirito di CAVE, nuovo e ispiratissimo video dei WE ARE WAVES, fondamentale post punk band torinese che costruisce nuove sensazioni a partire dal brano che dà il titolo all’ultimo album.

CAVE è infatti la title-track del quarto album in studio dei WE ARE WAVES. Un tunnel quasi interamente strumentale, un viaggio ossessivo negli antri della caverna che altro non rappresenta che il viaggio nelle “stanze buie” della mente del cantante/frontman FABIO “VIAX”VIASSONE per tentare di prendersi cura della propria salute mentale.

Il nostro furgone

Ci porta ovunque, in qualsiasi condizione meteo. Quando fuori ci sono 45 gradi o – 8. Spesso è ufficio, camerino, sala da pranzo, sala riunioni, camera da letto. Gli oltre 300.000 km fatti in tour sono sudati uno per uno. È il nostro bisontone e non potremmo fare nulla senza di lui. Nell’ultimo tour ha perso un pezzo di paraurti e ora è attaccato col gaffa. Un vero reduce del Vietnam.

Le coccole durante i live (ma anche fuori)

Siamo un gruppo molto coccoloso, ci serve darci un sacco di abbracci, baci e carezze. Suonare in giro spesso equivale logisticamente ad essere come in avanscoperta su pianeti ostili, a orari e posti strani e in mezzo a gente non sempre amichevole. E a volte fa molto freddo. Serve stringersi e darsi coraggio l’un l’altro, le coccole sono essenziali. E poi ci piacciono.

Gli afterparty

Qualsiasi promoter con cui abbiamo avuto a che fare sa che i WAW sono dei gran festaioli. Il live è sacro e va fatto al top. Ma dopo si fa anche il festino, con altrettanta professionalità e passione. Meglio se in un luogo sicuro, domestico e che sarà anche il posto dove dormiremo. Tante storie si potrebbero raccontare durante quei momenti…ma forse è meglio che restino chiuse nelle nostre memorie

😉

I fotomontaggi e le foto trash nel gruppo whatsapp

Il gruppo whatsapp dei WAW ha una quantità di idiozie, foto trash e impresentabili, oltre che fotomontaggi di una bruttezza rara, che trascende il valore musicale per essere proprio uno strumento di gioia nei momenti bui della vita. Sei in ufficio una grigia mattina di Novembre? Pensi che non ti passi più? Tiri fuori il gruppo, scorri i media e il buonumore non può che tornare subito. Come la voglia di ripartire immediatamente per il prossimo tour.



I momenti in cui tutto si svuota, che non si possono raccontare
Andare in tour prevede una serie di emozioni e momenti che sono impossibili da pubblicare su un social, o da raccontare a voce quando torni. Sono attimi, sensazioni, giochi di luce o di buio, a orari improbabili e pieni di stanchezza. Dove però tutto quello che vedi, il posto in cui sei, il cuore che ti batte a una certa frequenza ti dicono solo una cosa: qui è il posto dove voglio stare, questa la vita che voglio vivere.