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Cosa c’è nella sala prove dei Varanasi

É uscito venerdì 20 ottobre 2023 in distribuzione Believe Digital il nuovo singolo del progetto Varanasi dal titolo “Lucy“, un nuovo e definitivo capitolo per la band che nasce dalle ceneri dei Japan Suicide e che ci introduce ad un nuovo album in uscita quest’autunno in collaborazione con l’etichetta I Dischi Del Minollo.

“Lucy” è una musa rock con tratti psichedelici, una donna che avrebbe affascinato Dario Argento con la complicità di chitarre ipnotiche e influenze stratificate che comprendono il cantautorato rock italiano degli anni Novanta e vibes di oscurità post-punk.

Noi volevamo conoscerli meglio, e per farlo ci siamo fatti invitare nella loro sala prove. Ecco cosa hanno tenuto a mostrarci prima di tutto!

La camicia psichedelica di Saverio

Odiata da tutti, ha trovato il suo riscatto (fu vera gloria?) dopo anni di rifuti: eccola dopo l’ennesima faticosa sessione fotografica, colpevolmente approvata dal nostro fotografo Giordano Torreggiani.

Il Nick Cave

Uno dei nostri suoni preferiti del microKORG, al quale torniamo sempre appena un dubbio ci assale mentre componiamo i pezzi. Lo chiamiamo così perché lo usa spesso anche Nick Cave, non lo diciamo ovviamente per metterci in competizione…

Il Twin Peaks

Altro immancabile feticcio sonoro, l’atmosfera che ci fa sentire a casa, per quanto sia una casa stregata: appena un pezzo ci sembra troppo felice corriamo subito ai ripari. Grazie Roland! (E grazie David Lynch e Angelo Badalamenti)

La drone machine

Scatola magica venuta dallo spazio per produrre inquietudini emotive o sacre resurrezioni, la nostra Lady Lazarus è nata così e speriamo che presto la amerete.

Lo spettro della chitarra acustica di Saverio

Quando si registra in studio e si sta per chiudere un pezzo arriva sempre il momento in cui sembra che manchi qualcosa. Mettiamoci la chitarra acustica! Tranne rare eccezioni, rispondiamo che meno è meglio: “meno c’è, meno si rompe” (R.I.P. Richard Benson)

PS
Le maracas
Dal nostro periodo messicano, ispirati e protetti da Jodorowsky, per fare dischi e stare bene, mentre fuori c’è la morte.