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Cosa c’è nella camera di LSKA

Venerdì 2 febbraio 2024 è uscito per Record Y su tutte le piattaforme digitali “Ephemeral“, il nuovo disco del progetto LSKA già anticipato dal singolo “Solid State Spirit“.

Un album che è nato in un periodo di grande cambiamento e che riflette la ricerca di uno spazio sicuro in cui potersi abbandonare. Tutti i brani sono stati composti in pochissimo tempo, ma sono frutto di riflessioni durate anni sulla ripetizione, l’astrazione e l’inserimento di elementi casuali nel processo di composizione. La scintilla che ha permesso alla macchina di rimettersi in moto è stato l’invito a partecipare esattamente un anno fa alla rassegna di musica sperimentale Deragli presso il Caracol Olol Jackson di Vicenza che non potrò mai ringraziare abbastanza.

Noi, come spesso accade, eravamo curiosi di conoscerlo meglio, e ci siamo fatti invitare a casa sua. Ecco cosa ci ha mostrato!

Un “santino” di Franco Battiato, mio nume tutelare e mito assoluto, comprato da un laboratorio artistico vicino a piazza Bellini a Napoli.

La mia amata moka che resiste all’assedio di cialde e macchine espresso e mi aiuta a trovare la lucidità.

Vivo a contatto con i computer fin dall’infanzia, in tempi in cui non era così scontato. Sono stati per me fonte di grande divertimento e stimolo per la mia curiosità vorace: ci ho giocato, li ho smontati e rimontati, li ho fatti impazzire in tutti i modi possibili. Sono diventati il mio lavoro per un certo periodo e possono essere una schiavitù e un’enorme fonte di stress. Allo stesso tempo mi permettono di esprimermi creativamente con la musica e non solo. Quando mi chiedono: “Che strumento usi?”, a volte rispondo semplicemente: “Il computer”.

La lettura è il mio spazio sicuro. Amo i libri non solo per il testo ma anche per le loro forme e consistenze. La mia compagna e io ci siamo trasferiti nella nuova casa da più di un anno e non abbiamo ancora una libreria e quindi gran parte dei libri giace tristemente negli scatoloni. Questa cosa ci fa soffrire entrambi, ma attendiamo di trovare quella giusta.

Il mio consuntissimo zaino: sempre pieno e pesante all’inverosimile, inseparabile compagno di tutti i miei spostamenti in giro per i teatri di mezza Europa. Ho sempre molta ansia, prima di partire. Per questo c’è sempre qualche cosa in più “perché non si sa mai”.