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5 dischi che probabilmente non avete ancora ascoltato (e dovreste davvero!)

Primo giorno di sole dopo settimane di pioggia, ed è tempo di bilanci. Di andare a recuperare qualche disco che forse vi siete persi negli ultimi mesi, distratti dalle playlist e dai tormentoni di Sanremo che sì, riempiono i nostri algoritmi ma ci fanno anche perdere qualche chicca. E per l’occasione ve ne abbiamo segnalati una cinquina!

Cerebral Surge OST” di Alberto Mancini

Primo capitolo, la colonna sonora di un videogioco. Alberto Mancini è un pianista e compositore di stanza a Zurigo che di recente ha condiviso questo suo lavoro, un tunnel oscuro nella mente umana che, con temi ossessivi e disturbanti, ci accompagna dentro questo viaggio fatto di luci al neon e oscurità. Mancini ha collaborato, tra gli altri, anche con Massimo Pericolo e la sua musica è un concentrato esplosivo di esperienze e influenze diverse, senza etichette e generi e, missà proprio di sì, vi abbiamo trovato la colonna sonora per il vostro pomeriggio di smart working. Catartico e bellissimo, anche a prescindere dal videogioco omonimo.

Riviera Airlines” di Amado

E a proposito di dischi che forse vi siete persi a causa di Sanremo, non possiamo che segnalarvi anche il disco di Amado, che vive proprio a Sanremo, quella vera che vive anche fuori dal via vai dell’Ariston. Nella vita è uno chef, ma lo vediamo benissimo a raccontarsi con brani scanzonati, arrabbiati ma senza esplosioni, come chi si è rassegnato. Qui dentro ci sono le sigarette, citazioni e omaggi a scrittori, attori, pittori, un grande grazie a tutte le influenze che hanno fermato Amado. L’Italia, la pasta al forno, una voce graffiante e un piano che ci accompagna per mano per tutte le tracce, il Brasile nel cuore e tanta nostalgia. Per i caffeinomani, per chi vuole sentirsi a casa, per chi ama Brizzi.

Io sono 2” del Sig. Solo

Quello del Sig. Solo è un nome che abbiamo visto tornare spesso nella storia dell’indie italiano, con le sue collaborazioni su e giù dal palco con Dente, Baustelle e più di recente Luca Urbani e Andy dei Bluvertigo, che ha collaborato anche a questo disco. “Io sono 2” è una rivendicazioni, un ritorno, un mondo dove elettronica e cantautorato si fondono, un quel sapore un po’ retrò che sa di Cani e di quando ci sembrava incredibile ballare sulle canzoni tristi, con i testi che parlavano di amori urbani e di ciò che vedevamo sempre. Oggi ci siamo più abituati, tanto che quello del Sig. Solo ci sembra qualcosa di famigliare che abbiamo già ascoltato, che già conosciamo, uno di quei dischi che ci sembra averci accompagnato in adolescenza, e a volte tornare indietro fa solo bene.

Parlo da solo nei centri commerciali” di Luca Urbani

E a proposito di Luca Urbani, non ci è di certo sfuggito questo disco dal titolo “Parlo da solo nei centri commerciali“: un disco intenso, autobiografico, un sogno in un club immaginario, di cui eravamo abituè negli anni Ottanta. Sembra proprio di esserci, là dentro, a guardare tutti quei personaggi strambi, accompagnati dalla voce profonda di Luca, che di storie sembra di averne veramente tante da raccontare. Un album sulla solitudine e l’amore, che a volte sono la stessa cosa.

Sembra ieri” di Pezzopane

E ultimo per oggi, vi segnaliamo un altro cantautore che forse non avete ancora avuto modo di conoscere. In giro da anni, tra la sua amata ed odiata Milano e l’Abruzzo, Pezzopane racconta la sua vita in musica, più per sè stesso che per gli altri, con timidi brani che racconta poco e forse lascia che siano gli altri a capire. “Sembra ieri” è una carrellata di tormentoni indie da urlare in macchina, che piaceranno ai vostri amici che non ascoltano musica ma seguono il calcio, ai vostri genitori e a chi si è lasciato da poco. Pezzopane è quell’amico che a fine cena tira fuori la chitarra, e un po’ ubriaco ci butta addosso le sue canzoni, che ci piacciono tantissimo, anche se quell’amico un po’ ubriaco non lo conosciamo neanche così tanto. Da scoprire!