É disponibile da venerdì 21 febbraio 2025 su tutte le piattaforme digitali “Vieni con me” (e in distribuzione digitale Believe Music Italy), il nuovo singolo di Wladimiro D’Arco, scritto per i ragazzi della associazione ANFFASS. Ragazzi con disabilità. Nello specifico, in questo caso, Wladimiro immagina un ragazzo che non è in grado di parlare con il padre per motivi di salute e che vorrebbe dirgli tutte quelle cose. Il ragazzo dice: “…la vita e il futuro sono incerti per tutti, dove ti porterà non lo posso sapere, ma se vuoi, posso accompagnarti“.
In questi giorni di sovraesposizione musicale, Wladimiro D’Arco ci regala timidamente un brano di cantautorato rock commuovente e incredibilmente sentito dall’autore: un messaggio importante da assorbire sotto la pelle, lasciandosi trasportare dalle note catartiche di “Vieni con me“.

Per conoscerlo meglio, abbiamo deciso di farci invitare a casa sua, e ci siamo fatti raccontare la storia di qualche suo oggetto.
Scarpe da Tennis. Lo sport mi ha sempre accompagnato nella vita, ne ho fatti tanti, dall’atletica alle medie, passando per il calcio prima e calcetto poi. Addirittura anche Rugby, ma quello poco, perché cominciando a 28 anni, la rottura delle ossa era facile, non essendo abituato. Lo sport che ho fatto ed amo di più però, è la pallavolo, tanto da aver preso anche il brevetto da allenatore. E le scarpe da Tennis, sono state una cosatante nella mia vita. Anche come simbolo di viaggio, interiore e non. Come simbolo di passi da dover fare e cercare. Spero di camminare ancora tanto e di raggiungere posti meravigliosi.

Questa è la parete delle foto di mia nipote. Una foto per ogni anno della sua vita. Ho comiciato ad appenderle dieci anni fa. Spero di vederla crescere forte e con una mente libera e piena di curiosità. Che metta in dubbio ogni dogma al quale la vogliono soggiogare. Politico, religioso o sociale che sia. E che possa sempre scegliere il giusto. Per se e per gli altri. Che si innamori della musica, come dello sport e delle belle parole. Della poesia e del mare. In mezzo a quelle foto, ce n’è una con una ragazza che abbraccia mio fratello, allora adolescente.

Lei è Letizia. Una amica che non c’è più, ma che starà sempre e per sempre lì. Tra le persone che contano nella mia vita. Questa è una di quelle palline in vetro con la neve dentro. Quelle che se le agiti sembra che arrivi una bufera, poi una nevicata dolce ed alla fine il sereno con un bel tappeto di neve. Ero affascinato da ragazzo da queste palline e mi chiedevo come le facessero. E la mia ragazza di allora, la mia prima fidanzata a dire il vero. Quello che è il primo amore. Eravamo diciottenni, forti, belli e senza paure. Me la regalò, sentendo questa cosa, del fatto che mi piacessero e mi affascinassero. Ed è qui. Dopo trent’anni circa, è qui. Ogni tanto la agito e mi ci incanto ancora.

Il cappello di Jeans. Liso. Consumato. Strappato. Però il mio cappello di Jeans. Una specie di talismano. Se cercate il video della mia canzone E ADESSO, mi vedrete indossarlo. Non so quanto tempo è che ce l’ho e nonostante sia da rattoppare. Da cambiare il velcro, perchè ormai consumato e non fa più la sua funzione. Nonostante tutto, lo tengo con me. Lo comprai a parigi in uno di quei mercati giganteschi che sono quasi fuori città. Credo fosse il duemilasei o giù di lì. Legato a tanti ricordi e a tante serate. Ora, non lo porto più, perchè ho paura di finire di distruggerlo e poi doverlo buttare. Allora lo lascio lì, sulla chitarra, come a coprire e conservare le note che verranno e quando suono lo sposto e poi ce lo rimetto.
