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“Resta Nostro” è il nuovo singolo de La Convalescenza

Fuori da giovedì 2 dicembre un nuovo singolo firmato La Convalescenza dal titolo Resta nostro. La band alt-rock di Modena segna il proprio ritorno a due anni di distanza dopo la pubblicazione dell’EP Palafitte di creta, e lo fa con un pezzo che ancora una volta si caratterizza per il suo sound energico, oscuro, degno della band che rappresenta.
 

Resta nostro parla di quel posto speciale che appartiene solo a noi, dove ci si possa sentire come sdraiati sul fondale del mare, sovrastati da tonnellate di acqua che ovattano tutto ciò che ci sta intorno. Crolli pure tutto il resto, noi stiamo qui, sul fondale.

(La Convalescenza)



Scopri il brano su Spotify: https://spoti.fi/3ru3P56

 


BIO:
La Convalescenza nasce a Modena nel 2016 con la pubblicazione dell’EP L’Eco della clessidra, disco diretto, carico della rabbia dei vent’anni. La necessità di scoprire nuove sonorità porta all’introduzione di un sound più moderno da cui deriva la successiva pubblicazione nel 2019 dell’EP Palafitte di creta, disco che definisce l’identità più sincera che la band vuole mostrare sul palco. Dovendosi definire, la band si descrive così: “Cosa abbiamo davvero da difendere? Forse, superati i trent’anni, è una domanda doverosa, ma La Convalescenza non dà risposte, apre solo le porte sulle nostre paure, sui dubbi che ci accompagnano. La Convalescenza è ascoltarsi come si fa con i temporali. La Convalescenza è guardar crollare tutto senza sapere cosa sia giusto fare e se davvero sia giusto fare qualcosa. La Convalescenza è sentire una galassia dentro e non saperla esprimere. La Convalescenza è morire individui per rinascere iene, puttane, falene” 

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“Mondi opposti” è il nuovo singolo di Chriss

Da venerdì 19 novembre sarà disponibile in rotazione radiofonica MONDI OPPOSTI”, il nuovo singolo di CHRISS.

Hai mai avuto un sogno nel cassetto? Un posto dove tenere al sicuro speranze, desideri e paure. Paura di perdere. Paura di non farcela. Poi ti scontri con la vita e inizi a cercare i sogni tra le stelle, lo sguardo verso l’alto, immagini sfocate come pagine di un libro vecchio. Cercare ogni notte la forza di farcela, di sorridere, togliere le maschere ed essere se stessi. Pensare a qualcuno sapendo che prima o poi i destini si incroceranno e i sogni nel cassetto si avvereranno. Come il giorno e la notte. Questo è “Mondi opposti”, il nuovo singolo di Chriss.

Spiega l’artista a proposito del brano: «Questo brano nasce dalla voglia di scoprire. Parlando con una bambina, un giorno le ho fatto la classica domanda: “Qual è il tuo sogno più grande?”. Più lei raccontava fantasticherie più mi concentravo nei suoi occhi, ed era come se magicamente fosse trasportata in un’altro mondo alla ricerca di un qualcosa. Allora è in quel momento che ho sentito l’esigenza di chiudermi in studio, scrivere di getto le sensazioni che mi aveva trasmesso, come se in qualche modo potessi essere trasportato nel suo stesso “viaggio” e scoprire cosa in realtà tutti noi desideriamo dal futuro. Aspettiamo il momento in cui il sogno nel cassetto si realizza o cerchiamo la strada per riuscirci? Così ho immaginato il brano, come un disegno in bianco e nero dove ogni colore piano piano trova il suo posto. Mi aspetto che il pubblico possa ritrovarsi nello sguardo di quella bambina, perché secondo me ognuno di noi vive grazie ai sogni».

Nel videoclip di “Mondi opposti” si alternano playback e narrazione. Quest’ultima rappresenta inizialmente Chriss che cammina in un mondo da lui pecepito instabile, metaforicamente rappresentato in bianco e nero. Alla ricerca di se stesso in un paesaggio isolato, scatta una fotografia e, quando si sviluppa, non vede immortalata quella che si aspetta essere la realtà, ma un altro sé in un mondo più vivo: un mondo a colori. A partire dalla Polaroid stessa, Chriss e il paesaggio circostante si colorano gradualmente, come se rinascessero, fino ad arrivare a una “pioggia” di colori sul finale, come a indicare che lo stesso mondo può essere diverso in base al modo in cui lo si guarda.

Biografia

Nato a Moncalieri (TO), Chriss vive tra Milano e Torino, dove quotidianamente cerca nuovi stimoli per la sua musica. Ama le esperienze, è molto creativo e intraprendente, cerca sempre di scoprire cose nuove confrontandosi con il mondo che lo circonda. La passione per la musica comincia in adolescenza, quando all’età di 14 anni inizia a lavorare come vocalist nei locali e festival torinesi. Intraprende gli studi come cantante, ma il suo goal è quello di riuscire, un giorno, a pubblicare un album interamente scritto con le sue mani. Quotidianamente studia canto, pianoforte, chitarra e songwriting. Si definisce un artista “molto sicuro di sé”, ma preferisce che siano gli altri ad attribuirgli aggettivi. Il suo nuovo singolo, “Mondi opposti”, è disponibile in rotazione radiofonica dal 19 novembre 2021.

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“La stagione” è il nuovo singolo di Giacomo Luridiana

Dal 3 dicembre è disponibile in rotazione radiofonica “LA STAGIONE”, nuovo brano di GIACOMO LURIDIANA presente su tutte le piattaforme di streaming dal 30 novembre.

LA STAGIONE” è una canzone che parla dell’inevitabile successione dei periodi, così nel mondo esterno come nel nostro universo interiore. Con questo nuovo pezzo, GIACOMO LURIDIANA riflette su come a volte sia impossibile evitare di esperire certe sensazioni, perché emozioni, sentimenti e relazioni hanno una vita e una morte proprio come le persone.

Dice, infatti, l’artista«In autunno le foglie stanno per morire, e proprio per questo si vogliono prendere la scena con i loro colori accesi un’ultima volta prima di doversene andare».

Biografia

Giacomo Luridiana è un cantautore della provincia di Milano. Sua mamma gli ha fatto conoscere Springsteen da piccolissimo durante i loro viaggi in macchina ed è stato proprio Springsteen a fargli scegliere di voler diventare cantautore quando, a 17 anni, l’ho riscoperto dopo anni di indifferenza. Ha iniziato a scrivere poesie a 9 anni, a 15 anni suo zio gli ha regalato la sua vecchia chitarra classica e da lì musica e parole hanno iniziato a mescolarsi.
Il nuovo singolo di Giacomo Luridiana, dal titolo “La stagione”, è disponibile in digitale dal 30 novembre e in radio dal 3 dicembre 2021.

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Pop

Cosa c’è nella camera di problemidifase

Esce giovedì 25 novembre 2021 Porta Vescovo, il singolo di debutto di problemidifase, il nuovo progetto musicale di Samuele Zenti: un contenitore di immagini del periodo post adolescenziale, un nuovo capitolo che si compone con i messaggi importanti salvati su WhatsApp, un brano che suona come un feat tra i Massive Attack e Niccolò Fabi, chiusi in una cameretta. Pronti per questo viaggio?

Porta Vescovo racconta la difficoltà che si incontra durante una relazione quando gli intenti di entrambi sono comuni e ci si vuole bene, ma più si lotta per stare insieme, più ci si fa del male. Quando non si comprende a pieno l’altra persona, quando le debolezze di uno non si incastrano con quelle dell’altro ci si ritrova a dover fare i conti con un problemadifase. Porta Vescovo (stazione ferroviaria di Verona) è scritta per la maggior parte utilizzando i “messaggi importanti” salvati su WhatsApp e se non fosse esistito Justin Vernon il brano, probabilmente, non sarebbe mai nato.

Per l’occasione, vi abbiamo chiesto di farci fare un giro a casa sua.

VANTAGE BASS
Ho cominciato a suonare il basso per caso, quando avevo 12 anni, momento della mia vita che coincide con quello in cui mi appassiono davvero alla musica. Questo è stato il mio primo vero strumento, un basso Vantage (marca ora fuori produzione) comprato per 100 euro da un amico di mio zio di cui manco ricordo il nome. Ricordo però la prima canzone imparata (With Or Without You degli U2), il mio primo insegnante (Mirko Tagliasacchi, bassista mantovano fortissimo), i primi periodi in cui collegavo i concetti, in cui capivo che purtroppo per suonare i KoRn e gli Slipknot mi sarebbe convenuto prendere un basso a 5 corde (cosa che ho fatto abbastanza presto).

CANON EOS 3000
Io e l’arte visiva stiamo appena cominciando a conoscerci, stiamo uscendo a fare aperitivo qualche volta ma non siamo mai stati grandi amici. Non ho mai fatto foto, ho abbandonato il disegno molto presto quando ero piccolo e non sono manco appassionato di film. Ultimamente sto cercando però di interessarmi, di comprendere meglio, di costruire un mio gusto personale. Ho capito che mi piacciono molto le foto analogiche (perchè sono molto originale e hipster) e ho ritrovato questa vecchia fotocamera che era dei miei genitori. Fortunatamente sono circondato da persone che sanno fare foto molto meglio di me, che mi impediscono di fare danni gravi e che mi permettono di sperimentare e buttare i miei soldi in rullini e sviluppi.

VIETATO FUMARE
Suonerà strano ma per un bel periodo (durante le scuole superiori) mi divertivo a rubare i cartelli. Non quelli stradali, no, semplicemente quelli stampati su fogli A4, su cui stanno scritte piccole regole di buona convivenza da rispettare all’interno della scuola. A volte anche più grandi, ma mai cose di reale valore. Non ho mai capito esattamente perchè, forse mi sembrava di beffarmi dell’autorità scolastica e di soverchiare il sistema (piccolo Sam ribelle, eri proprio un anarchico moderato!). In ogni caso, li ho ancora appesi quasi tutti in camera e mi fanno sorridere ogni volta.

LO STESSO AMORE, GLI STESSI DIRITTI
Questo è un cimelio del Verona Pride 2015, la prima volta che assistevo ad una manifestazione Pride. Mi divertii davvero un mondo. Al tempo non c’erano nemmeno le unioni civili, quindi ricordo l’urgenza e la necessità di un provvedimento del genere. Mi sono sempre ritenuto un forte alleato di questa battaglia, nonostante non sia io a combatterla in prima linea, e sono contento e fiero di avere questo cartello in salotto e che nessuno in casa sia contrario.

L’OMBRA DEL VENTO
Sono anni che mi frusto e mi frustro da solo perchè non leggo quanto vorrei. Quando ero più piccolo leggevo e scrivevo molto, volevo fare lo scrittore. Pian piano ho purtroppo perso l’abitudine di leggere, anche se mi è rimasta quella della scrittura, che per me è sempre stata anche una necessità. “L’Ombra del Vento” di Carlos Ruis Zafón, letto poche settimane fa, mi ha ridato delle emozioni che un libro non riusciva a darmi da tantissimo tempo. Mi ha fatto rimanere incollato alle pagine, trepidante di scoprire cosa sarebbe successo, tanto che il giorno in cui l’ho finito sono rimasto a sfogliarlo dal pomeriggio fino a notte tarda. Decisamente un buon libro da consigliare a chi vuole ricominciare a leggere.

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Pop

Cosa c’è nella camera di Solo Pietro

Maschere è il singolo di debutto di Solo Pietro in uscita venerdì 3 dicembre per UMA Records e distribuito da Sony Music Italy. Il giovane cantautore ha la capacità di sciogliersi nei suoi sentimenti mentre crea melodie con il piano, catturando la luce e l’ombra del mondo e descrivendole in modo crudo e mai banale. L’impostazione lirica della sua voce non fa altro che accrescere l’emotività dei brani, delle pop ballad estremamente moderne in cui l’anima cantautorale viene cullata da chitarre e ritmi che rafforzano l’impatto emotivo del pianoforte.

“La musica mi ha dato tutto. Da quando sono bambino mi accompagna, è stata genitore, sorella, amica, psicologa, e medicina. in qualsiasi momento della mia vita, felice o triste che fosse. Così ho deciso di conoscerla meglio, meglio che potessi, fino a trasformare la mia vita in questo. La musica mi ha dato tutto. Io devo restituire qualcosa. Questo è Solo Pietro.”

Maschere è un brano dai significati profondi: descrive il disagio e le difficoltà di un’intera generazione che tenta di adattarsi e comprendere le dinamiche di una società in continuo cambiamento e giudizio, in cui ogni individuo deve mostrarsi per ciò che non è: “nel testo ho voluto trasferire il senso di inadeguatezza che ho sempre visto nella nostra società, questa necessità costante di mascherarci dalla quale si può sfuggire soltanto tramite l’accettazione e l’affetto reciproco”. Pietro si accompagna con il pianoforte e la sua voce penetrante è impreziosita dall’arrangiamento orchestrale di archi, con un’interessantissima contrapposizione tra solennità classica e moderno grazie alle sue capacità di interpretazione. 

Per l’occasione, non abbiamo saputo resistere, e gli abbiamo chiesto di farci vedere camera sua!

CD di Hans Zimmer

Questo è uno dei miei dischi preferiti, le colonne sonore in generale mi fanno sempre un effetto incredibile. In modo particolare Hans Zimmer, è uno degli autori che preferisco, la sua musica riesce a mantenere una semplicità strutturata e una coerenza smisurata con le scene alle quali fa da sottofondo e spesso e volentieri mi piace avere propio questa stessa musica come colonna sonora alla mia vita. 

Telecaster

La mia tele è un pezzo di me ormai, è stata un regalo dei miei nonni, e mi è arrivata propio durante la prima tostissima quarantena, è stata una fedele compagna per un sacco di ore bloccati in casa per la gioia dei vicini : ). Mi ha fatto scprire un sacco di musica che non avevo mai approfondito prima del suo arrivo. Le sono davvero grato.

Il Concone

 Il Concone per me è un sacco di emozioni. È stato uno dei primi testi di canto lirico che ho studiato e rileggerlo ogni tanto mi riporta sempre un pò agli anni scors,i quando ancora ero completamente immerso nella musica classica. Per me quello a cui mi riporta questo libro rappresenta una parte della mia musica e della mia vita per cui ho voluto dargli questo spazzietto tra i miei oggetti.

Launchpad

A differenza del Concone questo strumento mirabolante mi riporta un po’ della tamarraggine che ho perso nel tempo. È un oscuro segreto, ma le mie effettive prime canzoni scritte erano super Dubstep o quando ero più tranquillo EDM di cattivissimo gusto. Passavo pomeriggi interi con gli amici in garage a scrivere i progetti per questo quadrato di 64 tasti pieno di lucine immaginandoci sui palchi del Tomorrowland insieme a Skrillex. 

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“Retroactive” è il nuovo singolo di The 24 Project

Esce giovedì 25 novembre 2021 Retroactive, il nuovo singolo di The 24 Project

Dopo la pubblicazione di At Home e di Liquid, ecco un nuovo capitolo che ci avvicina al mondo del musicista Rodolfo Liverani: brani come un flusso di coscienza dove melodie e influenze chill e ambient che si mescolano tra loro.  “Retroactive“, dice Rodolfo, è un brano in cui cerco di creare un ponte tra passato e presente, utilizzando vecchi samples in chiave moderna.
 

SCOPRI IL BRANO SU SPOTIFY: https://spoti.fi/3l8UPhM

BIO: 

Rodolfo Liverani è The 24 Project. Inizia a suonare il pianoforte fin da bambino ma successivamente si avvicina alla musica elettronica, sviluppando una passione per i sintetizzatori e i campionatori. Si laurea in Pop Keyboards (tastiere elettroniche) al Conservatorio A. Boito di Parma e nel frattempo inizia a suonare come tastierista in numerosi progetti musicali. Le sue influenze musicali vanno dall’hip-hop al soul ma ritrova se stesso nei suoni elettronici.

https://www.instagram.com/the24project_music/

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“Che se poi ridi” è il nuovo singolo degli Aspettativa

Fuori da mercoledì 1 dicembre per Under Roof il nuovo singolo degli Aspettativa. La band post 2001 torna con il brano Che poi se ridi, un pezzo che intreccia un pop punk anni 80, frenetico e sguaiato come una risata. Il singolo vede ancora una volta la produzione di Marco Carnesecchi con il mix e il master di DDR Studio.
 

Che poi se ridi è avere accanto una persona che con una risata ti rimette al mondo,
un McFlurry alle 4 di mattina, il sollievo del vento che improvvisamente scompiglia tutto.


(Aspettativa)


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BIO:
Aspettativa è più un mood che un nome per la band post  2001 che intreccia sonorità pop, indie e punk per raccontare le proprie emozioni. La band nasce nel 2014, da tre fratelli: Elia (voce e chitarra), Ester (voce e tastiere) e Gab (batteria), successivamente affiancati al Catta (basso) dal loro produttore Marco Carnesecchi. Nel 2020, in pieno lockdown, esce il loro primo singolo Tempesta e dopo un anno di  ricerca musicale escono Saracinesche (giugno 2021) ed Elastico (luglio 2021), che riscuote un notevole successo dopo essere stato inserito nella playlist editoriale di Spotify Sangue Giovane. Nell’autunno dello stesso anno esce Un qualcosa.
Che poi se ridi è il loro ultimo singolo.

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“Faccio un salto in Africa” è il nuovo singolo di Moscardi

Esce giovedì 25 novembre 2021 per iSugo Records (e in distribuzione Artist First), Faccio un salto in Africa, il nuovo singolo di Moscardi. Un nuovo capitolo per il cantautore cagliese classe 1994: uno schiaffo pop ai radical chic, una critica ironica all’Occidente, un brano per chi non accetta ancora la fine dell’estate. La società occidentale moderna, dice lo stesso Moscardiricca di denaro e beni di consumo ma povera d’animo, ha partorito creature spesso molto attente ai propri bisogni e un po’ meno a quelli degli altri. In questa canzone, l’Africa diventa il continente-simbolo di questo scambio davvero poco Equo&Solidale, con la speranza che il prossimo salto in Africa lo faremo per dare il nostro aiuto incondizionato. 
 

SCOPRI IL BRANO SU SPOTIFY: https://spoti.fi/3p3mC4p


BIO: 

Francesco Moscardi, in arte Moscardi, nasce l’11 marzo 1994 a Cagli (PU).
Fin da piccolo sviluppa una certa attitudine musicale, prendendo lezioni di solfeggio e ritmica, suonando nella Banda del Paese e arrivando poi allo studio della batteria e delle percussioni. Cresciuto attingendo sia dalla tradizione del cantautorato italiano (grazie al padre cantautore per passione) sia da quella dei songwriters stranieri (preferiti dalla madre), si innamora artisticamente di James Taylor e inizia a suonare la chitarra acustica da autodidatta e a comporre le prime canzoni.  Parallelamente al suo percorso artistico e di ricerca stilistica, si diploma in “Batteria e Percussioni” al Roma Contemporary Music College, si laurea in “Cooperazione internazionale e Sviluppo” presso l’Università La Sapienza (studiando per un semestre anche alla Humboldt-Universität di Berlino all’interno del progetto Erasmus+) e si laurea in “Composizione Pop/Rock” presso il Conservatorio di Pescara. Nel 2019 vince il Premio Nazionale delle Arti (sezione Musiche Pop e Rock originali), indetto tra i Conservatori di tutta Italia, aggiudicandosi inoltre una borsa di studio per frequentare il CET di Mogol.  Durante gli studi in Conservatorio a Pescara incontra Pierfrancesco Speziale ed Umberto Matera e insieme a loro fonda l’etichetta iSugo Records e pubblica i suoi primi tre singoli (“Gli eroi”, “Fidati di me”, “Happiness”). Proprio con iSugo Records realizza il suo EP di debutto intitolato “Rosso Moscardi”, disponibile in digitale dal 6 novembre 2020. “Rosso Moscardi” è un piccolo album di ricordi il cui tema centrale è sicuramente quello dell’amore, ma in cui trovano ampio spazio anche riflessioni sulla felicità, sul tempo e, più in generale, sulle relazioni interpersonali. Dell’EP viene realizzata anche una versione fisica in formato CD: un pop-up realizzato interamente in carta con certificazione ambientale e dal sapore ‘fatto in casa’, proprio per ricordare il periodo di quarantena in cui il lavoro è uscito. A “Rosso Moscardi” segue il singolo “Goccia su goccia”, uscito il 1 luglio 2021, in cui Moscardi mostra l’altra faccia della sua anima, ovvero quella interessata a tematiche sociali come la salvaguardia dell’ambiente e il rapporto tra individuo, società e progresso.

https://www.instagram.com/framos._/
https://www.facebook.com/moscardiofficial

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“Astronauta” è il nuovo video dei Vintage Violence

Vintage Violence sono noti per i loro videoclip spesso sperimentali, innovativi, rischiosi: basti pensare alle 10 clip “a costo zero” del 2011 o al primo video a 360° realizzato in Italia per il brano Metereopatia nel 2014. Per il video di Astronauta, terzo e ultimo singolo dal nuovo album Mono uscito il 19 novembre e già protagonista della playlist Rock Italia di Spotify, la band lancia letteralmente il nuovo disco nello spazio, a simboleggiare la pulsione creativa della natura umana: l’urgenza espressiva della nostra specie -ci dice la band- prescinde dall’esistenza di un ascoltatore reale”, quindi poco importa che esista un destinatario (un dio, un alieno o una qualsiasi forma d’intelligenza in grado di recepirlo), il messaggio va lanciato; anzi “ogni opera è sempre un grido nell’infinito”, nella speranza, non nella certezza, di trovare qualcuno.

Nel video (proiettato in anteprima al release show di sabato 27 novembre al Legend Club di Milano) i Vintage Violence mettono in scena fisicamente quest’allegoria: a bordo della sonda è salito proprio il loro nuovo disco Mono, che è stato lanciato fino a raggiungere la stratosfera all’altezza di circa 28 km dalla superficie terrestre. Il disco ha superato tutti i problemi di pressione, temperatura e venti incontrati nel viaggio, ed è tornato con delle riprese che ci regalano un videoclip raro e prezioso proprio perché avremmo potuto verosimilmente non vederlo mai. Senza contare la vista impagabile della curvatura terrestre al tramonto che rende giustizia all’allegoria espressa dalla band.
Guarda il video di Astronauta:
https://www.youtube.com/watch?v=0iJvZLqBPVA



Musica e testi di Rocco Arienti, arrangiato da Vintage Violence
Produzione artistica di Rocco Arienti, registrato e mixato da Lorenzo Monti allo Yard Audio Studio
Masterizzato da Giulio Ragno Favero
BIO
 I Vintage Violence sono una rock band italiana nata a Lecco nel 2001. Con il primo album in italiano Psicodramma la band vince le selezioni di Arezzo Wave e partecipa al festival nell’estate 2005. Il singolo Cristina viene pubblicato da Rocksound in 35.000 copie allegate alla rivista. Nel 2006 la band raggiunge le finali nazionali di Rock Targato Italia e Sanremo Rock e va in tour con il collettivo milanese Cadaveri a Passeggio. Nel 2007 pubblica l’EP Cinema (Goodfellas) e il DVD del videoclip Le cose cambiano, finalista del concorso nazionale Nickelclip per video indipendenti. Nel 2011 i Vintage Violence pubblicano per Popolar Records Piccoli intrattenimenti musicali: undici pezzi inediti, per un disco stampato anche in vinile e accompagnato da 11 videoclip autoprodotti a costo zero. Inizia un tour lungo tutto il territorio nazionale, che porterà la band a condividere il palco con gruppi quali Il Teatro Degli Orrori, Ministri, Vallanzaska e One Dimensional Man. Nel 2012 la band vince il primo premio assegnato dall’ANPI al brano Il processo di Benito Mussolini come migliore canzone sul tema della lotta di liberazione partigiana e il rilancio dei valori della resistenza. Nel 2014 esce Senza paura delle rovine, con la partecipazione di Enrico Gabrielli (Afterhours) e Karim Qqru (Zen Circus), disco acclamato dalla critica che ne parla come di “un disco da sangue al naso” (Rockit), e ancora “il primo ascolto stordisce, il secondo affascina” (Rockerilla), “non ha cedimenti” (Blowup) e “una delle migliori interpretazioni del rock moderno con cantato italiano” (Rock Garage). Nel 2018 i Vintage Violence registrano il primo album in acustico, Senza barrè, che rivisita i pezzi di Piccoli intrattenimenti musicali e Senza paura delle rovine. Con l’uscita dei singoli Piccolo tramonto interiore e Zoloft, la band annuncia l’uscita del tanto atteso nuovo album Mono, sempre in collaborazione con Maninalto! Records, avvenuta il 19 novembre 2021.
VINTAGE VIOLENCE

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Pop

I musicisti che lottano per il clima – 4 soluzioni per salvare il pianeta secondo Pietro Gandetto

Lo scorso 19 novembre è uscito il nuovo singolo di Pietro Gandetto dal titolo Another planet,pezzo che anticipa l’uscita di un disco che vedrà presto la luce. Il cantautore, originario di Alessandria ma milanese d’adozione, ci regala un brano dal sound internazionale dove l’amore è anche un pretesto per affrontare tematiche di stretta attualità che ci riguardano tutti: il riscaldamento globale e il cambiamento climatico. Un brano che ispira positività e cambiamento in un connubio tra sonorità vintage anni ’80, dal  sapore quasi dance, e suoni contemporanei più minimalisti ed evocativi, in una sintesi  ben riuscita tra strumenti suonati e linee elettroniche. Un viaggio in un futuro ideale, in cui “l’altro pianeta” diventa il rifugio di una storia d’amore, che sulla terra viene messa in discussione dall’incerto futuro del pianeta.

Oltre ad essere un cantautore, Pietro Gandetto esercita anche la professione di avvocato e per questo motivo, cogliendo l’occasione dell’uscita del suo nuovo brano, abbiamo parlato con con lui del climate change e gli abbiamo chiesto 4 soluzioni o proposte di legge per salvare il nostro pianeta.

Questo è quello che ci ha detto:

Mentre la crisi climatica peggiora vistosamente e gli effetti dei cambiamenti climatici sono ormai visibili a tutti, gli artisti scendono in piazza per dire la loro e sensibilizzare il loro pubblico.  Negli ultimi cinquant’anni la tematica ambientale è stata oggetto di molte canzoni, e ogni artista ha a modo suo portato avanti questa importante battaglia contro il cambiamento climatico con l’arma più potente a sua disposizione, la propria voce.  

A modo mio, ho contribuito a questa causa con il mio ultimo singolo uscito il 19 novembre, Another Planet, che trovate su tutte le piattaforme di streaming (https://lnk.to/AnotherPlanet). Quando ho deciso di trattare questo tema così delicato, essendo io anche un avvocato, ho letto alcuni libri, come La Nazione delle Piante di Mancuso, che mi hanno aperto un mondo, e ho cercato i cantanti che avevano affrontato il tema. In questo modo sono riuscito a identificare alcuni macro-filoni, associando le possibili soluzioni al problema del climate change con alcune canzoni che mi hanno particolarmente colpito. 

  1. La prima cosa da fare per ridurre il disastro che si sta consumando ai danni del nostro Pianeta sarebbe evitare di far finta che il problema non ci riguardi: molte persone se ne fregano del fatto che, per esempio, l’innalzamento della temperatura globale di 2°C sarebbe già sufficiente per trasformare la nostra Terra in un mondo irriconoscibile. Per informare e sensibilizzare le persone, gli artisti hanno un’arma in più che è proprio l’arte, che ha il potere di arrivare alle persone in maniera più diretta.  Per esempio, in Another Planet affronto il tema da un’angolazione particolare.  Parlo di due persone che si amano, ma faticano a trovare un luogo in cui vivere, perché la Terra sta bruciando e il cielo sta cadendo (I know the Earth is burning, I know the sky is falling). Parlo di Venezia che sta andando sott’acqua mentre le persone ridono a una festa (People Laughing at dinner, Venice going underwater) pensando che questo sia un problema che non le riguarda.Volevo trattare il tema con un pezzo allegro ed energetico come è Another Planet e sono andato alla ricerca di sonorità anni ‘80 un’epoca dove il benessere economico e sociale si rifletteva anche nella musica. Non volevo associare un messaggio apocalittico, perché credo che non siamo ancora al punto di non ritorno. Così è nata la canzone. 
  1. Una seconda soluzione da adottare subito è l’introduzione della Carbon Tax, cioè la tassa sulle emissioni di Co2 penalizzando così le industrie più inquinanti. In Italia è stata introdotta alla fine degli anni ’90 con l’articolo 8 della legge n. 448 del 23 dicembre 1998, ma mai realmente attuata. Di questo parla per esempio Neil Young nel suo album “Colorado“, registrato durante una notte di luna piena, a 2667 metri di altezza, in uno studio alimentato principalmente da pannelli solari. Nei suoi testi Young attaccata l’economia capitalista e il sistema industriale ed energetico accusandoli di aver prodotto un’enorme quantità di anidride carbonica per oltre un secolo. A causa loro i livelli di CO2 sono i più alti mai registrati negli ultimi 800mila anni e stanno aumentando a un ritmo che non ha precedenti.
  1. Un’altra strada è abolire gli allevamenti intensivi di animali.  Se si eliminassero o almeno si riducessero il consumo di latticini e carne bovina, e ci orientasse verso cibi proteici alternativi (non per forza dobbiamo diventare tutti vegani), anche la nostra salute migliorerebbe, senza parlare dei risvolti etici e ambientali. Di questo parla Paul McCartney nel brano Looking for changes: l’ex Beatles, convinto vegano e da sempre sostenitore dei diritti degli animali, ha pubblicato nel 1993 il brano Looking for changes per sensibilizzare il pubblico su questo tema così delicato. Il pezzo in questione è contenuto nell’album pubblicato da McCarney nel 1993 come solista, Off The Ground. L’artista invita a un cambiamento che riguarda proprio il modo di trattare e sfruttare intensivamente gli animali, e non risparmia termini crudi e violenti nel testo del brano.  
  1. Si dovrebbe poi bloccare la cementificazione di suolo fertile. Il cemento crea il fenomeno delle isole di calore, aumenta le emissioni e provoca il disboscamento (anche se è in bioedilizia) di intere aree sradicando le piante che invece assorbono l’anidride carbonica e sono quindi la nostra salvezza. Sarebbe meglio ristrutturare o ricostruire (in modo ecologico) gli edifici esistente. Bisognerebbe evitare di costruire nuovi parcheggi, nuove strade e autostrade che attirano nuovo traffico. Di questi temi parla – indirettamente – Billie Eilish: nei suoi luoghi di infanzia in California, gli incendi provocati dall’intensificarsi del disboscamento dovuto alla cementificazione sono all’ordine del giorno, suo fratello e produttore Finneas O’Connel ha infatti ribadito chiaramente in un’intervista che All the good girls go the hell parla di cambiamento climatico: le erbe che si seccano più velocemente per l’aumento delle temperature causano l’aumento della velocità di propagazione degli incendi spesso provocati dall’uomo. 

La letteratura pop in materia è numerosa, così come lo sono i comportamenti sostenibili che tutti dovremmo mettere in pratica da subito per rendere la nostra casa più vivibile e preservarla, ma anche per salvare noi stessi, perché la Terra ci sta dicendo chiaramente che non ci vuole più. Non basterebbero altre 1000 canzoni per far cambiare idea a tutti, ma se il compito dell’arte, oltre che intrattenere, è anche farsi portavoce di messaggi e concetti più alti, sono orgoglioso di aver messo la mia voce a servizio di una causa importante.