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“Respira” è il nuovo singolo di ELLEN

Esce venerdì 12 aprile 2024 su tutte le piattaforme digitali (in distribuzione Believe Music Italy) il nuovo singolo di Ellen. Un nuovo capitolo dal titolo “Respira”, un nuovo inizio dopo un periodo di assenza per la cantautrice di Milano.

Respira” nasce dall’esigenza di stare meglio.
 È un dialogo con la propria ansia, con quell’inquietudine che ti tiene sveglia di notte e ti fa mancare il fiato. È voglia di riscatto, di urlare forte al mondo che sbagliare è giusto ma che perdonarsi è più importante. È chiedere aiuto per provare a riconoscersi davanti allo specchio, un passo alla volta, un giorno dopo l’altro. 

 

Respira è stata l’inizio della mia terapia; dopo un grande trauma ho provato a nuotare negli abissi del mio dolore, ho fatto spazio, ho trovato un posto in cui sedermi e finalmente poi, respirare.


SCOPRI IL BRANO:
https://bfan.link/ellen-respira


Autore: Eleonora Marazzita (ELLEN)
Compositore: Davide Turatti, Eleonora Marazzita, Raffaele Scogna
Produttore: Raffaele Scogna, Davide Turatti, Eleonora Marazzita
Mix: Raffaele Scogna
Master: Marco Olivi

Direzione artistica: Ellen & Alessandra Mimini
Fotografia: Alessandra Mimini
Muah: Rachele Sensi x Geeupcommunity
Styling: Andrea Bassan
Abiti: Curlyvintageshop
 

BIO:

Eleonora Marazzita in arte ELLEN, classe 1994.
Cantautrice nata a Milano dalle solide radici calabre.
Nata nella musica e nel teatro, scrive canzoni da sempre tra chitarra e pianoforte.

Nel 2009 inizia quello che sarà un lungo percorso di studi spaziando tra il canto moderno, l’improvvisazione, la musica gospel e il cantautorato italiano. Dopo la Laurea Triennale in Canto Jazz e l’approfondimento dello strumento voce attraverso numerosi seminari, corsi di formazione e masterclass, decide di dedicarsi al suo personale progetto artistico come cantautrice. Gli anni più recenti la vedono impegnata con l’etichetta indipendente Pachamama che la porta alla produzione del suo primo album “Navigo e volo via” nel Giugno 2019, la cui uscita è anticipata dai due singoli Il Poeta e Alba. Nella stessa estate promuove il disco con concerti e passaggi in radio, toccando diverse città italiane in giro per lo stivale.

Dal 2020 è impegnata nella scrittura di nuovi brani e nella ricerca di un’identità compositiva e lirica ben definita che trova la sua principale ispirazione nei grandi cantautori italiani – e non solo – tra cui Dalla, Consoli, Fabi, Bersani, Damien Rice, The Beatles. Le canzoni hanno infatti un’impronta più cantautorale, personale, introspettiva e la ricerca dei suoni vuole creare la giusta alchimia tra passato e presente. Tutto questo avviene anche grazie all’incontro con il produttore, poli-strumentista Raffele (Rabbo) Scogna e i musicisti Davide Turatti e Roberto Dragonetti (Drago) con i quali ha approfondito gli arrangiamenti, la ricerca dei suoni e poi la produzione dei brani stessi.

Nell’Ottobre del 2022 incontra Costello’s Agency, inizia con la pubblicazione del primo singolo “Fuggono ricordi” e poi altri due nei mesi successivi, tutto questo lavoro si concretizza nell’uscita del suo secondo disco nel febbraio 2023, un EP di 6 tracce “Sembra ieri”. Spotify l’ha inserita nella playlist “Fresh Finds Italia” – tra le voci più “fresche” della nuova scena italiana.
Respira” è il suo nuovo singolo.

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Pop

Le 5 cose preferite di Simone Berti

Il diario dello stupido è il secondo singolo di Simone Berti, disponibile su tutte le piattaforme digitali dal 12 aprile. Si tratta di una ballad ritmata e avvolgente dove il cantautore ha deciso di mettere tutti i suoi sentimenti.

Un diario in cui raccontare tutti quei momenti in cui la vita non gioca bene la sua partita e ci mangia pedine importanti lasciandoci con un senso di vuoto e impotenza. Simone Berti elabora questi sentimenti con musica e scrittura, nasce così “Il diario dello stupido“.

Noi volevamo conoscerlo meglio, e per farlo gli abbiamo chiesto quali fossero le sue cinque cose preferite.

  1. CUFFIE: Sono letteralmente un’estensione del mio corpo e della mia anima: non mi separerei mai da loro. Attualmente ne ho tre paia perché ho bisogno di avere dei “back-up” nel caso le prime si scaricassero “troppo in fretta” (ovvero dopo qualche ora). Il momento preferito per utilizzarle, a mio parere, è la sera quando si è sul letto; è così che molto spesso mi sono sentito ispirato e ho iniziato a scrivere! 
  1. DISCHI: Quando parlo di “dischi” non mi riferisco ai vinili, bensì ai CD (il che vi fa capire quanto sia influenzato dagli anni 90’). Devo ammettere che è una passione che ho iniziato a coltivare abbastanza recentemente: Il mio primo disco è stato “Dangerous Woman” di Ariana Grande e l’ho ricevuto come regalo di compleanno qualche anno fa. Ricordo quanto l’abbia riprodotto non-stop quando ero alle superiori; penso che se iniziassi a canticchiare qualche canzone dell’album, i miei genitori saprebbero la melodia senza pensarci troppo.
  1. GIOCHI DI RUOLO: La mia creatività non è concentrata solo su una cosa (come ad esempio la musica), ma anche, ad esempio, sui videogiochi ed i giochi di ruolo. Quando ho sessione di D&D (Dungeons & Dragons) coi miei amici, so già che passerò una bellissima serata tra chiacchiere e risate. Una cosa di cui sono molto certo è che se la campagna dovesse dipendere, ad un certo punto, da un mio tiro di dadi… diciamo che non ho la Fortuna dalla mia parte.
  1. VIAGGIARE: Quando si parla di organizzare viaggi, la mia testa elabora alla velocità della luce qualsiasi meta e percorso immaginabile. Nonostante tutti i miei piani di viaggi siano calcolati in modo meticoloso, devo ammettere che ho sempre un po’ l’ansia di essermi dimenticato qualcosa di importante. 
  1. IL MARE: Sono una di quelle persone che avrà visitato zone di montagna così poche volte da contarle sulle dita della mano. Ogni volta che sono in vacanza, ho sempre l’intenzione di svegliarmi molto presto e vedere il sorgere dell’alba in spiaggia, ma come dice il proverbio, “tra il dire ed il fare c’è di mezzo il mare”.

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Si sono concluse domenica 14 aprile le quattro giornate di audizioni del FATTI SENTIRE FESTIVAL

Si sono concluse domenica 14 aprile le quattro giornate di audizioni del FATTI SENTIRE FESTIVAL. Più di 130 gli artisti ascoltati dalla commissione artistica, che alla fine delle audizioni ha decretato i 45 che accedono alla fase delle semifinali. Oltre a loro si aggiungono i 4 vincitori del premio “FATTI SENTIRE” assegnato da RUSTY RECORDS nei concorsi “PREMIO ARTE SICILIA” e “PREMIO MIMÌ SARÀ”.

Ecco l’elenco dei semifinalisti, che domenica 21 aprile si disputeranno un posto nella Finale del concorso: 

Mike Orange, Blùnda, Bosco, Gabriele, L’Aurora, Camellini, Sofi, Chiwi, Lorenzo Cherubini, Biagio & Fabri, Ami, Dardis, Asia Del Prete, Vico, Dilex, Ametista, Nicolò Filippucci, Fuso & SuperGlam, Aizer, Francesco Ghirlanda, MaLaVoglia, Trentaspirine, Kamylla, Alessandro, Settimo7th, Claudia, Littamè, Zhara, Matilde, Valentina Moro, Sephora, Marla, Noæge, Mattia, Alessia, OffBianca, Soph, TopLess, Artika, Sara Russo, Ermen, Kenshō, Virginia, Red, Nicole

A loro si aggiungono Maria Nicole, Sebba, Nemi, vincitori del Premio Arte Sicilia, e Dorothea, per il Premio Mimì Sarà. 

La finale si disputerà in Piazza del Castello a Formigine (MO) il 25 maggio 2024. I nomi dei dodici finalisti saranno annunciati il giorno stesso della semifinale, alla fine degli ascolti. 

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Pop

Cosa c’è nella sala prove dei The Pax Side Of The Moon

Esce su tutte le piattaforme digitali per Believe Music Italy (e in formato birra) il primo disco dei The Pax Side Of The Moon, fuori da venerdì 12 aprile 2024 per Hukapan (etichetta discografica indipendente e agenzia creativa di proprietà del gruppo musicale Elio e le Storie Tese): un primo e definitivo capitolo che segue oltre dieci anni di attività live.

Prodotti da Elio e Le Storie Tese e definiti come “eredi illegittimi” del medesimo Complessino, i The Pax Side Of The Moon passano dal country fino al “soft metal” con assoluta nonchalance. Testi solidi, arrangiamenti non banali e ironia da cecchini sono il risultato degli anni passati a suonare davanti a un pubblico molto eterogeneo e poco incline alla benevolenza.

Noi volevamo conoscerli meglio, e per farlo non potevamo che infilarci in uno spazio a loro comune, per poi scoprire che la loro salute è piuttosto cagionevole. Ecco come si difendono.


Siamo in sette, sparsi su 5 province. Da sempre vorremmo una sala prove nostra ma stiamo ancora calcolando col righello un luogo equidistante da tutti. Il posto in cui abbiamo provato di più è la sala prove degli Elii, sotto gli studi Hukapan. Come è facilmente comprensibile è pieno di oggetti meravigliosi che però con noi non c’entrano nulla. Stessa frammentazione per quanto riguarda i locali: siamo grandi frequentatori e amici di  diverse birrerie e citarne una sola sarebbe uno sgarro troppo grande (i birrai sono dei tipi insospettabilmente sensibili).

Ci abbiamo pensato un po’ ed essendo una band emergente di quarantenni in effetti ci sono degli oggetti a cui siamo particolarmente legati. I farmaci…

Fabio “Raul” Longo, bassista. “Loperamide”

Il mio farmaco del cuore (non esattamente…) è la loperamide, anzi tutte le declinazioni della loperamide. Sono ingordo, goloso e intollerante a qualsiasi cibo. Il risultato è che piú volte ho dovuto abbandonare il palco per necessità non rimandabili. La loperamide, quindi, sotto forma di Dissenten o Imodium, è un indispensabile alleato del poter fare musica assieme.

Beppe Chisari, tastierista. “Brufen 600”

Prevenire è meglio che curare. Certo. Ma per chi è un procrastinatore seriale come me anche lenire è meglio che curare. Anzi è proprio curare. Inoltre essendo un maniaco dei dettagli mi piace fare le cose bene. Anche farmi male.

Pur essendo seduto alla tastiera e lavorando in smartworking sono riuscito, negli ultimi anni, a procurarmi dei danni notevolissimi. Ecco perché nella custodia della mia tastiera non può mai mancare il mio simpatico amico antidolorifico!

Pier Panzeri, chitarrista: Moment

Chi soffre di mal di testa come il sottoscritto sa che non c’è niente di più bello di un sollievo farmacologico. Per questo da anni il Moment è un caro compagno di avventure e sempre presente nelle mie tasche . Tra l’altro è anche un fantastico argomento di conversazione ed espediente per socializzare : quante volte mi hanno chiesto “hai per caso un Moment ?”.

Filippo Pax, voce: Rivotril

“It’s a long way to the top if you wanna rock’n’roll” e come sa bene il collega Brian Johnson la strada è ancora più dura se ad accompagnarti ci sono gli acufeni. Per fortuna c’è il Rivotril (in dosi mooolto basse eh!) che può davvero fare la differenza. 

Un altro farmaco con cui ho avuto, tanti anni fa, un rapporto speciale è lo Stilnox. Ma sull’uso ricreativo delle benzodiazepine ha detto tutto il M° Rocco Tanica in un famoso podcast, cercatelo!

Ste Barbanti, chitarra acustica: Ventolin 

“Che fretta c’era MALEDETTISSIMA primavera?” Quando arriva il bel tempo tutta la band non vede l’ora di fiondarsi all’aperto a fare i concerti. Per me è ogni volta è un’esperienza da togliere il fiato. Letteralmente.  Per riuscire a suonare ma anche a sopravvivere mi sparo una botta di Ventolin e a fine serata vado sempre a pisciare sulle graminacee. 

Perché è un amore corrisposto e loro devono saperlo.

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In arrivo il tour estivo dei Vintage Violence

Sarà un’altra estate calda per i Vintage Violence. Dopo il tour invernale nei club che ha registrato diversi sold out e incassato gli unanimi apprezzamenti di pubblico e critica, la band di culto dell’underground italiano torna on the road con undici concerti in giro per la Penisola, a partire dal 18 maggio quando il gruppo sarà di scena a Genova.

Il tour estivo toccherà sei regioni e dieci province, culminando con un concerto in casa della band, ad Abbadia Lariana in quota nella zona dei Piani dei Resinelli, fedeli alla grande passione del gruppo per le montagne. I Vintage Violence hanno pubblicato quest’anno il loro singolo inedito Sono un casino, e il 7 maggio, appena prima dell’inizio del tour, usciranno con una nuova versione rimasterizzata e soprattutto non censurata del loro classico S.I.A.E., a dieci anni dalla sua pubblicazione originale.

Ecco le date complete del tour estivo dei Vintage Violence:

18 maggio @ Burrasca di Maggio, Genova
24 maggio @ Rockin’ Ghisalba, Ghisalba (BG)
30 maggio @ Musiche e Danze dal Mondo, Novate Milanese (MI)
7 giugno @ Sanferock, Tavernerio (CO)
14 giugno @ Festa per la Libertà dei Popoli, Cassano d’Adda (MI)
29 giugno @ Bodio Summer Fest, Bodio Lomnago (VA)
30 giugno @ Ekidna, Carpi (MO)
11 luglio @ TNT Fest, Pinasca (TO)
19 luglio @ Ribolle Fest, Soriano nel Cimino (VT)
26 luglio @ Perarock Festival, Arcugnano (VI)
31 agosto @ Piani dei Resinelli, Abbadia Lariana (LC)

I Vintage Violence sono uno dei gruppi storici dell’underground punk e garage rock italiano. Operativi dai primi anni 2000, hanno più di 400 concerti sulle spalle e quattro album all’attivo, più una raccolta acustica e un “best of” (Violenza primordiale) uscito nel 2022, con una tracklist composta da brani scelti direttamente dai fan. Nel 2021 esce l’ultimo album elettrico Mono, il cui tour ha fatto registrare svariati sold out, fra cui allo storico Bloom di Mezzago nel 2022. Numerose le collaborazioni in vent’anni di carriera, tra cui Zen Circus, Bologna Violenta e Afterhours. A fine 2023 è uscito il docufilm ufficiale Come un chiodo ama il muro, che racconta la loro storia e amicizia.

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“Quiet Lies, Loud Talks” è il nuovo disco degli Slow Rush

Disponibile su tutte le piattaforme da venerdì 22 marzo 2024 il nuovo disco degli Slow Rush“Quiet Lies, Loud Talks” è un EP autoprodotto di 5 tracce + 1 che conclude un lungo periodo di assestamento per la band Alt-Rock vicentina a causa di diversi cambi di formazione. Ne racchiude il lavoro e l’evoluzione degli ultimi due anni, ancora in cerca della propria vera identità. Il filo conduttore tra una canzone e l’altra è una storia d’amore con le sue dualità tra felicità e rancore, gioia e rabbia, unione e abbandono, raccontata attraverso le illustrazioni di Conta (Gianluca Contarin). Il 23 ottobre 2023 è uscito il videoclip del singolo estratto dal disco “Deadly London”, seguito dalla pubblicazione di una Live Session di “Mary Jane!” pubblicata il 29 febbraio 2024.
 

Scopri il disco su SPOTIFY

 

Tracklist:
01 – Deadly London
02 – Why Can’t She Be My Wife?
03 – Mary Jane!
04 – Just A Love Song
05 – Body Galaxy
Bonus Track (Bandcamp Only):
06 – Stronger Than Me (Amy Winehouse cover)
 
Eseguito, registrato e prodotto da Slow Rush 
Mix & Master di Yari Ricco (Eyeless Recordings)
 

BIO:

Cuori infranti, ginocchia spezzate e tante sigarette. Emersi dalla vibrante città di Vicenza nel 2020, gli Slow Rush nascono dal concetto visionario di Eva Trappolin. Il loro incantevole Alternative Rock racconta di avventure mistiche, incontri karmici e amori tragici. A Novembre 2022 esce “Faker”, il primo singolo autoprodotto che debutta nella playlist editoriale All New Rock di Spotify.

Slow Rush è un progetto di Eva Trappolin (voce, chitarra), Yari Ricco (batteria), Daniel Albiero (basso) ed Enrico Muraro (chitarra).

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“Giurami” è il nuovo singolo di Frisàri

Esce martedì 16 aprile 2024 su tutte le piattaforme digitali per Futura Dischi (e in distribuzione The Orchard) il nuovo singolo di Frisàri. Un nuovo capitolo dal titolo “Giurami” che anticipa l’uscita di un EP che nasce dall’idea di una sessione in presa diretta, da cui poi deriva un risultato vibrante e del tutto connesso alla dimensione live, una parte fondamentale del progetto Frisàri. Il tutto è stato realizzato con lo sfondo e la complicità del Blap Studio di Milano.

Giurami” è un brano dalle sonorità indie-rock dove i riff di chitarra elettrica e le loro distorsioni si intrecciano e delineano l’ambiente muovendosi come synth e lasciando spazio ad un testo di matrice cantautorale. Giurami” parla dell’impossibilità di accettare lo scorrere del tempo, nel quale le origini e l’infanzia si scontrano con quello che siamo diventati sintetizzando tutto all’idea di una goccia d’acqua sospesa che si stacca da un rubinetto difettoso. Questa immagine si evolve nel corso del brano diventando l’acquedotto pugliese che si riversa nel mare ad Agosto e la saliva sputata sul collo. Il tentativo di fermare il tempo e la goccia che cade falliscono e il messaggio del brano si svela nella frase “due litri d’acqua ogni giorno non è la siccità”, scoprire che quello che ci è concesso coincide esattamente con quanto ci basta per sopravvivere.


SCOPRI IL BRANO: https://orcd.co/frisari_giurami

Eseguito da: Frisàri, Lorenzo Amabile, Simone Massaro
Scritto da: Francesco Tamborino Frisàri
Prodotto da: Francesco Tamborino Frisàri, Flavio Vampa
 

BIO:

Francesco Frisàri è un polistrumentista classe ’96, nasce e vive in Salento prima di trasferirsi a Milano per l’università portando con se’ esperienze e immagini legate al mare e alla sua passione per l’apnea che lo influenzano nella ricerca dei suoni e dei testi.

Nel 2020 pubblica da universitario fuoricorso il suo primo EP “Tesi Triennale“. Dopo i primi concerti inizia a collabolare con Lorenzo Amabile (Batteria) e Simone Massaro (Basso) con i quali registra il suo primo disco “CARPE FLUORESCENTI” coprodotto con Flavio Vampa. La dimensione musicale di Frisàri spazia dal cantautorato al post-punk passando per l’indie-rock, in un percorso in cui i live e la scrittura sono un unico motore per sperimentare nuove sonorità.

https://www.instagram.com/frisari.fluorescente/

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Pop

Cosa c’è nella camera di Dropout

Dropout è un compositore e designer grafico in continuo movimento tra Italia, Inghilterra e Giappone. Chitarrista per elezione, synthesista per evoluzione, dal 1996 ha all’attivo diversi lavori su commissione per multimedia, ambienti (negozi, installazioni architettoniche), installazioni artistiche e danza contemporanea. Oltre che 7 LP di Indie elettronica sperimentale. Collabora con la compagnia inglese Londonacoustics.com nella progettazione e realizzazione di plugin pro-audio, oltre che con altre aziende internazionali del settore musicale come, per esempio, sE Electronics, Sonic Distribution e Aston Microfoni. Il lavoro di Dropout è un caleidoscopio di suoni elettronici che evocano sfumature rarefatte di kraut-rock, strutture progressive ’70, con sporadiche sonorità new wave e decise influenze elettro-folk, per un risultato mai troppo nostalgico, sempre proteso verso la sperimentazione contemporanea, e certamente con un percorso personale in direzione ostinata & contraria alla volatilità e imposizione delle mode. 

Di recente è uscito su tutte le piattaforme il suo nuovo album “Sulla fine delle cose”, una raccolta introspettiva e carica di nostalgia per quegli eventi lontani nel passato che hanno contribuito alla costruzione di sé.

Abbiamo provato a conoscere meglio l’artista facendo un giro a casa sua, ecco cosa ci ha mostrato:

Lettore audio digitale portatile

In realtà non è propriamente legato alla stanza di per sé, infatti è un oggetto che mi segue ovunque ma che trovo di fondamentale importanza. Per questo ritengo vada mostrato.

È importante perché nonostante paia ormai, ad oggi, un apparecchio obsoleto lo trovo in realtà forse l’unico modo per contrastare la volatilità e di conseguenza la vacuità della musica liquida degli ultimi due decenni. Mi aiuta a conservare ciò che mi appartiene, ciò che mi piace. Mi ricorda l’identità che mi sono costruito in miriadi di ascolti e di passioni musicali.

Mi aiuta a valutare, ponderare, filtrare ciò che è veramente bello da ciò che è solamente cool.

Due Terabyte di colonne sonore dell’esistenza (tra l’altro in alta qualità) che nessun Spotify di turno riuscirà mai a restituirmi.

Chitarra acustica del 1978

Nell’ultimo disco “Sulla fine delle cose” non l’ho usata molto, a vantaggio di una classica Ryoji Matsuoka M50 “Gran Concerto” del ‘79, però questa è una compagna speciale che sta sempre lì pronta per sessioni di improvvisazione/meditazione.
Si tratta di una Yamaki modello Heritage ’78, l’ho cercata per molto tempo e l’ho preferita per corposità di suono a una già ottima Martin D28 del ‘73.

Il “Catafalco”

Il “Catafalco” è una mia creazione in continua evoluzione, da quando nel 2013 lavoravo alla sE Electronics in UK, fabbrica di microfoni da studio: praticamente si tratta di una struttura di registrazione che può stare in un trolley (faccio molti viaggi intercontinentali) e che consiste di un’asta, una serie di assorbitori sonori, vari supporti, un’interfaccia di registrazione, un preamp 4 canali, e 4 microfoni intercambiabili, per registrare al volo chitarra e voce insieme. Anche questo, come la chitarra di cui sopra, sta sempre lì alla mia sinistra pronto per catturare il momento.

Se viene.

Le apparecchiature

Il mio studio di Osaka è pieno zeppo di strumenti, libri e apparecchiature audio più o meno note. Senz’altro un buon 90% sono cose vintage, comprate rotte e poi riparate.

E qui in foto voglio mostrare solamente l’ultimo arrivato: un delay a nastro dal suono davvero stupendo. L’ho recuperato, smontato, pulito, riparato e modificato… e adesso sembra non vedere l’ora di partecipare al prossimo disco.

La finestra

Non è nemmeno questo pertinente agli oggetti ma fa comunque parte della stanza.

Non mi sono mai piaciuti gli studi senza finestre. Quando suono necessito di una visione del mondo e in questo caso si tratta dell’affaccio di un balcone verso l’ultimo scampolo di Osaka, a nord-ovest.

I tramonti struggenti e saturi tipici del Giappone hanno ispirato molte delle mie recenti composizioni, come per esempio “Un’altra fine del giorno”, nel nuovo disco appena uscito.

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Fabio Massimo Capogrosso presenta la sua composizione inedita “Confini” al Teatro La Fenice (Venezia)

In occasione del settecentesimo anniversario della morte di Marco Polo, Fabio Massimo Capogrosso presenterà in prima assoluta il suo nuovo brano dal titolo “Confini” (Edizioni Musicali Curci) commissionato dal Teatro La Fenice di Venezia ed eseguito dall’Orchestra e Coro del Teatro La Fenice diretti dal M° Nicola Luisotti.
TEATRO LA FENICE 
Campo San Fantin, 1965, San Marco, 30124, Venezia

VEN. 19 APRILE ore 20
DOM. 21 APRILE ore 17 
(replica)

Il concerto di venerdì 19 aprile 2024 sarà preceduto da un incontro a ingresso libero con il musicologo Roberto Mori,
che dalle ore 19.20 alle ore 19.40 illustrerà il programma musicale nelle Sale Apollinee del Teatro La Fenice.


L’occasione di scrivere un brano ispirato alla figura di Marco Polo rappresenta senz’altro uno spunto di riflessione su ciò che spinge la mente umana a guardare oltre i confini conosciuti.  Ho sempre guardato alla stesura di una partitura come un viaggio che ci porta a scavare nel nostro inconscio, a scoprire aspetti misteriosi della nostra mente, della nostra personalità. Un viaggio capace di arricchirci come artisti, ma anche come uomini. Così, mi piace pensare al viaggio di Marco Polo come al viaggio di un compositore che guarda il pentagramma vuoto come un oceano da esplorare. Un viaggio che puoi pensare di programmare nei dettagli più accurati, ma che alla fine ti porta sempre a percorrere sentieri sconosciuti.

(Fabio Massimo Capogrosso)



BIO:

Nato a Perugia nel 1984, è stato il primo compositore in residenza della storia della Filarmonica Toscanini. Ha vinto la Bassoon Chamber Music Composition Competition negli Stati Uniti d’America nel 2015 con il brano 4 Miniature per 4 Strumenti a Fiato.

Nel marzo del 2016 è stato invitato a Tampa come vincitore del Call for Score del New Music Festival indetto dall’University of South Florida. È stato ospite presso importanti istituzioni e festival nazionali e internazionali come l’Accademia Nazionale di Santa Cecilia, la Scala, i concerti della IUC, i Suoni delle Dolomiti, San Francisco International Piano Festival, Rebecca Penneys Piano Festival, Villa Pennisi in Musica, Pietre che Cantano, il festival Internazionale di Mezza Estate; e in teatri come il Grande di Brescia, il Parco della Musica di Roma, il Cilea di Reggio, il Palladium di Roma, la Britton Recital Hall dell’Università del Michigan, la Barness Music Recital Hall dell’Università della Florida del Sud. Sue composizioni sono state eseguite in Italia, Spagna, Germania, Polonia, Belgio, Florida, California, Michigan, Corea del Sud, Cina da ensemble di chiara fama, tra cui Sentieri Selvaggi, Sestetto Stradivari dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia, Fabrizio Meloni e i Percussionisti della Scala, Quartetto Falstaff, Red4Quartet dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia, President’s Trio dell’University of South Florida, Strings & Hammers, Trio Solotarev; e da musicisti come Beatrice Rana, Sesto Quatrini, Francesco Libetta, Ives Abel, Francesco Cilluffo, Orazio Sciortino, Anastasia Feruleva, Alessandro Soccorsi, Mara Oosterbaan, Edevaldo Mulla, Mina Mijovic, Eunmi Ko, Nina Kim, Conor Nelson, Emily Diez, Kevin Schempf e Susan Nelson McNamee. È tra i vincitori della nona edizione del Discover America, il prestigioso concorso indetto dal Chicago Ensemble.

È stato scelto da Marco Bellocchio, Palma d’oro alla carriera, per comporre le colonne sonore di Esterno Notte e Rapito.  È stato nominato, per la colonna sonora di “Esterno Notte“, come miglior compositore ai David di Donatello e vincitore del titolo di Composer of the Year all’Apulia soundtracks Award. È protagonista di “Oltre la maschera“, documentario di Andrea Campajola prodotto da Edizioni Curci e CIDIM (Comitato Nazionale Italiano Musica).

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“Visualizzare” è il nuovo singolo del progetto Epoca 22

Esce venerdì 12 aprile 2024 su tutte le piattaforme digitali il nuovo singolo di Epoca22, in distribuzione Altafonte

Un nuovo capitolo per lo stratificato progetto, che ci accompagnerà verso la pubblicazione di un nuovo album: uno scorcio post moderno raccontato attraverso gli stilemi della new wave: l’arpeggio dell’introduzione, freddo e vacuo, mette in scena la vita “senza senso” del protagonista del brano; i vuoti dei riverberi creano gli spazi in cui si inserisce il racconto. A volte monotona; a volte accorata, la voce fa da narratore esterno alla vicenda; senza giudicare, almeno lei, la sorte dello sventurato Uomo contemporaneo.

Morbosità patologia e asettica razionalità sono le caratteristiche del protagonista del brano – un uomo qualunque; un signor Nessuno della società contemporanea – e sono il risultato dell’ambiente che lo circonda: un mondo fatto di solitudini e dominato dal caso in cui i desideri sembrano scaturire da riviste pornografiche; droghe e voyeurismo. Nella descrizione di questo quadro apocalittico, nell’aridità di questa umanità scarnificata, l’emotività di questo “ultimo sguardo sul mondo” riporta al ricordo di una corsa infantile; alla luce che filtra da una porta finestra di una casa materna prima dell’accecante salto verso l’esterno; verso un “balcone abbacinante” che si fa simbolo di potenza vitale nella sua massima espressione: l’attimo prima della sua cessazione.
 

SCOPRI IL BRANO: https://links.altafonte.com/5rogd7e

Gianluca Durno: autore, compositore, produttore, chitarra e voce di tutti i brani
Sebastiano Pucci: batteria in tutti i brani
Dennis Santacroce: basso in tutti i brani
Mario Tovani: chitarra e cori in tutti i brani
Mattia Cominotto: produttore di tutti i brani
Greenfog Studio: registrazione, mix e master
Giulia Campanile: management

BIO:

Epoca22 è una band new wave italiana.

Il suo è cantautorato urbano che unisce cura per il testo e per la musicalità della parola a corpose linee di chitarra; beat riverberati e riff di basso, reminiscenze della darkwave britannica di fine anni ‘70. Quello di Epoca22 è un canto di strada che racconta, per simboli, di città deturpate; di divisioni e disuguaglianze; di violenza e povertà, ma anche di speranza e redenzione. La band è composta da Gianluca Durno (voce e chitarra), da Mario Tovani(chitarra e cori); Dennis Santacroce (basso) e Sebastiano Pucci (batteria).

https://www.instagram.com/epoca22band/