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Il gatto di Giovanni Carnazza ha intervistato Giovanni Carnazza

Esce venerdì 19 marzo 2021 il nuovo singolo di Giovanni Carnazza dal titolo Come poche cose al mondo, fuori per Le Siepi Dischi (distribuzione Believe International). Un brano che porta la doppia firma dello stesso Giovanni e della cantautrice napoletana Lena A. e che contiene una storia impossibile per un amore possibile solo nel presente più immediato, in quel momento preciso in cui si è sospesi tra le mille incertezze, dubbi e ansie per una storia che, in fondo sappiamo, non comincerà mai davvero, o forse sì, in un’altra vita. Piacerà ai fan di: CHVRCHES, Lorde, AURORA ma anche de I Cani, Baustelle, Cosmo, Diodato e GINEVRA, da cui Giovanni trae costante ispirazione per la sua musica.

Non sapevo che domande fargli e ho lasciato che fosse il suo gatto a farle.

Non capisco perché devi fare sempre tutto questo casino, e perché resti tutto il giorno a fissare quel rettangolo luminoso tutto il giorno. Ma cosa fai tutto il giorno?

Spesso me lo chiedo anche io. A volte mi sembra assurdo che tutta l’evoluzione dell’uomo si sia riassunta nello stare dietro uno schermo per più di 8 ore al giorno. Voi gatti, invece, avete capito molto di più, lo ammetto. Invidio soprattutto il vostro cercare uno sprazzo di luce che entra dentro casa a riscaldare i vostri incessanti sonnellini. Però ti confesso una cosa: non riuscirei mai a stare seduto qui al computer senza avere accanto a me il pensiero che qualcuno a cui tengo se la sta godendo alla grande. In fondo, la vita si riduce a un eterno equilibrio tra ciò che ci sentiamo in dovere di fare e ciò che pensiamo ci piaccia e voi avete già trovato questo equilibrio perfetto già da millenni. Noi umani, al contrario, sgomitiamo tutto il giorno (e a volte anche la notte) senza fermarci mai, cercando di riempire il vuoto che abbiamo nel profondo, come una malattia ancestrale che aspetta ancora di essere curata. Ti va di cercare con me questa cura?

Ma davvero ti piacciono I Cani? Ma non può piacerti di più qualcos’altro?

Prima di te ho avuto anche un cane. È vissuto solo un anno però. Nel corso dei mesi ha incominciato ad ammalarsi di una malattia neurologica misteriosa che nessun dottore sapeva come curare. Il male si presentava come un dolore lancinante a una zampa. Una volta tornai a casa e lo vidi acciambellato sulla sua cuccia con occhi grandi a chiedermi di lasciarlo andare. Fu un mercoledì sera quando, insieme ai miei genitori, lo portammo dal veterinario per poi non vederlo più. Tutto ciò per dire che se amo I Cani, nonostante tutta la sofferenza emotiva provata in quell’anno, un motivo ci sarà. Tu fidati del mio giudizio e prometto di non trascurarti mai.

Non capisco perché tu non abbia ancora campionato un mio “miao”.

In realtà, l’hai visto in studio quanto mi piaccia campionare suoni di altre canzoni e della vita quotidiana. Qualche volta ci ho anche provato a campionare un tuo “miao”. Il problema è che miagoli quando ti pare e io non posso stare tutto il giorno lì ad aspettare che tu ti decida di miagolare con il microfono in mano come uno scemo. A me basta che tu mi faccia compagnia in realtà, anche solo con il pensiero perché, in fondo, tutto quello che compongo e suono si basa sui miei affetti e sui pensieri di chi mi vuole bene. Cosa sarebbe la musica senza Amore? E per Amore intendo un abbraccio trasversale dell’esistenza con tutti i suoi limiti e i suoi ostacoli.

C’è posto per me ne “Le Siepi Dischi”?

Ora inizi a diventare un po’ troppo ambizioso. Non ti basta lo stare tutto il giorno a dormire tra il divano e il letto? Poi guarda che far parte di un’etichetta discografica è faticoso. Notifiche che ti arrivano a tutti i messaggi del giorno e della notte. I fine settimana che continuano a essere giorni lavorativi. Poche soddisfazioni immediate. Tante rinunce. Sei sicuro di voler prendere parte a tutto questo? Per me è inevitabile far parte di questa realtà e aver lottato con le unghie e con i denti di costruirla ma a te domando: chi te lo fa fare? La musica è un qualcosa di profondo, di serio che non va preso con leggerezza. Ti esalta e ti butta nello sconforto più totale nel giro della stessa giornata. Io sinceramente non ti ci vedo a reggere tutto questo stress.

Ma vengo anche io in tour?

Guarda che anche i tour sono faticosi. Poi non hai mai fatto un viaggio in macchina o in treno. E se ti sentissi male? Poi c’è la preparazione infinita durante le prove, l’attesa snervante prima di suonare e poi magari ti trovi lì con quattro gatti. Ecco, quello potrebbe non essere male per te…però pensa anche a me: tutta questa fatica per suonare di fronte alle solite poche persone. Guarda che è frustrante per un artista questa digitalizzazione della musica, questa idea che Spotify sia diventato un grosso fast-food dove entrare a proprio piacimento, ordinare cibo a basso costo per poi passare immediatamente al piatto successivo. Ti immagini di quanto lavoro ci sia dietro una canzone che esce? La prima fase di composizione, poi l’arrangiamento e la produzione, il mix, il mastering…e poi entra in gioco la ricerca di un’etichetta, o almeno di un distributore digitale, di un ufficio stampa che sappia quello fa senza cercare di fregarti i soldi in cambio del nulla. Forse ti porterei con me in tour ma a quel punto non so se tornerei più indietro, ricominciando questo giro di giostra. Forse davvero se c’è un senso a quello che stiamo vivendo, questo senso sta nel tornare gli uni di fronte agli altri, guardandoci e stringendoci forte.

Sono tra le tue poche cose al mondo?

Una delle mie scrittrici preferite scriveva che l’aspetto più coraggioso degli uomini era continuare a volere bene alle creature terrene, pur essendo consapevoli della loro finitezza, del fatto che prima o poi quella creatura sarebbe con ogni probabilità morta prima di noi. E beh, volere bene a un gatto come te non è una grande prova di coraggio e di amore? So che te ne andrai prima di bene da questa terra, eppure sono qui a giocare con te, a stringerti forte e a sentirti fare le fusa, pur sapendo che un giorno tutto questo finirà. Sai, prima di te, avevo un altro gatto. Visse più di 20 anni. Sento ancora il vuoto che mi ha lasciato ma, al contempo, sento ancora di più i grandi insegnamenti che col tempo mi ha impartito: amare senza compromessi ed essere amati come meritiamo. Quindi sì, sei tra le mie poche cose al mondo, così come tutte le persone a cui tengo. Ringrazio ogni giorno di avere queste ancore, che mi tengono legato al mondo quando non vorrei fare altro che andarmene via. Non c’è coraggio senza paura, ricorda sempre mio dolce gatto. La paura fa parte della nostra natura. Il coraggio fa parte della nostra consapevolezza.

Post-Scriptum: Nessun animale è stato maltrattato nel corso di questa intervista.