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Altrove ci raccontano “Panorama a metà strada”

“Panorama a metà strada” è il nuovo singolo della band veneta Altrove, fuori su tutte le piattaforme digitali dal 12 aprile e distribuito da Distrokid. Il titolo del brano prende ispirazione dalla serie televisiva animata “Bojack Horseman”, nello specifico dalla puntata 15 della stagione 6. Nell’episodio, infatti, il protagonista del cartone fa un sogno che lo costringe a tirare le somme della sua vita, a rendersi conto di essere stato intrappolato da una realtà splendida, ma artefatta che lo ha trasformato sempre più nella brutta copia di se stesso.

Ricalcando l’esperienza di Bojack, gli Altrove dedicano le strofe ad un flusso di coscienza indefinito ed irrazionale per poi lanciarsi andare ad un ultimo e disperato grido d’aiuto nei ritornelli. Il significato introspettivo e complesso del testo si contrappone a delle sonorità pop e leggere, con una strumentale incalzante e delle ritmiche serrate.

Ciao ragazzi! Il vostro nuovo brano prende ispirazione da “Bojack Horseman”, in particolare da un episodio in cui il protagonista si rende conto di essere intrappolato in una realtà in grado di renderlo la brutta copia di se stesso; in che modo questa sensazione ha condizionato la scrittura del singolo? Vi sentite anche voi un po’ intrappolati in un ambiente analogo?

La puntata in questione ha un significato fortissimo. Il testo ha iniziato a prendere forma di getto, così come tutta la canzone, in uno dei nostri “ritiri” in cui stacchiamo da tutto per passare qualche giorno insieme in montagna e lavorare alla nostra musica. Con le prime parole si è creata questa connessione con la storia di Bojack e con tutte le sensazioni che la puntata “Il Panorama a Metà Strada” portano.

Il senso di smarrimento e di travolgimento del protagonista è qualcosa che rivediamo molto anche nella società di oggi, anche su noi stessi. Le strofe vogliono rappresentare più che altro un flusso di coscienza indefinito, così come il sogno ricorrente di Bojack che caratterizza la puntata, culminando poi nei ritornelli in un grido di aiuto. Viviamo in una società fortemente instabile e dinamica ed è qualcosa che vediamo tutti i giorni, a volte questo crea delle opportunità, altre ci fa sentire in trappola, frastornati e in continua comparazione agli altri.

Definireste “Panorama a metà strada” una canzone generazionale?

Sicuramente è una canzone che può rappresentare uno spaccato della società odierna. Non solo la nostra generazione viene colpita dal disagio della precarietà, ma la richiesta di aiuto comprende probabilmente un disagio trans-generazionale.

A chi è rivolto il “grido d’aiuto” protagonista del ritornello?

Bojack nella puntata cerca disperatamente di mettersi in contatto con Diane, senza riuscirci. Lo stesso grido di aiuto c’è nella nostra canzone, non è rivolto ad una sola persona specifica ma è più che altro uno stato d’animo. L’ascoltatore si può rispecchiare nella solitudine del grido stesso e quindi esserne il vero destinatario.

Il sound di questo nuovo pezzo appare un po’ più articolato rispetto a quello del vostro album d’esordio “Mongolfiere”, è così? Avete sperimentato un po’ di più durante la sua scrittura?

Il nostro album “Mongolfiere” è frutto di tanta passione, ma anche dell’inesperienza che al tempo della sua scrittura ci caratterizzava ancora. Abbiamo fatto tesoro di ciò che abbiamo imparato mentre ne affrontavamo la creazione, e il nuovo singolo è il primo frutto di ciò che ne è seguito. Siamo ora forti di esperienze di gruppo e personali che ci rendono più capaci, e dell’appoggio di alcune figure che hanno deciso di accompagnarci nella nostra avventura.

Tutto questo ha contribuito fortemente a rendere più dinamiche e articolate le fasi di scrittura, arrangiamento e produzione dei pezzi.

Il vostro progetto si basa molto sull’autoproduzione; quanto è difficile mantenere una propria indipendenza nel settore musicale in Italia nel 2024?

Nonostante registrare e produrre musica oggi sia più facile e più accessibile economicamente rispetto al passato, grazie ai vantaggi della digitalizzazione, per ottenere un risultato di qualità è necessario ricorrere all’utilizzo di strumentazione avanzata, e spesso al supporto di professionisti nel settore.

Noi riusciamo a mantenere una nostra indipendenza nelle fasi creative iniziali e di preproduzione, anche grazie alla disponibilità di alcuni esperti inseriti nel progetto.

Tuttavia, ad esempio, nelle fasi di registrazione di alcuni strumenti, di mixaggio e masterizzazione, ci affidiamo agli studi.

Gran parte delle spese del vostro prossimo lavoro è stata coperta tramite crowdfunding, raccontateci un po’ di questa esperienza…

Ci piace pensare la nostra “comunità altroviana” come una famiglia, e per questo abbiamo chiesto aiuto alle persone che credono nella nostra musica e che vogliono vederla realizzata. La musica costa, e noi, da studenti universitari, non riusciamo a coprire tutte le spese.

Per questo abbiamo deciso di aprire il nostro primo crowdfunding, dopo mesi di preparazione, e di studio delle ricompense da assegnare ai donatori. Siamo stati molto sorpresi dalla portata della risposta che abbiamo ricevuto, raccogliendo in poco tempo molto più di quanto ci aspettassimo e riuscendo a coprire buona parte delle spese. Ringraziamo tutti coloro che hanno contribuito. Anche oggi che scriviamo, abbiamo usufruito delle vostre donazioni per il mixaggio di uno dei brani che uscirà nel prossimo periodo.

Parlateci un po’ dei vostri progetti futuri, avete già delle date da proporci?

La nostra primavera di live è già piena. Suoneremo a San Donà il 21 aprile e il 10 maggio, e a Mogliano Veneto il 1 maggio. Dopo un periodo intenso di registrazione e produzione di brani, siamo contenti di poter tornare live, più pronti e carichi che mai.

Anche quest’estate vorremmo suonare spesso in pubblico, anche fuori dal Veneto. Stiamo definendo proprio in queste settimane le date e gli eventi a cui parteciperemo.