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“Carne e ossa” è il nuovo album dei Marrano

Anticipato dai singoli Poveri diavoli, Bruciare ed Ekomostro, quest’ultimo finito anche in copertina di Rock Italia su Spotify, Carne ossa è il terzo album in studio dei Marrano, fuori il 17 febbraio 2023 per Lostdog Records/ADA Music Italy. Prodotto sotto la supervisione di Davide “Divi” Autelitano de I MinistriCarne ossa è un disco rock alternativo tirato e sentito, caratterizzato da schitarrate potenti, scariche elettriche emotive e ritornelli travolgenti (vedi Ekomostro o Bruciare), ma capace anche di rallentare i ritmi e crogiolarsi nelle sonorità cullanti di brani come Poveri diavoli o All’inferno c’è il sole. In mezzo c’è di tutto, dai brani per fare casino sottopalco a quelli che toccano le proprie emozioni più primordiali e immediate, ai pezzi per riflettere su sé stessi fino a quelli che esplorano il disagio esistenziale.

Originariamente nato fra le mura di casa, durante gli anni di forzata “reclusione musicale” senza concerti, la filosofia di base di Carne ossa è stata “less is more”, con lo scopo di esaltare e valorizzare maggiormente le caratteristiche del power trio, urgente e sfrontato, ma allo stesso tempo con un mood più sperimentale, dove il contributo alla scrittura e alla produzione hanno fatto alzare ulteriormente l’asticella al sound della band. Un disco diretto, schietto e sincero, pieno di chitarre distorte e un muro di suono imprescindibili, ma anche di sonorità finora inesplorate

“Carne ossa è il nostro terzo disco: nove canzoni nate in questi ultimi anni di dubbi, paure e stravolgimenti”, spiegano i Marrano. “Nove canzoni che cercano di essere un porto per chi si sente perso e disilluso. Nove canzoni che vogliono esprimere l’urgenza di fermarsi e ripensare alla propria storia e ai propri limiti. Limiti esasperati che ci hanno portato contromano, fino in fondo, fino al nostro punto di rottura, fino a scoprire che all’inferno c’è il sole.

La tracklist di Carne ossa:
1. Tutto (è niente) (2:57)
2. Ekomostro (3:24)
3. Bruciare (3:18)
4. Presto (2:43)
5. Pugno (3:06)
6. Carne ossa (3:20)
7. Poveri diavoli (3:16)
8. In mente (3:34)
9. All’inferno c’è il sole (4:20)

Ascolta Carne ossa: 
https://open.spotify.com/album/5iIkvPvQvxoYFSoaId1YCX

I Marrano saranno in tour nelle prossime settimane per suonare Carne ossa:

18 febbraio @ Spazio Webo, Pesaro
3 marzo @ Sidro Club, Savignano sul Rubicone (FC)
4 marzo @ Onstage, Castelfidardo (AN)
10 marzo @ Mercato Sonato, Bologna
18 marzo @ Ziggy Club, Torino
29 aprile @ Rock’n’Roll Club, Milano
30 aprile @ Circolo Blackstar, Ferrara

Registrato e mixato da Andrea Cola presso Stonebridge Studio di Cesena (febbraio-luglio-settembre 2022)

Masterizzato da Giovanni Versari presso La Maestà Studio di Tredozio (FC)

Prodotto da Davide “Divi” Autelitano

Suonato da: 
Andrea Fantini – Basso e voce
Daniele Paglialonga – Voce, chitarra e pianoforte 
Nicola Abati – Batteria e synth
Alan Fantini – Chitarra

Musica: Marrano
Testi: Daniele Paglialonga
Artwork: Marcella Magalotti
Foto: Isotta Zucchi

Label: Lostdog Records
Distribuzione: ADA Music Italy

BIO

I Marrano sono una band rock nata nell’estate del 2015 a Rimini e formata da Andrea, Daniele e Nicola. Nel dicembre dello stesso anno pubblicano il loro primo EP Marrano portandolo in giro per l’Italia in numerosi concerti. Il 22 settembre 2017 presentano il loro primo disco Gioventù spaccata, registrato in presa diretta nell’inverno del 2016 allo Stonebridge Studio di Cesena. L’album è anticipato dal brano Belgrado e vede la successiva pubblicazione dei singoli Raticosa e Gutro. Il tour del disco dà la possibilità alla band di condividere palchi con artisti come Ministri, Andrea Laszlo De Simone, Gazebo Penguins, Havah e tanti altri.     

Dopo un 2019 di scrittura e registrazione, il 2020 si apre con l’uscita di Golf, primo estratto che anticipa il loro successivo lavoro, seguito il 4 marzo dal secondo singolo Blue Whale. Il 16 marzo 2020 viene pubblicato ufficialmente il loro secondo disco Perdere, in collaborazione con Altini Cose e Floppy Dischi. Nell’estate del 2020 pubblicano la cover di Sabotage, brano cult dei Beastie Boys. Il ciclo di Perdere prosegue e si chiude con i singoli Odore del distacco e A perdere.

Il 2022 è diviso tra il ritorno ai live e la registrazione del nuovo album, che vede alla produzione artistica Davide “Divi” Autelitano, cantante de I Ministri. Il disco è anticipato da tre singoli: l’1 aprile 2022 pubblicano Poveri diavoli, il 2 settembre 2022 Ekomostro, con il quale vanno in copertina di Rock Italia su Spotify, e il 16 dicembre 2022 è la volta del terzo singolo Bruciare. Carne ossa, il loro terzo album in studio, esce il 17 febbraio 2023 per Lostdog Records distribuito da ADA Music Italy.

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“Run!” è il nuovo (secondo) singolo degli Elektrostal

É uscito domenica 29 gennaio 2023 il nuovo (secondo) singolo del progetto Elektrostal, il trio composto da Kole Laca su Synths/Efx, William Nicastro al basso e Marco Quarantotto alla batteria. Impulsi nuovi che si aggiungono alla scena underground: quella dei locali fumosi e sotterranei, quelli dove si fuma tanto, non si parla più di generi (non è così semplice dividere la musica in jazz o elettronica…), e dove si balla anche parecchio. Elektrostal nasce una jam session lunga tre giorni in un bosco in Liguria, e ci porterà presto ad un nuovo disco. 
 

SCOPRI IL BRANO SU SPOTIFY: 
https://open.spotify.com/album/3KnpERqzS5Yu1JrhJje1sp?si=8MaPG_agRNiNuesCBwMk4w
 


, Corri! Run!


Crediamo che già il titolo del brano suggerisca cosa si andrà ad ascoltare. Dal punto di vista nostro invece si tratta dell’urgenza di fissare su un disco la creatività di un preciso momento che è durato esattamente 3 giorni. Infatti tutto il disco sono 3 giorni di pura improvvisazione. Elektrostal stesso è composto da 3 componenti. Il numero 3 ha qualcosa di divino infatti anche noi ci sentiamo Padre, Figlio e Spirito Santo. Con la differenza che nessuno di noi si sacrificherà né per il gruppo e men che meno per l’umanità! Perché?! Perché corriamo!

E dovreste farlo anche voi!

BIO:

ELEKTROSTAL nasce nel salotto dell’amico Marcello Abucci, trasformato per l’occasione in uno studio di registrazione, immerso nei boschi di Cairo Montenotte. Una collaborazione attesa da tempo. Tre amici e compagni di musica di lunga data si incontrano per una jam aperta di tre giorni. Il risultato è un suono proprio guidato dalla personale interpretazione del collettivo di fondere trame sintetiche e acustiche, facendo da ponte tra la musica elettronica e l’improvvisazione jazz. Il trio è composto da Kole Laca su Synths/Efx, William Nicastro al basso e Marco Quarantotto alla batteria.

https://www.instagram.com/elektrostal__band/

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“Cose pericolose” è il nuovo singolo del Sig. Solo

É in uscita martedì 21 febbraio 2023 per Gelo Dischi e in distribuzione Believe “Cose pericolose“, il singolo che segna il ritorno del progetto Sig. Solo, alter ego di Andrea Cipelli, già celebre per la sua collaborazione con DenteBaustelle e L’Officina della Camomilla. Il singolo di ritorno, vanta la preziosa collaborazione di Andy Bluvertigo

Vibes lo-fi, sintetizzatori, vibes anni Ottanta e fughe di gas. “Cose pericolose” è la colonna sonora di un bellissimo ritorno che non sapevamo di star aspettando. 

scintilla ipnotica da maneggiare con cura
e tenere lontano da fonti di calore


TESTO Sig. Solo
MUSICHE: Sig.solo, Andrea Maffini, Gianluca Gambini
CO-PRODUZIONE: Piccolo Disco, Andy, Andrea Ravasio
VIDEO: Nora Guerra 
LABEL: Gelo Dischi

BIO:

sono nato da un abbaglio 
da una stella in confusione
da un amplesso sgangherato
da una spinta senza direzione

Con queste parole del brano GENERALITÀ’ Sig.Solo si presentava al mondo con il suo primo EP autoprodotto TEMPO A(L)TEMPO intorno al 2006, dopo l’esperienza anni 90 con la band LA SPINA. A questo progetto segue dopo poco un secondo lavoro sempre dal sapore lo-fi frutto delle combinazioni di suoni di tastierine anni 80, dal titolo IL CENTRO É COMMERCIALE. Contestualmente al lavoro solista, prosegue e cresce la collaborazione a fianco del cantautore DENTE, dagli esordi fino all’album ALMANACCO DEL GIORNO PRIMA, in veste di tastierista e arrangiatore sia in studio che dal vivo, in compagnia fra gli altri del batterista Gianluca Gambini, compagno di viaggio indispensabile e sempre presente, braccio destro di Sig. Solo dalla notte dei tempi.

Arriva per Sig.Solo anche una partecipazione come chitarrista acustico nel mini tour de LA MALAVITA con i BAUSTELLE e successivamente un’esperienza in studio alle tastiere con L’OFFICINA DELLA CAMOMILLA. É il 2015 e Sig.Solo allarga lo sguardo, aggiunge strumenti anima, fisicità e con un gruppo di amici, prendono forma i SUPERSTARS la superband che partorisce un album ispirato ed emozionante che Garrincha Dischi decide di produrre: SEXATION infatti riceve l’approvazione della critica e il mini tour su e giù per l’Italia conferma la credibilità di una personalità rinnovata ancora decisamente a fuoco.

Vola ancora il tempo restano Sig.Solo, Gianluca Gambini e grazie a Dio anche Andrea Maffini, che scioglie nodi complicati e regala una visione ancora diversa, che invita a seguire il flusso in direzione sconosciuta, ma grazie anche alla collaborazione di Andy Bluvertigo intrigato dal progetto, escono delle cose nuove che entusiasmano tutti.

Arriva il 2023 e Sig.Solo insieme a GELO DISCHI è lieto di presentare il primo passo fatto sulla strada nuova… COSE PERICOLOSE.

https://www.instagram.com/spaziosigsolo/

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“Baby shark” è il nuovo singolo di Clairemargot

Esce martedì 14 Febbraio 2023 “Baby Shark”, il nuovo singolo di Clairemargot, alter ego solista di Clara Margherita Cabassi. Milanese ma romana d’adozione, tra le sue influenze innegabili anche Avril Lavigne e Billie Eilish. “Baby Shark”, per la produzione di Aerem, mix e master Vailekk, è il secondo singolo in attesa di un EP di debutto, un nuovo capitolo autobiografico che parla dell’autrice ma anche di ogni ragazza della sua età, di quanto è difficile crescere, della forza di rialzarsi sempre nonostante le difficoltà ti buttino giù.

“ se vado all’inferno, senza te non posso.”

Con questa frase presa dal testo della canzone Clairemargot esordisce nell’ultimo post su Instagram, il social più utilizzato dall’artista,  rilascia un’anteprima del tema ed esprime al meglio ciò che ha significato per lei scrivere il testo della traccia con queste parole:


“Questa traccia per me rappresenta un viaggio. Interiore, perché parla di me, forse in maniera ancora più sincera di “Lilly”. Un viaggio che rappresenta la mia vita, le mie esperienze, ma soprattutto le persone che ho incontrato durante il mio percorso. Vi do due consigli (so dare ottimi consigli, chi mi conosce lo sa, ma non sempre il buon esempio): 1 – pensate almeno a sette cose folli quando vi svegliate la mattina, e provate a realizzarle, ci potrebbe volere anche tutta la vita ma più un mio sogno è grande, più sono determinata a raggiungerlo. 2 – Ad ogni persona che amate ditegli ti amo almeno una volta al giorno, io lo faccio sempre. L’Amore da un senso ad ogni cosa, e le parole hanno molto più peso di quanto crediamo. Detto ciò, vi auguro un San Valentino pieno di amore in ogni tipo di rapporto”
 

Annuncerà su questo canale social la data di uscita del video musicale autoprodotto.  


Scorpi il brano su Spotify: https://spoti.fi/3lzXqUJ
 

BIO:

Clairemargot è il progetto musicale da solista di Clara Margherita Cabassi, cantante e cantautrice di origini milanesi ora residente a Roma. Dopo aver rilasciato tre singoli su Spotify (“Givenchy”, “Uroboro” e “Angeli Neri”. feat. Tetratralespine ) e due video diretti ed autoprodotti su Youtube (“Monster” ed “Eroine”), sta ora per portare a termine il suo primo EP che verrà anticipato da 4 singoli. Il primo singolo uscito su Spotify ad Ottobre si chiama “Lilly”.

Il secondo in uscita il 14 Febbraio è “Baby Shark”, la sorpresa sarà il ritorno di Clara Margherita da regista con l’uscita del video autoprodotto della traccia “Baby Shark” su YouTube, girato e montato dal videomaker Stefan Petrache, art director Mariella Gianna, aiuto regia Sofia Di Russo, make-up artist Giorgia Manini, stylist Maria Luisa Preoteasa, assistente stylist Irene Binarelli, social media manager dell’artista Serena Di Biase.

Clairemargot sta sperimentando tra i nuovi generi musicali del momento. Si autoindentifica cybersad, perché la sua ricerca è tra suoni elettronici futuristici, mantenendo comunque i classici strumenti del rock, con una freschezza e autotune che ricordano la trap. Nostante i testi trattino argomenti forti e situazioni prevalentemente tristi, la musica allegra da un contrasto che esterna la sua energia e la sua voglia di rivalsa.

For Fans Of: Avril Lavigne, Billie Eilish, Bhad Bhabie

https://www.instagram.com/claramargheritacabassi/
https://www.facebook.com/ClaraMargheritaCabassi/
TikTok: @clairemargotcabassi

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La Wendy Night arriva anche a Bologna, sabato 18 febbraio @ Covo Club

WENDY NIGHT arriva, come terza data, al COVO CLUB di Bologna, sab. 18 febbraio! 

La line up è composta da Oli? xDiemondx, IN6N, Decrow, Suicide Gvng e Giorni Trsiti, che saliranno sul palco a partire dalle ore 22:00 seguiti dal dj set emo-punk di yuks.

Wendy Night è uno spettacolo che nasce con l’idea di portare per la prima volta dal vivo (con band fissa per tutti) artisti appartenenti alla scena emo-punk romana, che finora hanno sempre e solo collaborato attraverso produzioni e featuring, con l’intento di proporre uno evento unico! Wendy Night è itinerante con l’obbiettivo di toccare le maggiori città italiane e inserire in line-up sempre più nuovi progetti di questo panorama musicale. 

Il nome, così come l’estetica dell’evento, prende ispirazione da un personaggio immaginario peculiare: si tratta di Winnifred “Wendy” Torrace, nonché la protagonista del romanzo horror Shining (1977) dello statunitense Stephen King.  Il claim “Roma da urlare” non è casuale, ma si consiglia l’esperienza diretta per coglierlo a pieno. 

Le porte apriranno alle 21:30. 
Il concerto inizierà alle 22:00, mentre il dj set dopo la mezzanotte.
 

PREVENITE DISPONIBILI SU TICKETMASTER

“È Roma da urlare la cosa veramente importante e non casuale. Solo chi c’è stato può coglierne a pieno il senso. Urlare, pogare: tutte quelle cose che dai social e Spotify non si possono fare. Questa è la musica live, o almeno quella che ci piace vivere e portare in giro” -The Soundcheck

“Una sensazione che lasciano ben poche esperienze, rare e preziose, quelle che ti riportano ai tempi in cui si viveva di musica, foto sgranate e sigarette, prima di Instagram e prima di qualsiasi altra cosa” – Rockon

“Due ore serrate, a cui segue anche il DJ set emo-punk di Emo Sucks e Yuks. Ed è un giovedì sera di gennaio che sa di estate, di fine degli esami e di spensieratezza, quella che non ti costringe alla sveglia delle 7, domani mattina” – Perindiepoi

WENDY NIGHT È SU SPOTIFY

CONTATTI:

Instagram

romadaurlare@gmail.com 

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Internazionale

Cosa c’è nella camera di Vincenzo Parisi

Il compositore di stanza a Milano, Vincenzo Parisi, firma il capriccio “Le désir du désir sans fin“, per l’inusuale organico, costituito da flauto, viola, arpa e orchestra Appuntamento domani 14 febbraio, alle 20.30, nell’ambito della Stagione dell’Orchestra UNIMI, presso l’Aula Magna dell’Università degli Studi di Milano. Per l’occasione il Trio Ravel e l’Orchestra UNIMI, diretti dal M° Sebastiano Rolli, eseguiranno in prima assoluta “Le désir du désir sans fin” del compositore Vincenzo Parisi, vincitore nella categoria Composizione del Premio del Conservatorio 2021, su commissione dell’Orchestra UNIMI stessa.

Noi, per l’occasione, siamo stati a casa sua, ed ecco cosa ci ha mostrato.

1. Ariel la sirenetta

Trovata in una notte di un po’ di anni fa su una enjoy in cui ero salito insieme al grande amico Gianluca De Rubertis (Il Genio) per tornare verso casa.

Mi ricorda quella notte in giro per i navigli. 

Mi ricorda il legame con un incredibile musicista della scena pop rock italiana, uno che ti sa spiegare tutte le sequenze armoniche di grandi cantautori (ho riscoperto Baglioni grazie a Gianluca, perchè come te lo spiega lui è qualcosa di meraviglioso) e poi un attimo dopo si piazza al pianoforte e ti suona a orecchio parti del Requiem di Mozart. 

Mi ricorda i miei difficili anni a Milano e i primi coinquilini, più di dieci anni fa, in una orrenda casa buia a due passi da quella che era la Casa 139, e uno dei due che a un certo punto inizia a suonare per settimane al pianoforte una “Pop Porno” dal testo trasformato apposta per perculare divinamente l’altro coinquilino, papaboy convinto, leghista più che convinto, abbonato a una rivista chiamata Quaresima Missionaria senza aver mai letto neanche mezza riga della Bibbia e che tutte le sere ci costringeva a vedere quel concentrato di spazzatura che è ancora Striscia la Notizia: davvero da ridere. 

2. La locandina del concerto di presentazione del disco dei Kafka On The Shore

17 gennaio 2013. Milano. Al Biko. Posto del cuore. Pubblico del cuore: 230 persone. L’amico Elias vestito da pirata che vende dischi laggiù in fondo. Sono passati dieci anni da allora. E una storia bellissima. Dopo quella data, 110 concerti nel giro dell’anno e mezzo successivo in tutta Europa. Secondi in classifica per KeepOn Live dietro solo ai Fast Animals And Slow Kids. E tante tante cose da raccontare. E’ una storia lasciata in sospeso, al momento sono l’unico rimasto a fare musica, chissà un giorno.

3. Un led a forma di fulmine

Nel 2015 l’ultimo concerto dei Kafka. Un sogno che si spegne, con grande amarezza, una famiglia spezzata nel momento più bello, quando la cavalcata verso qualcosa di più grande sembrava davvero essere lì a pochi passi.

Chi mi conosce sa quanti anni ho impiegato a riprendermi da una botta tanto forte, non solo a livello economico e lavorativo ma anche e soprattutto a livello emotivo. L’unico con cui ancora i contatti sono rimasti stretti è Daniel, il batterista, quasi un fratello, che adesso vive a Berlino.

Sette lunghi e difficili anni son passati prima di una vera concreta svolta, nel mezzo un vagabondaggio fatto di tante porte in faccia e nottate di insonnia, quasi tutti che ti dicono “Ma perché insisti a fare musica?”, la mezza idea di tirare fuori dal cassetto la laurea in economia e “mettere la testa a posto”.  

E’ il 2021 l’anno in cui vinco due importantissimi premi di composizione che mai mi sarei aspettato di ricevere, neanche nel più luminoso dei miei sogni: il 1° Premio di Composizione del Conservatorio di Milano e il 1° Premio al Concorso Internazionale “Jorge Peixinho” di Lisbona. Entrambi vinti grazie ad un unico pezzo per ensemble che mi ha effettivamente cambiato la vita: “Fulmine randagio”, per flauto/clarinetto basso/violino/violoncello/pianoforte. Un incubo musicale che mi ha attraversato la mente per un anno e mezzo, l’anno e mezzo credo più difficile di tutta la mia vita. Quando ho trovato in un negozietto questo fulmine a led che si illumina, non ho potuto che prenderlo e appenderlo tutto contento nel mio studiolo. 

Commento di mia madre un giorno che è venuta a trovarmi a Milano e l’ha visto: <<Carino quel cono gelato che si illumina!>> … … …

4. Un libro importante 

“Il punto G dell’uomo” di Franco La Cecla (Milieu Edizioni, 2021 Milano) è uno dei libri che mi hanno accompagnato negli ultimi mesi di scrittura del mio ultimo lavoro orchestrale, Le désir du désir sans fin, brano commissionatomi dall’Orchestra UNIMI per flauto/viola/arpa e orchestra e dedicato al Trio Ravel.

Il desiderio è uno degli argomenti più interessanti e sfuggenti che la filosofia e la psicanalisi hanno indagato e ancora indagano. Potrei dirvi di leggere Foucalt, Lacan, adrienne maree brown e il suo “Pleasure Activism”. Ma vi consiglio questo testo, di uno degli antropologi viventi più importanti che abbiamo in Italia, scritto con leggerezza e che va a toccare un tasto molto delicato della questione erotica spesso relegato in un angolino: il desiderio maschile, considerato oggi soltanto osceno, amorale e schifoso, in contrasto col desiderio femminile “sempre giusto, corretto, sacralizzato in ogni sua manifestazione”. 

5. Le mie scarpe nere eleganti

Pochi giorni fa un calzolaio mi ha detto di queste scarpe una incontrovertibile amara verità: <<Mio caro, queste sono da mandare in pensione. Non basta una semplice riparazione degli speroni [ma voi sapevate che si chiamano così??????], qui ci vuole un’opera di restauro come si fa coi quadri antichi. In pratica te le dovrei rifare da zero dopo aver scassato tutto.>> 

10 anni di onorata carriera per queste scarpe che mi hanno accompagnato in alcuni dei momenti più belli di sempre: al Carroponte in concerto coi Kafka, all’International di Parigi, al Blue Dahlia a Reggio Calabria, poi in Sala Verdi in Conservatorio a Milano all’esecuzione del mio primo pezzo per orchestra diretto dal grande Yoichi Sugiyama, quando si sposò il mio migliore amico, e in concerto al pianoforte al tramonto tra le sculture che paiono dei gargoyle a Bath e tra mille zanzare sull’acqua all’idroscalo di Milano.

Così ho deciso: mercoledì le mando in pensione, ma la sera prima lascio loro l’ultimo assaggio di un concerto per me importante, sperando non si rompano proprio mentre salgo sul palco dell’Aula Magna dell’Università degli Studi di Milano nel caso dovessi agilmente scappare dall’eventuale lancio di frutta e verdura marci sul palco!!!

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“Faccio finta di niente” è il nuovo singolo di Fulvio Effe

É uscito domenica 5 febbraio 2023, il nuovo singolo di Fulvio Effe, dal titolo “Faccio finta di niente“, la maturità artistica del cantautore Anche imprenditore, creator digitale: l’eclettico Fulvio Effe torna e stupisce con un brano pop dalla struttura mai banale e con un testo che ci porta a pensare a quanto sia importante vivere il momento evitando di sprecare energie in pensieri negativi e dolorosi, il brano vede inoltre la partecipazione di Luca Colombo, è suo infatti l’assolo di chitarra presente nel brano.

A distanza di un anno esatto dal suo ultimo lavoro discografico (Jimmy, nel 2022), l’artista torna in pista con una ballad struggente, sognante, delicata: “Faccio finta di niente” è il risultato di una maturità artistica ed umana che fa di Fulvio Effe un artista a tutto tondo.
 

SCOPRI IL BRANO SU SPOTIFY: 
https://open.spotify.com/album/5NmJ07O0R3kL3GDWZtrysi?si=HhDnKkqxSa28D2TPbCHqPg

 

«I pensieri quotidianamente ci pongono di fronte a conflitti interiori e preoccupazioni che limitano inevitabilmente la nostra felicità, spesso il “guardare indietro” ci riporta a ricordi “agrodolci” che generano stati d’ansia e alimentano quei pensieri negativi che a nulla di buono possono portare, il brano racconta di questo, del bisogno, spesso curativo, che sentiamo, quel “fare finta di niente” che non è menefreghismo, anzi, è semplice e puro amor proprio dovremmo imparare ad amare la nostra vera natura, nei pregi e nei difetti,  imparando ad accettare noi stessi e gli altri per quello che sono, senza avere la pretesa di “cambiare” cose e situazioni sulle quali non abbiamo nessun tipo di potere o diritto:» dichiara il cantautore «fare finta di niente per concentrarsi solo sul proprio percorso, senza essere ostaggi del giudizio altrui che spesso è dettato soltanto da superficiali sensazioni o, peggio ancora, da passeggeri interessi personali, che trovano spazio ed aria proprio nella preoccupazione di “non essere all’altezza” di questa o quella situazione, fare finta di niente» conclude il musicista «per ricordarci chi eravamo da bambini per rammentare che i nostri sogni, il nostro percorso, i nostri talenti, ciò che siamo, devono andare oltre tutte quelle esperienze negative che con il corso del tempo rischiano solo di inquinarci e di distrarci dalle cose davvero importanti.»

BIO:

Fulvio Zangirolami, in arte Fulvio Effe, nasce ad Acqui Terme (AL) il 5 aprile 1984. Appena sedicenne muove i primi passi nel mondo della musica quando, affascinato da una vecchia chitarra del padre, si avvicina allo strumento. Nello stesso anno fonda la band Mivanez, con la quale in poco tempo riuscirà a raggiungere importanti traguardi come le due vittorie all’Accademia di Sanremo (2005 e 2006), la vittoria al Festival di Saint Vincent nel 2006 e le aperture dei tour di Irene Grandi e degli Stadio (rispettivamente nel 2006 e 2007). Con i Mivanez nel 2007 pubblica il primo singolo “Andata e ritorno”, mentre nel 2011 esce il primo EP da solista “Io non ho paura di amarti”. Dal 2013 al 2017 porta in giro uno spettacolo con la cover band Effetto 90 e, parallelamente, Fulvio Effe diventa performer di Radio Number One e fonda l’Alexandria Music School, sede certificata Trinity e Abrsm, scuola che vanta collaborazioni con musicisti ed insegnanti di assoluto livello.

Mosso da spirito imprenditoriale, produce dischi per altri artisti, realizza spot pubblicitari per grosse aziende, mette in piedi la società Gaston Studio che si occupa di produzione video e gestione immagine. Dopo nove anni di assenza dal mercato discografico, nel 2020 pubblica “L’istante di un brivido”, canzone dedicata al padre scomparso, alla cui registrazione partecipano musicisti del calibro di Luca Colombo, storico chitarrista dell’orchestra del Festival di Sanremo. Il brano fa parte del progetto discografico “Punto”, il primo album del cantautore alessandrino, che, uscito nel 2020, ha collezionato oltre 1 milione di ascolti. 

Luca Colombo – Chitarre
Andrea Girbaudo – Pianoforte
Tiziano Spigno – Cori
Daniele Focante – Arrangiamento
Francesco Salvadeo – Mix e mastering

FB: https://www.facebook.com/fulvioeffezangirolami/
IG: https://www.instagram.com/fulvio_effe/
Web: www.fulvioeffe.it



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Le cinque cose preferite dei Middle Disaster

“It’s ok”, il primo album dei Middle Disaster, è disponibile su tutte le piattaforme digitali dal 27 gennaio. Un disco che raccoglie i brani pubblicati finora e tre nuovi inediti, tra cui “Complesso ideale” che è accompagnato da un videoclip.

“It’s ok” è il bigliettino da visita dei Middle Disaster. Senza tanti fronzoli ogni brano parla di loro e della loro visione della vita. Un disco punk rock immediato su cui è impossibile rimanere immobili.

I Middle Disaster a un’ottima base punk rock hanno mescolato influenze di generi diversi. Ci ritroviamo pezzi più classicamente punk come “It’s ok”, title track, e “Complesso ideale”,per passare a pezzi più rock come “White Fury” sensuale e maliziosa. Un disco variegato che non stanca mai, da ascoltare tutto d’un fiato ma soprattutto perfetto per pogare!

Noi, per conoscerli meglio, abbiamo chiesto loro le cinque cose preferite.

1) i concerti

La musica live é un flusso di emozioni che scorre da chi suona a chi la sente. Noi mettiamo le nostre emozioni nei pezzi che suoniamo ed é bello e soddisfacente quando il pubblico si emoziona con noi e alla stessa maniera é emozionante sentir suonare un gruppo che ha qualcosa da trasmettere. Il coinvolgimento e l’unione che si crea tra il pubblico e la band é una cosa unica e irripetibile.

2) conoscere nuove persone

Creare nuovi legami e scoprire nuove amicizie porta sempre ad una crescita. Ci dà modo di scoprirci e arricchisce la nostra vita con nuove esperienze.

3) lo sport

Non c’è mente sana senza un corpo in armonia con se stesso. Lo sport ci aiuta a sfogare lo stress e ci dà una carica in più per affrontare la giornata. É un momento di intimità con se stessi che non deve mai mancare.

4) la birra

Oltre lo sport, c’è anche bisogno di un po’ di svago e la birra non é solo divertimento fine a se stesso ma é un nodo comune, un momento di convivialità e di apertura. Scioglie le piccole insicurezze e ci dà la carica sul palco.

5) viaggiare

La scoperta, la sorpresa e la curiosità ci traina. Tutto ciò che é nuovo é un qualcosa che ci fa indagare sul mondo e su noi stessi. Se si viaggia da soli, si ha modo di conoscere molti posti nuovi e si é spinti a cercare nuove amicizie, se si viaggia in compagnia, si ha modo di condividere delle esperienze irripetibili in luoghi mai esplorati prima. Speriamo di fare tour su tour in giro su questo bel mondo.

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Vincenzo Parisi presenta il suo concerto impossibile, a San Valentino @ UNIMI

martedì 14 febbraio 2023
Aula Magna dell’Università degli Studi di Milano

via Festa del Perdono 7, Milano

Il compositore firma il capriccio “Le désir du désir sans fin“, per l’inusuale organico, costituito da flauto, viola, arpa e orchestra

Appuntamento martedì 14 febbraio, alle 20.30, nell’ambito della Stagione dell’Orchestra UNIMI, presso l’Aula Magna dell’Università degli Studi di Milano. Per l’occasione il Trio Ravel e l’Orchestra UNIMI, diretti dal  Sebastiano Rolli, eseguiranno in prima assoluta “Le désir du désir sans fin” del compositore Vincenzo Parisi, vincitore nella categoria Composizione del Premio del Conservatorio 2021, su commissione dell’Orchestra UNIMI stessa.

La composizione, dal titolo Le désir du désir sans fin, è una metafora musicale, un ménage à trois che coinvolge tre strumenti solisti – flauto, viola e arpa – in una personalissima celebrazione del giorno di San Valentino. Prendendo le mosse dalla poesia erotica di Joyce Mansour, poetessa egiziana francofona surrealista (Bowden, Inghilterra 1928 – Parigi 1986), Le désir du désir sans fin indaga la pulsione inquieta dell’essere umano verso il richiamo inesauribile dell’amore e dell’energia creatrice che il corpo muove più della mente.

La spinta incontrollabile del desiderio messa in moto dal grande macchinario orchestrale accenderà la miccia di un ménage à trois giocato fra i tre solisti, in un’ossessiva danza che cerca di riscoprire il gusto per un groove sensuale e per intrecci melodici d’altri tempi, mescolando echi lontani che vanno dalla canzonetta anni ’30 alla musica elettronica francese anni ’90, passando per le strutture formali del prog rock anni ’70.

Il brano di Vincenzo Parisi chiuderà la serata, realizzata in collaborazione con il Conservatorio G. Verdi di Milano, il cui programma include anche l’esecuzione del Concerto per viola e orchestra in re maggiore op. 1 di Carl Stamitz e il Concerto per flauto, arpa e orchestra KV 299/297c di Wolfgang Amadeus Mozart.

L’ingresso al concerto è gratuito sino a esaurimento dei posti previa prenotazione tramite la piattaforma EventbriteInfo: 338 2444952 (h 10-14) | orchestra@fondazioneunimi.com.


info:

https://orchestra.unimi.it/content_concerti/14-febbraio-2023/

prenota qui:

https://www.eventbrite.it/e/biglietti-orchestra-unimi-terzo-concerto-sinfonico-469080932697

Alle 19.15 il giornalista Luigi Di Fronzo intervista i protagonisti del concerto sul palco dell’Aula Magna.

Photographer: Rosa Cinelli
Assistant Photographer: Bianca Vigni

Biografia Vincenzo Parisi:

Nel solco che attraversa mondi apparentemente lontani come la classica, il rock psichedelico e il canto popolare, si muove la musica di Vincenzo Parisi.

Dopo essersi diplomato brillantemente in pianoforte sotto la guida di Irene Schiavetta e laureato in Economia, presso l’Università Bocconi, fonda la rockband Kafka On The Shore, coi quali si esibisce in tutta Europa in quasi 300 concerti in appena 3 anni con l’album Beautiful But Empty, collaborando nel frattempo con artisti della scena pop-rock italiana quali Nicolò Carnesi, Gianluca De Rubertis (Il Genio), L’officina della camomilla, Mombao, Dada Sutra.

Dopo lo scioglimento della band, decide di ritornare alla sua prima grande passione, la composizione classica. Studia composizione prima con Fabio Vacchi e attualmente con Mario Garuti presso il Conservatorio “G. Verdi” di Milano. Frequenta da allievo effettivo i corsi di perfezionamento di Alta Composizione Musicale presso l’Accademia Filarmonica di Bologna tenuti da Azio Corghi e Mauro Bonifacio. Si perfeziona inoltre con Salvatore Sciarrino, Mark Andre, Francesco Filidei e Mauro Lanza, Beat Furrer, Ramon Lazkano, Gabriele Manca, Federico Gardella, Martin Matalon. Finalista al concorso internazionale Macerata Opera Festival 2019 per la scrittura di un’opera di teatro musicale insieme alla regista ungherese Hannah Gelesz, con la giuria presieduta dal compositore Giorgio Battistelli. Nel 2020 pubblica l’album Zolfo, eseguito al pianoforte solo e registrato dal vivo durante una performance nel quartiere di Ballarò a Palermo. Il lavoro è il frutto di anni di ricerca e di studio sulla musica antica siciliana rimescolata e filtrata dalla contemporaneità.

Nel giugno 2021 vince il 1° Premio al Concorso di Composizione del Conservatorio Verdi di Milano. Nell’ottobre 2021 vince il 1° Premio al Concorso Internazionale di Composizione Jorge Peixinho indetto dallo storico Grupo Contemporaneo de Musica de Lisboa in Portogallo, con diretta nazionale su Antena2 del suo quintetto Fulmine Randagio (AvA Musical Editions).

È vincitore della Call For Scores 2021 indetta dalla Collana Discografica 19’40” fondata da Enrico Gabrielli (Calibro35, Afterhours), Sebastiano De Gennaro e Francesco Fusaro. É poi finalista del Concorso Internazionale di Composizione “Luciano Berio” 2022 indetto dall’Accademia Nazionale di Santa Cecilia in collaborazione con l’Orchestra Filarmonica della Scala.

Il 2022 vede il debutto della sua musica presso la Sala Verdi del Conservatorio di Milano con il brano per orchestra intitolato Colombre e presso la Fabbrica del Vapore ospite del Festival di Milano Musica con il soliloquio per ensemble e voce intitolato C’est quoi le sexe. Membro del direttivo artistico dell’Eutopia Ensemble e del Festival Le Strade del Suono di stanza a Genova. Ha composto la colonna sonora per il lancio pubblicitario mondiale di Utopia, il nuovo e attesissimo modello di supercar firmato Pagani Automobili.

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Biografia Trio Ravel:

Il Trio Ravel, formato da Francesca Marini all’arpa, Giacomo Lucato alla viola e Lorenzo Messina al flauto, è nato a Milano nel 2020 e ha mosso i primi passi nello studio della musica da camera con la M. Emanuela Piemonti, al Conservatorio G. Verdi di Milano. Tra tutti i risultati ottenuti sino ad ora spiccano il Primo Premio Assoluto nella categoria musica da camera al Concorso Internazionale di Musica Città di Stresa 2022 e il Primo Premio, sempre nella categoria di musica da camera, al Premio del Conservatorio di Milano 2021, dove successivamente il Trio ha vinto anche il Premio Assoluto della competizione. 

L’ensemble ha inoltre partecipato al “World Chamber Music E-Competition 2021” organizzato dalla Associazione Napolinova e al “1st Tiziano Rossetti International Music Competition”, aggiudicandosi in entrambe le competizioni il Secondo Premio. Il Trio vanta collaborazioni e concerti presso prestigiose sedi concertistiche italiane, tra cui la Società del Quartetto di Milano, la Società dei Concerti di Trieste, la Società Umanitaria di Milano, la società Musica al Tempio di Milano, gli Amici della Musica di Padova, la Fondazione Toscanini e LacMus Festival.



Biografia Orchestra UNIMI:

Fondata nel 2000 l’Orchestra dell’Università degli Studi di Milano (Orchestra UNIMI) si è negli anni distinta sia per la peculiarità del suo progetto nella realtà universitaria italiana sia per l’attività di divulgazione in quella musicale cittadina. 

Il lavoro artistico, che sino alla stagione concertistica 2020/21 si è svolto sotto la direzione musicale di Alessandro Crudele, ha negli anni riservato, oltre che al repertorio sinfonico classico, una particolare attenzione alla musica contemporanea: l’Orchestra ha ospitato nella programmazione, tra gli altri, solisti del calibro di John Axelrod, Paul Badura-Skoda, Kolja Blacher, Mario Brunello, Enrico Dindo, Ingrid Fliter, Viviane Hagner, Karl Leister, Gerhard Oppitz, Fazil Say, Alessandro Taverna, Milan Turkovic e Lilya Zilberstein, avendo anche la possibilità di esibirsi in sale di prestigio come la Tonhalle di Zurigo, il Gewandhaus di Lipsia e il Teatro Olimpico di Vicenza. Inoltre l’Orchestra da anni viene invitata a prendere parte al Festival MITO SettembreMusica.

A partire dalla Stagione concertistica 2021/22, la gestione dell’Orchestra dell’Università degli Studi di Milano è passata nelle mani di Fondazione UNIMI che, in sinergia con la nuova Direzione Innovazione e Valorizzazione delle Conoscenze dell’Ateneo, intende dare all’attività della compagine, anche dopo il momento critico della pandemia, un nuovo slancio sia mettendo a disposizione un palcoscenico per promuovere giovani musicisti meritevoli, sia favorendo un confronto generazionale tra musicisti. A partire dalla stagione 2022/23, Sebastiano Rolli ha assunto il ruolo di direttore musicale dell’Orchestra.

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Pop

Le cinque cose preferite di Nicomi

Fuori dal 3 febbraio “Buio”, il primo EP di Nicomi anticipato dal singolo “Ad un passo da te”. Il disco contiene tutti i brani pubblicati fin ora più tre inediti. “Buio” parla di Nicomi. Un disco che dopo un anno di lavoro vede finalmente la luce e dentro ritroviamo pezzi del cantautore. La sua vita, la sua filosofia. Cinque brani emozionanti che si muovono tra indie pop ed elettronica. Accattivante ed emozionante. La penna di Nicomi si abbraccia a un sound irresistibile.

Troviamo brani frizzanti dal retrogusto estivo come “Quanto costa” e “Ti porterò con me”, per passare a pezzi invece più intimi e delicati come “Buio” e “Ad un passo da te”. Non mancano ballad soft pop come “L’ultima volta”. “Buio” è un disco completo che ci permette di conoscere un po’ meglio Nicomi e il suo stile.

Per conoscerlo meglio, gli abbiamo chiesto quali fossero le sue cinque cose preferite.

Brasile: amo il Brasile per vari motivi. Uno dei tanti è proprio la loro musica che ha una ritmica particolare e che al 90% delle volte ti emana positività,tanta energia e una voglia di ballare unica. Un altro motivo è per il carnevale di Rio nel quale possiamo vedere una marea di colori,abiti e tanta gente sfilare e ballare a ritmo di percussioni. Adoro tutto ciò!

Palestra: non riesco a farne a meno. Quando vado in palestra ad allenarmi mi sento libero e,nonostante si perdono molte energie,quando finisco mi sento più forte e rilassato. È un luogo dove posso socializzare con altra gente,ascoltare musica in totale relax e scaricare tutte le energie negative e lasciare nel corpo soli quelle positive.

Spaghetti all’assassina: questo è uno dei tipici piatti Baresi. Quando vado in una pizzeria o ristornate dove è possibile ordinarla non ci penso due volte a prenderla. È un piatto molto forte da un sapore che oscilla tra il bruciato e il piccante e quando lo mangio mi sento felice e il fatto del troppo piccante mi mette adrenalina.

Amici: ci sono dei momenti in cui non posso fare a meno dei miei migliori amici che tuttavia sono dei pezzi del mio cuore viventi. Per qualsiasi cosa,bella o brutta,so che ci sono loro a condividere con me tutto quello che passo. Sono davvero molto importanti e molto spesso mi domando “come farei a vivere senza determinati amici?”.
Sono la mia seconda casa e ringrazio davvero il destino di avermeli fatti incontrare.
P.s. Vi amo da morire!

Musica: per ultima ma non di certo per importanza perché supera tutti i punti precedenti. La musica per me è tutto,è amore,passione,gioia,dolore,sofferenza e tanto altro. Non saprei davvero spiegare a parole cos’è per me la musica. Una cosa è certa…senza di lei sarei una persona nulla e senza senso di vita.