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“24 ore” è il singolo di debutto di UNO

24 ore è il debut single di UNO per Epic Records Italy / Sony Music Italy, disponibile in digital, streaming e radio dal 3 dicembre. Prodotto da Alessandro Landini e Walter Babbini, il brano parla di una relazione dove entrambi i partner non riescono a lasciar andare un rapporto che non funziona più, nonostante sappiano porti solo a delle conseguenze negative. Tutti i discorsi non fatti, gli effetti del silenzio e delle parole mai dette: sono tante le parole che non diciamo ogni giorno, che la paura o l’orgoglio bloccano sulla punta della lingua. Paura del giudizio, paura di non saper gestire le conseguenze, paura di ferire.



“Ho scritto questo brano partendo dall’idea melodica del ritornello che continuava a ripetersi nella mia testa. 

Il brano viene cullato da una scrittura intima e personale che cerca di appoggiarsi ad una chiave empatica, valorizzata dalla voce di velluto dell’artista italo-egiziano. Il sound mescola influenze pop e indie rock, fino ad arrivare all’urban pop e alle sonorità elettroniche d’oltreoceano.

“Ho provato a mettere e a far trasparire anche la mia cultura e le mie origini per cercare di raccontarmi a 360 gradi”.

24 ore guida l’ascoltatore nel tormentato mondo della mancanza di comunicazione e della difficoltà di comprendersi in cui è facile immedesimarsi, rendendo la canzone un fenomeno che va oltre il semplice incontro generazionale. UNO riesce ad arrivare a tutti: cuori infranti, relazioni stabili o anche solo sognatori. 

CREDITS
Autori: Mohamed Sarhan, Alessandro Landini
Prodotto da: Alessandro Landini 
Mix e Mastering: Walter Babbini 
Artwork: Chiara Belletti
Foto: Luna Rossi

BIO
UNO, è il progetto di Mohamed Sarhan, cantautore Italo egiziano. Nato a Roma nel 2000. Inizia a comporre canzoni nel 2016 all’età di 16 anni, imparando da autodidatta a suonare la chitarra. Cerca di mescolare varie culture che vive quotidianamente nella vita di tutti giorni, a partire da una culture orientale per arrivare a quella occidentale.
Le influenze musicali partono dal folk per arrivare al pop elettronico.
È un progetto che si ispira a figure come Damien Rice per arrivare a Jeremy Zucker.
Inizia un nuovo capitolo per il progetto dopo la firma con Sony Music Italia dove tra il 2021 e il 2022 i singoli del progetto usciranno sotto il nome di quest’ultima

Instagram 
https://instagram.com/unosonouno

Label: Epic Records Italy, Sony Music Italy
Edizioni: Aurora Dischi Publishing
Management: Domenico Giannini
Ufficio stampa: Astarte nina@astarteagency.it

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Pop

Le 5 cose preferite di Allegramente Drammatica

Fuori dal 15 ottobre “Mani Intrecciate“, il secondo singolo di Allegramente Drammatica. Un ballad pop abbracciata dall’energia unica del rock. In un sound avvolgente la cantautrice mette in musica una piccola poesia che è come uno sguardo su ciò che siamo davvero.Allegramente Drammatica è una sognatrice accompagnata da un sano cinismo. Il suo primo singolo, “Fuori dall’internet”, ironizzava tra quello che mostriamo nel web e ciò che siamo realmente. Attraverso simpatia e leggerezza, la cantautrice esprimeva il suo parere sull’importanza di essere se stessi senza bisogno delle maschere che usiamo in rete. Il suo secondo singolo, “Mani intrecciate”, è un brano più introspettivo.Uno sguardo alle proprie mani per vedere tutte le cicatrici, le conquiste e le sconfitte che abbiamo raggiunto finora. Allegramente Drammatica utilizza la metafora delle mani intrecciate per rappresentare due persone che si incontrano scoprendo ciò che si è vissuto fino a qui.

Una resa dei conti di ciò che siamo e di quello che abbiamo raggiunto.“Mani intrecciate nasce una domenica d’inizio autunno mentre camminavo nel bosco, arrovellandomi nelle incertezze e paure che precedono una nuova avventura. Mi ritrovai a guardarmi le mani e a chiedermi che cosa avrebbe pensato una persona che le avesse guardate per la prima volta. Avrebbero raccontato i miei sogni, le mie speranze, il mio volteggiare tra gli imprevisti della vita, i miei mille volti, tutte le sfumature? E cosa avrebbero fatto per me queste mani d’ora in poi? Da qui la melodia e le parole sono sgorgate in un flusso inarrestabile e quello che potete sentire ora ne è il frutto. Spero vi piaccia”.

Allegramente Drammatica con i suoi primi singoli ci mostra già due lati di sè: quello più giocoso e quello più riflessivo. La cantautrice è in grando di superare qualsiasi montagna e mescolare qualsiasi suono. Il suo sound pop non manca dell’influenze di tutti gli altri generi creando un qualcosa di unico. Seppur molto diversi, entrambi i pezzi sono legati da un fil rouge melodico che ti permette di riconoscere il tocco di Allegramente Drammatica a chilometri di distanza.

Noi per l’occasione le abbiamo chiesto quali sono le sue cinque cose preferite.

Pink Floyd
Il ricordo più lontano che possiedo è legato a questa band che amo moltissimo e che mi riporta al momento irripetibile in cui si è innocenti e incontaminati anche a livello uditivo. Rivedo mio padre rimboccarmi le coperte con sottofondo The dark side of the moon e tutte le volte che ascolto quell’abum mi pare di tornare a quel tempo.

Il palco
Ho sempre pensato di non appartenere a nessun luogo in particolare, a volte ho fatto fatica a trovare una collocazione o a sentirmi a casa. Poi ho cantato su quello che non era propriamente un palco ma ne incarnava il signmificato. In quel momento mi sono sentita davvero bene e al sicuro. Ancora oggi questo è il mio posto, anche se non è più il solo.

Camminare/guidare ascoltando musica
La sensazione di benessere che provo quando viaggio per strada ascoltando musica è liberatoria. Un senso di leggerezza misto a potenza (certo dipende dal genere) che mi pervade e resta per un po’… Mi sono sempre chiesta se anche le altre persone si perdano via e non riescano a fare a meno di camminare a tempo.

Arte
Che si tratti di un quadro, un disegno, un film, un libro, dei videogiochi, spettacolo, teatro, opera o altro non importa. Sono affascinata da tutte le forme d’arte e me ne nutro appena possibile.

I ricordi
Viaggio spesso tra i ricordi, non perchè abbia rimpianti ma semplicmente perchè non voglio dimenticare nulla, nel bene o nel male, tutto quello che sono oggi lo devo alla strada fatta fin’ora.

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Pop

Le cinque cose preferite di Francesco Esposito

Esce venerdì 3 dicembre 2021 per SCRZ Label e in distribuzione Artist First, “Se non spicco il volo“, il nuovo singolo che porta la firma di Francesco Esposito. Un nuovo capitolo per il cantautore napoletano che segue il precedente “Bonsai”. “Se non spicco il volo” è un brano pop, con tanta chitarra acustica, ed in qualche modo un manifesto generazionale che vi farà innamorare sin dal primo ascolto.

Per l’occasione e per conoscerlo meglio gli abbiamo chiesto quali sono le sue cinque cose preferite!

Il quartiere latino di Parigi
Si può essere affezionati ad un posto così lontano dalla propria quotidianità? In fondo, io il quartiere latino di Parigi l’ho visto una volta. Una volta sola. E forse ho finito pure con l’idealizzarlo. Ma mi è entrato nel cuore come poche cose che avevo visto prima. È un posto magico. I café, uno strambo vocio di sottofondo, le studentesse e gli studenti che entrano ed escono dalle librerie, la bellezza della semplicità, l’arte di strada in ogni angolo. Non lo so, è un posto che mi ha fatto venire voglia di vivere a Parigi. E io non sono uno di quelli che vuole scappare a tutti i costi dalla sua umile e periferica città.

«Amore disperato» di Nada
Una macchina a cento all’ora. Dentro, ci sono quattro amici che ridono, ridono sguaiatamente, e che scherzano. Probabilmente sono anche un po’ ubriachi. Ballano senza i filtri di un locale. Cantano a squarciagola. Forse sono partiti per un viaggio, sicuramente stanno vivendo un’avventura. Ecco: penso sia una delle immagini che associo più convintamente alla felicità. La colonna sonora di quest’immagine non potrebbe essere che «Amore disperato» di Nada. Non chiedetemi perché: è così e basta.

Diego Armando Maradona
Maradona era una persona ma è una delle mie «cose preferite». Sì, perché quando parlo di Maradona – al di là di ogni retorica – parlo della lotta senza quartiere per fare gol. Di una tempra fuori dal comune. Della forza di rialzarsi dopo aver preso calci su calci, perfino dopo aver subito le sconfitte più dure a digerirsi. Parlo del genio che non s’accontenta d’essere un genio e quindi sceglie di conquistarsi la vita a morsi. Del sacro fuoco dell’impegno. Dell’umile irresponsabilità delle idee, perfino quelle più rivoluzionarie. Dell’attitudine a cambiare la storia. Fino alla vittoria dove nessuno s’aspettava di poter vincere. Cavolo, quante cose tutte assieme è Diego Armando Maradona.

Diego Maradona of Napoli during the UEFA Cup match between Napoli and Toulouse played at Stadio San Paolo, Italy on September 17th, 1986.(photo by Gerard Bedeau / Onze / Icon Sport via Getty Images )

I film di Muccino
Che genere fa Gabriele Muccino? Non saprei dirlo. Di film ne guardo eh, con piacere. Oserei dire che ne guardo molti. Quella del cinema è un’arte che m’ha sempre affascinato. Certo, non la studio. E poi ho problemi a classificare le cose, a categorizzarle. Quello che so è che nella mia (ancora breve, ho appena 25 anni) esperienza di vita ho sempre avuto un film di Muccino a bussare alla mia porta con la stessa insistenza di Jack Nicholson in The Shining. Bussano per ricordarmi di essere attaccato alla vita e forse alla gioventù. E magari mi impongono pure la necessità/il sogno di vivere altre vite. Sarà quel mix bello ma terribile di nostalgia, di adolescenze che iniziano e che finiscono e di cambiamenti sempre bruschi o drammatici. E poi «L’ultimo bacio» di Carmen Consoli che si potrebbe ascoltare per quindici ore di fila.

L’odore della pizza
Vabbè, ok, ditemi pure che sono troppo scontato, da napoletano. Però, attenzione: non ho detto che preferisco la pizza e basta. Ho scritto dell’odore della pizza. Ovviamente, poi di pizze ne mangio parecchie. È una passione, una specie di religione. Però è l’odore che mi sconvolge completamente i sensi. E che poi mi manca quando sono fuori. È quel profumo che mi sembra di sentire soprattutto d’inverno, quando fa più freddo, dalle 19.00 in poi. Lo sento per strada, poi ancora nelle scale o nell’ascensore quando sono di ritorno. Si attacca un po’ ai vestiti. Sarà che sa un po’ di casa, forse. E di infanzia.

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“Sono ancora morto” è il nuovo singolo di Romeo e Drill

Esce oggi venerdì 10 dicembre 2021 per LEAVE MUSIC “SONO ANCORA MORTO il nuovo singolo del duo formato da Romeo e Drill che ci offreuna nuova descrizione pop della solitudine, immergendoci in sonorità urban e influenze dei primi anni 2000. 

Cadere nell’abisso tenendo le sensazioni positive della caduta. Sono ancora morto è un brano malinconico; Descrive alla perfezione quella sensazione di solitudine provata, nel momento in cui senti di precipitare. Per fortuna però, poco prima dello schianto, uno spiraglio di luce da vita alla bellezza, ad una melodia, ad un sogno che si avvera: la propria felicità. Sentirsi solo, non significa solo rinunciare, significa anche imparare a conoscerci da dentro



BIO: 

Patrizio Romeo, in arte Romeo e Francesco Manfredi, in arte Drill, sono due artisti che vivono a Roma. Romeo nasce a Messina a maggio del 1995 e si avvicina alla musica in età precoce. Drill nasce a Roma a settembre del 1997 e ritrova rifugio nella musica in età adolescenziale. Entrambi vivono nello stesso quartiere ed iniziano a collaborare dopo l’incontro con il loro produttore Mr.Brux.

Pubblicano il loro primo brano “chissenefrega” a dicembre del 2019, trovando una grande sinergia sia musicale che umana. Più avanti pubblicano “Lasciami qui” e “Tu come stai” che ricevono notevoli feedback anche al di fuori della zona in cui vivono.

Nonostante il coronavirus continuano a lavorare al progetto distanti, facendo uscire “Se vedo il mare” e “fantasmi” fino al loro ultimo lavoro “Calmanti”, uscito a giugno del 2021. Ad oggi hanno firmato un contratto con l’etichetta “LEAVE MUSIC” con la quale debutteranno con il nuovo singolo “SONO ANCORA MORTO” prodotto dal loro solito produttore e amico Mr. Brux.

https://instagram.com/josoyromeo/
https://instagram.com/drill.official/

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Pop

L’Appartamento di Anna e L’Appartamento

Esce venerdì 26 novembre 2021 l’album di debutto omonimo di Anna e L’Appartamento (fuori per pequod). Un disco che svela, racchiude e racconta le persone e i sentimenti quotidiani della cantautrice: un’autobiografia sfacciatamente pop dedicata a tutti i sognatori e ultimi romantici racchiusi nei propri appartamenti. Un disco che Anna descrive così: una versione in paillettes e synth della vita di tutti i giorni. Da vero disco pop, da cantare sotto la doccia.

Per l’occasione, le abbiamo chiesto di farci fare un tour del suo appartamento.

La moka del caffè

Scontrosa. Metallica. Borbotta ininterrottamente. La mia, poi, ha questa bella abitudine di straripare all’improvviso senza lasciare scampo al fornello allagato dal caffè bollente. Io sono un’ansiosa, soffro di tachicardie lei lo sa ma sa che che senza di lei non ci so stare e viviamo in questo perenne stato di amore e odio una relazione tossica tra le mura di casa.

Il citofono

Se potessi scegliere cosa disintegrare tra le pareti di casa, sceglierei lui. Non lo sopporto. Sta lì a rovinare la quiete dell’unico posto che sta fermo al mondo. È un po’ come quelle persone sempre felici e allegre che ti dicono “ma si cosa vuoi che sia” quando tu hai avuto una giornata di merda.

Le mie piante dentro i vasi di vetro e i vasi di vetro con dentro le piante.

Le amo perché sono belle. Perché sono verdi, sono trasparenti e sono piene di vita messa in salvo. Finché non mi dimentico di dar loro da bere.

Lo spazzolino da denti

Il supereroe in grado di fare uno dei peggiori lavori al mondo con l’atteggiamento più punk possibile. Testa dritta, colori fluo, cresta alta. Lo stimo.

L’abat-jour

Di una discreta ed elegante bellezza, in grado di rasserenare le notti più buie e portare tepore e luce calda dopo un discreto numero di disavventure quotidiane. È l’amica del cuore che ti porta la cioccolata calda e ti dice che ce la puoi fare.

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“Serenata Indiana” è l’album di debutto di Tigri

Esce venerdì 10 dicembre 2021 in distribuzione The Orchard l’album di debutto di Tigri dal titolo “Serenata Indiana“. Un nuovo capitolo definitivo per il progetto indie-pop da Milano che vuole indagare sulle varie declinazioni dell’amore. Il titolo dell’album è rubato da una poesia di Eugenio Montale che parla della corrosione dei rapporti umani quando vengono insidiati da ciò che non ci conosce. analizza la relazione uomo-donna e la spersonalizzazione delle identità che sorge nei rapporti. 8 brani (+1 interludio strumentale) che ruotano attorno al tema dell’amore nelle sue svariate declinazioni: sacrale, casuale, illusorio, salvifico, distruttivo, totale. È il tentativo di emergere dal chiaroscuro che l’amore evoca e al tempo stesso il desiderio di abbracciarlo.

I brani spaziano dal cantautorato sperimentale all’indie pop, fra chitarre, drum machine e sintetizzatori, con l’obiettivo di riportare nei suoni l’eclettismo dei sentimenti descritti nei testi, perennemente in bilico tra la metafora barocca e la descrizione cruda di eventi e situazioni.
 Serenata Indiana per me è prima di tutto un riassunto delle cose che non potevo dimenticare. Ci ho messo dentro 10 anni della mia vita, ci sono le persone e i momenti che mi hanno reso felice o che mi hanno devastato, e che alla fine mi hanno reso quello che sono. È come se fosse una raccolta di racconti, di storie che capitano quando si cerca qualcosa dalla vita, anche se non si sa bene cosa.

SCOPRI IL DISCO SU SPOTIFY: https://orcd.co/tigri-serenataindiana


TRACKLIST
1. Bruxelloise
2. Damasco
3. Metanfetamina
4. Estate
5. Geisha
6. Via Del Corso
7. Salvare Simona
8. Enjoy
9. Elle
TIGRI è musica.
TIGRI è un fiume.
TIGRI è un animale.
TIGRI è sentirsi felici, ma dimostrarlo malvolentieri.
TIGRI è smettere di avere paura.
TIGRI è consolazione.
TIGRI è prima di tutto un progetto personale.
 
BIO:TIGRI è il progetto musicale di Giacomo Baroni, nato a Novara nel 1990.
A 10 anni comincia a suonare la chitarra elettrica, a 17 anni pubblica il suo primo EP in inglese con la band heavy metal Saintsinner, a 20 passa alla scrittura in italiano con la band Vena e pubblica due EP a cavallo fra l’alternative rock e l’elettronica: Cosa Resta in Me e Brucia Amore Brucia. A 23 anni invece si trasferisce a Roma per studiare musica e, tramite frequenti viaggi accademici in Scozia, approfondisce le tecniche di songwriting. Dopo l’esperienza romana si trasferisce a Milano dove attualmente vive e lavora. Tra il 2019 e il 2020 raccoglie i ricordi di una decade e li registra nel suo primo album, Serenata Indiana, distribuito da The Orchard

https://www.instagram.com/tigrimusica/
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“Artista di Nicchia” Remake è il nuovo singolo di Succi feat. Ave Quasàr

Esce venerdì 3 dicembre 2021 per Ohimeme (www.ohimeme.com) e in distribuzione Artist First, “Artista di Nicchia Remake“. Un nuovo capitolo che porta la firma di Giovanni Succi, cantante e ideatore del progetto Bachi Da Pietra (fuori ora “Res3t” – Garrincha Dischi) che, dopo i suoi due album di inediti (“Succi con Ghiaccio” e “Carne Cruda a Colazione“) prodotti da Ivan Antonio Rossi, porta una nuova visione techno-dance di “Artista di Nicchia” a cura del produttore Luca Grossi (www.lucagrossi.me) insieme al duo Ave Quasàr.

Il testo parla il linguaggio chiaro della contemporaneità, qualsiasi commento sarebbe superfluo (Succi)



SCOPRI IL BRANO SU SPOTIFY: https://spoti.fi/3Idikjr


Giovanni Succi si presenta così

“Artista di nicchia DOCG, annata 1969, autore. Forse sono la voce che vorresti sentire ma non lo sai. Se sei dell’umore te la raccomando, se no meglio altro. Coi sapori forti è sempre così. Da più di trent’anni racconto storie in forme diverse, sempre con ritmo, evitando lo zucchero. Ho ideato, interpretato e prodotto: Bachi Da Pietra (dal 2005 tuttora in corso), Madrigali Magri, La Morte, Spam & Sound Ensemble, Il Cartografo, Apocalypse Lounge e altri progetti a mio nome; tra questi l’esecuzione per sola voce de “Il Conte di Kevenhüller” di Giorgio Caproni e “Lampi per macachi”, un album di cover di Paolo Conte al netto del jazz, seguiti da due album di inediti (“Succi Con Ghiaccio” e “Carne Cruda A Colazione”) prodotti da Ivan Antonio Rossi (http://www.ivanantoniorossi.com/lavori/), mio anello di congiunzione a Luca Grossi (www.lucagrossi.me)

In teatro presento “L’arte del Selfie nel Medioevo”, una stand-up Comedy su Dante, che rovescia gli stereotipi sul più grande autore mai nato, tramandato purtroppo in pigiama rosso e cappello da puffo.  In pieno lockdown me ne esco con #Fuoriditesto, un locale virtuale aperto a chi ci crede davvero, su patreon.com/giovannisucci, dove si raccontano in podcast storie di gente pazzesca, si beve, si suona, si ascoltano versi. Bazzicato da Dante, Leopardi, Sanguineti, Gozzano, Kafka e molti altri. 

Ho condiviso progetti, tra gli altri, con Emidio Clementi (Massimo Volume), Manuel Agnelli, Jason Molina, Arrington De Dioniso, Rodrigo D’Erasmo, Xabier Iriondo, Giulio Ragno Favero, Stefano Pilia, Riccardo Gamondi (Uochi Toki), Bruno Dorella (OvO, Ronin, Bachi Da Pietra ecc.), Marcello Batelli (Teatro Degli Orrori, Non Voglio Che Clara, Bachi Da Pietra ecc.) e Lupo De Lupis. Il felicissimo incontro con Luca Grossi Ave Quasàr nasce per caso e prosegue per scelta. La sua visione techno-dance di “Artista di nicchia” spacca, ci siamo divertiti un casino a farla, con estrema leggerezza. Sparatela alta e dite la vostra. Il testo parla il linguaggio chiaro della contemporaneità, qualsiasi commento sarebbe superfluo.”

https://www.facebook.com/giovannisucci
https://www.instagram.com/solosucci/

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Anna e L’Appartamento pubblica il suo primo album omonimo

Esce venerdì 26 novembre 2021 l’album di debutto omonimo di Anna e L’Appartamento (fuori per pequod). Un disco che svela, racchiude e racconta le persone e i sentimenti quotidiani della cantautrice: un’autobiografia sfacciatamente pop dedicata a tutti i sognatori e ultimi romantici racchiusi nei propri appartamenti. Un disco che Anna descrive così: una versione in paillettes e synth della vita di tutti i giorni. Da vero disco pop, da cantare sotto la doccia.
 

SCOPRI IL DISCO SU SPOTIFY: https://spoti.fi/3nQeR26




Tracklist: 
L’ultima canzone dell’anno
Edera
Fa freddo fuori
Non li voglio i fiori
Film Noir
Anna
Provvisoria
Cinematografico
Le favole della buonanotte

BIO:
Anna e L’Appartamento (all’anagrafe Anastasia Brugnoli) è una cantautrice veronese classe 1991. Canta qualunque cosa le passi per la testa da che ne ha memoria. Dappertutto. Sempre. Crescendo, ha messo mani su un violino prima; poi ha incontrato il pianoforte e ha scoperto che con quello ci si poteva pure aiutare per scrivere le canzoni e dare forma alle proprie idee. Ha litigato con il primo e ha continuato da autodidatta con il secondo. Nella vita scrive, canta e insegna canto h24. Cercando di trovare la giusta forma delle proprie stanze Anastasia trova il proprio alter-ego in Anna, spostandosi tra mura che si riempiono di idee, parole e suoni fino a diventare canzoni all’interno del proprio Appartamento, per il quale compone piano e voce – poi affiancata dalla produzione artistica di Francesco Ceriani ed Enrico Bellaro (wearepequod) – i brani di un disco attualmente in cantiere. Al momento Anna è uscita dall’Appartamento con quattro singoli nel corso del 2020: “Plastic Fantastic”, “Fa freddo fuori”, “Provvisoria” e “Cinematografico”, pubblicati da laCantina Records, poi raccolti a Dicembre dello stesso anno anche in una forma più essenziale piano e voce con l’ep “Anna/Piano/Caos”. A Ottobre 2021 è tra le dieci finaliste della diciasettesima edizione del Premio Bianca d’Aponte.

Il 26 Novembre, pubblica il primo album omonimo “Anna e L’Appartamento” curato in produzione e distribuzione da wearepequod e realizzato grazie anche ad una campagna di crowdfunding sulla piattaforma di Produzioni dal Basso.

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Pop

Cosa c’è nella camera di Johara

Dal 26 novembre è disponibile in rotazione radiofonica “SGUARDI” (PLATINUM LABEL SNC), nuovo singolo di johara presente su tutte le piattaforme di streaming a partire dal 25 novembre.

Con questo suo nuovo brano, “SGUARDI”, johara vuole trasmettere la parte più complessa e articolata del suo stile musicale e della sua scrittura, raccontando la fine di una relazione amorosa e, allo stesso tempo, tossica, in cui la protagonista trova la forza di reagire e uscirne. La vicenda narrata da johara nel nuovo pezzo è anche un accostamento metaforico delle dinamiche legate al percorso di crescita e maturazione musicale.

Il videoclip di “Sguardi” narra la storia di una ragazza nel pieno del suo processo di guarigione da una relazione finita male, rappresentata nella sua tossicità da due ballerine. La protagonista vaga in un labirinto di corridoi in cerca di se stessa, affronta il dolore di una storia d’amore ormai conclusa, ma alla fine rinasce.

Per l’occasione, le abbiamo chiesto di farci fare un giro in camera sua.

Vinile di “IGOR” di Tyler, The Creator
Questo è un disco che ha influenzato profondamente il mio stile e che ho amato sin dal primo ascolto. Tyler, The Creator è uno dei miei artisti preferiti in assoluto e “IGOR” penso che sia l’album di Tyler in cui mi ritrovo di più. Lo ascolto praticamente tutti i giorni!

Piccolo Guembri
Il guembri è uno strumento musicale berbero, che io non so assolutamente suonare! È uno degli oggetti nella mia camera a cui tengo di più perché mi riporta con la mente alla musica marocchina e al Marocco. Ho questo piccoletto da ormai 10 anni e, a volte, provo a strimpellare qualcosa… ma sono negata!

Scatola dei ricordi
La scatola dei ricordi contiene foto, souvenir di viaggi, lettere e piccoli oggetti che sono importanti per me. Ogni volta che mi sento un po’ giù ed ho voglia di fare un tuffo nel passato riguardo tutte le fotografie e rileggo tutti i biglietti che ci sono dentro… mi fa sempre sentire un po’ meglio (oltre che vecchia, dato che ci sono reperti di quando avevo all’incirca un anno)!

Libri di cucina
Chiunque mi conosce sa che, oltre alla musica, ho un’altra passione: il cibo! Adoro mangiare e cucinare, ma soprattutto sperimentare e provare sempre cose nuove! La cucina cinese è la mia preferita dopo quella italiana e marocchina, e ultimamente mi sono dilettata nella preparazione di alcune ricette cinesi!

CD dell’album “Celine” di Amill Leonardo
Oltre ad essere un bellissimo album, questo disco ha segnato il mio debutto nel mondo della musica e potrei chiamarlo “oggetto simbolo” del mio 2020.

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“Se non spicco il volo” è il nuovo singolo di Francesco Esposito

Esce venerdì 3 dicembre 2021 per SCRZ Label e in distribuzione Artist First, “Se non spicco il volo“, il nuovo singolo che porta la firma di Francesco Esposito. Un nuovo capitolo per il cantautore napoletano che segue il precedente “Bonsai”. “Se non spicco il volo” è un brano pop, con tanta chitarra acustica, ed in qualche modo un manifesto generazionale che vi farà innamorare sin dal primo ascolto.

«Se non spicco il volo» è la mia piccola Avvelenata. È un brano che ha cambiato decine di versioni, perfino qualche titolo. Stava nella mia testa (prima che nel mio cassetto) da molto tempo. Almeno da quando ho ripreso il mio percorso musicale. È nato di notte, leggendo Pirandello. «Uno, nessuno e centomila» e i sassolini a cui il Pirandello gira intorno, che diventano mondi in cui domiciliarsi, a volte montagne insormontabili. Mi sentivo e spesso mi sento lì, come lui, «fermo ai primi passi di tante vie». 

È da questo fermarsi – in mezzo a una generazione a cui hanno chiesto di correre, di correre sempre, senza manco sapere qual è la meta – che è nata «Se non spicco il volo».


SCOPRI IL BRANO SU SPOTIFY: https://spoti.fi/3GpNDGj

Testo di Francesco Esposito 
Musiche di Luca d’Agostino
Chitarre a cura di Simone Zaffiro

BIO: 

Francesco Esposito, 25 anni.

Ho provato a trovarmi un nome d’arte, ma non ho trovato nulla che riuscisse a descrivermi davvero. La mia passione è scrivere: scrivo sempre, scrivo da quando sono nato.  Scrivo quando studio (legge, a Napoli): centinaia di post-it. I miei dicono che se perdo tempo è perché scrivo i libri da capo.  Scrivo delle mie passioni: mi piacerebbe scrivere, magari da giornalista, nella vita.  E poi, e veniamo a noi, scrivo delle mie emozioni attraverso la musica. 

Sono un autore, fondamentalmente. E quello che scrivo provo pure a strimpellarlo, con la chitarra, e a stonarlo. Ascolto musica d’autore da quand’ero poco più che un bambino, e musica d’autore, nel mio piccolo, provo a fare. Più per bisogno che per altro. Ho (ri)cominciato, paradossalmente, grazie a questo periodo così strano. Che per certi versi ci ha costretto a ricostruire un rapporto con noi stessi e con le nostre intimità più nascoste. È da queste intimità che nasce qualsiasi impulso artistico. Devo ringraziare Luca, in arte Scirocco. Che ho incontrato sulla mia strada e che cura le produzioni musicali. Senza il suo aiuto, probabilmente, non sarei riuscito a tirare fuori dal cassetto i miei versi.  Ho pubblicato il mio ultimo brano ad aprile. Si chiama «Bonsai», uscito con Maionese Project. Oggi ricomincio con «Se non spicco il volo», la mia prima canzone per Scorza Label. Sperando che sia una collaborazione proficua. 

https://www.instagram.com/francescoesposit/