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Le cinque cose preferite di Francesco Esposito

Esce venerdì 3 dicembre 2021 per SCRZ Label e in distribuzione Artist First, “Se non spicco il volo“, il nuovo singolo che porta la firma di Francesco Esposito. Un nuovo capitolo per il cantautore napoletano che segue il precedente “Bonsai”. “Se non spicco il volo” è un brano pop, con tanta chitarra acustica, ed in qualche modo un manifesto generazionale che vi farà innamorare sin dal primo ascolto.

Per l’occasione e per conoscerlo meglio gli abbiamo chiesto quali sono le sue cinque cose preferite!

Il quartiere latino di Parigi
Si può essere affezionati ad un posto così lontano dalla propria quotidianità? In fondo, io il quartiere latino di Parigi l’ho visto una volta. Una volta sola. E forse ho finito pure con l’idealizzarlo. Ma mi è entrato nel cuore come poche cose che avevo visto prima. È un posto magico. I café, uno strambo vocio di sottofondo, le studentesse e gli studenti che entrano ed escono dalle librerie, la bellezza della semplicità, l’arte di strada in ogni angolo. Non lo so, è un posto che mi ha fatto venire voglia di vivere a Parigi. E io non sono uno di quelli che vuole scappare a tutti i costi dalla sua umile e periferica città.

«Amore disperato» di Nada
Una macchina a cento all’ora. Dentro, ci sono quattro amici che ridono, ridono sguaiatamente, e che scherzano. Probabilmente sono anche un po’ ubriachi. Ballano senza i filtri di un locale. Cantano a squarciagola. Forse sono partiti per un viaggio, sicuramente stanno vivendo un’avventura. Ecco: penso sia una delle immagini che associo più convintamente alla felicità. La colonna sonora di quest’immagine non potrebbe essere che «Amore disperato» di Nada. Non chiedetemi perché: è così e basta.

Diego Armando Maradona
Maradona era una persona ma è una delle mie «cose preferite». Sì, perché quando parlo di Maradona – al di là di ogni retorica – parlo della lotta senza quartiere per fare gol. Di una tempra fuori dal comune. Della forza di rialzarsi dopo aver preso calci su calci, perfino dopo aver subito le sconfitte più dure a digerirsi. Parlo del genio che non s’accontenta d’essere un genio e quindi sceglie di conquistarsi la vita a morsi. Del sacro fuoco dell’impegno. Dell’umile irresponsabilità delle idee, perfino quelle più rivoluzionarie. Dell’attitudine a cambiare la storia. Fino alla vittoria dove nessuno s’aspettava di poter vincere. Cavolo, quante cose tutte assieme è Diego Armando Maradona.

Diego Maradona of Napoli during the UEFA Cup match between Napoli and Toulouse played at Stadio San Paolo, Italy on September 17th, 1986.(photo by Gerard Bedeau / Onze / Icon Sport via Getty Images )

I film di Muccino
Che genere fa Gabriele Muccino? Non saprei dirlo. Di film ne guardo eh, con piacere. Oserei dire che ne guardo molti. Quella del cinema è un’arte che m’ha sempre affascinato. Certo, non la studio. E poi ho problemi a classificare le cose, a categorizzarle. Quello che so è che nella mia (ancora breve, ho appena 25 anni) esperienza di vita ho sempre avuto un film di Muccino a bussare alla mia porta con la stessa insistenza di Jack Nicholson in The Shining. Bussano per ricordarmi di essere attaccato alla vita e forse alla gioventù. E magari mi impongono pure la necessità/il sogno di vivere altre vite. Sarà quel mix bello ma terribile di nostalgia, di adolescenze che iniziano e che finiscono e di cambiamenti sempre bruschi o drammatici. E poi «L’ultimo bacio» di Carmen Consoli che si potrebbe ascoltare per quindici ore di fila.

L’odore della pizza
Vabbè, ok, ditemi pure che sono troppo scontato, da napoletano. Però, attenzione: non ho detto che preferisco la pizza e basta. Ho scritto dell’odore della pizza. Ovviamente, poi di pizze ne mangio parecchie. È una passione, una specie di religione. Però è l’odore che mi sconvolge completamente i sensi. E che poi mi manca quando sono fuori. È quel profumo che mi sembra di sentire soprattutto d’inverno, quando fa più freddo, dalle 19.00 in poi. Lo sento per strada, poi ancora nelle scale o nell’ascensore quando sono di ritorno. Si attacca un po’ ai vestiti. Sarà che sa un po’ di casa, forse. E di infanzia.

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Comunicato stampa

“Se non spicco il volo” è il nuovo singolo di Francesco Esposito

Esce venerdì 3 dicembre 2021 per SCRZ Label e in distribuzione Artist First, “Se non spicco il volo“, il nuovo singolo che porta la firma di Francesco Esposito. Un nuovo capitolo per il cantautore napoletano che segue il precedente “Bonsai”. “Se non spicco il volo” è un brano pop, con tanta chitarra acustica, ed in qualche modo un manifesto generazionale che vi farà innamorare sin dal primo ascolto.

«Se non spicco il volo» è la mia piccola Avvelenata. È un brano che ha cambiato decine di versioni, perfino qualche titolo. Stava nella mia testa (prima che nel mio cassetto) da molto tempo. Almeno da quando ho ripreso il mio percorso musicale. È nato di notte, leggendo Pirandello. «Uno, nessuno e centomila» e i sassolini a cui il Pirandello gira intorno, che diventano mondi in cui domiciliarsi, a volte montagne insormontabili. Mi sentivo e spesso mi sento lì, come lui, «fermo ai primi passi di tante vie». 

È da questo fermarsi – in mezzo a una generazione a cui hanno chiesto di correre, di correre sempre, senza manco sapere qual è la meta – che è nata «Se non spicco il volo».


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Testo di Francesco Esposito 
Musiche di Luca d’Agostino
Chitarre a cura di Simone Zaffiro

BIO: 

Francesco Esposito, 25 anni.

Ho provato a trovarmi un nome d’arte, ma non ho trovato nulla che riuscisse a descrivermi davvero. La mia passione è scrivere: scrivo sempre, scrivo da quando sono nato.  Scrivo quando studio (legge, a Napoli): centinaia di post-it. I miei dicono che se perdo tempo è perché scrivo i libri da capo.  Scrivo delle mie passioni: mi piacerebbe scrivere, magari da giornalista, nella vita.  E poi, e veniamo a noi, scrivo delle mie emozioni attraverso la musica. 

Sono un autore, fondamentalmente. E quello che scrivo provo pure a strimpellarlo, con la chitarra, e a stonarlo. Ascolto musica d’autore da quand’ero poco più che un bambino, e musica d’autore, nel mio piccolo, provo a fare. Più per bisogno che per altro. Ho (ri)cominciato, paradossalmente, grazie a questo periodo così strano. Che per certi versi ci ha costretto a ricostruire un rapporto con noi stessi e con le nostre intimità più nascoste. È da queste intimità che nasce qualsiasi impulso artistico. Devo ringraziare Luca, in arte Scirocco. Che ho incontrato sulla mia strada e che cura le produzioni musicali. Senza il suo aiuto, probabilmente, non sarei riuscito a tirare fuori dal cassetto i miei versi.  Ho pubblicato il mio ultimo brano ad aprile. Si chiama «Bonsai», uscito con Maionese Project. Oggi ricomincio con «Se non spicco il volo», la mia prima canzone per Scorza Label. Sperando che sia una collaborazione proficua. 

https://www.instagram.com/francescoesposit/