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Bastiano: il manifesto della fragilità che sfida la decadenza culturale

Con Punti che si uniscono, uscito il 20 gennaio 2025, Bastiano — nome d’arte di Luca Bastianello — firma un esordio che sorprende per autenticità, delicatezza e profondità emotiva. Un album che scava dentro, senza alzare mai la voce, e che trova la sua forza proprio nella scelta di raccontare il fragile invece del roboante.

A prima vista, Bastiano potrebbe facilmente ingannare: i lunghi dreadlock e l’aria da viaggiatore controcorrente evocano subito mondi legati al reggae, ai centri sociali, a un immaginario ribelle e festoso. E invece Punti che si uniscono prende una direzione opposta, tutta interna, quasi timida. È un disco che parla a bassa voce, che invita ad ascoltare, non a saltare. Un lavoro che costruisce uno spazio intimo dove l’apparenza si sgretola per lasciare posto alla sostanza.

Questo disco è, in fondo, un manifesto per i timidi.
Per chi fatica ad accettare i propri difetti, per chi si sente fragile, per chi si sente solo in un mondo che ci vuole vincenti, impermeabili, forti a ogni costo. Bastiano offre invece una visione diversa: quella di una fragilità che non è debolezza, ma risorsa; che non è vergogna, ma una forma possibile di verità. Questo senso di discrezione e autenticità si distingue ancora di più se si guarda al contesto sociale e culturale in cui Bastiano è cresciuto. In Veneto, negli ultimi anni, si è consolidata una scena musicale molto coesa, a tratti forse anche esclusiva, costruita su appartenenze forti. Bastiano sembra scegliere consapevolmente di rimanere ai margini di queste logiche: il suo è un percorso personale, slegato dalle etichette di scena, un cammino che privilegia la ricerca interiore piuttosto che il posizionamento identitario.

Otto tracce raccontano le “umane deviazioni” e i “luoghi di distrazione”, come li definisce l’autore stesso: piccoli e grandi momenti in cui ci si perde, si cambia rotta, si cerca un altro modo di essere. Il titolo stesso è una metafora di questi percorsi imprevisti che finiscono per dare forma, retrospettivamente, a un disegno che prima sembrava incomprensibile.

Musicalmente, Bastiano si muove su coordinate cantautorali, con arrangiamenti essenziali ma mai spogli. La produzione, curata insieme ad Alberto De Rossi e con il contributo del batterista Alessandro Lupatin, costruisce una veste sonora morbida e coerente, capace di dare respiro ai testi senza soffocarli. Tra i brani più significativi, “Stampalia” apre l’album come un piccolo manifesto, con suoni che si allargano in orizzonti sonori lievi; “Il monologo” si presenta invece come una riflessione acustica, rapida e sincera, mentre “Dimmi cos’è” sorprende con orchestrazioni più ricche e strutture sonore sovrapposte. “Falangi“, infine, usa il pianoforte e un senso drammatico della progressione musicale per costruire un climax emozionale che resta impresso.

Il risultato è un disco che non rincorre mode, né algoritmi, ma si affida all’empatia, all’ascolto e alla sincerità. Un lavoro che nella cultura musicale contemporanea — dominata dalla velocità, dalla superficialità, dalla necessità di piacere a tutti i costi — non trova né mercato né spazio.

E proprio per questo, Punti che si uniscono è importante: perché resiste, e resistere oggi è già un atto politico. Fare un disco così, fragile e autentico, è scegliere di andare controcorrente, di opporsi a un sistema che premia solo chi urla più forte o si vende più velocemente. È affermare che esiste ancora spazio per la lentezza, per l’introspezione, per la cura, in un mondo che vorrebbe tutto immediato, omologato, dimenticabile.

Bastiano firma così un debutto che non chiede di essere consumato, ma accolto.
Un piccolo atto di coraggio, che parla a chi non si rassegna a vivere in superficie.
Un disco che, silenziosamente, fa politica: la politica gentile e radicale di chi crede ancora nella forza delle emozioni vere.

LV

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“Stagioni Asincrone”  è il nuovo album di Aentropica 

Stagioni Asincrone è il primo disco di AEntropica, un progetto musicale autoprodotto. Si presenta come uno spazio simbolico in cui il femminile, inteso come forza creativa e sacra, si confronta con il caos originario e generativo dell’esistenza.  

AEntropica promuove valori di uguaglianza, diritti e rispetto per tutte le differenze. L’impulso creativo, chiamato “AEntropia”, nasce da una visione di Valentina Mariani che si è unita alle composizioni originali di Carlo Olimpico. 

Stagioni Asincrone propone dieci brani che esplorano sensazioni sonore differenti, costruendo un sentimento omogeneo, capace di adattarsi in modo plastico ai numerosi temi trattati nel corso dell’album. 

AEntropica ha preso forma durante il primo lockdown del 2020 e si è sviluppata in un lungo processo di scambio, creazione e stratificazione. Le musiche fluide e minimaliste di Carlo si sono intrecciate alle evocative e potenti parole di Valentina, che ha anche contribuito con intuizioni melodiche e raccordi narrativi. Ne è nato un organismo vivente, composito ma coerente, dove ogni brano è parte di un tutto più grande. 

La musica di Stagioni Asincrone è un’ibridazione: radici electro-wave, pulsioni art-rock, sfumature dream-pop e suggestioni cantautorali. I testi, tra intimità e impegno, sono racconti, sensazioni, domande: una poesia laica, inquieta, romantica, politica. 

Siamo AEntropica, un progetto musicale indipendente nato dall’incontro tra i testi visionari di Valentina Mariani e le composizioni fluide di Carlo Olimpico, durante il primo lockdown. La nostra musica è un organismo vivente, nato nel caos fertile dell’esistenza: intreccio di parole, suoni, miti e lotte. Ci diciamo e cantiamo al femminile per dare nome, forma e dignità a ciò che spesso resta invisibile. Stagioni Asincrone è un viaggio poetico e politico, dentro e oltre il tempo e le stagioni, e il nostro primo approdo: un varco aperto verso mondi altri, liberi, in divenire”. 

Hanno suonato: 

Carlo Olimpico: voci, cori, chitarre, bassi, tastiere, sequencer, sampler, loop e programmazioni varie. 

Valentina Mariani: voci, cori, percussioni e darbouka. 

Roberto Pontis: chitarre e piano in Ulisse. 

Fabrizio Ferrario: chitarre in Esuli, Virginia e Controvento. 

Roberto Rettura: Pianoforte in Zeno. Programming in Ulisse. 

Testi di Valentina Mariani, eccetto “Il Guado” e “Controvento”, di Carlo Olimpico. 

TRACK-BY-TRACK 

01 – IL MARE NUOVO [3.48] 

Il primo pezzo è datato 2010 ed è in stile electro-wave. E’ stato completato nel 2020 con l’aggiunta delle parti vocali. Tutti gli strumenti sono suonati con l’utilizzo di tastiere e computer. Valentina Mariani è presente ai cori e ha suonato la Darbouka. Il testo è di Valentina Mariani ed è in buona parte tratto dalla silloge di haiku “Gocce di Notte”, di Valentina Mariani, pubblicato dalla casa editrice QuDu Libri nel 2017. L’ispirazione è la Grecia: il suo mare, i suoi miti, il suo pathos, il suo eros. 

02 – ESULI [4.22] 

Si tratta di un pezzo rock veloce, originariamente composto nel 2014: è cantato a due voci da Carlo e Valentina. Tutti gli strumenti sono stati suonati da Carlo Olimpico con l’intervento alla chitarra ritmica di Fabrizio Ferrara. Le percussioni sono suonate da Valentina Mariani. Il testo è di Valentina Mariani e si rifà al disagio esistenziale post-nichilistico di una società piegata a istanze individualistiche e capitalistiche che piegano le persone a nuovi schiavismi nel lavoro e alla solitudine nella vita, alla scomparsa di orizzonti valoriali da condividere, con l’aggiunta delle difficoltà e separazioni e paure e separazioni indotte dalla sindemia del Covid del 2020-22 e tuttora, pur se trasversalmente, presenti, a rendere le vite ancora più atomistiche. La musica e la ricerca di anime simili sono possibili e iniziali rimedi. 

03 – VIRGINIA [4.16] 

Questo pezzo è un rock mid-tempo ed è cantato a due voci da Carlo e Valentina. Anche in questo caso, tutti gli strumenti sono stati suonati da Carlo Olimpico: è stato interamente realizzato nel 2020. Il testo è di Valentina Mariani. L’assolo di chitarra è a cura di Fabrizio Ferraro. Il testo è ispirato da, e dedicato a, Virginia Woolf, una delle più grandi autrici e intellettuali del XX secolo, e fautrice dell’emancipazione intellettuale e sessuale delle donne. Il titolo prende le mosse dal saggio “Una stanza tutta per sé” (titolo originale: “A Room of One’s Own”) del 1929, in cui Woolf descrive la mancanza di libertà di espressione e narrazione delle donne, dovuta anche alla mancanza di autonomia materiale ed economica, oltre che alle scarse possibilità di uscire dalla sfera privata e manifestarsi in quella pubblica concesse alle donne di dal sistema patriarcale. Un testo fondamentale per la via verso l’uguaglianza dei diritti (non ancora raggiunta). Nel testo si cita pure Virginia Sackville-West, scrittrice anch’ella e amante di Virginia Woolf. 

04 – NEVE A MAGGIO [4.49] 

Questo è un altro brano di matrice electro-wave con un finale in stile electro-clash. Tutte le parti strumentali sono state suonate con tastiere, computer e chitarra elettrica. Il testo è di Valentina Mariani. Il brano è cantato da Carlo con Valentina ai cori. Si tratta di una canzone intimista e minimalista, in cui le stagioni della vita e quelle della terra si confondono e mischiano, nell’unica certezza dell’oggi, e di mani che so tengono, in uno sfondo diafano di neve fuori stagione. 

05 – ULISSE [5.16] 

Questo pezzo, caratterizzato da uno stile orientato al trip-hop, è datato 2008. Basso, tastiere, loop e programming sono di Carlo Olimpico con il supporto di Roberto Rettura. Le parti di chitarra e pianoforte sono state suonate ed ideate da Roberto Pontis. Il testo, i cori e le percussioni sono di Valentina Mariani. Il brano è ispirato alla mitologia greca: l’ambientazione è sull’isola dei Ciclopi – Aci Trezza, in Sicilia. Esso prende le mosse dall’episodio dell’accecamento del ciclope Polifemo da parte di Ulisse, e dal conseguente scagliare massi contro l’eroe greco da parte del ciclope accecato e furioso. La canzone unisce in maniera raffinata e soave le note al mare, alla notte, al dolore Si può ascoltare anche un coro tutto maschile, nelle intenzioni dell’autrice del testo, rappresentante i “sireni” (in luogo simbolico – femminista – delle sirene che, nella mitologia omerica, incantano Ulisse) 

06 – LA SETE [3.09] 

Si tratta di un brano rock in stile shoegaze composto nel 2010. Anche questo brano è cantato da Carlo e Valentina. Tutte le parti sono suonate da Carlo Olimpico. Il testo è di Valentina Mariani ed è in buona parte tratto dalla silloge di haiku “Gocce di Notte”, di Valentina Mariani, pubblicato dalla casa editrice QuDu Libri nel 2017. Racconta tentativi di creazione artistica e sentimentale, mentre la natura si pone quasi come nemica offrendo un caldo che ottunde anche di notte, sul mare, e che provoca una sete ancora più insaziabile a una solitudine profonda.  

07 – IL GUADO [6.35] 

Questo pezzo è una ballata acustico-elettronica originariamente composta nel lontano 2005. La versione definitiva, interamente suonata da Carlo Olimpico, è stata realizzata nel 2020. Il testo e la voce sono di Carlo Olimpico. Il brano narra di quel particolare passaggio che è il momento cruciale del guado del fiume della vita. Un periodo di transizione, di riflessione e di scelte importanti che determinano il nostro percorso verso la fase successiva, ultima, dell’esistenza. Quel punto di svolta dove, guardando indietro, l’esperienza e la consapevolezza possono conferire il coraggio di affrontare le cose, e il futuro, ma anche il timore della rinuncia. 

08 – ZENO [3.59] 

Questo pezzo, che fa riferimento alla scuola cantautorale, è stato ideato e realizzato nel 2020. Il testo e le percussioni sono di Valentina Mariani. Al pianoforte, l’esecuzione è di Roberto Rettura, mentre le restanti parti sono suonate da Carlo Olimpico. Il testo è ispirato a Zeno, protagonista del romanzo “La coscienza di Zeno” del 1923 dello scrittore Italo Svevo. Zeno Cosini è una persona problematica che si sottrae alla cura del suo psichiatra. Si tratta di un romanzo psicologico e modernista che mette in luce la complessità dell’inconscio e l’inaffidabilità della memoria. Da questi presupposti, attraverso il simbolo del conflitto interiore rappresentato dalla sigaretta, il testo vuole proporre l’idea dell’irrazionalità delle persone nei “tempi moderni” e di quanto ne possano risentire anche i rapporti interpersonali e romantici. 

09 – CONTROVENTO [5.46] 

Questo pezzo, in stile new wave, è stato ideato e realizzato interamente nel 2020. Il testo e la voce sono di Carlo Olimpico. Alla chitarra ritmica partecipa Fabrizio Ferrara. Le percussioni sono suonate da Valentina Mariani. Il testo è ispirato da, e dedicato a, Giuseppe Pinelli, ferroviere anarchico e partigiano, morto in circostanze poco chiare dopo essere caduto dal balcone della questura di Milano dove era stato portato e trattenuto per 48 ore con l’accusa, rivelatasi infondata, di coinvolgimento nell’attentato di Piazza Fontana, che in seguito si scoprì essere opera di neofascisti (1971). 

10 – AUTUNNO [3.16] 

Il brano conclusivo, in stile electro-rock, è nato da una bozza del 2012 ed è stato completato nel 2020. Tutte le parti strumentali sono suonate da Carlo Olimpico, fatta eccezione della darbouka che è stata suonata da Valentina Mariani, che figura anche ai cori. Il testo è di Valentina Mariani. La canzone racconta uno scisma interiore che sembra assolutizzarsi in un eterno ritorno, o eterno andare, nella stagione principessa delle giornate brevi, della nebbia, della pioggia, della malinconia, della tristezza. Eppure, e però, non solo le stagioni si ripetono, ma prima, e di più, le stagioni si succedono, si alternano, si compenetrano, cambiano. 

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Carlo Olimpico è un appassionato musicista non professionista, che vive e lavora a Firenze. In passato ha suonato il basso in varie formazioni musicali, esperienza che ha contribuito a formare il suo approccio personale alla musica. Nel tempo libero si dedica con curiosità e dedizione a strumenti come il basso elettrico, la chitarra, le tastiere, e talvolta anche al canto. Con l’aiuto del computer compone e realizza interamente brani che spaziano attraverso diverse sfumature del rock e di altri generi. Per Carlo la musica è prima di tutto un’esigenza interiore: un linguaggio attraverso cui dare forma a pensieri, emozioni e ideali legati alla giustizia, alla sensibilità e alla complessità del vivere. Non si tratta solo di creatività, ma di un modo per entrare in contatto autentico con sé stesso e con il mondo. 

Valentina Mariani è un’umanista con una profonda passione per le lingue e le culture. Ha un forte amore per la filosofia, il cinema e la musica, e sostiene i diritti umani e civili da una prospettiva femminista intersezionale. 

Come giornalista e poeta, è ispirata dal potere e dalla bellezza delle parole. Ha scritto per varie riviste culturali online e giornali e ha pubblicato due libri di haiku: Gocce di Notte (2017, QuDu Libri) e Sassolini/Pebbles (2022, PuntoaCapo Editrice), un’edizione bilingue italiano-inglese tradotta dall’autrice. In queste opere Valentina esplora le emozioni, il passare del tempo e le complessità delle connessioni umane attraverso la presenza apollinea – o dionisiaca – della natura. 

Ama suonare le percussioni, una passione che l’ha portata a esibirsi in diverse marching band a Bologna. Ha iniziato a scrivere testi musicali per l’avventura di Aentropica. 

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“MOMI” è l’atteso EP di debutto di MURIEL

É disponibile da venerdì 18 aprile 2025 su tutte le piattaforme digitali “MOMI“, il primo EP di Muriel, un nuovo e sentito capitolo per un progetto poliedrico che compone una vera e propria autobiografia musicale.

MOMI” è un progetto audace dalle sonorità internazionali. Il titolo rappresenta un concetto intimo e personale: MOMI è difatti un nomignolo multiuso, il soprannome che incarna le sue esperienze, le persone a lei più care, il suo di quando era bambina. Realizzato interamente in spagnolo, l’EP mescola influenze latine, breakbeat, elettroniche ed hard groove all’interno di una dimensione capace di contrastare le convenzioni del pop tradizionale. La musica di “MOMI” si caratterizza per un coraggioso assembramento di generi, dove il popolare si fonde con elementi più sperimentali, creando un’atmosfera unica e originale. Con “MOMI“, Muriel vuole affermare la propria visione artistica senza scendere a compromessi, senza paura. Ogni traccia è un atto di consapevolezza, un invito a esprimere sé stessi con fierezza e determinazione. L’EP è inoltre un tributo ai genitori, agli amici dell’artista, le cui voci, insieme alla sua, arricchiscono l’intero progetto.

Prodotto e registrato in maniera indipendente, “MOMI” è il risultato di un intenso lavoro in collaborazione con il compagno dell’artista, Lorenzo Di Gemma (Kenzo) nonché parte fondamentale del progetto stesso. Questo EP guarda al futuro con la volontà di crescere e innovare, con la speranza di portare cambiamento e nuove connessioni.

SCOPRI IL DISCO: https://bfan.link/momi

CREDITS:

Scrittura: Muriel Bassi
Composizione: Lorenzo Di Gemma, Muriel Bassi
Produzione: Lorenzo Di Gemma
Mix: Lorenzo Di Gemma 
Direzione creativa: Muriel Bassi
Fotografia: Elia Gabassi

Glam: Emanuele Sofia, Luca Milesi
Styling: Alessia Guizzardi, Christian Marchesich 

 

BIO:

Figlia d’arte, è nata nello stesso anno di pubblicazione di “Ok Computer” dei Radiohead, cresce con la musica. Dopo un’adolescenza passata all’estero ed un lungo periodo di sperimentazione ed autoproduzione, torna in Italia per dare vita alla propria visione artistica: un’unione di immaginari in grado di catapultarci in un mondo nuovo.

MOMI” è il suo EP di debutto, anticipato dal singolo “Ronroneos

https://www.instagram.com/itsmurielbassi/
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Cosa c’è nella sala prove dei Golden Hind

É disponibile da martedì 15 aprile 2025 su tutte le piattaforme digitali il nuovo singolo dei Golden Hind. Un nuovo intenso capitolo dal titolo “Hypno-Girl“, un racconto di un’attrazione fatale, una relazione che consuma, che ipnotizza fino a svuotare chi ne cade vittima. Il brano, che anticipa l’album di debutto di prossima uscita, utilizza la figura di un vampiro come metafora di un amore tossico, un legame in cui si finisce per cedere completamente, perdendo pezzi di sé, senza più distinguere il piacere dalla dipendenza, la passione dalla distruzione.

Il sound è un perfetto specchio di questa ambiguità: chitarre vibranti e synth magnetici avvolgono l’ascoltatore in un’atmosfera sospesa tra desiderio e pericolo. La voce attraversa melodie seducenti e taglienti, proprio come la relazione di cui parla il testo: un gioco di seduzione e manipolazione in cui il protagonista sa di perdersi, eppure non riesce a resistere. Hypno-Girl” è la colonna sonora di chi ha amato troppo, di chi si è lasciato trascinare oltre il punto di non ritorno, di chi si è ritrovato a guardarsi allo specchio senza più riconoscersi.

Noi per conoscerli meglio, non potevamo che farci accompagnare nella loro sala prove. Da questo ambiente, ci siamo fatti raccontare cinque oggetti.

Il clamp è un accessorio essenziale: serve a fissare il rullante e lo usiamo sempre durante i nostri set in strada.

Un giorno, a soli venti minuti dall’inizio della nostra esibizione in Piazza del Duomo, ci siamo accorti che mancava proprio il clamp. Tiziano è corso subito nello studio di Simone a prenderlo, mentre gli altri si occupavano di montare tutta la strumentazione per suonare. Nonostante l’imprevisto, siamo riusciti a iniziare puntuali, come sempre.

La 500, la nostra “Golden Mobile”, ci ha accompagnato in numerosi viaggi, sia in Italia che all’estero.

Un aneddoto divertente che riguarda questa macchina risale a dopo un concerto a Milano, quando ci siamo trovati tutti e tre a dover tornare in auto. Il problema? Avevamo tutta la batteria nel retro, quindi i posti disponibili erano solo due. Alla fine, Ivan è salito in braccio a Giordan, nel sedile del passeggero, e così siamo tornati a casa sani e salvi.

Il tappeto per il nostro batterista è essenziale: senza di lui, non può suonare.



Recentemente siamo dovuti andare a Roma per un concerto, e ovviamente il tappeto era con noi. Trasportarlo in treno è stata una vera avventura: trovare un posto dove non desse fastidio agli altri passeggeri è stato veramente molto difficile. Immaginate la scena: cercavamo un angolo in cui sistemarlo senza creare intralci, mentre intorno a noi il treno si riempiva sempre di più. Alla fine, siamo riusciti a sistemarlo, ma è stato un momento di pura improvvisazione!

I pannelli fonoassorbenti del nostro studio sono stati una vera e propria impresa collettiva, un lavoro di squadra che ha coinvolto non solo tutta la band, ma anche i nostri genitori e amici.



Ogni pannello è stato creato interamente “home made”, con tanta creatività, ma anche un bel po’ di imprevisti lungo il percorso. Tra tagli di materiale che non andavano, colle che non incollavano come dovevano, e giorni passati a sperimentare le soluzioni migliori, ogni fase è stata un’avventura. Ma il bello di tutto questo è che, nonostante il caos e le sfide, siamo riusciti a portare a termine il progetto con successo. Alla fine, vedere il risultato finale è stato incredibile: lo studio è diventato non solo funzionale, ma anche un po’ il nostro orgoglio. Un mix perfetto di fatica, risate e soddisfazione.

I carrelli ci hanno seguito ovunque, senza mai fermarsi. La loro avventura è iniziata quando li abbiamo acquistati per trasportare la strumentazione, suonando per le strade di Milano.

Da lì, li abbiamo portati in giro per l’Italia, caricandoli sempre più, fino a rischiare di farli esplodere. La prova più impegnativa è arrivata quando siamo saliti su un Flixbus diretti a Londra, con tutta l’attrezzatura a bordo, tra cui una batteria al litio che, da sola, pesava 25 kg. Ogni viaggio si è rivelato una sfida, ma i carrelli non ci hanno mai deluso, continuando a fare il loro lavoro senza mai cedere.

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“Aspettando la notte” è il nuovo album di Karter

Disponibile da lunedì 14 aprile 2025 su tutte le piattaforme digitali (per Gelo Dischi, e in distribuzione Believe Music Italy) il nuovo album di Karter, nome d’arte del cantautore polistrumentista Andrea Biolcati Rinaldi che, dopo un lungo periodo di assenza (l’ultima sua pubblicazione: l’oscuro album “L’uomo vola la sua ombra a terra” del 2019), torna finalmente con un nuovo disco dal titolo “Aspettando la notte“, già anticipato dal singolo “Odio l’estate“, realizzato in collaborazione con Luca Urbani, amico e nome fondante dell’underground musicale.

Aspettando la notte” è un viaggio nell’attesa, il momento sospeso tra la frenesia del giorno e la quiete del crepuscolo che si apre alla riflessione. La notte diventa rifugio, la realtà si dissolve lasciando spazio alle emozioni che trovano spazi per emergere e trasformarsi in musica e parole.
 

SCOPRI IL DISCO: https://bfan.link/aspettando-la-notte




Karter – voce, chitarra, basso e batteria
Luca Urbani – tastiere e voce
Gianluca Moretti – chitarre
Arrangiamenti – Karter, Urbani e Moretti Prodotto da Luca Urbani
Art work – Karter e Roberto Morellini
Foto e video – Roberto Morellini

Testi di “Sinestesie“, “Vorrei che nevicasse“, “Sei Settembre“, “Come la pioggia” di Paola Casartelli



Ringraziamenti –  Luca Urbani, Gelo Dischi, Stefano Castelli, Andy Bluvertigo
DEDICATO A ROGER MANTOVANI
 

BIO:

Andrea Biolcati Rinaldi, in arte Karter, è un cantautore polistrumentista, classe ‘68, milanese di nascita e ferrarese di adozione. Fin da giovanissimo si appassiona alla musica intraprendendo a soli 13 anni il suo percorso e diventando poi parte di diverse band della scena locale, quali “Radioluna”,“Lo stato delle cose”, “Olsen” e “Paradox”. 

Il suo stile spazia dal post-punk, new wave, shoegaze fino ad arrivare al pop rock. Tra il 1997 e il 2000 lavora come backliner nel tour “Metallo non metallo” dei Bluvertigo, vivendo da vicino l’esperienza dei grandi palchi e continuando a coltivare, in parallelo, la sua carriera artistica, pubblica ben tre album – “Fiori elettrici“, “Vivendo di gioia riflessa” e “L’uomo vola la sua ombra a terra” – che testimoniano la sua crescita e ricerca musicale.

Karter non è solo un nome d’arte, è una nuova sfida e una continua ricerca di sonorità e dimensioni da esplorare, è il primo progetto solista prodotto da Luca Urbani e pubblicato con Gelo Dischi.

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“Dutty Beagle” condivide il video per “Luna Piena”, il suo nuovo singolo

Dutty Beagle cala il secondo asso, dopo l’uscita de “La Ventana” è il momento di “Luna Piena”, di cui è disponibile il videoclip ufficiale, da mercoledì 16 aprile 2025. Qui, Intimità e sentimento fanno da sfondo ad una vera e propria storia introspettiva che abbraccia la tematica dell’emarginazione e del disagio sociale. Ruolo fondamentale è ricoperto dal protagonista (Giuseppe Clemente) nelle vesti di un Pierrot moderno, e dalla magia che porta con sé, invisibile agli occhi degli altri. Viene raccontato il suo viaggio, fisico ma soprattutto interiore, spingendosi fin dove tutti abbiamo più paura di approdare, nel nostro intimo. Il racconto ripercorre i luoghi dell’anima del protagonista, si passa infatti dalla sua dimora, nido di pace e serenità circondato dalla natura, ad un ambiente dominato da indifferenza e scetticismo.

Cruciale è l’incontro con Dutty Beagle: attraverso Dutty, Pierrot riesce a percepire la sua arte con occhi nuovi e a riscoprire la sua essenza davanti l’immensità del mare. Consapevole di questa nuova condizione, Pierrot riesce finalmente a manifestare gioia e spensieratezza ritrovandosi tra la sua gente, privo di inibizioni. 

Una canzone che conferma l’identità musicale di D.B.: sonorità folkloriche e ritmo in levare mescolati al suono ambient di chitarre elettriche, conferiscono al brano un carattere danzereccio dalle note intime e romantiche. 
 

«Ho scritto Luna piena durante un viaggio in giro per la Francia, lasciandomi ispirare dalle canzoni dei Mano Negra e della Bandabardò e, a Coutansouze, ho letto le poesie di Cristina, che parlano della natura e delle sue stagioni. Così mi sono soffermato sulla primavera, una scommessa sulla vita che non sempre ci regala i suoi bei fiori, sul mare indagatore al quale non posso nascondere nulla e sulla luna, una gitana che si può soltanto desiderare.» 

Le riprese del videoclip sono state realizzate a Marina di Camerota, immortalando scorci come quello della Torre dello Zancale e la costa degli Infreschi, a bordo di un pescherecchio, nella soffitta dell’amico Andrea, e alla Marticana, locale in cui la gente canta e si innamora ancora della luna.

Il brano è stato registrato e mixato all’Hexagonlab studio di Vallo della Lucania (SA) da Edoardo Di Vietri, e vede la collaborazione dei musicisti: Pantaleo Rizzo che oltre alla registrazione delle chitarre ha curato anche tutta la parte dell’arrangiamento, Antonio De Leo alle percussioni, Ferdinando De Martino al basso, David Garofalo alla batteria e Lorenzo Manente al trombone. La voce femminile che si sente è di Giulia Diotaiuti, cara amica di Dutty.

Il mastering è a cura di Giovanni “Meniak” Nebbia presso Ithil World Mastering.

BIO:

Dutty Beagle nasce a Marina di Camerota, borgo marinaro del basso Cilento e porta con sé le ispirazioni della sua terra. La fusione di chitarre, fiati e percussioni caraibiche crea un’atmosfera danzereccia e malandrina dal messaggio intimo ed autentico, che arriva al pubblico come una confidenza tra due perfetti sconosciuti. Dalla sua scrittura emerge una profonda sensibilità: viene raccontata la storia di persone, spesso ai margini della società e il ruolo che la natura gioca nelle loro vite. Se dovessimo descrivere Dutty Beagle lo immagineremo in chitarra e canottiera, seduto al bar, davanti al mare, a suonare le sue canzoni che sanno di Mediterraneo e che in quel lembo di Sud si mescolano con i colori del Caribe, effetto del suo animo latino.

Nel 2023 gli viene conferito il Premio Marcello Colasurdo per la ricerca e il richiamo delle sonorità folkloristiche dei popoli del mediterraneo presenti nella sua musica. Nel 2024 è semifinalista ad Isernia con la XXIII edizione del Premio Fabrizio De André. Arriva a calcare importanti palchi come quello del Meeting del Mare, aprendo i concerti dei Gogol BordelloDubioza Kolektiv e Inti Illimani.

https://www.instagram.com/duttybeagle/

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Sta per uscire il nuovo secondo album di MORETTI

È disponibile da venerdì 18 aprile 2025 su tutte le piattaforme digitali il nuovo album di Moretti, un nuovo capitolo fuori per Bradipo Dischi e in distribuzione Believe Music Italy

Anticipato dai singoli “Cesare” e “Milano“, “nomi cose città“, questo il titolo del disco, è il secondo album di Moretti: tre città, tre nomi e due cose. Prodotto da Giovanni Doneda Pietro Gregori (Il Mago Del Gelato), il secondo lavoro del musicista milanese supera i toni irriverenti del disco d’esordio ed espone il lato più intimo e introspettivo del suo autore, con arrangiamenti minimalisti e raffinati che recuperano la tradizione cantautorale italiana degli anni ’70, da Guccini a Vecchioni, da Camerini a Giurato.

RELEASE PARTY IN TEATRO
GIOV. 17 APRILE – MILANO @ Teatro Bello


prevendite: 
https://dice.fm/event/nvmbaq-nomi-cose-citt-release-party-17th-apr-teatro-bello-milan-tickets
 

Tutte le tracce descrivono segmenti di vita spicciola, diretta o raccontata. Direi che in nessuna delle canzoni si trova segno consolatorio – al più, un po’ di tenerezza. Quando si parla di amore questo è negato, distruttivo, tossico o semplicemente finito. Lo stesso vale per la famiglia, che è relazionata o alla morte o alla malinconia. Le canzoni d’attualità sono tragiche (o tragicomiche). C’è però in tutto l’album, latente e in sottofondo, un attaccamento inguaribile alla vita. (Moretti)


SCOPRI IL DISCO: https://stream.bradipodischi.it/nomicosecitta

Compositori: Federico Oliverio (eccetto Cesare: Federico Oliverio e Matteo Portugalli)
Autore: Federico Oliverio
Editore: Bradipo Dischi
Produttore: Giovanni Doneda, Pietro Gregori

Federico Oliverio (voce, chitarra acustica, Gem Rodeo 61, organo Farfisa, cori)
Giovanni Doneda (basso, contrabbasso, Gem Rodeo 61, organo Farfisa, StringVox, toy piano, balalaika)
Pietro Gregori (batteria e percussioni, Gem Rodeo 61, organo Farfisa, StringVox, flauto dolce)
Pierpaolo Alberici (pianoforte, cori)
Ferruccio Perrone (chitarra elettrica, trombone)
Lorenzo Di Cola (chitarra acustica)
Giulia Imperato (cori, tamburello)
Marta Zibani (cori)
Matteo Portugalli (chitarra elettrica, chitarra acustica, Fender Rhodes, Gem Rodeo 61, StringVox, cori)
Andrea “Jimmy” Catagnoli (sassofono)

Produzione e registrazioni di Giovanni Doneda e Pietro Gregori presso La Sabbia
Voci, chitarre acustiche e pianoforte registrati da Matteo Portugalli presso Garage 206
Mix di Matteo Portugalli
Master di Andrea De Bernardi presso Eleven Mastering Studio

Foto di Agnese Carbone

 

BIO:

Moretti nasce artisticamente nel 2022 fra gli apribottiglie e i cacciaviti con cui si costruiscono le canzoni. Milanese d’adozione altrui, esordisce nell’autunno dello stesso anno col suo primo album “Moretti ha fatto anche cose buone” per Bradipo Dischi, descritto da Rockit come “un esordio molto incoraggiante, ricco di brani ben scritti e con ottime prospettive future” e da MusicMap come un “disco schietto, bipolare, anticonformista, all’occorrenza irridente ma non sprezzante, che si divide tra risvolti quotidiani e oscurità esistenziali, con un inchiostro figlio di notti insonni ed un risolutivo voyeurismo cantautoral-ispirativo“.

In seguito ai consueti live di promozione, nel 2023 fa uscire due nuovi singoli: “Lorem Ipsum” e “Natale”, stilisticamente molto simili al lavoro precedente. L’anno successivo, complice un infortunio di cuore, si chiude in studio per registrare il secondo album prodotto da Giovanni Doneda e Pietro Gregori (Il Mago Del Gelato), in uscita nella primavera del 2025.

https://www.instagram.com/cantamoretti/
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“Fishes Bones” è il nuovo singolo dei Not My Value

É disponibile da venerdì 18 aprile 2025 su tutte le piattaforme digitali (in distribuzione Believe Music Italy), il nuovo singolo dei NOT MY VALUE, dal titolo “Fishes Bones“. Un viaggio onirico che oscilla da una finta calma ad una finta agitazione, dove si mischiano dream pop, trip hop e synth wave, con atmosfere sospese ed evocative ispirate al mondo di David Lynch.

L’ipnotico brano “Fishes Bones” è l’ultimo e definitivo capitolo prima dell’uscita del disco di debutto, un concept EP la cui uscita è prevista per il prossimo 9 maggio 2025. I Not My Valuesono già in tour per presentarlo dal vivo, dove i live amplificano l’atmosfera onirica dei loro pezzi, e accompagnano l’ascoltatore in un viaggio psichedelico e psicanalitico tra sogno, limbo e realtà.
 

Il testo di Fishes Bones nasce da un sogno che non abbiamo mai fatto.

Allora chi è il sognatore?

Durante la notte sono venute a cercarci delle figure dai volti argentati che emettevano dei versi che non riuscivamo a capire, ci hanno sfidati e obbligati a uscire dalla nostra zona di comfort. Abbiamo provato a svegliarci credendo fosse un sogno ma non ci siamo riusciti.

Abbiamo perso il confine tra sogno e veglia e confrontandoci con queste figure sentivamo di perdere anche la nostra voce. Quanto è difficile a volte riuscire ad esprimersi e non farsi sopraffare dalla realtà. Avete mai avuto la sensazione di non riuscire a emettere un suono anche se dentro avevate tantissimo da esprimere? E delle emozioni o idee non espresse non restano che ossa di pesce sulla spiaggia al mattino presto, dopo che il mare si è inghiottito tutto durante la notte.

 

NOT MY VALUE IN TOUR

10.4 – PARMA – Il Punto For / Musicom
11.04 – TORINO –  Borealis
17.04 – MILANO – C.I.Q.
18.04 – VENTURINA – Neibar
1.05 – CASTELFRANCO VENETO – Textival
08.05 – PARMA – PWCC with / SIR PETROL
10.05 – MACERATA – Ribhaus
18.6 – MILANO – DETUNE
19.06 – GRANAROLO DELL’EMILIA (BO) – Fucina 209
 

SCOPRI IL BRANO: https://bfan.link/fishes-bones




Artistic production: Lele Battista
Mix e master: Francesco Ciccio Ingrassia
Artwork cover: Christian Boragine
Styling: Mia Ray
Photo: Anna-Sofie Baas
Mua e Hair Stylist: Riccardo Marotta

BIO:

Not My Value” non è solo un nome, è un vero e proprio manifesto. Con questa scelta, Lisa e Claudio hanno voluto sottolineare l’importanza di andare oltre la musica. “Non il mio valore” è un promemoria per loro stessi di non identificarsi esclusivamente con la loro arte, ma di riconoscere la propria umanità e i propri valori al di là della creazione musicale. Questo distacco terapeutico ha permesso loro di approcciarsi alla musica con una maggiore libertà e sensibilità.

https://www.instagram.com/notmyvalue/

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L’associazione MusicAtelier, in collaborazione con il Comune di Carrara e con Musicantiere Toscana, annuncia la sesta edizione del Festival delle Alpi Apuane

L’associazione MusicAtelier, in collaborazione con il Comune di Carrara e con Musicantiere Toscana, annuncia la sesta edizione del Festival delle Alpi Apuane, l’evento annuale diventato ormai appuntamento fisso estivo, dedicato ai giovani talenti, band e artisti singoli da tutta Italia.

REQUISITI PER LA PARTECIPAZIONE
Iscrizioni gratuite su http://www.musicantiere.it/festival-scopri/

Termine delle iscrizioni 21 giugno 2025 alle 23:59.

Possono partecipare tutti i candidati di età dai 16 anni in sù.

I candidati devono presentare un brano inedito con le seguenti caratteristiche:

  • lingua italiana e/o dialetto italiano;
  • durata non superiore a quattro minuti;
  • non contenere elementi che violino la legge e i diritti di terzi;
  • non contenere messaggi pubblicitari a favore di persone, prodotti o servizi;
  • che non abbiamo avuto una diffusione tale da pregiudicare l’interesse di produttori e/o promotori, cioè che non abbiamo superato le 30.000 visualizzazioni/ascolti su YouTube, Spotify e altri social e piattaforme streaming.

Per maggiori informazioni e il regolamento completo, consultare il sito di Musicantiere: http://www.musicantiere.it/festival-scopri/

La finale di quest’anno è prevista per venerdì 11 luglio 2025 in piazza G. Menconi a Marina di Carrara (MS), che aveva già ospitato la finale dell’anno scorso. Si tratta di un evento come sempre totalmente gratuito, sia per il pubblico che assisterà alla finale, sia per gli artisti che si iscriveranno.

Così come per le precedenti edizioni, non è prevista alcuna quota d’iscrizione per gli artisti: il festival ha infatti lo scopo di individuare e valorizzare i talenti musicali del nostro Paese. Una missione in cui il festival riesce particolarmente bene: il festival in passato è stato vinto da artisti che poi hanno ottenuto riscontri e successo di critica e pubblico anche a livello nazionale, come Anna Castiglia (vincitrice nel 2022) e Sintesi (poi vincitrice al Festival di Castrocaro). Lo scorso anno il festival è stato vinto dalla band Spaghetti Spezzati. La direzione artistica del  Festival si occuperà di selezionare le proposte finaliste fra tutte quelle ricevute, e nel corso della finale una giuria composta da esperti musicali proclamerà i vincitori assoluti.

I premi per i vincitori sono focalizzati sullo sviluppo professionale e delle carriere degli artisti. I vincitori assoluti avranno quindi la possibilità di registrare un brano inedito professionale con l’etichetta Musicantiere (distribuzione Believe/The Orchard), con pubblicazione su tutte le piattaforme digitali e promozione del brano. I secondi e terzi classificati potranno beneficiare di una campagna stampa per un proprio brano.

“Il Festival delle Alpi Apuane è ormai giunto alla sua sesta edizione, stabilendo un forte legame con il territorio da una parte, come dimostra anche il calore della partecipazione del pubblico, e ampliando ogni anno la capacità di raggiungere artisti e band da tutte le parti d’Italia e migliorando sempre più la qualità degli artisti scelti dalla giuria per la finale. L’obiettivo resta sempre quello di individuare i migliori talenti non ancora emersi nel panorama musicale italiano e dar loro la possibilità di farsi notare, perché come dice il nostro motto, la musica è il nostro domani, afferma il direttore artistico del Festival, Alessandro Di Dio Masa.

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“No need (house in Malibu)” è il nuovo singolo di Riccardo Gileno, presto disponibile!

É disponibile da giovedì 10 aprile 2025 su tutte le piattaforme digitali il nuovo singolo di musicista e songwriter Riccardo Gileno. Metà croato e metà canadese, di stanza a Trieste, la città che già dal nome (dall’etimologia di “terg”, mercato) rappresenta un luogo di scambio e contaminazione, Riccardo Gileno torna ad offrirci il suo personalissimo sguardo internazionale, con un intenso brano dal titolo “No need (big house in Malibu)“.

Il brano è l’ultimo capitolo prima dell’uscita del nuovo EP “From Beginning to End”,  co-prodotto con Matteo Brenci, in arrivo venerdì 2 maggio 2025 via Mahogany Songs; ed un invito a prenderci una pausa, noi che siamo sempre di corsa, sempre di fretta, sempre attenti a come ci vestiamo, a come ci vedono gli altri, a cosa pensano gli altri, a come ci trucchiamo, a eccellere, a vedere le persone come nostre concorrenti, a dire necessariamente la nostra.
 

Mai un respiro, mai una pausa, mai attenti a ciò che diciamo, né a come lo facciamo.

Mai una gentilezza.

Pochi sorrisi e pochi abbracci.

Anche a noi stessi.

Che bisogno c’è di tutta questa frenesia? Nessuno.

SCOPRI IL BRANO: https://bfan.link/no-need-big-house-in-malibu



 

Musica e parole: Riccardo Gileno
Voci, chitarra acustica: Riccardo Gileno
Chitarra elettrica, synth & programmazione: Matteo Brenci
Basso: Francesco Cainero
Batteria: Marco Vattovani

Prodotto da: Matteo Brenci & Riccardo Gileno
Mix & Mastering: Riccardo Parravicini

Artwork: Irene Dose
Foto di copertina: Alessandra Zucchetta
Distro: Mahogany Songs




BIO:

Riccardo Gileno nasce all’inizio degli anni ’90, da madre nata in Croazia e padre nato in Canada. Nonostante la musica suonata sia di casa (padre e fratello cantautori), ci si avvicina solo a 20 anni, imparando a suonare basso e chitarra e a comporre i primi brani.

Dopo numerose apparizioni soprattutto nel Nord Italia, anche in apertura ad artisti come The Sleeping Tree, Filippo Graziani e Hit-Kunle, il suo progetto solista inizia a concretizzarsi nel 2017, con l’uscita dell’EP “The Curse”, totalmente auto-prodotto insieme a Matteo Brenci (40 Fingers), grazie a cui vince l’anno successivo il Premio “MEI Superstage”, dedicato ai migliori artisti indipendenti italiani. Nel maggio del 2021, pubblica il suo LP d’esordio “In Tune”, co-prodotto con Matteo Brenci e Giuliano Dottori, che porterà in tour con 20 date tra Italia, Germania e Regno Unito.

Nel biennio 2023-2024, si dedica alla scrittura e alla registrazione del suo nuovo EP, “From Beginning to End”, sempre co-prodotto con Matteo Brenci, in uscita il 2 maggio 2025 con Mahogany Songs.

No Need” è il suo nuovo singolo.