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Cosa c’è nella home studio di PIER

Questi sono 5 angoli del vecchio appartamento di famiglia che Pier nel corso degli anni sta trasformando sempre più in uno studio di registrazione.

“È una cosa molto folle e nerd che si è cominciata a realizzare durante la quarantena quando, con tutto il tempo libero a disposizione, ho potuto fare oltre 1000 saldature e costruire una cinquantina di pannelli per il trattamento acustico. In pratica ho creato un sistema per collegare tutte le stanze alla regia (che si trova in cucina) e si può registrare musica da qualunque punto della casa (manca solo il bagno…hehe). Mi è sempre piaciuta l’idea di produrre musica in un ambiente domestico che mettesse a proprio agio le persone, senza la “soggezione” di stare in studio…c’era a disposizione a costo zero questo posto fantastico a 100 metri dal mare e a 30 minuti dalle montagne, e così non ho potuto resistere e ho costruito questo piccolo sogno a cui ogni giorno sto aggiungendo un piccolo tassello! Vi porto dentro.” (Pier)

IL DESK

Questa è la mia scrivania. Ho portato un mio progetto a un falegname di fiducia e lui l’ha realizzata esattamente come volevo! Poi ho installato i rack negli spazi appositi di fianco allo schermo: per accenderli, prima ero costretto a scendere ogni volta sotto la scrivania e fare un processo scomodissimo per attaccare e staccare le spine alla corrente una ad una, poiché nessuno di questi aggeggi è dotato di interruttore. Per rendere rapido questo processo, li ho attaccati a delle ciabatte di corrente smart e dato loro i nomi dei 4 Saiyan di Dragon Ball Z, ora per accenderli mi basta dire “ok google! Accendi Goku, Vegeta, Nappa e Radish” ed è fatta. In fondo un compressore chiamato Goku è una figata atomica. Ci sono anche anche altri dispositivi tra cui un onorevole menzione va al reamp box che ho chiamato Tensing…purtroppo sarebbe impossibile ora fare tutto l’elenco, ma immagina il mio orgoglio nerd che esplode ogni volta.

IL PIANO

Questo è di sicuro l’angolo più emotivo. Quello che vedete è il piano su cui ho imparato a suonare ed è con me fin da quando ero solo un cinquenne. Cioè avevo 5 anni, si può dire cinquenne? Boh. Comunque, sopra al piano potete invece ammirare il Modular Dio, un Synth che ho assemblato pezzo pezzo nell’arco degli anni e con cui si possono ottenere suoni Super Sayian, sempre per citare il manga con cui sono cresciuto. E per non perdere neanche un istante di ispirazione ho insegnato a Google che se dico “sono ispirato!” lui deve accendere tutte le luci attorno al piano con determinati colori e a bassa intensità, in modo che io possa suonare in quest’ambiente soffuso. È bello avere uno schiavo e non sentirsi neanche in colpa visto che questo è digitale e non potrebbe neanche accorgersi di esserlo…hehe

LABBAITA

Questa è la baita ma va scritto tutto attaccato perché il mio soprannome storico è Labbè (la bestia) e quindi se la bè è labbè, la baita è labbaita. È un pezzo di muro che non c’era in questa stanza e che ho costruito assieme a mio padre. Il progetto in corso è appenderci delle lettere di legno e scrivere proprio “LABBAITA”, come se fosse un insegna, e in più voglio metterci un bel po’ di piante. Il legno mi mette tranquillità da sempre e quindi ne ho voluto un po’ nella stanza dove sto dormendo, poi ci ho appeso la tv creando un bell’angolo da gaming. Questo perché nella mia “visione” sfidarsi a FIFA a fine lavoro prima di dormire è un processo importante al pari di registrare le voci. Non si può prescindere. Solo giocando a FIFA conosci davvero la persona per cui stai producendo. O al massimo Tekken.

LA SALA

Questa è una parte che ha richiesto tanto lavoro di trattamento acustico (e c’è ancora un bel po’ da fare) e veramente tante saldature per fare un collegamento adeguato alla cucina/regia. Appendere i pannelli al soffitto è stato super stancante, però…è valsa la pena! Non so quanti brani sono stati prodotti qui dentro, quante vite ho toccato e mi hanno toccato attraverso la musica, quanti amori sono passati di qua. È bello vivere in prima persona la crescita dai primi lavori ad oggi, con una serie di piccole soddisfazioni che sono sempre più frequenti tra inserimenti in playlist editoriali di Spotify, Amazon e Apple, vittorie di concorsi, collaborazioni importanti.

LA CUCINA

Questa infine è la cucina. Il mio si chiama BAR44 Home Studio perché il primo “studiolo” domestico l’avevo creato nella mia stanza in Via Baretti 44 quando vivevo a Torino, e dato che il primo seme era stato piantato lì ho voluto portarlo con me e farlo crescere a Pescara dove vivo ora. Visto che c’era questo “bar” in mezzo al nome, ho aggiunto in cucina questa penisola con degli sgabelli alti ed è stato un vero tocco di classe per la regia. Mentre si produce, c’è chi cucina, chi mangia, chi prende il caffè, e per questo si crea la magia di “sentirsi a casa”. Spero tanto che questa mia piccola oasi venga sempre più conosciuta perché ogni brano qui è un’esperienza unica sia per me e che per chi viene!