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Comunicato stampa

I Temporali e il primo disco dal titolo “Tre stagioni, la vita sognata, la vita vera”

TRE STAGIONI. LA VITA SOGNATA, LA VITA VERA è il debut EP de I Temporali, nuovo progetto alt-folk di Filippo Ghiglione. Un ritorno alle radici dopo anni passati con il moniker f o l l o w t h e r i v e r e un grande cambiamento per il cantautore ligure, con testi per la prima volta in italiano, senza dimenticare le atmosfere musicali già precedentemente esplorate. 

Questo EP parla di una stanza, un piccolo posto da arredare con cura e da fare proprio per tre stagioni, sette mesi e duecento giorni. Sei piccoli passi, sei canzoni da tenere strette da qualche parte dentro al cuore, per coltivare il dolore scaturito da una separazione. Il lutto, la perdita, il disorientamento. E poi, dentro questa stanza, imparare a fare di questo dolore qualcosa di proprio, farne una parte di sé. E finalmente uscire fuori.

L’EP si compone di sei piccole canzoni seminate così, come piccoli pezzi di un puzzle, e spogliate di tutto, fatte solamente di una chitarra, qualche sovraincisione vocale e una voce, vera protagonista con la sua emotività, insieme alle parole che la accompagnano.
Ritrovare la propria voce, ritrovare sé stessi e capire che casa nostra, e quella piccola stanza, in fondo siamo noi, dovunque andiamo e dovunque andremo.

“Sta arrivando un temporale. Una grande massa d’aria che si sposta e ne incontra un’altra. Proprio come noi esseri umani, buffi e complicati: masse d’aria che si muovono e si spostano per riempire spazi vuoti, masse che si scontrano, si caricano di elettricità e poi fanno la pioggia. Poli positivi, poli negativi. Siamo tutti temporali.” (I Temporali)

TRACKLIST & CREDITS
1. La vita sognata
2. Piantagioni
3. Non avere paura di te
4. Un piccolo posto
5. Turisti
6. La vita vera

Testi & musica: Filippo Ghiglione
Registrato, mixato e masterizzato da Gabriele Pallanca presso Genova Records (Genova)
Illustrazioni: Matteo Anselmo
Cover & artwork: Margherita Ghiglione

I Temporali è un progetto di Filippo Ghiglione.

BIO
I Temporali è il nuovo progetto di Filippo Ghiglione.
Un nuovo progetto, un nuovo sentiero, un tornare a casa. Ritornare alla lingua madre dopo quasi dieci anni di cantato in inglese ma mantenendo le stesse radici.
Musica per gocce che zampillano dalle nuvole, da ascoltare con la pioggia in sottofondo. Le atmosfere acustiche alt-folk che incontrano una voce davvero messa a nudo di fronte alla potenza dei ricordi, della malinconia, del lasciarsi andare.
Per diversi anni Filippo ha gettato le basi viaggiando su un’astronave chiamata f o l l o w t h e r i v e r, canzoni incastrate da qualche parte tra l’alt-folk dei Bon Iver e i beats elettronici di James Blake. 
Con questa astronave sono stati esplorati pianeti con ecosistemi diversi, e pubblicati diversi EP (l’ultimo del novembre 2021 è Whatever The Future Holds I’ll See You There). Filippo ha avuto la possibilità di suonare sui palchi di tutta Italia e di festival come il  Goa Boa (prima di Max Gazzè e Joan Thiele), il Tanta Robba Festival (prima di Motta e Ainè) e il Balena Festival (prima de La Rappresentante di Lista e di Edda), e di aprire i concerti di artisti come Zibba, Perturbazione, Comaneci, Plàsi, Sugar Sugar e Smoota dei TV On The Radio. 
L’astronave ha portato Filippo ha suonare in live sessions davvero ovunque: grotte, studi di registrazione, serre, boschi, un container e anche in gondola per IndieMood Sessions, e ad arrivare in finale al festival Musica Da Bere nel 2021, oltre che a scrivere la colonna sonora del documentario Alta Via. Storia di cielo, terra e mare. 
Ma adesso è arrivato il momento di tornare a casa, con la pubblicazione del primo EP de I Temporali, Tre stagioni. La vita sognata, la vita vera, disponibile dappertutto dal 10 novembre. Sei canzoni che hanno messo radici nel cuore tra la primavera e l’autunno del 2021 e che poi sono diventate alberi rigogliosi.

Instagram: www.instagram.com/itemporali
Spotify: open.spotify.com/artist/37eoaLOVOBCs66yAp0Zf1x
YouTube: www.youtube.com/@ITemporali

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Indie

Cosa c’è nella vecchia cameretta di Filippo, in arte I Temporali

TRE STAGIONI. LA VITA SOGNATA, LA VITA VERA è il debut EP de I Temporali, nuovo progetto alt-folk di Filippo Ghiglione. Un ritorno alle radici dopo anni passati con il moniker f o l l o w t h e r i v e r e un grande cambiamento per il cantautore ligure, con testi per la prima volta in italiano, senza dimenticare le atmosfere musicali già precedentemente esplorate.  Questo EP parla di una stanza, un piccolo posto da arredare con cura e da fare proprio per tre stagioni, sette mesi e duecento giorni. Sei piccoli passi, sei canzoni da tenere strette da qualche parte dentro al cuore, per coltivare il dolore scaturito da una separazione. Il lutto, la perdita, il disorientamento. E poi, dentro questa stanza, imparare a fare di questo dolore qualcosa di proprio, farne una parte di sé. E finalmente uscire fuori.

Noi volevamo conoscere meglio Filippo, e per farlo gli abbiamo chiesto di farci fare un giro nella sua vecchia cameretta, con la complicità della sua famiglia. Ecco cosa ci hanno mostrato.

Grazie per la bella possibilità.

Io sono di Genova, ma dopo un po’ di trasferimenti in giro da poco tempo vivo a Roma. Dal momento che al momento non ho oggetti molto iconici nella mia nuova casa romana, e che quando ogni tanto torno a Genova mi fermo a casa dei miei genitori dove si trova la mia cameretta con tutti gli oggetti veramente iconici della mia infanzia, ho pensato di sceglierli tutti da lì. Non solo, ho pensato di chiedere alla mia famiglia di aiutarmi a sceglierli in base agli aneddoti, e di pensare a una canzone in qualche modo legata a quegli oggetti e a quel periodo. Un tuffo nei ricordi di famiglia, insomma.

Oggetto 1 (scelto da Paola, mia mamma): Collezione di Dylan Dog & PKNA

Ho pensato di scegliere questi oggetti perché mi ricordano l’ossessione di Filippo per il collezionare le cose, e il desiderio, una volta che iniziava a mettere insieme i pezzi del puzzle, di non fermarsi mai potenzialmente. Questo l’ho visto soprattutto con i fumetti e in particolare con Dylan Dog e Paperinik, che leggeva continuamente.

Per quanto riguarda la canzone invece, mi è venuta in mente Jump dei Van Halen, perché era una delle cover che suonavano più spesso in giro nei locali con la sua band del periodo post-liceo e a casa la provava sempre.

Jump: https://open.spotify.com/intl-it/track/6Fba9RZtC6vTY814JToDtP?si=088b0622690d4703 

Oggetto 2 (scelto da Roberto, mio papà): Modellino Mini

Ho scelto questo oggetto perché in camera di Filippo ci sono sempre stati tanti modellini di macchine diverse, e una passione che aveva da piccolo era di correre alla finestra per cercare di capire quale modello di macchina stesse passando sotto casa. Ho scelto la Mini perché è da sempre stata un po’ il “simbolo” di questa famiglia, un’auto che ho sempre amato fin da ragazzo e che ho fatto amare anche a Filippo.

Come canzone ho scelto La regina del Celebrità degli 883 perché faceva parte di una delle prime musicassette che Filippo e Margherita ascoltavano sempre, una piccola colonna sonora dell’infanzia.

La regina del Celebrità: https://open.spotify.com/intl-it/track/1vJVjWzlS5SZpcicOuT1er?si=d38cda460c034f1a

Oggetto 3 (scelto da Margherita, mia sorella): Televisione Gialla

Se penso alla camera di Filippo mi viene subito in mente la televisione gialla all’angolo, è un oggetto davvero iconico, è come se ci fosse da sempre. E poi è un oggetto anche un po’ simbolico del nostro rapporto, quando la sera guardavamo insieme i programmi e le serie tv (l’orso polare che compare a caso della prima puntata di Lost ce lo ricordiamo ancora!).

Per quanto riguarda la canzone invece ho scelto Neon di John Mayer, perché mi ricorda di quando io studiavo in camera e ascoltavo Filippo suonare la chitarra elettrica nella sua cameretta, accanto alla mia.

Neon: https://open.spotify.com/intl-it/track/7Kohy4v3KLWfUXlv9N3feB?si=a9610c4df615495f 

Oggetto 4 (scelto da me): Canta Tu

Il Canta Tu è stato sicuramente un grande protagonista delle nostre serate familiari di quando ero bambino. C’erano tantissime canzoni e raccolte (più o meno improbabili), e avevamo ciascuno il nostro cavallo di battaglia con il quale mettevamo in piedi sfide all’ultima canzone.

E il brano che ho scelto per l’appunto è Blue eyes di Elton John, perché mi ricordo che era uno dei cavalli di battaglia di mio papà e quando la cantava vinceva sempre lui.

Blue eyes: https://open.spotify.com/intl-it/track/4nSWloYu8D0ikKB68S1R5W?si=cc9db0c882254fa8 

Oggetto 5 (scelto da Emma, la shih tzu di famiglia): Poltroncina

Emma non poteva che scegliere naturalmente la poltroncina sotto la quale si mette sempre a dormire di notte, o si nasconde quando ci sono i tuoni o le tempeste (ma non con I Temporali!), con sopra i cuscini della Donaldson con i personaggi Disney stampati. Questo non succedeva quando ero bambino, perché all’epoca Emma non c’era ancora, ma è come se in qualche modo avesse “preso possesso” di uno spazio dandogli un nuovo scopo.

La canzone che, di nuovo naturalmente, sceglierebbe sarebbe sicuramente A lullaby for Emma, una canzone che avevo scritto con il mio moniker followtheriver perché ogni volta che la suonavo in casa lei, ancora cucciola, si avvicinava e si addormentava vicino a me.

A lullaby for Emma: https://open.spotify.com/intl-it/track/7KX7GFR8KgZNbiDuLrUZyZ?si=805472262a6e4f7b