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Pop

Cosa c’è nella sala prove dei Twik

É uscito martedì 27 giugno 2023 il singolo di debutto dei Twik dal titolo “Gerhard Kremer“, biglietto da visita della nuova band emergente della scena alternative abruzzese che combina elementi rock, pop, alternative, sperimentali e tratti di hip-hop old school con sfumature elettroniche. Il brano, che si basa su un potente riff di basso distorto, ritmi tribali creati con incastri di djembé e batteria, e melodie che si sporcano di blues, trasmette un messaggio profondo permettendo all’Africa di parlare in prima persona e mostrando sia le sue ricchezze che le sue debolezze, secondo una visione distorta occidentale.

I Twik si sono ispirati a Gerhard Kremer, noto anche come Gerardo Mercatore, e alla sua proiezione cartografica che ha facilitato la navigazione e contribuito alla colonizzazione dell’Africa. Con “Gerhard Kremer“, la band esplora le conseguenze negative di questa proiezione, che ha rinchiuso popoli in stati-nazione e ha influenzato la percezione occidentale dell’Africa come una terra più piccola di quanto sia realmente. Gerhard Kremer” rappresenta uno sfogo liberatorio, una danza per tutti coloro che si sentono incatenati e gridano la propria libertà. I Twik offrono un’esperienza coinvolgente che invita gli ascoltatori a riflettere sulle dinamiche storiche che hanno plasmato il nostro mondo attuale.

Arazzo con elefante 

Telo bellissimo che copre i tanti cartoni di uova dalla parte della batteria.
Rende più creativo e caldo l’ambiente, e ci ricorda che in Gerhard Kremer il groove deve essere suonato potente e deciso, proprio come il passo di un elefante.



Snack Box

Senza quel cestino ricco di roba da sgranocchiare non sopravvivremo alle giornate passate in studio. La pausa cestino è d’obbligo per ricaricare le energie o anche per prevenire la fame del viaggio di ritorno a casa.

“Non-Mappa” di Gerhard Kremer

Ecco quella che in origine doveva essere la nostra mappa di Gerhard kremer, preparata per il video del nostro singolo con un po’ di pane e un po’ di caffè.
Ci improfuma la sala prove e ci ricorda la bellissima giornata delle riprese del nostro primo singolo. 

Cartonato di Vik 

Il cartonato di Vik ha “suonato” (in playback, ma giuro è stato bravissimo!) al concerto di laurea di Twelle dopo che il vero Vik è risultato positivo al covid a poche ore dal live.
Ci siamo fatti tante foto insieme ed è rimasto il simbolo del Conservatorio.

Scotch 

Il tempo speso insieme fuori dalla sala prove è importante tanto quanto il provare, o forse ancor di più. Eravamo post prove a Lanciano, e durante una passeggiata lungo il corso per smaltire la Pokè, vediamo per terra dello scotch giallo-nero. Fu proprio in quel momento che ci venne in mente l’idea per il video del nostro primo singolo Gerhard Kremer.

Bonus:

Angioletto appeso ad un cartone appeso

Vik: Quando nel 2010 attaccai le scatole delle uova nella stanza, una di esse decise di fare la ribelle ed appendersi in questa maniera.
Sono 13 anni che lotta contro la gravità e pare aver trovato ormai da tempo il suo equilibrio. Rappresenta un po’ l’imperfezione nella perfezione, l’eccezione che conferma la regola. Così imperfetta da attirare l’attenzione di mia madre che, durante gli addobbi natalizi del 2010, volle appenderci un angioletto, che mai più fu tolto da lì.
Da ben 13 anni quella statuina ascolta tutta la musica creata e provata qui dentro, e per fortuna non si è mai lamentata.
Lo prendo come un buon segno 🙂

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Pop

Cosa c’è nella casa dei Monna Lisa Blackout

Monna Lisa Blackout sono una rock/crossover band fondata a Lucca da Leonardo, Luca, Matteo e Michele, col progetto di fondere sonorità rock e stoner con un cantato di chiara influenza rap/hip hop. Nell’ultimo anno presentano i loro brani inediti in vari contesti live riscuotendo un discreto successo. Ad agosto 2022 al SAM Recording Studio registrano il loro primo EP di 4 brani, dal titolo “Monna Lisa Blackout: Volume I”. La produzione dell’album è curata da Kikko De Luca, noto per il suo lavoro coi Blind Fool Love, mentre la registrazione e il mix sono stati affidati ad Andrea Ciacchini, già collaboratore di artisti come Teatro degli Orrori, Emma Nolde e Zen Circus. 

In occasione dell’uscita del loro EP, siamo andati casa per casa per conoscere meglio i membri della band. 

Ecco cosa ci hanno mostrato:

Luca (batteria)

La mia batteria elettronica. Mi ha tenuto compagnia in un momento duro e assurdo, uno stop improvviso alle banalità della vita quotidiana per tutti noi: la pandemia. Ci siamo trovati a ricordare, a ragionare su cosa è importante. A fare due conti con noi stessi. Può essere un lockdown o qualsiasi cosa brutta della vita, a ricordarci di non dare per scontate le cose più banali.

Leo (voce )

Sono cresciuto da feroce anti-religioso, ateo fino alle ossa. Mi sembrava una cosa stupida. Poi, crescendo, ho iniziato a interessarmi a tutte le fedi, a scoprire la loro poesia e stupirmi del loro messaggio.

Non credo in nessun dio, l’idea per me è ancora assurda, ma nel monastero da dove vengono queste bandiere ho scoperto delle strade, e voglio vedere dove portano. Averle qui è un promemoria, anche solo ad allargare un po’ lo sguardo.

Matte (basso)

Le mie scarpe da Canyoning, prezioso regalo di laurea da parte di alcuni amici. È un’attività che ho cominciato a fare da poco, completamente alternativa alla musica: alterno i forti rumori della musica noise/stoner con pomeriggi di completo silenzio nell’acqua. Questo dualismo mi piace, credo che rappresenti una parte del mio carattere.

Michele (chitarra)

Ho iniziato a interessarmi seriamente alla musica a 12 anni. Intere giornate a guardare MTV e scoprire i CD di mia sorella disseminati per casa. Non potevo ascoltarli per troppo tempo perché in casa c’era un solo lettore. Per farmene regalare uno mio personale ho portato la mia famiglia all’esasperazione. Da quel giorno ho ascoltato tutta la musica della casa, e ho iniziato una collezione che cresceva di un disco a settimana. Ascoltare qualcosa mai sentito prima ed entrare in un nuovo mondo è un’esperienza che ancora mi fa sentire in pace.

Tutta la band 

Questo è un megafono sopra un’auto. A volte lo usiamo sul palco.

In questo paese c’è puzza di rassegnazione. In ogni strada, in ogni palazzo, in ogni angolo di ogni città. Come l’aria stantia di un posto dove non si aprono le finestre da troppo tempo.

È tutto immobile e la polvere si accumula.

Ci sono tanti motivi per arrabbiarsi, e tutti li vedono. Quando li vedi, hai due scelte. Puoi dirlo sottovoce, ai tuoi amici, poi abbassare la testa e tirare avanti, solo un po’ peggio di prima. Oppure puoi dirlo forte, molto forte, più forte possibile, e scoprire che non sei solo.

Con tutti i mezzi a disposizione. Più forte che puoi.

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Pop

Cosa c’è nella camera di Chiara Filomeni

Chiara Filomeni è una cantautrice marchigiana da tempo trasferitasi a Londra. La sua musica racconta una profonda riflessione emotiva attraverso brani che esplorano R&B ed elettronica, unendosi fluidamente con il cantautorato italiano. Chiara è cresciuta con le favole della nonna, con Pavarotti che cantava “Vincerò” nella macchina del nonno, con i cantautori italiani che riempivano il silenzio della casa, e suo padre che cantava “Non ho che un canto” mentre lei fingeva di essere Biancaneve, e sua madre che le chiedeva di fischiare da dentro la culla. Vincitrice di Area Sanremo nel 2015 e finalista a Castrocaro nel 2013, la sua esperienza nell’industria musicale inizia molto presto, ma la sua svolta musicale e di vita è stata la decisione di trasferirsi a Londra e di studiare musica professionalmente, maturando una forza interiore che l’ha aiutata nel suo percorso di scrittura in continua evoluzione.

Abbiamo fatto un giro a casa ci Chiara per conoscerla meglio in occasione dell’uscita del suo singolo “Dignità Rubata”. Ecco cosa ci ha mostrato:

  1. Il primo oggetto è in realtà una composizione di foto scattate negli anni qui a Londra, e insieme a un disegno fatto da me e alla tastiera che fa da sfondo, è esattamente ciò che vedo ogni mattina appena mi sveglio. Mi piace pensare che questo magico trio rappresenti un po’ le arti che amo: la musica, la pittura e la fotografia.
  1. Il secondo oggetto è il mio daily and weekly planner: senza questi quaderni dove annoto come strutturare le mie giornate, per me che ho una memoria simile a quella del personaggio di Dory in Nemo, sarebbe molto difficile ricordare tutte le cose da fare. In più, mi da tanta soddisfazione riempire il segno di spunta quando concludo le attività che mi sono segnata – guilty pleasure? Forse si!
  1. Il terzo oggetto è la mia fedelissima amica cassa con cui ascolto la musica che scrivo e produco. Grazie a lei posso notare anche i più piccoli dettagli musicali, quelli essenziali per considerare una canzone finita – o comunque pronta per essere rilasciata, dato che a mio parere le canzoni non si concludono mai veramente.
  1. Il quarto oggetto è il mio tappetino, che mi accoglie ogni mattina per meditare e fare stretching e che accompagna le mie sessioni di yoga e pilates. Un oggetto speciale per me, perché mi è stato regalato dal mio ragazzo. Fatto di sughero, ha questi meravigliosi disegni che rendono il tutto ancora più magico!
  1. L’ultimo oggetto che ho scelto è il mio libro giornaliero – the daily stoic – vicino al nuovo libro che inizierò questa settimana. Rappresentano il confort della routine e l’emozione del nuovo, l’equilibrio che desidero avere nella mia vita.
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Comunicato stampa

Venerdì 14 luglio 2023 la finale della quarta edizione del festival delle Alpi Apuane

Venerdì 14 luglio 2023 si terrà la finale della quarta edizione del Festival delle Alpi Apuane, l’evento dedicato ai giovani talenti, band e artisti singoli di tutta Italia organizzato dall’etichetta Musicantiere. La finale dell’evento avrà luogo nella piazza di Equi Terme, in provincia di Massa Carrara, e l’ingresso per il pubblico sarà come sempre gratuito.

Alla finale parteciperanno i seguenti artisti selezionati dalla giuria:

BAND
– Candreva 
– Federico Giorgieri 
– Malvax

SINGOLI
– America X
– Ana Stasia
– Angela Giambrone 
– BECA
– cAOS
– Erik Larsen
– Gaia Gemmellaro
– Mauro Fuggetta
– Sintesi

La finale vedrà anche come ospite speciale Astol, rapper e artista già noto per la sua partecipazione ad Amici che ha trovato un notevole successo negli ultimi anni specialmente grazie a TikTok, e vanta collaborazioni con LDA e Robledo, oltre a un disco d’oro per la sua canzone Sangria. Prima di lui si esibirà anche il duo composto da Masenzolo ed Andy Zeet. Durante l’evento sarà inoltre consegnato il Premio Stradella al direttore d’orchestra Andrea De Carlo.

La serata finale sarà condotta e presentata da Selenia Erye, scrittrice e pubblicista, e vedrà all’interno della giuria che si occuperà di valutare gli artisti e decretare i vincitori Gabriele Compierchio (senior A&R per Sugar, come presidente di giuria), Claudio Gabelloni (artista e cantautore), Francesco Interlandi (autore), Francesca Nobili (assessore alla cultura del Comune di Fivizzano) e Trisha Rodriguez (insegnante di canto).

Il festival, in linea con lo spirito della manifestazione, prevede premi focalizzati sullo sviluppo professionale e delle carriere degli artisti. I vincitori e i secondi classificati infatti avranno la possibilità di registrare un brano inedito professionale con l’etichetta Musicantiere (distribuzione Believe), con pubblicazione su tutte le piattaforme digitali e promozione del brano. Il vincitore assoluto inoltre avrà anche la possibilità di girare un videoclip ufficiale per il proprio brano (che non deve necessariamente essere lo stesso presentato al festival).

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Pop

Cosa c’è nella camera di NiCOLA MAROTTA

Nicola Marotta è un cantautore e produttore musicale. Dal 2014 al 2021, da autore in esclusiva per Warner Chappell Music Italiana, ha scritto brani per Francesco Renga, Marco Masini, Noemi, Einar (Sanremo 2019) e Leonardo Lamacchia (Amici 20), tra gli altri.

Il suo nuovo progetto artistico, invece, parte da “Anni90”, singolo uscito ad agosto 2022, selezionato da Spotify nelle playlist editoriali “Scuola Indie” e “Indie Italia”. A seguire pubblica “Ciliegie”, a ottobre dello stesso anno, e “Incosciente”, a marzo 2023. Tutti i pezzi sono scritti e prodotti interamente dall’artista e distribuiti da Artist First. Ha prodotto l’EP “Bouganville”, per Marsali, co-scrivendo tutte le tracce, compresa “Booking”, il singolo selezionato nella playlist editoriale “Scuola Indie” di Spotify. Definisce la sua musica un’indie-pop sinestetico, in cui idealmente le canzoni cercano sempre di creare dei piccoli film, nei quali i testi diventano una sceneggiatura e il sound la fotografia. Fan di Tarantino, e di quel cinema nei quali sono i dettagli a fare la storia, tra le sue ispirazioni ci sono serie e film. Non esclusi quelli mentali.

È da poco uscito su tutte le piattaforme digitali il nuovo singolo del suo progetto, dal titolo “Estate Indiana”. Abbiamo colto l’occasione per auto-invitarci a casa di Nicola per conoscerlo meglio. 

Ecco cosa ci ha mostrato:

  1. Il primo oggetto che voglio raccontare è un quadro, realizzato dalla mia compagna ed è ispirato a uno dei miei singoli, “Wembley”. Dipingere è il suo anti-stress, ma anche il mio. Non sapendo disegnare, i quadri mi danno un effetto calmante, tant’è che l’ho appoggiato al muro su un tavolo che è, come si vede in foto, polifunzionale. Fino a una certa ora, perfetto per la colazione, poi diventa territorio di brainstorming di nuove idee e nuovi progetti. A descrivere perfettamente il mood, un altro quadretto in cartone con l’omino che viene tenuto tra testa e cuore. È chiaro: “in casa Marotta” c’è un equilibrio squilibrato tra ordine e caos.
  1. Il secondo oggetto è un giradischi. Si trova su un mobile nell’angolo relax di casa. È la zona dove gli oggetti, giradischi e chitarra, mi riportano alla musica anche quando non sono in studio. Mi piaceva avere qualcosa che mi ricordasse una parte della musica meno digitale, meno moderna. Non sono un collezionista di vinili, ne ho pochi ma buoni. La chitarra, invece, è sempre lì, a volte a farmi la faccia minacciosa in dei periodi in cui non scrivo da tanto, a volte a fare davvero da anti-stress anche solo per cazzeggio.
  1. E a proposito del rapporto meno digitale con la musica, qui invece siamo in studio. Uno dei motivi per cui ho scelto la casa che abito è perché mi avrebbe garantito uno spazio da dedicare solo allo studio. Per cui, un’ex sala riunioni di un’agenzia assicurativa, ora ha un registratore a nastro AKAI originale. Non è funzionante, ma mi è stato regalato da un grande musicista. Alle spalle, una lavagna sulla quale ogni tanto appunto delle idee, ma anche delle frasi motivazionali, che, per chi vive di musica, servono sempre. Infine, segnalo, a contrapposizione di due oggetti dal significato più “profondo”, uno più stupido, ma a suo modo efficace. Un mini-semaforo che mi sono regalato come supporto decisionale. Quando mi trovo davanti a delle decisioni che mi mettono in dubbio tra il fare una cosa e non farla, specialmente se non c’è una scelta sbagliata, mi faccio aiutare dal semaforo. Rosso, no; giallo, non è il momento; verde, assolutamente sì. Leggenda narra che ci abbia scritto anche delle canzoni in questo modo. Non è vero. Ma magari un giorno…
  1. Quest’oggetto invece è la mia combo nostalgica preferita. Sono oggetti che ho comprato in occasione del lancio del mio primo singolo del nuovo progetto NiCOLA MAROTTA, “Anni90”. Li ho messi in studio, dal lato opposto del banco dove lavoro. Essendo cresciuto con le cassette e con gli stereo, mi sembrava giusto averne uno. Ogni tanto riascolto dei vecchi Festivalbar da lì. Mi fa fare un salto temporale davvero importante. È un po’ la mia sala giochi nostalgica/rifiugio dal presente. L’insegna del Central Perk è l’abbinamento perfetto, visto che Friends è una delle serie che ha segnato la mia adolescenza.
  1. Qui, invece, siamo all’ingresso. Non mi sono mai potuto permettere un ampli Marshall, per cui ho preferito averne una versione con un’utilità diversa. Commerciale o meno, mi ricorda che prima o poi dovrò comprarne uno. La copia della statuetta dell’Oscar è un premio ai miei film mentali. L’unico posto dove, spesso, davvero tutto è possibile. Ed è anche un piccolo spoiler del mio progetto artistico. Shhhh.
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“Rido” è il nuovo singolo dei Megadattera

Fuori da venerdì 7 luglio 2023 per Le Stanze Dischi il nuovo singolo dei Megattera dal titolo “Rido”. Dopo “Whale” e “Ginko”, il duo milanese ci accompagna in questo inizio estate con un brano soul-funk intriso di positive vibes nato in un periodo difficile, ovvero quello del lockdown.  Un pezzo che è un vero e proprio antidoto contro le emozioni negative che possono emergere nei momenti di crisi.
 

Rido è stato l’antidoto al dolore e alla paura, la voglia di trovare uno spazio e un tempo alternativo in cui celebrare il fatto di sentirci vivi e di gioire per questo. Non una gioia superficiale e cieca, una gioia profonda e consapevole, ancora più preziosa perché viva nonostante tutto.”


Scopri il brano su Spotify

BIO:

Megattera sono Marianna (voce) e Maurizio (chitarra). Marianna viene da una famiglia in cui la musica è sempre stata una presenza costante. Comincia a studiare pianoforte classico da bambina e, solo dopo l’adolescenza, si avvicina al canto e ne viene folgorata. Studia con diverse insegnanti e vocal coach e si appassiona al jazz e alla bossanova. Il canto diventa per lei una modalità di espressione imprescindibile e uno strumento per conoscere se stessa. Maurizio prende in mano la chitarra da ragazzino, suonando sui vinili. Sviluppa la sua passione da autodidatta e milita in svariate formazioni rock, soul e fusion. La voglia di migliorarsi non gli manca e, appena ne ha la possibilità, prende lezioni da insegnanti che lo introducono alla chitarra jazz e al fingerpicking. I due si incontrano attorno al 2010 e scatta la scintilla. Nasce, così, una collaborazione che da vita a numerosi progetti, tra cui un duo jazz acustico che li porta a suonare in svariate situazioni in Italia e all’estero. Megattera, il loro progetto di inediti, nasce nel 2017, anno in cui Marianna scrive il primo brano, e prende corpo negli anni successivi. Fondamentale l’incontro e la collaborazione con Raffaele Rabbo Scogna, polistrumentista, arrangiatore e produttore di tutti i brani. Il primo singolo del progetto, “Whale”, vede la luce nel 2022, seguito nel 2023 da “Ginko” e “Rido”, tutti pubblicati con l’etichetta Le Stanze Dischi.

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“Estate indiana” è il nuovo singolo di Nicola Marotta

Esce venerdì 7 luglio con distribuzione Artist First il nuovo singolo di NiCOLA MAROTTA dal titolo “Estate Indiana”. Il brano è stato scritto e prodotto dallo stesso Marotta, che ha condiviso il mix con KaleidoCloud, che ne ha curato il master. L’estate indiana è quel periodo autunnale in cui, in attesa del freddo d’inverno, le giornate si vestono inaspettatamente ancora d’estate. Proprio per questo motivo, il pezzo vive dei contrasti anche a livello musicale: a una chitarra chill, da tramonto di fine estate, si contrappone un basso che dà tanto groove. C’è atmosfera di festa, ma anche un retrogusto di malinconia.
 

“In questo pezzo c’è un po’ la mia visione della vita, o quantomeno quella che vorrei avere in dei momenti più bui. A volte ci lasciamo trascinare dall’ombra e dai pensieri negativi. È una cosa che, credo, accomuni tanti di noi. Però poi questi periodi passano e ritorna il sole quando meno ce l’aspettiamo. È lì che dovremmo ricordarci che un’estate indiana ci sarà sempre, che qualcosa (o qualcuno) prima o poi ci salverà”


Scopri il brano su Spotify


BIO:

Nicola Marotta è un cantautore e produttore musicale. Dal 2014 al 2021, da autore in esclusiva per Warner Chappell Music Italiana, ha scritto brani per Francesco Renga, Marco Masini, Noemi, Einar (Sanremo 2019) e Leonardo Lamacchia (Amici 20), tra gli altri.

Il suo nuovo progetto artistico, invece, parte da “Anni90”, singolo uscito ad agosto 2022, selezionato da Spotify nelle playlist editoriali “Scuola Indie” e “Indie Italia”. A seguire pubblica “Ciliegie”, a ottobre dello stesso anno, e “Incosciente”, a marzo 2023. Tutti i pezzi sono scritti e prodotti interamente dall’artista e distribuiti da Artist First. Ha prodotto l’EP “Bouganville”, per Marsali, co-scrivendo tutte le tracce, compresa “Booking”, il singolo selezionato nella playlist editoriale “Scuola Indie” di Spotify. Definisce la sua musica un’indie-pop sinestetico, in cui idealmente le canzoni cercano sempre di creare dei piccoli film, nei quali i testi diventano una sceneggiatura e il sound la fotografia. Fan di Tarantino, e di quel cinema nei quali sono i dettagli a fare la storia, tra le sue ispirazioni ci sono serie e film. Non esclusi quelli mentali.

https://linktr.ee/nicolamarotta

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“Sempre dalla parte del torto” è il nuovo album della Banda Popolare Dell’Emilia

Anticipato dal singolo Lo sceriffo della mia città, Sempre dalla parte del torto è il nuovo album della Banda POPolare dell’Emilia Rossa, in uscita venerdì 7 luglio 2023 con Maninalto! Records. Il disco è stato interamente finanziato tramite una campagna di crowdfunding di successo, che ha raggiunto in meno di tre settimane il 100% dell’obiettivo stabilito, raccogliendo donazioni da 280 sostenitori, a testimonianza della capacità del gruppo di creare un legame forte con i propri fan e una comunità di persone attive a supporto della band.

Il disco, quarto album del gruppo, vede una tracklist composta da dieci canzoni con ospiti importanti, come ‘O Zulù, i Modena City Ramblers, i Gang, Kento e Marcello Coleman, fra i tanti amici e sostenitori di lungo corso della Banda. Il titolo, Sempre dalla parte del torto, rappresenta la convinzione della band che oggi, più che mai, sia necessario schierarsi dalla parte degli sfruttati e degli oppressi“contro questo sistema capitalista barbaro e spietato. Schierarsi dalla parte di chi viene escluso anche dalla narrazione del circuito della cosiddetta musica mainstream, che impone produzioni omologate e sottomesse alla logica di mercato delle multinazionali del settore. Una logica basata sul profitto, sulla propaganda e la diffusione di una ideologia individualista e disimpegnata o, peggio ancora, fuorviante quando non apertamente reazionaria”, spiega la Banda.

“Schierarsi dalla parte di chi cerca di produrre cultura, pensiero critico e partecipazione. Per esprimere il concetto abbiamo voluto rafforzare un potentissimo aforisma di Bertolt Brecht che diventa allo stesso tempo un omaggio all’opera del grande Claudio Lolli: “Dalla parte del torto”. Ed è per questo che vi chiediamo di schierarvi e di stare con noi… sempre dalla parte del torto, sempre dalla parte di chi non accetta l’omologazione, combatte l’oppressione e semina cultura”.

Ascolta Sempre dalla parte del torto
https://open.spotify.com/album/2xL3NWH1JBlJoLWoL3DnTj?si=PwJ0fQY2TG2cr2A-3vcpZA

BIO

Il 25 aprile 2011 nasce la Banda POPolare dell’Emilia Rossa in piazza Grande a Modena. L’intento del progetto è stato fin dal primo momento fare politica rivoluzionaria, militante e anticapitalista attraverso una delle forme di comunicazione più diretta, efficace ed emozionate che esistano: la musica. Senza naturalmente rinunciare alla “balotta”, cioè al “fare festa” in modenese. Il nome e il simbolo della banda traggono palesemente origine da una distorsione un po’ sarcastica e un po’ warholiana del nome di quella famosa banca emiliano-romagnola che oggi rappresenta uno dei simboli del capitalismo e della degenerazione del cosiddetto “modello emiliano”. Un modello ormai NON più rosso manco a parole. La Banda è un gruppo proletario composto da delegati Rsu Fiom delle più importanti fabbriche metalmeccaniche di Modena, tra cui Ferrari e Maserati, e da musicisti professionisti che più precari di così non si può.

Definiscono il loro genere musicale col termine “internazionalista” perché vuole essere fuori da qualsiasi schema predefinito che non siano l’unità e solidarietà delle classi subalterne anche in ambito musicale e artistico oltre ogni frontiera. Fanno altresì tesoro di importanti ricerche in materia di canzoni popolari come quelle svolte da Gianni Bosio e dall’istituto De Martino negli anni sessanta. La sillaba “POP” di “POPolare” nel nome della Banda è un chiaro quanto umile riferimento e omaggio agli Area, band rivoluzionaria cui la banda non si rifà in termini di stile (“perché assolutamente inimitabili e non più riproducibili”) ma cui si rifà in quanto a spirito e a carica sovversiva e anticapitalista.

“Mai come in questa nostra epoca è necessario alzare la testa e difendere con orgoglio le tradizioni di lotta del movimento operaio anche dal punto di vista culturale e artistico. Per questo il nostro motto è quello di André Breton: <<Indipendenza dell’arte per la rivoluzione, La rivoluzione per la liberazione definitiva dell’arte>>”.

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Pop

Le 5 cose preferite di Foudre

Fuori dal 23 giugno “Specchi”, il nuovo singolo di Foudre prodotto da Paco6x e curato artisticamente da AMGI. Un brano frizzante e coinvolgente il quale attraverso melodie pop elettroniche saprà conquistare l’ascoltatore. “Specchi” è un brano introspettivo dove l’autore mette a nudo le proprie emozioni. Melodia ballabile e un testo emozionante. Foudre torna con un brano irresistibile dove gli specchi diventano una metafora di un cuore spezzato. Emozioni e desiderio di lasciarsi andare si abbracciano creando un’esperienza suggestiva e coinvolgente.

“Gli specchi, affascinanti per la loro capacità di rivelare la verità e allo stesso tempo nascondere i nostri segreti più profondi. Delicati e fragili, proprio come l’amore. Quando uno specchio si rompe, si frantuma in un mosaico di frammenti, come un cuore spezzato. È importante maneggiarli con cura: i frammenti affilati possono ferire e lasciare cicatrici”,così Foudre descrive il proprio brano.

Come sempre, per conoscerlo meglio gli abbiamo chiesto quali fossero i suoi 5 brani preferiti.

1. I tatuaggi

I tatuaggi sono una parte indispensabile della mia vita, ad oggi ne ho 7 ma sono convinto che il numero aumenterà gradualmente nel corso dei prossimi anni.  Non so spiegare da cosa nasca questa passione, ma la sensazione di poter raccontare una storia attraverso immagini stampate per sempre sul mio corpo mi affascina.

2. Fumare sotto le stelle

La sensazione di fumare sotto le stelle mi piace moltissimo. Mi da la possibilità di svagare e spaziare con la mente è molto spesso i miei brani nascono proprio in situazioni di questo tipo.

3. Viaggiare in aereo

La sensazione di viaggiare e l’emozione che mi trasmette lo stare in aereo mi fa capire quanto bello e facile sia potersi spostare da una parte all’altra del mondo con così tanta facilità, un giorno mi piacerebbe vedere gli States, chissà.

4. Serata con gli amici 

Fare serata è una delle mie cose preferite in assoluto, non tanto per la serata in sè, ma per il divertimento e le pazzie fatte con gli amici, che sicuramente per un tipo come me sono indimenticabili. In alcuni casi addirittura una fonte di ispirazione, ahaha.

5. La musica 

So che sicuramente può sembrare banale, ma la musica ha per me davvero un impatto determinate. Senza lei ad oggi non sarei ciò che sono e, molto probabilmente, avrei una visione delle cose totalmente diversa, le devo molto. Anche se sono all’inizio del mio percorso credo di aver appreso tanto.

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Comunicato stampa

“No Borders” è l’album di debutto degli Altera Nexa

Altera Nexa, progetto musicale nato a Padova nel 2020 dalle menti di Alessandro Niero (voce, tastiere) e Luca Dalla Gasperina (voce, tastiere) fa il suo debutto assoluto venerdì 30 giugno, in formato CD e digitale, sull’etichetta di Simona FaraoneNew Interplanetary Melodies, che per l’occasione si fa aiutare da Luca Fani di Imaginaria Records per la co-produzione di questo bellissimo album dall’evocativo titolo, No BordersPer questo primo lavoro, registrato presso il patavino Studio 2 di Cristopher Bacco con una tecnica ibrida di registrazione, Niero e Dalla Gasperina traggono la loro ispirazione dal rock più sperimentale (Radiohead, King Crimson, Steven Wilson) ibridato con influenze provenienti dal Jazz/Fusion (Snarky Puppy, Weather Report, Area).

Il disco si apre con la potente Skeletons, brano strumentale dal ritmo incalzante che fionda sin dalle sue prime note l’ascoltatore nel mondo sonoro della band caratterizzato dalla potente batteria e dai fiati, mentre con River e Give Yourself le atmosfere si fanno rispettivamente più pop e funky, mettendo in risalto le capacità dei musicisti della band e le loro influenze variegate, arricchite dalle accattivanti linee vocali dei due leader della stessa che si alternano e si fondono insieme. Con Plug Me In il suono si dilata in una dimensione a tratti psichedelica, mentre con Goodbye veniamo rapiti da un vortice continuo di crescendo di rara eleganza. I 9.45 minuti di The Message That i Didn’t Send suonano come un vero e proprio manifesto di quello che gli Altera Nexa con i loro 9 componenti sono in grado di fare, al cui interno sapienza tecnica e capacità compositiva si sposano alla perfezione per un risultato davvero sorprendente. Nanomachines è forse il brano più spiccatamente jazz/fusion del disco mentre con Window, pezzo che va a chiudere questo primo incredibile lavoro della band padovana, ci immergiamo in una suite atmosferica, densa e melanconica che va a chiudere degnamente un lavoro ben riuscito composto da sonorità complesse e da arrangiamenti raffinati che rendono questo No Borders una vera esperienza d’ascolto, intensa e coinvolgente.
 


Scopri l’album su Spotify

Registrato fra settembre 2021 e gennaio 2022
Missato fra gennaio 2022 e maggio 2022
presso Studio 2 recording studio in Padova (PD)
Master a cura di Giovanni Versari presso La Maestà mastering studio
 
Registrato e missato da Cristopher Bacco
Assistente sala e editing Lorenzo Badin
Prodotto da Luca Dalla Gasperina e Alessandro Niero
 
Tutti i brani sono scritti e arrangiati da Luca Dalla Gasperina e Alessandro Niero
Tutti i testi sono scritti da Luca Dalla Gasperina e Alessandro Niero
 
Personnel:
Luca Dalla Gasperina – Voce, cori, piano acustico, sintetizzatori, organo Hammond, clap, percussioni
Alessandro Niero – Voce, cori, piano acustico, Rhodes, organo Hammond, sintetizzatori, clap
Marco Buffetti – Batteria
Flavio Agostini – Basso elettrico
Francesco Domenichini – Chitarra elettrica, chitarra acustica
Michele Tedesco – Tromba, flicorno
Luca Ardini – Sax alto
Riccardo Caroni – Sax tenore
Giulio Dalla Mora – Sax baritono
Lorenzo Badin – Canto mongolo in River
 
Co-production: Simona Faraone, Luca Fani and Altera Nexa
Artwork: Sebastiano Urciuoli, Andrea Guardiani
 



BIO:

Altera Nexa è un progetto musicale nato a Padova nel 2020 dalle menti di Alessandro Niero(voce, tastiere) e Luca Dalla Gasperina (voce, tastiere). I due compongono a quattro mani brani di ispirazione rock sperimentale (Radiohead, King Crimson, Steven Wilson) il cui arrangiamento fa trasparire influenze jazz/fusion (Snarky Puppy, Weather Report, Area). L’organico rispecchia allo stesso modo questa scelta; al quintetto rock “classico” – batteria, basso, chitarra, tastiere e voce – fa da spalla una sezione di fiati, composta da sax baritono, tenore, alto e tromba.
No Borders è il loro primo album, in uscita a giugno 2023.

Altera Nexa sono:
Alessandro Niero, Luca Dalla Gasperina – voce, tastiere
Marco Buffetti – batteria
Flavio Agostini – basso elettrico
Francesco Domenichini – chitarre
Michele Tedesco – tromba, flicorno
Luca Ardini – sax alto
Riccardo Caroni – sax tenore
Giulio Dalla Mora – sax baritono

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