Esce su tutte le piattaforme digitali venerdì 13 dicembre 2024“Continuamente”, il primo singolo del progetto Ipnago, duo composto dai fratelli Riccardo e Federico Ferretti. Il brano, che precede l’uscita di un album, è trainato da una melodia che ritorna continuamente e mescola una ritmica incisiva con atmosfere oniriche. Piano rhodes, vibrafono e synth si intrecciano, facendo da sfondo a metafore sognanti e introspettive.
“Continuamente è il mondo ideale contro le seccature della vita. L’isola che non c’è contro Easypark. E sorpresa, la morale è che il secondo vince, perchè senza le noie e i crucci di tutti i giorni non ci sarebbe cambiamento, continuamente. Tenetene conto per il vostro prossimo parcheggio creativo!”
Musica, testi e produzione: Federico e Riccardo Ferretti
Hanno contribuito: Stefano Salvi: batteria Luca Miglierina: basso Matteo Aldeni e Andrea Lo Verde: aiuto mix Andrea Bernie de Bernardi: mastering
Copertina: Erica Gariboldi
BIO:
Ipnago sono i fratelli Riccardo e Federico Ferretti, nati e cresciuti sulle sponde del Lago Maggiore. Fin da piccoli scrivono canzoni insieme facendosi odiare presto dai vicini. Nel tempo Federico (chitarra e voce) si specializza in tecnica del suono e produzione, mentre Riccardo (piano, batteria, voce) in armonia e arrangiamento. Uno metterebbe il distorto anche al fagotto, l’altro rifarebbe Nevermind con gli standard jazz. Dopo tanti anni di crescita e canzoni dimenticate in hard disk smagnetizzati, nel 2024 producono il loro primo disco vero e proprio, “Ommeid”, che rimanda ad un indie rock introspettivo e ricercato. A supportarli dal vivo ci sono Luca Miglierina (basso) e Gioele Bicelli (batteria), mentre dietro alle copertine la matita di Erica Gariboldi (@icafelipa). Condividono i loro primi live con Diorama & I Melodrama, Cactus, Gospel e Lorenzo Baglioni. Continuamente è il loro primo singolo, con un videoclip rigorosamente made in provincia diretto da Luca Barone e Giammarco Vegezzi.
Preceduto dai singoli Saturday Night e Andinian Echoes, The City Is Mine è il terzo brano del progetto The Seer, in arrivo venerdì 13 dicembre 2024 per l’etichetta Tilt Music Production. La canzone funge da trampolino di lancio per l’EP d’esordio di The Seer, che si chiamerà Box Memories e vedrà la luce a gennaio 2025, con i tre brani fin qui pubblicati oltre ad altri due inediti.
The City Is Mine è uno dei brani più suonati e dalle movenze maggiormente rock dell’EP, che di per sé può vantare una non comune varietà sonora. Scritta tra il 2021 e il 2022 prendendo spunto dai primi mesi in cui mi l’artista si era trasferito a Bologna, la canzone parla del senso di estraneità e di conquista di una persona nuova in città, della sfida e della determinazione di affermarsi in un ambiente sconosciuto e caotico e all’occorrenza di infrangere le regole per sopravvivere e prosperare.
“Per le musiche mi sono ispirato a band come Arctic Monkeys e Tame Impala, ma potrei aggiungerne molte altre”, afferma The Seer. “Ho incominciato a lavorarci al solito partendo da chitarra acustica e voce e in seguito ad aggiungere altri abbellimenti coadiuvato dal mio collaboratore Gabriele Quaranta, mentre le parti di batteria sono state registrate da Marco Cantiello”.
The Seer presenterà il brano dal vivo a fine dicembre: 30-12-2024 @ Revulver Studio, Reggio Calabria **con Luframilia**
BIO
The Seer è il nome del progetto di Francesco Scordo, musicista originario di Reggio Calabria che dopo varie esperienze in band della zona come bassista, decide per vari motivi di trasferirsi a Bologna e mettersi in gioco come artista solista, con l’obiettivo di far venire alla luce alcuni dei suoi brani rimasti incompiuti negli anni. Le sue influenze vanno dal rock alternativo anni ’90 fino a strizzare l’occhio alle band più in voga del panorama odierno. Realizza il primo singolo Andinian Echoes (uscito a fine 2022) e il secondo singolo Saturday Night (uscito a luglio 2023) coadiuvato alla produzione audio e video di Matteo Cardillo. In seguito, tra fine 2023 e inizio 2024, registra altre tre canzoni prodotte da Gabriele Quaranta (con la collaborazione alla batteria di Marco Cantiello) che faranno parte del primo EP in uscita a inizio 2025 dal titolo Box Memories sotto etichetta Tilt Music Production in cui saranno incluse cinque canzoni tra cui le prime due pubblicate qualche anno prima. Il primo singolo a essere pubblicato è The City Is Mine, una canzone dalle tinte elettro/rock che parla del senso di estraneità e di conquista di una nuova persona in città, disponibile su tutte le piattaforme digitali dal 13/12/24 e accompagnato da un videoclip diretto da Francesca Gallina.
I bambini, spesso, quando non riescono a trovare l’aggettivo o la parola corretta per completare o iniziare una frase, usano affidarsi a “Cosa Come Si Chiama”. Capita a volte anche agli adulti. Quella parola che teniamo nascosta in qualche angolo della mente e che per qualsivoglia motivo non riusciamo a ricordare. “Cosa Come Si Chiama” è un brano cupo, scuro, una ballad profonda e attuale. Un brano che vuole affrontare il periodo che stiamo vivendo.
Caratterizzato da una ritmica incalzante, perpetua, che sembra trascinarsi dall’inizio alla fine del brano alla ricerca di qualcosa che non trova. Quella cosa, quella parola, che teniamo chiusa nella nostra mente ma non riusciamo a ricordare. Quel concetto che potrebbe essere la semplice soluzione a tanta sofferenza, distruzione, morte, devastazione, genocidi. Quella cosa che si chiama semplicemente PACE.
“Cosa Come Si Chiama” vuole essere la richiesta, lo sforzo a far ricordare questo concetto. Siamo circondati da conflitti. Oltre ai più noti e chiacchierati, nel mondo ci sono molti altri conflitti. La copertina del singolo rappresenta una bambina, il suo volto è il simbolo della Pace, che guarda in alto. È circondata da croci. Ogni croce rappresenta una guerra in corso. “Quella bambina è la Pace, perché i bambini comprendono meglio di un adulto quanto sarebbe semplice evitare o terminare una guerra”, afferma la Babbutzi Orkestar.
“Basterebbe fare “La Pace”. Ma la bambina è piccola e sola, le guerre sono tante, enormi e paurose. Questo singolo vuole dare voce a questa bambina, attraverso una ballad che tocca un tema molto delicato, con un suono vigoroso, una ritmica incalzante, un testo che richiama immagini forti, un ritornello orecchiabile e ridondante, fino a esplodere in un finale violento, arrabbiato e rumoroso. La voce della bambina che ricorda quella parola che sembra abbiano dimenticato in molti. “Cosa Come Si Chiama” è una canzone contro ogni guerra, ogni forma di violenza. A modo della Babbutzi Orkestar un inno alla PACE”.
Dal campo nomade una balcanica voce raminga smuove l’aria, trasportando con sé una nota che urla: “Cigani!”. Il prof., impegnato a ingollare la vita, e il suo compagno di bevute Lele, colgono il messaggio. Insieme con il fedele cane RegoleO prendono a dimenarsi: un movimento, da blando, diventa sempre più frenetico e percuote le membra. Le gole si gonfiano a sproloquiare gramelot d’Est Europa…
La Babbutzi Orkestar nasce nel 2007 e ha solcato importanti palchi quali Hidrellez Festival a Istanbul, Alcatraz a Milano, Parco Tittoni a Desio, I Am Art Festival in Umbria, Festoria a Saronno, MEI a Faenza, Guca Na Krasu a Trieste, Auditorium La Flog a Firenze, Bloom a Mezzago, BalkanbeatsLondon a Londra, Laborbar a Zurigo, Tipi Festival a Bolzano, Balkan Caravan, Magnolia a Milano, End Summer Fest a Varese, Sonic Ballroom a Colonia in Germania, e molti altri. Nel corso degli anni ha concepito quello che l’ensemble definisce un nuovo modo di fare musica balcanica, ovvero la “Balkan Sexy Music”. Ha suonato sugli stessi palchi di Shantel, Modena City Ramblers, Dubioza Kollectiv, Boban & Marko Marcovic, Goran Bregovic, Magnifico, Figli di Madre Ignota, Brooklin Funk Essential, Baba Zula, Can Bonomo, Fanfare en Petard, Robert Soko, Kocani Orkestar, Mad Sound System, Ghiaccioli e Branzini, Motel Connection e molti altri.
Fuori su tutte le piattaforme digitali da venerdì 13 dicembre 2024 (distr. Believe) il nuovo singolo di Milena Paris dal titolo “terra”. Il brano è estratto da “OLTREMARE”, il primo EP della cantautrice che vedrà la luce a inizio anno, composto da quattro brani in italiano capaci di coniugare melodie pop, ricerca poetica, atmosfere oniriche e armonie di stampo jazzistico. “OLTREMARE” racconta la complessità e la mutevolezza dei rapporti intimi attraverso una narrazione terapeutica tanto concreta quanto metaforica, sottolineando l’importanza della parole e facendo uso degli elementi terra e acqua per esprimere la resa a questi sentimenti in mutamento. Trait d’union è la coproduzione di DayKoda e le sue sonorità elettroniche.
“terra” rappresenta la terra di mezzo tra l’unione e il distacco, il momento in cui tutto si fa confuso e prende sempre più piede la sensazione di allontanarsi da chi fino a quel momento era casa. “terra” è confusione, una ninna nanna onirica e dolcemente malinconica. Liricamente, trae la sua ispirazione da alcune pagine di sproloquio contenute nel secondo quaderno dei “Diari” di Vaslav Nijinsky, innovativo ballerino russo che fu presto vittima di squilibri psichici destabilizzanti.
Lyrics & Music: Milena Paris Keys, Synth: Giacomo Zorzi Co-produced & Mixed by Andrea Gamba/DayKoda Mastered @ Beat Machine Records Studio Ph: Nathalie Rei Distributed by Believe Music Italia
BIO:
Milena Paris si avvicina alla musica a 13 anni, intraprendendo lo studio della chitarra e del canto moderno. Cresciuta con il pop-rock britannico e l’r’n’b degli anni ’90, perfeziona privatamente lo studio del canto e successivamente continua gli studi in Canto Jazz presso il Conservatorio G. Verdi di Milano. Consegue il diploma di triennio a pieni voti presentando un progetto dal titolo “Revisiting Kurt Weill”, una produzione di jazz moderno realizzato sfruttando le sonorità elettriche nella ricerca di un approccio musicale contaminato con quelle che sono le sue influenze di background, e in seguito il diploma di biennio con il proprio progetto di musica originale.
Nel 2017 viene selezionata come cantante solista e corista della Verdi Jazz Orchestra diretta dal M° Pino Jodice, con la stessa orchestra registrerà nel 2021 un concerto promozionale per il Conservatorio G. Verdi di Milano. Negli anni ha prestato la voce per sigle tv e spot, colonne sonore per cortometraggi, collaborazioni in studio come corista e lead vocalist in diversi ambiti musicali, e ha avuto modo di performare su palchi e in contesti rilievo (Expo 2015, Vimercate Festival, Padiglione d’Arte contemporanea di Milano, Bergamo Estate, etc).
Nel 2020 pubblica il primo singolo, “Intuition”, mentre nel 2021 il secondo, “Childhood Wisdom”, come artista indipendente. Cantante dalla formazione eterogenea, la sua concezione artistica è mossa dal desiderio di scendere in profondità per poi risalire in superficie, scavare nell’intimo come sanno fare i cantautori che la affascinano, ma con un vestito completamente differente e che affonda le sue radici nel jazz moderno.
“Elisa True Cry” è il nuovo singolo di Malpela, in uscita venerdì 13 dicembre 2024. Si può trasformare il gioco di società più amato di investigazione (“Cluedo”) nel background di un nuovo singolo indie pop? Malpela ce lo dimostra, e non solo! Introduce anche espliciti riferimenti ad uno dei podcast più amati di crime “Elisa True Crime” trasformandolo a suo modo, diventando una divertente narrazione di una storia d’amore con un’Elisa che ama il crime, ma che fa vivere storie d’amore totalmente turbolente! Con la sua penna irriverente, torna Malpela con un nuovo singolo, il primo dopo il suo precedente disco, lasciandoci una sua dedica d’amore da lasciare sotto l’albero di Natale (o in una serie crime.)
fuori per Visionnaire (parte di talentoliquido) scritta da Malpela e rebtheprod prodotta da rebtheprod mix e master Andrea Mattia copertina di Elisa Casaleggio distribuito da Altafonte
BIO:
Gloria, in arte Malpela, classe 1995, nata a Milano e cresciuta a Bareggio, bartender e cantautrice. In pratica fa solo cose con la C: cocktail, canzoni e soprattutto cazzate. Le piacciono i fumetti, i lego, i videogiochi e tutte quelle cose che la fanno sembrare un’adolescente anche se ha quasi 30 anni. Nel 2020 esce il suo ep d’esordio, “Ernia al disco”. Dal 2023 inizia a collaborare con rebtheprod e pubblica un album, “Canzoni imprevedibili per persone stanche”. È del segno dei gemelli, ha 28 personalità e questo si sente anche e soprattutto nella sua musica.
Ridere delle proprie tragedie personali, mentre in background gira un sound che viaggia a mille, che corre più forte del contemporaneo e della propria malinconia: LOST MY WEED IN THE WOOD è il nuovo singolo, e il nuovo inizio, di FERRYLIFE.
LOST MY WEED IN THE WOOD (ho perso la mia erba nel bosco) è un brano che racconta di quando FERRYLIFE ha perso la sua erba nel bosco a un rave party.
“Questo può sembrare divertente, ma è stato in realtà un incubo perché ho dovuto parlare con la gente da sobrio. Scherzi a parte, il brano utilizza un taglio ironico per sviscerare gli aspetti più profondi di una dipendenza psicologica, come il non riuscire a divertirsi e a comunicare con gli altri senza l’abuso di sostanze e il non essere in grado di rimanere da soli con i propri pensieri”.
Musicalmente, il genere è hyperfolk: una chitarra lo-fi gira in loop per tutta la durata del pezzo accompagnata dal suono delle cicale, mentre un beat sincopato e un’inquietante voce piccata completano il tappeto sonoro, creando un ritmo ansiogeno e allo stesso tempo ballabile.
“Sono Ferrylife. Sono un musicista di Firenze, una drag persona non binaria, una internet sensation e un demone che è riuscito a scappare dal sottoscala. I miei generi preferiti sono l’hyperpop e le signorine che suonano la chitarra con fare malinconico, due aspetti che ho messo insieme in un genere misto che amo chiamare “hyperfolk”.
Gli argomenti principali dei miei testi sono super divertenti: malattia mentale, dipendenza e trauma bonding. Ma niente va preso troppo sul serio, perché se c’è una cosa che ho capito è che l’unico modo per sopravvivere alle tragedie personali è trovare un modo cinico e contorto per riderci sopra (anche se nel frattempo stai piangendo istericamente).
Attualmente sto lavorando al mio album d’esordio “triggerwarning”, dieci tracce in lingua inglese che esplorano il confine tra la completa trasparenza che viene richiesta all’artista dalla società e dai social media e le cose brutte, rancide e oscure che si celano dietro la suddetta trasparenza e che in realtà non vorremmo affatto vedere”.
Il brano è stato prodotto da FERRYLIFE e LILLO MORREALE, mixato e masterizzato da Lillo Morreale, distribuito per l’etichetta LA RUE MUSIC con foto promo e copertina a opera di VALENTINA CIPRIANI.
Fuori su tutte le piattaforme digitali da giovedì 12 dicembre 2024 il nuovo singolo di isygold dal titolo “Christmas Alone”. Un piccolo canto di Natale disperato, per chi è solo, per chi non sta bene, e per chi vede acuirsi le proprie fragilità in un periodo di benessere obbligatorio. Il brano è stato prodotto da Giacomo Zorzi con il supporto vocale di Paolo Cerruto (Addict Ameba).
isygold (al secolo Alessandro Isidoro Re) è un compositore e polistrumentista che unisce le sonorità UK/USA di fine ‘900 e inizio secondo millennio. Dopo aver suonato in diversi complessi della scena musicale milanese, tra i quali Budavari, TóMM e KBB Orchestra, ha intrapreso il percorso solista dal dicembre 2023.
CASX torna finalmente con un nuovo album disponibile venerdì 29 novembre 2024 per l’etichetta v4v Records. Disco dalle influenze post punk, shoegaze e indie rock racconta la storia di Isobel Gowdie, una giovane donna scozzese del 1600 oppressa dai potenti del suo tempo. Nei suoi racconti, si proclamò strega e descrisse il suo legame con il diavolo, l’unico a darle ascolto. Il progetto di CASX riprende la sua storia come metafora moderna: una ragazza del 2024, in cerca di evasione e ascolto, in un mondo dove la società cambia nelle apparenze ma non nella sostanza. Isobel, come una Giovanna d’Arco contemporanea, catapultata nel presente dopo essere stata impiccata, scopre che il male non è il diavolo, ma l’uomo stesso.
Nel nuovo disco Isobel, CASX ha realizzato due collaborazioni per lei particolarmente significative. “Janet”, in featuring con Kuni, è un brano potente e difficile, che affronta tematiche di denuncia ma che parla anche dell’importanza del supporto reciproco, specialmente tra vittime. Un pezzo che unisce forza e vulnerabilità, creando un dialogo emotivo intenso. Dall’altro lato, “Eraserhead”, realizzato con Ibisco, è la focus track del disco e la canzone più fuori dagli schemi dell’intero progetto. Un brano di matrice elettronica scura, dove le voci di CASX e Ibiscosi incontrano metaforicamente sul patibolo, ripercorrendo la propria vita in cerca di assoluzione prima della fine. Questi due featuring sono volutamente i poli opposti di Isobel: uno più intimo e sospirato, l’altro duro e crudo. Entrambi, però, sono un’esplosione di rabbia, ognuno a suo modo, e rappresentano l’anima più profonda e sincera del disco.
CASX (si legge CASPER) è il progetto di Arianna Puccio, che fluttua tra dream pop, shoegaze e midwest emo, con l’intento di esorcizzare i fantasmi del passato con uno stile unico e riconoscibile, impregnato di citazioni cinematografiche e immagini oniriche dal passato che si intrecciano con l’attualità ricca di biografico vissuto. Tra le sue reference: Daughter, Brand New, Citizen, Ethel Cain, Nirvana, Editors, Boygenius, Julien Baker e tanti altri.
Nel 2023 rilascia “Nessuno Vuole Essere Mio Amico” il suo disco d’esordio, preceduto da 5 singoli. Due volte scelta da Spotify Italia come copertina di Rock Italia, nel corso del primo anno di attività è finita nei radar di testate come: The Wom, Rockit, Bossy, Sky TG24, suonando dal vivo all’Arci Bellezza, al Rock ‘n’ Roll, all’Edonè e aprendo i concerti di Ibisco in Santeria e dei Voina all’Arci Bellezza.
Dopo una pausa estiva, CASX entra nel roster di v4v Records e comincia a scrivere il suo prossimo album “Isobel”, in uscita in autunno 2024. Questo disco, sempre prodotto da Matteo Rizzi (Forse Danzica) e da Marco Boffelli (Armo), racconta un’altra faccia del progetto, una versione più adulta di Arianna. Sonorità post-punk/midwest emo si uniscono ad un mondo più indie-folk/alternative rock, attraverso quello che sarà un concept album profondo che racconta leggende del passato fino ad arrivare alla contemporaneità dell’oggi, rivelando contraddizioni mai scomparse e ancora oggi attuali.
Torna Bandit con un singolo disponibile da venerdì 6 dicembre 2024 su tutte le piattaforme digitali per Bradipo Dischi (in distribuzione Believe): un nuovo brano dal titolo “La nostalgia“, che segue il precedente singolo “Camerata“, pubblicato a novembre. I due brani arrivano dopo una lunga assenza dalla pubblicazione di un piccolo cult della scena indipendente: nel 2011 uscì infatti clandestinamente il primo album di Bandit “Quando la luce grande della discoteca“, pubblicato poi ufficialmente in versione restaurata nel 2023, che fu un inconsapevole manifesto generazionale irriverente e dolce-amaro.
La nostalgia e la retromania hanno stufato, insieme col minimalismo e l’indie-pop. In questo nuovo brano sfrontato Bandit dissacra e dileggia la wave modaiola in atto, cercando di rompere il velo patinato di entusiasmi facili e recensioni che magnificano tutto a prescindere, e provando di fare “letteralmente” una critica musicale. Ne uscirà sconfitto? Certo che sì. Contiene omaggi a Umberto Tozzi fuori tempo massimo, percussioni vintage e, ovviamente, finale in fade-out.
Guccini sclerò giustamente contro Bertoncelli, ma oggi avercelo un Bertoncelli. La critica è diventata una forma molto paracula di pubblicità, si è appiattita su di essa, nessuno parla male di niente, è tutto bellissimo, tutto freschissimo! Per questo ho deciso di creare una critica musicale, letteralmente.
Matteo Manzo (chitarre, synth) Paolo Bandirali (chitarre acustiche, CasioTone) Giovanni Colombo (batteria e percussioni) Pierpaolo Alberici e Matteo Portugalli (cori) Produzione e registrazioni di chitarre e synth di Matteo Manzo Voci e batteria registrate da Matteo Portugalli presso Garage 206 Mix di Matteo Portugalli Master di Andrea De Bernardi presso Eleven Mastering Studio Foto di Francesca Infante
BIO:
Bandit è un cantautore intelligente e sensibile che viene suo malgrado travolto dalla turbotamarragine della provincia più remota di Milano, finendo irrimediabilmente assorbito dalle discoteche e dalla ketamina. Come un Omero degli anni zero, tra il 2008 e il 2011 compone “Quando la luce grande della discoteca“, una fotografia amara e neorealista dei lunghi pellegrinaggi serali a caccia di vagina nei primi anni zero e delle strane creature che abitano queste zone d’ombra. Per dieci anni porta in giro chitarra alla mano quest’opera che nel sud di Milano diviene un piccolo cult, senza mai trovare tuttavia una veste definitiva.
Nel 2023 entra in Bradipo Dischi, e con il loro aiuto riesce finalmente a produrre e a fare uscire ufficialmente nel novembre dello stesso anno il suo piccolo capolavoro underground. A un anno dall’uscita dell’album di esordio, torna con “Camerata”, singolo che prelude al suo secondo lavoro “Grigia” in uscita a gennaio del 2025.
Esce in CD e su tutte le piattaforme digitali, il 22 novembre 2024, il primo EP “Il Seme” del cantautore ferrarese STEFANO FERRIOLI, anticipato dal singolo “Attimi”, distribuito e promosso da (R)esisto, produzione artistica Michele Guberti (Massaga Produzioni), realizzato presso il Natural Headquarter Studio.
ASCOLTALO QUI: https://verseone.me/il_seme
Così STEFANO FERRIOLI presenta il lavoro discografico: Il seme è un traguardo prezioso. L’ho custodito per un po’ in attesa della consapevolezza che potesse poi germogliare. Il seme è un EP di esordio che racconta della vita, dei sentimenti, delle emozioni, dei concetti, dell’amore per l’esperienza portata avanti. È un labirinto di contraddizioni che cerca di disegnare un quadro appassionato di un mondo in uso che tende a non parlare mai della complessità: che sottolinea le diversità ma che non le approfondisce mai, che racconta di un mondo afono che urla forte. Il seme racconta di un mondo che riflette sul quel che è, di un mondo che cerca di guarire dalla diagnosi di insoddisfazione cronica, che ci rende incerti ed incompleti. Il seme è una costruzione lenta. Un accudimento paziente fatto di scoperte, di semplicità, di essenza e profondità. Cerca di essere una grammatica umana ed emozionale. Il seme non fa propaganda e non vuole essere un manifesto, il suo obiettivo è di raccontare un mondo in cui ci si ferma per respirare, riflettere e ripartire. Il seme sono cinque canzoni legate da un filo comune che è la vita. Queste canzoni hanno la presunzione di fornire una chiave di lettura di ciò che siamo e che viviamo in relazione agli altri. Sono cinque canzoni suonate. Sussurrate e sudate. Le sonorità nascono dal suono di strumenti. Veri e propri attrezzi del raccolto che arriverà dopo la semina. Abbiamo costruito cinque canzoni tra l’acustico e l’elettrico e utilizzando quel che bastava di sintetizzatori che avessero un equilibrio, che si fermassero sempre nel momento precedente al passare a qualcosa che non fosse “musica leggera”.
Ho deciso di uscire con “il seme” – dichiara il cantautore – perchè era ora di fare un disco. In un tempo in cui si ha sempre “urgenza” di dire qualcosa, io c’ho riflettuto parecchio prima di decidere che fosse venuta la sua ora. Ritengo che sia un risultato molto rappresentativo del mio modo di sentire la musica e di raccontare che cosa ci succede attorno e dentro. Irrido un po’ questo collasso epocale che stiamo passando, collasso di umanità, di etica e di grammatica delle emozioni. E alla fine ho deciso che il seme era pronto per uscire e farsi conoscere.
Tracklist: 01 Io sono il mare, 02 La notte porta consiglio, 03 Nenia (senza far rumore), 04 La voce dell’anima, 05 Attimi
Biografia
Stefano Ferrioli, nasce a Portomaggiore, in provincia di Ferrara.
In età adolescenziale comincia a cantare nei gruppi musicali che nascevano al liceo.
Gli amori musicali di gioventù erano Dylan, Neil Young, Joan Baez, Leonard Cohen. Ma anche tutto il cantautorato italiano in maniera particolare quello Genovese, Endrigo, Lauzi, Paoli, Tenco, Bindi.
Frequenta corsi di canto con l’insegnante Rita Botto di Bologna.
Parallelamente inizia a fare teatro dapprima con compagnie amatoriale e poi inizia un percorso
semiprofessionistico fra il teatro e la danza collaborando con compagnie di Teatro sperimentale.
Attorno ai 20 anni rimane folgorato dal movimento musicale culturale brasiliano del tropicalismo: Milton Nascimento, Chico Buarque, Caetano Veloso, Maria Bethania e Gilberto Gil entrano prepotentemente nell’idea e nella sua passione musicale. Insieme a tutto il movimento musicale di rock alternativo newyorkese e al nuovo cantautorato pop elettronico italiano.
Dal 1998 al 2015 ha portato in giro cantato e interpretato un omaggio a De André con il patrocinio della Fondazione De André.
Poi nel 2020 inizia a scrivere canzoni. Inizia a studiare armonia e composizione e nascono le prime canzoni: “E va”, “Tempo” e “AhMamì”.
Questi tre brani fanno parte di un progetto che prende come riferimento il periodo della scuola genovese degli anni 70.
Nel 2023 inizia la collaborazione con Massimiliano Lambertini e Michele Guberti per la produzione del suo primo EP dal titolo “Il seme”, presso il Natural Headquarter Studio di Ferrara.
Crediti
Testi e musiche di Stefano Ferrioli
Registrato e mixato da Michele Guberti presso il Natural HeadQuarter Studio di Ferrara