Categorie
Indie Pop

Il lockdown secondo Francesco Savini

Esce giovedì 15 aprile 2021 Bombe Nucleari, il nuovo singolo di Francesco Savini, fuori per Le Siepi Dischi, in distribuzione Believe Digital. Un brano che si muove dal mito di Narciso alle bombe nucleari. È con un salto temporale quasi kubrickiano che Francesco Savini affronta il testo del suo nuovo singolo, una riflessione sull’odissea nello spazio social in cui il nostro mondo si ritrova immerso ogni giorno. Uno spazio dove le persone diventano sempre più schiave dei social media e degli smartphone, pubblicando e commentando senza spesso dar peso alle parole che si utilizzano. Bombe nucleari è il singolo con cui Francesco Savini inaugura la collaborazione con l’etichetta Le Siepi Dischi e conferma la caratura dell’artista abruzzese nel ruolo di osservatore e cantore della generazione a cui appartiene, già assunto fin dal singolo d’esordio, Maratoneti. “Siamo animali sociali a cui piace stare anche da soli in mezzo alla gente” sono le parole che non a caso aprono il brano e che racchiudono in una sola frase il messaggio del testo.

Abbiamo scambiato quattro chiacchiere con lui, sul lockdown.

Come stai passando questo strano periodo, qual è la tua routine?

Ciao amici!! Sto cercando di non pensare che “è uno strano periodo”. Sto scrivendo tanto, pianificando il lavoro, sto continuando a studiare e pubblico canzoni. La mia routine è molto semplice: mi sveglio, colazione con una puntata di qualche serie (perché ho bisogno di almeno un’ora per essere operativo al mattino), poi lavoro/studio e mi alleno prima di pranzo, oppure faccio una passeggiata al mare; poi nel pomeriggio lavoro/studio e dato che alle 21.30 il mio cervello si spegne passo la serata a giocare alla Playstation con gli amici. Devo dire di essermi quasi “affezionato” a questa routine ma dall’altra parte non vedo l’ora di tornare a fare tutte le cose che una volta reputavo “normali”.

L’arrivo della pandemia ti ha sconvolto qualche piano? Quale? 

L’arrivo della pandemia aveva sconvolto il mio piano di pubblicare il mio primo singolo a marzo 2020 (che se ci ripenso adesso credo mi abbia fatto anche un favore). Ma più di tutto la pandemia mi ha impedito di lavorare la scorsa stagione estiva e quindi tolto la possibilità di mettere da parte dei soldi da investire nel progetto. Però sto cercando di vedere in questa cosa un lato positivo: mi sono goduto la scorsa estate a pieno e, anche se “anomala”, credo sia stata una delle estati più belle di sempre (parlo per me naturalmente).

Te la ricordi la primissima quarantena? Come la passasti?

La primissima quarantena è stata un’esperienza traumatica all’inizio. Ho litigato in continuazione con la mia famiglia dato che mi ero disabituato a vivere con loro (sono 4 anni che vivo a Milano da solo). Poi man mano che le settimane passavano ho cominciato a ritrovare i miei spazi e, in fin dei conti, la seconda metà di aprile l’ho passata sereno e tranquillo. È stato un lockdown molto produttivo: ho scritto molte canzoni, ho finito la tesi, ho giocato tanto a tennis e fatto chiamate interminabili sulle piattaforme online!

Di cosa parla il tuo ultimo singolo? L’hai scritto nell’ultimo anno?

Il mio ultimo singolo, “Bombe Nucleari”, parla di quanto le nostre vite siano sempre più condizionate dall’utilizzo dei social network e di quanto stiamo diventando incapaci di esprimerci nella vita “reale”. Ho scritto questo brano intorno ad ottobre, quasi parallelamente all’uscita del mio primo singolo “Maratoneti”. Era un periodo in cui dovevo passavo continuamente il tempo sui vari social stando attento sempre alle pubblicazioni per cercare di promuovere al meglio il mio brano (visto che non è possibile suonare). Quindi succedeva spesso che mi interrogavo su quanto tempo effettivamente stessi perdendo invece di scrivere nuove canzoni o lavorare sulla tesi dato che da lì a poco mi sarei laureato. Così è nata “Bombe Nucleari” e parla anche di quante volte ci nascondiamo dietro una tastiera senza pesare le parole senza ricordarci che dall’altra parte c’è un’altra persona.

Cosa ti manca più di qualsiasi cosa? 

Mi manca fare le cose senza dover poi pensare alle conseguenze. Mi mancano gli abbracci, mi manca viaggiare, mi manca sudare all’aria aperta per il caldo e non per delle mascherine che non fanno respirare. Mi rendo conto che tutte le cose che ho scritto si possono fare ad un concerto…

Dio come mi manca andare ai concerti e suonare dal vivo…

Ti ricordi ancora l’ultima serata che hai fatto post 22.00?

L’ultima serata che ho fatto post 22.00 è stata a Milano e ricordo che alle 3 di notte eravamo al McDonald’s di Cormano ad ordinare degli hamburger, con i finestrini abbassati e la musica a palla.