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Comunicato stampa

“Fenomenica” è il nuovo singolo di Francesco Savini

Dopo l’uscita del suo ultimo singolo Gatto di Schrödinger, entrato subito nelle playlist Scuola Indie di Spotify e Super Indie di Apple Music, Francesco Savini torna con un nuovo brano intitolato Fenomenica, che concettualmente e a livello di sound fa quasi da contraltare al precedente singolo. Se quello era un pezzo power pop molto accattivante, qui Francesco smorza i toni e ci presenta una traccia decisamente più intimae raccolta, soprattutto per le tematiche trattate: “questa canzone è nata per un’esigenza, l’ho scritta per me, forse perché non ho mai metabolizzato appieno la scomparsa di una persona a cui volevo molto bene, mia nonna, che è stata da sempre una seconda mamma per me”, racconta Francesco.

Nel testo, Francesco ripercorre tutti i ricordi che lo legano a lei, dai lunghi pranzi ai soldi che lei “stendeva” (per citare un po’ di abruzzese di cui la nonna era portavoce assoluta) per le caramelle, che poi divennero le “ricariche al telefonino”. “Scrivendo mi sono reso conto di aver detto troppi pochi ‘ti voglio bene’, forse per vergogna, forse perché è così che fanno le persone adulte o forse perché era una cosa che davo per scontato attraverso i gesti che facevo. Non c’è una risposta giusta a questa domanda. Però di una cosa sono certo: ora sono adulto e ‘ti voglio bene’.”

Ascolta Fenomenica:
https://open.spotify.com/track/02PW1Zsd5oHdEE7kUNtuIy



Produzione artistica, voce, chitarra, tastiere, musica e testi: Francesco Savini
Chitarra: Daniel Zanaboni
Basso: Luigi Cerbone
Batteria: Luca Sernesi
Brano registrato e mixato da: Antonio Polidoro (Blapstudio, Milano)
Mastering: Claudio Giussani (Energy Mastering, Milano)
Foto: Francesco Perez
BIO
 Francesco Savini è un cantautore abruzzese classe 1996. A quattordici anni inizia a scrivere canzoni ispirandosi ai grandi del rock internazionale, per poi innamorarsi della musica italiana grazie ai testi di Cesare Cremonini, Max Pezzali, Vasco Rossi ed Eros Ramazzotti. Nel 2016 si trasferisce a Milano per studiare presso l’università di musica fondata da Franco Mussida della PFM ed entra in contatto con la realtà indipendente della città. Da questa esperienza nasce l’esigenza di esprimersi tramite i propri testi e inizia a scrivere. Nel 2019 entra al Blapstudio di Antonio Polidoro per incidere i suoi primi brani e il 7 ottobre 2020 esordisce con Maratoneti, a cui seguono La facoltà del tempo perso e Divano. Nel 2021 inizia la collaborazione con l’etichetta Le Siepi Dischi, su cui escono i singoli Bombe nucleari, Zenzero, Equatore e Gatto di Schrödinger.

Ascolta anche i singoli Equatore e Gatto di Schrödinger!

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Comunicato stampa

“Gatto di Schrödinger ” è il nuovo singolo di Francesco Savini

Con Gatto di Schrödinger prosegue il percorso di Francesco Savini, il cantautore di Le Siepi Dischi (distribuzione Believe Digital) che quest’anno ci ha presentato varie sfaccettature del suo progetto con singoli come Equatore, Zenzero e Bombe nucleari. Sul nuovo brano, fuori l’11 novembre 2021, troviamo l’artista impegnato in un power pop il cui sound molto più che nei pezzi precedenti risente di chiari influssi Britpop: un brano quindi più carico di pathos e maggiormente tirato, in parallelo -verrebbe da dire- con il tema e con le origini della canzone. Francesco racconta di aver scritto il brano dopo una serata intera passata a litigare con la sua ragazza, mettendo più volte in discussione tutta la relazione: una litigata di quelle che ti fanno star male perché non sai più se ciò che provi è sufficiente per far funzionare le cose e trovi tutti i motivi più validi per chiudere“Cominci a pensare che forse è meglio troncare il rapporto prima che diventi qualcosa di tossico e che una storia può essere bella anche se le si pone fine”. Poi però entrano in gioco le paranoie(e qui riecheggia anche il testo del precedente singolo Equatore, che prendeva spunto dall’ipocondria): “e se non incontrerò più una persona come lei? Ci sono altre cose che possiamo dirci? Rimarrò solo per sempre? Perché i pensieri sono difficili da arrestare, e da semplici pensieri si trasformano in paradosso, un po’ come il gatto di Schrödinger”, spiega Francesco.
 

DATA DI USCITA: 11/11/2021 – ETICHETTA: LE SIEPI DISCHI/BELIEVE
CODICE ISRC: IT0PH2100007

si autorizza utilizzo per trasmissione radiofonica

Produzione artistica, voce, chitarra, tastiere, musica e testi: Francesco Savini
Chitarra: Daniel Zanaboni
Basso: Luigi Cerbone
Batteria: Luca Sernesi
Brano registrato e mixato da: Antonio Polidoro (Blapstudio, Milano)
Mastering: Claudio Giussani (Energy Mastering, Milano)
Foto: Francesco Perez
Copertina: Alyssa Sermidi
BIO
 Francesco Savini è un cantautore abruzzese classe 1996. A quattordici anni inizia a scrivere canzoni ispirandosi ai grandi del rock internazionale, per poi innamorarsi della musica italiana grazie ai testi di Cesare Cremonini, Max Pezzali, Vasco Rossi ed Eros Ramazzotti. Nel 2016 si trasferisce a Milano per studiare presso l’università di musica fondata da Franco Mussida della PFM ed entra in contatto con la realtà indipendente della città. Da questa esperienza nasce l’esigenza di esprimersi tramite i propri testi e inizia a scrivere. Nel 2019 entra al Blapstudio di Antonio Polidoro per incidere i suoi primi brani e il 7 ottobre 2020 esordisce con Maratoneti, a cui seguono La facoltà del tempo perso e Divano. Nel 2021 inizia la collaborazione con l’etichetta Le Siepi Dischi, su cui escono i singoli Bombe nucleari, Zenzero, Equatore e Gatto di Schrödinger.

Ascolta anche i singoli Zenzero ed Equatore

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Pop

Le canzoni sui paralleli, secondo Francesco Savini

Francesco Savini pubblicherà proprio oggi a mezzanotte per Le Siepi Dischi il suo nuovo singolo Equatore. Una canzone che è stata scritta in un periodo complicato dove hanno iniziato a prendere il sopravvento pensieri negativi, in primis l’ipocondria citata nel brano, che si insidia nel cervello proprio nei momenti di maggior vulnerabilità. La canzone ci presenta Francesco alle prese con alcuni metodi “convenzionali” per uscire da questa trappola, come una bevuta di troppo, ma anche con la realizzazione che alla fine per un cantautore la cura migliore resta sempre scrivere testi.

Sfruttando il titolo del brano, ci siamo fatti raccontare da Francesco una canzone per ognuno dei paralleli più importanti della Terra -ricordiamo che, come ci hanno insegnato in geografia alle elementari, i paralleli sono le linee che “tagliano” la Terra in orizzontale (a partire dall’Equatore che infatti ha latitudine 0), mentre i meridiani sono quelle che la tagliano in verticale.

Circolo polare artico

Ilomilo – Billie Eilish. Non so come mai ma è una canzone che ascolterei perso nel ghiaccio ma non immenso. Per questo la ascolterei molto di più al circolo polare artico che a quello antartico. 

Tropico del cancro

Una Canzone che non so – Gazzelle. È una canzone che “mi ricorda il Messico”. 

Equatore

Ovviamente la mia “Equatore”. Correte ad ascoltarla, domani.

Tropico del capricorno

Shoot to Thrill – AC/DC. Per il parallelo che attraversa l’Australia come non pensare alla più grande Rock Band australiana?

Circolo polare antartico

Antartide – Pinguini Tattici Nucleari. Non potevo farne a meno. 

14° parallelo

Passa proprio sopra Roseto degli Abruzzi, il mio paese. Per questo motivo la canzone che ho scelto per il 14° parallelo è la mia “Zenzero”. 

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Indie Pop

Il lockdown secondo Francesco Savini

Esce giovedì 15 aprile 2021 Bombe Nucleari, il nuovo singolo di Francesco Savini, fuori per Le Siepi Dischi, in distribuzione Believe Digital. Un brano che si muove dal mito di Narciso alle bombe nucleari. È con un salto temporale quasi kubrickiano che Francesco Savini affronta il testo del suo nuovo singolo, una riflessione sull’odissea nello spazio social in cui il nostro mondo si ritrova immerso ogni giorno. Uno spazio dove le persone diventano sempre più schiave dei social media e degli smartphone, pubblicando e commentando senza spesso dar peso alle parole che si utilizzano. Bombe nucleari è il singolo con cui Francesco Savini inaugura la collaborazione con l’etichetta Le Siepi Dischi e conferma la caratura dell’artista abruzzese nel ruolo di osservatore e cantore della generazione a cui appartiene, già assunto fin dal singolo d’esordio, Maratoneti. “Siamo animali sociali a cui piace stare anche da soli in mezzo alla gente” sono le parole che non a caso aprono il brano e che racchiudono in una sola frase il messaggio del testo.

Abbiamo scambiato quattro chiacchiere con lui, sul lockdown.

Come stai passando questo strano periodo, qual è la tua routine?

Ciao amici!! Sto cercando di non pensare che “è uno strano periodo”. Sto scrivendo tanto, pianificando il lavoro, sto continuando a studiare e pubblico canzoni. La mia routine è molto semplice: mi sveglio, colazione con una puntata di qualche serie (perché ho bisogno di almeno un’ora per essere operativo al mattino), poi lavoro/studio e mi alleno prima di pranzo, oppure faccio una passeggiata al mare; poi nel pomeriggio lavoro/studio e dato che alle 21.30 il mio cervello si spegne passo la serata a giocare alla Playstation con gli amici. Devo dire di essermi quasi “affezionato” a questa routine ma dall’altra parte non vedo l’ora di tornare a fare tutte le cose che una volta reputavo “normali”.

L’arrivo della pandemia ti ha sconvolto qualche piano? Quale? 

L’arrivo della pandemia aveva sconvolto il mio piano di pubblicare il mio primo singolo a marzo 2020 (che se ci ripenso adesso credo mi abbia fatto anche un favore). Ma più di tutto la pandemia mi ha impedito di lavorare la scorsa stagione estiva e quindi tolto la possibilità di mettere da parte dei soldi da investire nel progetto. Però sto cercando di vedere in questa cosa un lato positivo: mi sono goduto la scorsa estate a pieno e, anche se “anomala”, credo sia stata una delle estati più belle di sempre (parlo per me naturalmente).

Te la ricordi la primissima quarantena? Come la passasti?

La primissima quarantena è stata un’esperienza traumatica all’inizio. Ho litigato in continuazione con la mia famiglia dato che mi ero disabituato a vivere con loro (sono 4 anni che vivo a Milano da solo). Poi man mano che le settimane passavano ho cominciato a ritrovare i miei spazi e, in fin dei conti, la seconda metà di aprile l’ho passata sereno e tranquillo. È stato un lockdown molto produttivo: ho scritto molte canzoni, ho finito la tesi, ho giocato tanto a tennis e fatto chiamate interminabili sulle piattaforme online!

Di cosa parla il tuo ultimo singolo? L’hai scritto nell’ultimo anno?

Il mio ultimo singolo, “Bombe Nucleari”, parla di quanto le nostre vite siano sempre più condizionate dall’utilizzo dei social network e di quanto stiamo diventando incapaci di esprimerci nella vita “reale”. Ho scritto questo brano intorno ad ottobre, quasi parallelamente all’uscita del mio primo singolo “Maratoneti”. Era un periodo in cui dovevo passavo continuamente il tempo sui vari social stando attento sempre alle pubblicazioni per cercare di promuovere al meglio il mio brano (visto che non è possibile suonare). Quindi succedeva spesso che mi interrogavo su quanto tempo effettivamente stessi perdendo invece di scrivere nuove canzoni o lavorare sulla tesi dato che da lì a poco mi sarei laureato. Così è nata “Bombe Nucleari” e parla anche di quante volte ci nascondiamo dietro una tastiera senza pesare le parole senza ricordarci che dall’altra parte c’è un’altra persona.

Cosa ti manca più di qualsiasi cosa? 

Mi manca fare le cose senza dover poi pensare alle conseguenze. Mi mancano gli abbracci, mi manca viaggiare, mi manca sudare all’aria aperta per il caldo e non per delle mascherine che non fanno respirare. Mi rendo conto che tutte le cose che ho scritto si possono fare ad un concerto…

Dio come mi manca andare ai concerti e suonare dal vivo…

Ti ricordi ancora l’ultima serata che hai fatto post 22.00?

L’ultima serata che ho fatto post 22.00 è stata a Milano e ricordo che alle 3 di notte eravamo al McDonald’s di Cormano ad ordinare degli hamburger, con i finestrini abbassati e la musica a palla.