É uscito venerdì 15 marzo 2024 su tutte le piattaforme digitali “Souls“, il nuovo singolo del progetto Monolith Grows!. Il primo capitolo svelato da “Fear Makes You Pale”. É il brano che ha gettato le basi della collaborazione con Carmelo Pipitone, che ne è il produttore artistico, ma anche quello in cui esce l’impronta “pop” della formazione. “Souls” è un percorso emotivo, sfaccettato da vari stati d’animo. É un viaggio di ricerca e redenzione, ed infine una richiesta d’aiuto, con chitarre acustiche ad addolcire la solida struttura delle elettriche, che caratterizzano il brano. La vera protagonista è la voce, un testo intimo e d’impatto per semplicità, ricorrenza e melodia.
Il nuovo album “Fear Makes You Pale” è in uscita per All Right Riserva Recordz.
Il nostro luogo di ritrovo è la Batcaverna! Nome che si rifà chiaramente al migliore dei fumetti DC. La Batcaverna è la nostra sala prove, ma non solo…
Louder Space. All’esterno della sala prove abbiamo una grande sala nella quale organizziamo secret concert, feste particolari e interviste con l’associazione che abbiamo fondato, dal nome Louder Rock Fest! Il nome Louder è preso dal titolo del nostro primo EP, ormai datato 2014. Aiuto.
Le birrette e la festa della sera prima. Le birrette sono ovunque: dietro ai divani, in bagno, dentro alla cassa della batteria, sopra al mixer, ma mai nel frigo.
Il bar Si, abbiamo il bar nella sala prove è per questo che ci abbiamo messo sei anni a scrivere un disco nuovo…
La porta del bagno È così da due anni, tirata giù da qualche amico a qualche festa. È una delle cose più discusse durante i secret concert che organizziamo. Credo resterà così ancora per un po’. La privacy non è per tutti.
La strumentazione all’avanguardia Questo esemplare di mixer Lem anni 80 ogni tanto emette fumo ma lui non lo sa e continua a funzionare ugualmente.
Esce venerdì 15 marzo 2024 su tutte le piattaforme digitali (in distribuzione Believe Music Italy) il nuovo singolo di Andrea Meda, un nuovo capitolo autobiografico e intenso dal titolo “Qualcosa che ti somigli“. Una canzone ossimorica ed emotiva, per tutti i romantici che rimangono con i piedi per terra, alla ricerca di quotidianità.
Il brano è il frutto dell’insieme di pensieri che passano per la testa quando la vita ti porta ad incontrare una persona molto simile a te, che però sembra non accorgersi di questa affinità. È una canzone che parla d’amore, ma anche di come il rapporto con gli altri alle volte scateni dentro di noi sensazioni contrastanti.
Noi volevamo conoscerlo meglio, e siamo stati a casa sua.
CHITARRA
So che da musicista può sembrare una scelta banale ma non posso che partire da uno strumento musicale, negli anni spesso le chitarre si accumulano ma con questa qui ho un legame particolare, ci ho scritto tante canzoni e l’ho usata davvero un sacco di volte in concerto e in studio, oltre ad essere quella che ho da più tempo, insomma, è la mia.
FOTO AL MURO
queste foto mi ritraggono durante un concerto con la mia prima band, ai tempi mai avrei pensato che in futuro avrei fatto la musica che faccio ora.. avevo gusti più estremi ecco, tutto ciò che riguardava il metal per intenderci.
Quando le guardo, oltre ad essere un bel ricordo, mi fanno anche pensare che molte volte le cose della vita cambiano, magari finiscono e in qualche modo è anche giusto che funzioni così.
SVEGLIA Di questa sveglia non so praticamente niente, l’ho trovata forse in uno scatolone in soffitta.
Quello che mi ricorda questo oggetto però è il concetto del tempo, mi sono accorto che viviamo in un’epoca musicale dove tutto va molto veloce.. le cose passano senza lasciare traccia e devi essere sempre pronto con qualcosa di nuovo da dire e anche se non è facile estraniarsi da questo modo di pensare io ho deciso di non avere fretta e di prendermi il tempo che serve per arrivare ai risultati che spero un giorno di ottenere.
GIRADISCHI
In questo caso si tratta di un giradischi molto economico che però mi fa capire quanto il fatto di ascoltare musica necessiti di avere del tempo dedicato.
Oggi la grossa fortuna è di avere migliaia di brani a disposizione sulle varie piattaforme, e quelle rare volte che decido di prendermi il tempo per ascoltare un vinile mi rendo conto di quanto l’ascolto debba essere una vera e propria esperienza a cui dedicare del tempo.
LAMPADA
Quando scrivo e quando lavoro ad una canzone mi piace creare intorno a me un ambiente che mi dia l’idea di essere da un’altra parte, in questo mi viene in aiuto la mia ossessione per le lampade, che hanno la funzione di rendere l’ambiente più accogliente e di mettermi in uno stato mentale rilassato per facilitare la scrittura.
Dopo Play Me Something pubblicata a gennaio, gli Shonan tornano con un secondo singolo, Playing with Fire, in uscita martedì 19 marzo 2024 per Rocketman Records. I due brani faranno parte di un EP in arrivo nel corso dell’anno, dove la band ha voluto racchiudere alcuni brani dalle sonorità e dalle influenze differenti. Playing with Fire è in effetti una quasi-ballad, un brano alternative rock che comincia cullante e tranquillo per poi acquisire passo ed energica distorsione man mano che la canzone procede, ricordando alcuni dei migliori pezzi di gruppi come Feeder, Alkaline Trio e Blink-182.
“Abbiamo scritto un brano che punta più sulla profondità sonora, qualcosa che fosse caldo, avvolgente ed epico”, raccontano gli Shonan a proposito di Playing with Fire. “È un crescendo, e man mano che i secondi passano il pezzo cresce di intensità e potenza, fino alla lunga parte strumentale finale. Siamo partiti con un lento riff di chitarra e un groove morbido; quando si è trattato di comporre un finale che fosse degno di tutto quanto, ci son tornate in mente le outro dei Type O Negative, e ci siamo detti “facciamo così””.
Gli Shonan presenteranno dal vivo il loro nuovo singolo:
6 aprile @ La Grotta, Castelfranco Emilia (MO)
CODICE ISRC: ITBF62400202
si autorizza utilizzo per trasmissione radiofonica
Scritta, composta e arrangiata dagli Shonan Registrata, mixata e masterizzata da Ettore “Ette” Gilardoni @ Real Sound Studio, Milano Artwork di Monica Lasagni (@monicatrequarti)
Shonan is: Arcu – Guitars, vocals Manu – Bass, backing vocals Dan – Drums, backing vocals
BIO
Gli Shonan nascono a Parma, in una stanza parecchi metri sotto terra, a febbraio 2011. In poco tempo scrivono abbastanza musica da potersi permettere di uscire da quella stanza e cominciare a fare concerti e scrivere un disco. Il sound è lo scontro tra punk e hard rock, i testi drammaticamente autobiografici, e la voglia di farsi sentire rende i concerti energici e coinvolgenti. L’attività live è costante fin da subito e porta la band in giro per l’Italia (opening act per The Casualites, Shandon, The Fire, Tropical Pizza Live, Giancane), nei club e sui palchi dei grandi festival estivi. Dopo la pubblicazione del disco Farewells & Pillows e dei due singoli Uh, Sha La La La! e Fall from Grace, il trio pubblica il singolo She’s a Wolf, e il secondo disco Kriminals! anticipato dai singoli Rocky Roberts e Suburban Hayez.
Ciò che anima la band è da sempre la necessità di dare un senso a ciò che accade nell’arco dei giorni e degli anni, di suonarlo e condividerlo con chi sente lo stesso bisogno; di dare una voce rumorosa a qualsiasi pensiero, di trasformare un concerto in una grande festa. Ma anche il bisogno di sognare a occhi aperti, nella vita e nei 20mq di una sala prove di campagna, scontrandosi con le proprie illusioni e disillusioni, e di suonare, suonare e suonare perché senza musica non si riesce a stare. Costruirsi le proprie regole e infrangerle, assistendo quotidianamente allo scontro tra ciò che si è e ciò che si vorrebbe essere. Tutto questo alzando il volume, perché così sentono bene tutti.
Nel 2024 è prevista la pubblicazione del nuovo EP, anticipata da tre singoli fra cui Play Me Something (16 gennaio) e Playing with Fire (19 marzo).
Il 19 marzo 2024 Marco Rinaldi pubblica il suo nuovo singolo “Penso a te”. Un brano molto delicato che parla della perdita di una persona cara, ma piuttosto che concentrarsi sul dolore qui si vuole ricordare l’altro come una guida sempre presente.
“Penso a te” si apre con un pianoforte e una voce che portano l’ascoltatore dentro una storia carica di emozioni. Un argomento molto toccante che viene affrontato con la giusta delicatezza e il giusto pathos. Un inizio soft che si sviluppa con melodie elettroniche moderne che sanno tenere alta l’attenzione.
“Il brano vuole evidenziare con dolcezza ed affetto la figura del genitore scomparso, non più presente nella vita di tutti i giorni ma il cui ricordo diventa una guida e un faro acceso nei momenti di difficoltà.
Ho portato in musica i pensieri di un caro amico di infanzia, Fabio Rosati, supportato nella produzione da Giovanni Clementini, in arte 3io”, così Marco Rinaldi descrive il proprio brano.
Marco Rinaldi è un chitarrista e un cantautore romano. Si è approcciato alla musica in maniera classica, ovvero con le cassette e i vinili che aveva in casa. Si è fatto comprare la sua prima chitarra e da quel momento tutto ha preso una piega differente.
E proprio come tutti gli artisti old school, ha iniziato la sua carriera militando in diversi gruppi musicali ricoprendo figure differenti dal bassista fino al cantante. Una delle band con cui ha viaggiato per più tempo sono i DonnArcaNa. Un gruppo hard rock da lui fondato con cui si è esibito in diversi locali del Lazio e non solo.
Purtroppo, per vicissitudini personali, nel 2014 Marco appende la chitarra al chiodo. La svolta avviene nel 2020 quando la musica torna nella sua vita proprio durante la pandemia.
Nel 2021 torna sulla scena musicale con il suo progetto solista e il suo primo brano“Vieni con me”. Da questo momento non si ferma più! Pubblica diversi singoli e nel frattempo gira l’Italia e l’Europa suonando come Busker.
Il 2024 si apre alla grande con la pubblicazione di un nuovo singolo “Penso a te”.
“Rotta del diavolo” è l’EP d’esordio di una giovanissima band, i Kensho, quartetto dai gusti raffinati che riempie le proprie canzoni di riferimenti vintage e di gusto. “Kenshō” è un termine giapponese che letteralmente si traduce con “vedere” (ken) e “essenza” (shō), e significa “momento fugace di illuminazione improvvisa”. Abbiamo chiesto loro quali siano le cinque cose che preferiscono.
GIULIA
Il pianoforte mi ha fatto avvicinare al mondo della musica. Mi ha sempre affascinato guardare l’eleganza dei pianisti, le loro mani, e in me è nata la voglia di vivere anch’io quell’esperienza introspettiva e liberativa che è diventata poi per me indispensabile. Quando guardo un pianoforte nasce la voglia in me di sentire il peso di quei tasti sotto le dita, di immergermi in una dimensione in cui non mi sento protagonista, ma più uno dei tanti attori in una scena. Non mi sembra di fare musica, sento più come se fosse la musica a prendermi, e l’unica cosa che posso fare è lasciarmi trascinare da essa.
MIRKO
Da sempre trovo affascinanti le fumetterie, un luogo di ritrovo di tante persone diverse ma con un’unica passione, il fumetto e la cultura nerd, mi piace il fatto che in un posto così piccolo, ci siano così tante storie da raccontare e mondi da scoprire,chiunque può trovare quello che gli piace e per un po’ di tempo può evadere la realtà, che molte volte è triste e deludente
GIORGIA
La pioggia e le nuvole ,sono sempre state mie amiche, mi ricordano tante cose , belle e non, ed è come se riuscissi a fondermi con le gocce d’acqua a volte. Non riesco a descrivere l’emozione che provo quando sento il rumore della pioggia , ma vi posso assicurare che è la cosa più poetica e rilassante che abbia mai sentito nella mia vita. Mi aiuta a scrivere e a “sognare”, rappresenta un po’ il momento perfetto nel quale spegnere il cervello e distendersi a occhi chiusi a pensare . Toglietemi tutto ma non la mia amata pioggia, toglietemi tutto ma non i miei occhi.
DAVIDE
Per me è sempre stata come una seconda casa, il fatto di trovarti lì seduto davanti a uno strumento così imponente e vario, ti fa capire quanto alla fine conti davvero la dedizione che metti in ogni colpo di bacchetta che fai, questa dedizione che mi ha regalato lo strumento è un modo di approccio alla vita. Mi emoziona suonarla come fosse la prima volta
L’arancione è sempre stato un nostro compagno, e fin dal primo giorno ci ha accompagnato in questa avventura. Oltre che a stimolare la creatività è anche un colore caldo che suscita tranquillità e pace, allo stesso tempo assomiglia molto al rosso passione e questo ci spinge un po’ a trovargli anche un significato legato all’amore, amore che noie esprimiamo attraverso la musica. È un po il nostro filtro, è come affrontiamo le canzoni, la musica la vita.
(la foto sopra è una delle prime volte in cui abbiamo suonato assieme, e il colore arancione è dato dalle tende della sala prove)
Che cosa succede quando si cade nel vuoto? Ce lo racconta KIESA, con il suo nuovo singolo, “COSÌ”. Un’esplorazione delle dinamiche di tutte le paure e tutte le sensazioni negative che a volte trascuriamo, e che invece possono risultare decisive.
“COSÌ” esprime uno smarrimento interiore in cui ci si trova senza parole né forze. Dal testo emerge una speranza nel salire e nel capirsi nonostante tutto attribuendo importanza a piccole parole come la libertà e la verità.
Queste parole diventano fondamentali, simboli di tenacia e direzione in un momento di confusione e perdita di sé, il brano esplora la natura di queste parole paragonandole a piccole gemme di significato che possono guidare attraverso le sfide della vita.
La ricerca di se stessi diventa così il motore principale di questo viaggio mentre si affronta la propria caduta e il senso di smarrimento trovando infine una nuova prospettiva nel vivere e nel comprendere anche attraverso il processo stesso di caduta.
In un mondo in cui la depressione continua a rappresentare una sfida significativa per la salute mentale, KIESA risponde pubblicando il singolo “COSÌ”. Invita tutti noi ad essere parte del cambiamento, a sostenerci a vicenda e a promuovere la salute in tutte le sue forme.
La depressione è una realtà che colpisce innumerevoli individui di ogni età, genere e background socio-culturale, è un disturbo mentale complesso che può causare una vasta gamma di sintomi tra cui sentimenti di tristezza, disperazione, vuoto, isolamento sociale e a volte anche la volontà di togliersi la vita.
Attraverso la produzione musicale del brano curata da ERMANNO FIGURA e un testo coinvolgente, KIESA invita l’ascoltatore a esplorare i meandri della mente umana e ad aprirsi alla conversazione, incoraggia a non temere di confrontarsi con le proprie emozioni e a cercare supporto quando necessario.
La diffusione di brani come questo è fondamentale per abbattere il tabù e il silenzio che spesso circondano questo tema, è un’opportunità per educare, sensibilizzare e promuovere una maggiore comprensione e accettazione per coloro che lottano con questa malattia.
COSÌ è ora disponibile su ogni digital store. Ascoltalo, condividilo e unisciti alla conversazione interagendo attraverso i social, @kiesa.off ti aspetta per un confronto.
BIO
Nato nel 2002 a Caltagirone in provincia di Catania, OMAR MEJRI, in arte KIESA, unisce le sue radici miste con un padre tunisino e una madre italiana. Sin da giovane, è catturato dall’arte e dalla musica, a 8 anni l’incontro con una chitarra scatena la sua passione musicale e a 9 inizia a scrivere poesie, crescendo sperimenta il freestyle improvvisando rime su ritmi affinando il suo talento attraverso collaborazioni con altri artisti.
Nel 2017 registra FUGA DAL MONDO, una traccia di storytelling che incita a trasformare la battaglia interiore in un cambiamento positivo e pubblica alcuni singoli. Nel 2022 entra nel NO FACE STUDIO CATANIA, l’incontro con ERMANNO FIGURA (produttore e sound engineer) e LAURA BAGLIERI (art director) rivoluziona il suo stile mescolando la sua grinta e la scrittura coinvolgente con suoni analogici ed elettronici. Il risultato è il nuovo progetto artistico che ha fatto il suo debutto il 22 settembre 2023. Il 12 gennaio 2024 esce il singolo “UNA VITA QUALUNQUE” che afferma le sue intenzioni con decisione.
Esce venerdì 8 marzo 2024 su tutte le piattaforme digitali e in distribuzione Believe Music Italy il nuovo singolo dei P L Z dal titolo “Cose belle“. Un nuovo capitolo per il duo senza volto di stanza a Milano: un’anima pulsante techno pop, una creatura luminosa dalle venature cantautorali che, come uno spettro, vedevamo aggirarsi per la scena musicale già dal 2021, quando uscì l’album di debutto “M E G A” (Costello’s Records), e che ora (finalmente) è di ritorno.
“È successa una cosa bella”, “Abbiamo visto una cosa bella”. Quante volte abbiamo letto o scritto una caption così? Tra tutte le espressioni che rimbalzano per i social, cosa bella è la più emblematica: veste sempre, non impegna e si porta dentro il desiderio di essere accettati e, perché no, accompagnati, sostenuti nel salire al contrario le scale mobili della vita e della società. Un bisogno tutto umano, plasmato dalle convenzioni, distorto dalle regole dell’attrazione. Il pezzo è il resoconto semiserio di questa dinamica, calata in un rapporto di coppia e resa mantra technoide, tutto moine e spasmi che si inabissano in una notte darkwave, sotto la luce pulsante di un sole-lampione. “Ti scriverò soltanto cose belle, perché se no te ne vai via”: è l’idea malsana per cui accettazione, amore e affermazione sociale non passano dal superamento del conflitto, ma dalla sua rimozione.
La cover del singolo inaugura la collaborazione con il progetto BeautySucksOrKills di Emanuele Ferretti e rappresenta il primo di una serie di ritratti di ‘mostri carini’ che costituiscono il concept del nuovo album.
Per conoscerli meglio, abbiamo deciso di farci invitare a casa loro, al Supermoon Studio dove nascono i loro brani, e ci hanno mostrato cinque oggetti che parlassero anche della loro storia.
1. SUPERMOON LIGHT BEACON
La nostra casa è il Supermoon Studio, dove produciamo e ci riproduciamo. Questa è l’insegna faro che ci illumina nella notte: quando non abbiamo idea di dove andare a parare con un beat o un sample, una linea vocale o una frase, guardiamo quella luce azzurrognola e ci ricordiamo chi siamo e da dove veniamo.
2. LE MASCHERE “LATEX BIOSAS”
“Vivi nascosto” dice il saggio epicureo. Noi lo abbiamo preso alla lettera, coprendoci la faccia, appiattendo ogni tratto identificativo, in barba alle leggi antiterrorismo del pianeta. E lo abbiamo fatto un po’ per l’amico Epicuro, un po’ perché averle in faccia è una sensazione pazzesca. La nostra seconda pelle è puro lattice elastico e fragile. Qualcuna ci è esplosa in faccia mentre suonavano, qualcun’altra porta i segni indelebili del sudore versato (e mai asciugato). Sono le nostre compagne di vita, la nostra croce e delizia.
3. TANZABÄR DIE TANZMASCHINE
Questa scatolina è fra gli elettrodomestici che preferiamo. Ci si cucina i beat in tutte le salse, electro, techno, garage, house. È tanto caruccia quanto stronza: scordatevi che vi tenga salvate in memoria le ricette. Ogni volta è come la prima volta con lei. Ma le vogliamo bene lo stesso, con lei si mangia da dio.
4. EREBUS, IL DIO DEI BASSI INFERNALI
Come in ogni casa che si rispetti, anche al Supermoon Studio c’è un accesso diretto all’inferno. Nel nostro caso si passa da questo coso. Si tratta solo di intonare i suoi tre oscillatori, cosa possibile solo poche volte all’anno, in concomitanza di certe convergenze astrali o quando il pezzo che stiamo scrivendo è decente. Erebus è un dio dispettoso ed esigente.
5. P L Z SYNTH BRUSH
Oggetto di piacere, strumento di precisione, la nostra spazzola da synth è un tool “necessario”. Ci si fanno dei cascami di suono stupendi, facendola scivolare dolcemente su tasti, knob e cursori. Un gesto rilassante che libera endorfine e ossitocina come neanche accarezzare un gatto.
RAESTA pubblica il secondo singolo estratto dall’ep FUOCO DI PAGLIA: il brano è ANDREA, accompagnato da un lyric video dal sapore agrodolce. Il linguaggio del corpo è al centro del nuovo clip del cantautore RAESTA, firmato da Giovanni Grandoni e Lucia Bulgaroni, già registi del precedente videoclip “EHI MONSIEUR”.
ANDREA è una canzone amara come liquirizia, ma anche sorniona e a tratti salvifica. La rinascita attraverso la riscoperta di se stessi è al centro di quello che appare un presunto addio carico di elettricità: il tutto è scandito, masticato in un playback ipnotico, dove allo spettatore viene offerta anche, come in un libretto di istruzioni, la successione di accordi per un’immersione totale nei panni del cantautore.
Il sound è quello fresco e genuino della ormai consolidata realtà del Natural Headquarter Studio di Ferrara, di Michele Guberti e Manuele Fusaroli (Management, Zen Circus ) e che realizza un brano decisamente pop ma con chiarissime influenze alternative/indie.
L’uscita del lyric video sarà anticipata e festeggiata dal concerto, il 19 marzo, in band presso il GLITCH, nel quartiere Pigneto di Roma. Un’occasione questa per ascoltare RAESTA e Demagò, due realtà targate Alka record Label di Max Lambertini.
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BIO
RAESTA, all’anagrafe STEFANO RESTA è cantautore, medico e polistrumentista. Nato e cresciuto in una famiglia votata allo sport, un difetto al cuore lo incoraggia a cercare il suo posto nell’arte e a nutrire la sua indole creativa per dargli conforto e spazio.
Sin dalla prima infanzia mostra una spiccata capacità nelle arti figurative e a otto anni inizia a cimentarsi con le prime lezioni di pianoforte, aprendo la via a una strada che ancora sta percorrendo.
Diventa batterista e coarrangiatore in alcune band dreampop e folk della provincia di Bari. Dopo un Erasmus in Spagna e numerosi viaggi, comincia a inseguire un suo ideale di musica che lo porterà a scoprire il mondo dell’elettronica e della produzione homemade.
Si fa sempre più chiara la sua volontà di unire la musica cantautorale della grande tradizione italiana con le più recenti tendenze internazionali. Decide quindi di mettersi in gioco in prima persona in un suo progetto musicale, diventando frontman della band alt-rock ILARIA IN UNA STANZA, con cui nel 2015 rilascia l’ep SCRUMBLE! (prod. Makai).
Per motivi di studio rimane in Puglia fino al 2017 quando, approdato a Roma, trova nuova linfa e ispirazione: registra e rilascia il suo primo singolo DISTANT WORLDS / WAKE UP! Nel 2018 pubblica VIENNA (prod. ANDREA ALLOCCA) e inizia la collaborazione con VINCENZO VESCERA. Nel 2019 è finalista a La Spezia del PREMIO LUNEZIA.
Il suo debutto in un album in italiano avverrà dopo l’incontro con RICCARDO SINIGALLIA, che consiglierà una produzione a quattro mani con il cantautore Vincenzo Vescera (VINVÈ): esce BIANCALANCIA nel maggio del 2021 (prod. Vinvè Multimedia), distribuito Artist First. L’album è stato candidato alle targhe Tenco 2021. Ha realizzato l’EP RESTO A SUD, che vede le collaborazioni di FRANCESCO DI BELLA e FEDERICA FORNABAIO.
Esce venerdì 15 marzo 2024 in distribuzione Believe Music Italy il brano “LSDP“, il primo singolo di nebulosa, artista pop punk, che ha al suo centro l’uso dell’autotune in maniera moderna e l’uso costante di chitarre elettriche distorte e batterie super in faccia. Nebulosa parla di ciò che lo circonda, delle sue emozioni, e le grida senza timore ed è cosi anche per questo singolo, che è un uptempo sull’amore e su quanto siamo fragili di fronte a questo sentimento, ma anche egoisti… percepire la linea tra ciò che è giusto per noi e ciò che è giusto per la coppia non è sempre facile.
fuori per Takabisha Dischi rec, prod, mix & master: Glauco Cantoni Testo: Glauco Cantoni Batteria: Leonardo Gentili e Glauco Cantoni Basso: Francesco Giacometti distribuzione: Believe
BIO:
nebulosa nasce dopo anni di palchi e lavori in studio di registrazione ed è un progetto che naviga nel punk pop rock moderno senza paura, raccontando a 360° le emozioni che si vivono e che spesso cerchiamo di non spiegarci. LSDP è il primo singolo di questo cammino ed uscirà il 15 marzo 2024 per Takabisha Dischi, ala urban della label romana talentoliquido.
Esce venerdì 15 marzo 2024 su tutte le piattaforme digitali (in distribuzione Believe Music Italy), il nuovo singolo del cantautore e musicista Francesco Nava dal titolo BLU. Un nuovo capitolo per questo progetto viscerale, sincero e stratificato di influenze. Qui vince un immaginario dove uomo, voce e natura si si fondono e si completano. BLU affonda le radici in un pop folk elettro-acustico che travolge con la sua forza e la sua delicatezza. È un invito a lasciarsi sprofondare per riemergere, è concedersi di sentirsi innocenti, è remare fino a Giove, è esplorarsi nell’incontro con la parte più nuda di noi.
Guardare in alto e sentirsi avvolti. Perdere il senso del tempo per poi accorgersi del percorso immenso che ognuno di noi vive. Sentirsi parte di qualcosa di grande. Accettare che siamo così forti eppure così fragili. Nudi. Veri. Piccoli. Sconfinati. Blu è scegliere di provare a vivere
Eseguito da: Francesco Nava Scritto da: Francesco Nava Prodotto da: Matteo Giannaccini Gravante, Francesco Nava
BIO:
Culla, liquido amniotico. La musica di Francesco Nava emerge lentamente come un profondo espiro di chi ha trattenuto a lungo qualcosa.
Nasce nel 95, cresce nella zona di Milano, vive in vari luoghi del mondo, studia canto jazz, poi vola a Roma per frequentare Officina Pasolini. Nel mentre suona ovunque e si radica in un orizzonte sonoro che attinge da Bon Iver, Sufjan Stevens, Jeff Buckley, Sigur Rós. Pubblica il suo primo singolo, “Acqua“, ad ottobre 2023 e il videoclip è anteprima Billboard. Blu, la canzone che più ha cullato, è la sua terza uscita. Nella sua musica la dimensione onirica si incontra e si scontra con quella erotica, le sonorità elettroacustiche si fondono, la terra viene assorbita dal cielo