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Pop

Le cinque cose preferite dei La Belle Epoque

Esce giovedì 14 ottobre 2021 Ad un passo dalla luna, il nuovo singolo de La Belle Epoque. In questo brano, alcune cose accadono semplicemente perché devono accadere. Giuste o sbagliate, buone o cattive. E noi in un impegno costante nell’affrontarle, per sentirci adatti ad ogni contesto. Ma se fuori fa paura non andartene, c’è sempre una soluzione. C’è tutto il tempo.

Dopo “Tutto quello che saremo” un secondo nuovo singolo ad anticipare l’album di prossima uscita per La Belle Epoque. Un brano intenso in cui un’arrogante sezione ritmica si scontra con le suadenti e malinconiche melodie di chitarre e tastiere. Serve lasciarsi trasportare e perdersi completamente in questo piccolo allunaggio moderno.

Abbiamo chiesto loro, quali sono le loro cinque cose preferite. Ecco com’è andata!

I NOSTRI STRUMENTI – La Belle Epoque

Da sempre abbiamo una passione sfrenata e maniacale per gli strumenti musicali. Chitarre, bassi, sintetizzatori, tastiere, amplificatori, percussioni, siamo costantemente alla ricerca del dettaglio. Tra vintage e moderno, dal feticcio che necessariamente bisogna avere in sala prove al punto fermo da portare sempre con se durante le serate. Ci piace vagare per i mercatini e le fiere in cerca di rarità, recuperare e riparare quello che altri hanno già destinato a morte certa. 

Link un interessantissimo sito dedicato al vintage italiano: www.fetishguitars.com

CUCINARE – Luca

Il cibo è un piacere fondamentale, un risveglio sensoriale. Cucinare per me è divertimento, dalla ricerca attenta degli ingredienti alla messa in opera delle svariate tecniche, sino all’assaggio finale. Mi piace cogliere tutti i particolari di una preparazione e rubare informazioni qua e la, dalle riviste, in rete o di persona quando possibile. Viviamo ormai in un epoca in cui tutto scorre velocissimo, quasi senza lasciare il tempo di rendersene conto, per me la cucina – esattamente come la musica – sono un momento di assoluta evasione.

L’ISLANDA – Daniele

Adoro i contrasti e le terre di confine. Sono le mete preferite dei miei viaggi vicini e lontani. L’Islanda è stato un desiderio, un sogno inseguito per tanto tempo. Una volta arrivato è facile perdersi in quei paesaggi sempre diversi, sferzati dal vento e segnati dai ghiacciai in una calma apparente che nasconde tutto il potenziale dei vulcani attivi. La vita scorre lenta lontano dalla capitale, la gente è rude e amabile mentre affronta ogni giorno con la consapevolezza che tutto si aggiusta. C’è tutto il tempo.

MIO COGNATO (IL FILM!) – Dario

Un film che torno spesso a riguardare con piacere (sarà perché è stato girato a Bari, la mia città natale). Il regista è Alessandro Piva, lo stesso di quel capolavoro underground di ‘La Capa Gira’. La trama gira attorno ai due protagonisti diametralmente opposti Vito e Tony che a causa di un furto si addentrano nelle viscere di questa città misteriosa. I gesti, gli sguardi, i dialetti fanno tutti parte di un codice da interpretare per capirla appieno. 

LA STREET ART – Aronne

Tutto è iniziato con le opere di Keith Haring. Una sensazione di rapimento, la difficoltà a distogliere lo sguardo da qualcosa di semplice, immediato e potente. Questa sensazione la ritrovo in continuazione ogni volta che per strada, girato un angolo, mi ritrovo davanti ad un murale che occupa un piccolo muro o l’intera facciata di un edificio (o dinnanzi a stencil, sculture, etc..). Amo la Street Art, trovo che sia una delle forme d’arte più originali,  a portata di tutti, provocatoria e che difficilmente lascia indifferenti. Se passate da Bergamo vi consiglio questo interessante tour a tema Street Art,  https://storymaps.arcgis.com/stories/96b2e17ca13f4218b78ab64b682665a8, Bergamo è molto vivace da questo punto di vista.

Link la street art: https://youtu.be/FltRKyi6vKs

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Comunicato stampa

“Ad un passo dalla luna” è il nuovo singolo de La Belle Epoque

Esce giovedì 14 ottobre 2021 Ad un passo dalla luna, il nuovo singolo de La Belle Epoque. In questo brano, alcune cose accadono semplicemente perché devono accadere. Giuste o sbagliate, buone o cattive. E noi in un impegno costante nell’affrontarle, per sentirci adatti ad ogni contesto. Ma se fuori fa paura non andartene, c’è sempre una soluzione. C’è tutto il tempo.

Dopo “Tutto quello che saremo” un secondo nuovo singolo ad anticipare l’album di prossima uscita per La Belle Epoque. Un brano intenso in cui un’arrogante sezione ritmica si scontra con le suadenti e malinconiche melodie di chitarre e tastiere. Serve lasciarsi trasportare e perdersi completamente in questo piccolo allunaggio moderno.
 

SCOPRI IL BRANO SU SPOTIFY: https://spoti.fi/30jG9oh

La Belle Epoque sono Luca Boschiroli, Dario Sorano, Daniele Pizzigoni ed Aronne Gavazzeni. 

Musica: La Belle Epoque
Testo: Luca Boschiroli
Registrato e mixato presso EDAC Studio di Fino Mornasco (CO) da Davide Lasala ed Andrea Fognini
Masterizzato presso La Maestà Studio di Tredozio (FC) da Giovanni Versari

BIO:

La Belle Epoque è una band alternative-rock bergamasca attiva dal 2009. E’ composta da Luca Boschiroli (voce e chitarra), Dario Sorano (voce, chitarra e tastiere), Daniele Pizzigoni (basso) ed Aronne Gavazzeni (batteria e percussioni). Dopo un’iniziale proposta di accurate cover di matrice anni 90, la band lavora alla stesura di alcuni brani inediti ed elaborando una dimensione sempre più personale con l’importante scelta dei testi in lingua italiana, nel febbraio 2012 viene autoprodotto un demo-ep dal titolo “Rumori dal piano di sotto” contenente 3 tracce inedite.

Il sound e gli arrangiamenti diventano nel tempo più definiti e riconoscibili. I pezzi vedono convivere intrecci melodici armoniosi con incursioni elettriche più spinte, trovando una sorta di equilibrio negli intrecci di chitarre e tastiere. Mossi dal buon riscontro live e con diversi nuovi brani nel cassetto la band decide negli ultimi mesi del 2014 di dare il via al processo di realizzazione del primo disco ufficiale. 

Il progetto prende forma tra febbraio e maggio 2015, con un’intensa sessione di registrazioni presso Il Teatro delle Voci di Treviso, uno dei più grandi e più particolari studi di registrazione d’Europa, guidati dalla sapiente supervisione di Jean Charles Carbone. Nasce così “Il Mare di Dirac”, un disco di otto tracce dal sapore decisamente live, con la quale la band vuole allargare gli orizzonti locali e spingersi in un panorama decisamente più ampio. 

Anticipato dal singolo “Cracovia”, il disco viene pubblicato nel novembre 2015, avviando così un lungo tour promozionale che vedrà la band coinvolta in numerose apparizioni live, interviste, recensioni e passaggi radiofonici. Non mancano partecipazioni ad importanti progetti nel panorama indipendente (quali le IndieMood Session, sessioni di registrazioni live tra i canali di Venezia o la partecipazione ad una compilation tributo a Claudio Rocchi per XL Repubblica) e collaborazioni con altre band del panorama indipendente locale. Dopo due anni di intensa attività e con molte nuove idee nel cassetto, nel 2018 la band decide di dedicarsi completamente alla stesura di un nuovo lavoro, con la precisa intenzione di non porsi nessun limite in termini compositivi e di arrangiamenti. Nascono cosi dieci nuovi brani molto intimi e personali, che mettono un punto alla parentesi del disco precedente e rappresentano una nuova dimensione sonora della band.

I nuovi brani vengono incisi tra il gennaio ed il marzo 2020 presso l’EDAC Studio di Fino Mornasco e guidati dalle abili mani di Davide Lasala ed Andrea Fognini prende forma un nuovo disco ricco di sfumature ed arrangiamenti cangianti, che vuole strizzare l’occhio ad un articolato pop-rock d’autore. Interrotti dall’inaspettata e dura parentesi pandemica, la band decide di posticipare la pubblicazione del disco sino ad oggi. Alla ricerca di un nuovo inizio è cosi che viene pubblicato il 9 settembre 2021 un primo singolo, “Tutto quello che saremo”, accompagnato da un visionario videoclip firmato Erika Errante. Ed ora, ad anticipare nuovamente l’album di prossima uscita, un secondo singolo  “Ad un passo dalla luna” dove la band si cimenta in un arrangiamento molto intimo ed orchestrale.

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Pop

Le 5 cose preferite di Kram

Da venerdì 1 ottobre sarà disponibile in rotazione radiofonica e su tutte le piattaforme digitali BUONGIORNO A TUTTI” (Metro Records), il nuovo singolo di KRAM.

Buongiorno a tutti” è un brano che vuole essere una denuncia con un messaggio a metà tra l’ironia e la critica, ma anche uno stimolo, un modo per dire alla gente e a se stessi di svegliarsi, per ricordare a qualcuno lassù che esistiamo. La ritmica incalzante e la ripetizione della parola contribuiscono a questo messaggio a tratti irriverente, a tratti feroce. È un brano che dice no a tutti quelli che non sognano, che non rischiano, che non vivono, che rimandano, che non credono… Quindi, buongiorno a tutti!

Spiega l’artista a proposito del brano: «La canzone è per gran parte autobiografica e vuole essere una botta di adrenalina, un richiamo a tutti per dire: “Buongiorno, esisto!”. Con un mix di rabbia e ironia ho voluto ricordare a tutti di attivarsi, non tralasciare, non rimandare. È una canzone contro la passività e la pigrizia ma anche un modo per rivendicare la mia arte e farla risuonare bene nelle orecchie del pubblico, mantenendo sempre un certo sarcasmo pungente che porti a una riflessione profonda».

Non abbiamo saputo resistere, e gli abbiamo chiesto quali sono le sue 5 cose preferite.

Le caramelle gommose

Pur essendo molto attento alla sana alimentazione e non un particolare amante del “cibo spazzatura”, c’è una cosa alla quale non so resistere: le caramelle gommose in tutti i modi. Ho sempre dei pacchi sparsi per la casa con me.

Il pianoforte

È da sempre la mia connessione con me stesso e con il mondo. Tutta la mia musica è partita da lì, da quei tasti bianchi e neri…

I cani

Amo in generale la natura e gli animali ma i cani riescono sempre a mettermi di buon umore. Riescono a farmi un senso di libertà incredibile.

La Juventus

Una delle mie più grandi passioni è il calcio. Non sono un giocatore particolarmente forte ma ho sempre seguito con fervore la Juventus. Quest’anno vinceremo la Champions…mmmm…

Matrix

È un film che avrò visto almeno 30 volte. Mi piace da morire e adoro l’attore protagonista. Pillola blu o pillola rossa?

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Comunicato stampa

“Di Cristallo” è il nuovo singolo dei Different DNA

Da venerdì 8 ottobre sarà disponibile in rotazione radiofonica DI CRISTALLO” (BK Records), il nuovo singolo dei DIFFERENT DNA.

Di cristallo” è una canzone arrivata direttamente dagli anni ’80 viaggiando su una macchina del tempo che vuole condensare e cristallizzare lo spirito di quella che per il gruppo è la decade più rappresentativa della pop music, quella che più di tutte li ha influenzati, reinterpretata attraverso un sound contemporaneo. È una canzone che parla di ricordi, di un amore finito, ma musicalmente è un tributo ad un’era di cui i Different DNA saranno per sempre innamorati.

Biografia

Con sede a Milano, Different DNA è un progetto completamente nuovo ideato da Boris Kotelsky (fondatore e ideatore) ed Evgeny Leksikov (frontman e cantante). È unico al 100% in quanto la musica combina l’atmosfera leggendaria degli anni ’80 di Thompson Twins, Pet Shop Boys, A-HA etc. con un suono moderno che può ricordare i migliori lavori di TheWeeknd, Timberlake, Hurts.

Il nuovo album di Different DNA è disponibile su tutte le piattaforme digitali dal 29 gennaio 2021. Il nuovo singolo, “Di cristallo”, è disponibile in rotazione radiofonica dall’8 ottobre 2021.

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Internazionale

I 5 desideri degli Aspettativa

Aspettativa è più un mood che un nome per la band post 2001 che intreccia sonorità indie-pop e indie-punk per raccontare la quotidianità attraverso le loro canzoni. La band nasce nel 2014 da tre fratelli: Elia Ester e Gab, successivamente affiancati al Catta dal loro produttore Marco Carnesecchi. Nel 2020, in pieno lockdown esce il loro primo singolo Tempesta. Dopo un anno di  ricerca musicale escono i singoli Saracinesche (giugno 2021) ed Elastico (luglio 2021) che riscuote un notevole successo dopo essere stato inserito nella playlist editoriale di Spotify Sangue Giovane. Un Qualcosa è il loro nuovo singolo prodotto da Marco Carnesecchi per l’etichetta Under Roof, mixato e masterizzato da DDR Studio.

Per conoscere meglio questi ragazzi, abbiamo chiesto loro di parlarci dei loro desideri, delle loro “aspettative” per così dire… Ognuno di loro ci ha quindi raccontato il suo sogno nel cassetto, come singolo e come band.

ELIA – “Suonare un giorno a San Siro”. 

Suonare a San Siro vuol dire che la tua musica fa davvero innamorare le persone, come vedere per me quello stadio pieno di gente che ti ascolta e canta le tue canzoni proprio come una grande famiglia felice :). Suonare li, come fecero i Coldplay o tanti altri artisti sarebbe la realizzazione di uno dei miei sogni nel cassetto.

CANZONE = “Fix you” dei Coldplay

ESTER – “Conoscere Avril Lavigne”

Avril è stata una figura di riferimento nella mia adolescenza, una sorta di modello che mi ha ispirato in vari campi artistici e mi piacerebbe scambiarci due chiacchiere e, tanto per sognare, anche canticchiarci insieme… poi ho ancora un suo poster in camera che comprai in edicola a 8 anni e sarebbe figo che prendesse vita quel desiderio ancora incollato al muro 🙂 

FOTO = OCCHALI (Elia, Ester)

GAB – “Fare un feat. con Vasco” 

Vasco è l’unico artista italiano che mi parla di libertà e potenza, e allo stesso modo sa essere romantico, energico e riflessivo… Vasco è tante cose insieme e sono sempre stato attratto da lui sia come persona che come artista…insomma chi non vorrebbe un feat. con il grandissimo Vasco?

CANZONE = “Siamo solo noi” di Vasco Rossi

CATTA – “Fare un pezzo che raggiunga 100k”

In questo modo potrei iniziare a lavorare nel mondo della musica e vivere di questo… e vedendo che i numeri iniziano a contare chissà magari potremmo farcela davvero un giorno 🙂 

CANZONE = “High and dry” dei Radiohead 

ASPETTATIVA – “Riuscire a emozionare qualcuno con i nostri brani anche fra 100 anni”. Emozionarsi è facile, emozionare un po’ meno, emozionare generazioni diverse nel tempo ancora di più, ma la cosa che ci renderebbe davvero più felici è sapere che anche fra 100 anni, quando saremo morti, la nostra musica riuscirà ancora a trasmettere qualcosa a qualcuno, anche se fosse una singola persona. 

FOTO = ROSA (del profilo spotify)

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Comunicato stampa

“Sacro Disordine” è il disco di debutto dei Diletta

Esce venerdì 8 ottobre 2021 Sacro Disordine, il primo album dei Diletta. Finalmente è completamente svelato il mondo del duo lombardo, tra cantautorato ed indie pop: un disordine inevitabile e sacrosanto che è comune a tutti.

Nel sognare di ciascuno, nell’ affannarsi, fallire, riuscire etc… quasi sempre ci caratterizzano non tanto le nostre qualità, le nostre virtù, ma i nostri limiti, i nostri difetti. Potremmo quindi dire: il nostro disordine! Ma perchè “sacro”? Non tanto perchè sia qualcosa di inviolabile o da conservare, ma perchè è solo nella nostra imperfezione che infiamma la vita e possiamo davvero affermare di essere unici e irripetibili.

SCOPRI IL DISCO: https://bfan.link/sacro-disordine

BIO: 

I Diletta sono un duo nato nel 2019 da un’idea di Jonathan Tupputi, voce e chitarra, e Andrea Rossini, tastiere e arrangiamenti. Da un primo approccio rock i due amici approdano a un sound più intimo e sperimentale avvalendosi prima della collaborazione di Desirée Bargna ai cori e al violoncello e successivamente di Simone Bernasconi al basso. La loro idea musicale trova compimento nel primo EP “Sacro Disordine” grazie al produttore Luca Urbani (ex Soerba, con all’attivo collaborazioni illustri fra cui Bluvertigo, Alice, Garbo e tanti altri), che dona ai Diletta quel tocco elettro-pop che stavano cercando. “Sacro disordine” concretizza il primo anno di attività passato tra prove e live nei locali del comasco, con 6 canzoni inedite, rigorosamente in italiano, a metà tra l’indie-pop elettronico e il cantautorato più intimo. La band, sostenuta da una campagna crowdfunding lanciata sulla piattaforma Ulule, ha ultimato i lavori nell’autunno del 2020 e ha pubblicato di recente i primi due singoli “Capita” e “Povera città” disponibili su tutte le principali piattaforme musicali.

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Pop

La camera di Jamila

Esce venerdì 1 ottobre 2021 per Ferramenta Dischi e in distribuzione Believe il brano Storia, il quarto e ultimo singolo estratto dall’album di esordio della giovane cantautrice toscana Jamila. Il quarto singolo di Jamila suona come un flusso di coscienza musicale, una prima parola che si porta dietro tutte le altre, un lasciarsi andare all’introspezione, consapevoli di avere infinite possibilità e nessun controllo.
 
Dopo La dottrine delle piccole coseGesù e Giovani che scalpitano a letto, continua la collaborazione con il produttore artistico Zibba, in attesa del disco d’esordio “Frammenti” in uscita venerdì 12 novembre.

Le abbiamo chiesto di entrare in camera sua e di mostrarci gli oggetti che le sono più cari.

IL TESCHIO MESSICANO

Questo simpatico teschietto colorato è un simbolo che appartiene alla cultura messicana. Fin da piccola l’immagine di questo simbolo mi ha sempre affascinata, attratta per qualche verso. Qualche anno fa mi hanno portato questo teschietto direttamente dal Messico e per un po’ di tempo non sono riuscita a trovargli un posto preciso. Nel frattempo mi è capitato, tramite un libro che ho letto, di entrare in contatto con le tradizioni sciamaniche e narrative del sud america e li ho scoperto che la simbologia esoterica, le figure emblematiche nelle storie, di culture anche lontane, potevano in qualche modo appartenermi. Forse prima non rispettavo l’attrazione che questo oggetto poteva avere su di me perché non mi sentivo legittimata ad appropriarmi di un simbolo di una cultura che conoscevo così poco. Il teschio messicano ha a che fare con la mitologia del regno dei morti, i quali una volta all’anno tornano su per salute e questi teschi da quanto ho capito sono un contatto fra i vivi e i morti. Così essendo cavo al suo interno ho deciso di riporvi dentro oggetti che in passato erano stati per me ricchi di energia, ma che con il tempo sono, in un certo senso, morti. Quindi lui sta li, diverso dal resto che lo circonda, che quasi sorride e sembra sempre volermi ricordare che a volte anche le cose più pesanti possono sembrare ridicole se le metti in paragone con la morte e la tua impotenza davanti ad essa.

LA PEZZA ROSA

Questo pezzo di stoffa rosa, risale ad un’importante manifestazione che feci un paio di anni fa a Verona. Si tratta del corteo che è stato fatto in opposizione al congresso delle famiglie, al quale l’Italia ha permesso di partecipare a “ospiti” esteri di discutibile reputazione. Eravamo marea, eravamo mossi dalla rabbia per l’ingiustizia che ancora fosse permesso a persone con ideologie discriminatorie, retrograde e sessiste di riunirsi, protette da schiere di poliziotti, di riunirsi senza dire pio. Ora sia chiaro, la mia idea non è quella di negare loro una protezione, ma la capirei di più se all’interno non ci fossero personaggi che per l’etica dello stato italiano almeno, dovrebbero essere sospesi dal loro incarico se non arrestati per reati contro la persona, anche se in realtà in Italia di leggi che tutelano la persona ne abbiamo ben poche e anche quella sul fascismo sembra essere ignorata. Insomma, il fazzoletto rosa mi è stato dato da una militante di Non Una di Meno, a me come a molte altre persone, e mi ricorda tutto il viaggio in bus, l’arrivo in una piazza ghermita di persone, la marcia per una città fin troppo fascista, la stanchezza delle gambe una volta finita, e il sonno pieno e pacato dopo una giornata ad un corteo come quello. Manca tutto questo e quel fazzoletto è li che me lo ricorda.

LA FOTO

La foto stampata e incorniciata è appesa nella mia camera da parecchi anni, direi 4 ormai, se non conto male. E’ stato il primo regalo di compleanno di colei che oggi è la mia compagna di vita, la persona che mi fa sentire adatta nei posti dove non mi ci sento, la giovane donna che con gli occhi mi guarda e mi legge. Ci conoscevamo poco e da pochi mesi, ma quando vidi questo regalo capii che quello era solo l’inizio di tanti doni d’amore e comprensione che ci saremmo fatte a vicenda. Da 4 anni quella foto è li, la guardo quando non vedo questa ragazza da un po’, e capita spesso che non ci si veda per molto tempo, ma ormai, dopo 4 anni di scoperta reciproca, ci basta guardare ciò che dell’altra abbiamo vicino, che è come essere insieme sempre. Lei legge le lettere che le lascio, io osservo le foto che mi dona.

jami

FOTO CON LA CHITARRA

Questa foto non è una foto e basta, ma un’opera collettiva. Quando l’ho fatta ero un po’ più piccola di ora e non ero sola. Giulia, la compagna di vita che mi fa sentire adatta nei posti in cui non mi ci sento, ha scattato varie foto nei suoi viaggi. Con alcune di queste a sua scelta abbiamo deciso di fare una mostra collettiva, nella quale io avrei scritto delle poesie sugli scatti da lei realizzati, senza saperne la storia, il luogo, gli odori, ma solo i colori e le figure. E così è uscita questa, che giace nel mio muro di chitarre dal giorno in cui la mostra si è conclusa e trovo che nessun posto sarebbe migliore di quello la.

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“Un attimo” è il nuovo singolo di Caspio

Esce giovedì 7 ottobre 2021 un attimo, il nuovo singolo di caspio (tutto rigorosamente minuscolo) fuori per Le Siepi Dischi e in distribuzione Believe Digital. caspio torna con un singolo più intimo, più ricercato, quasi chill, che ricorda le sonorità soft dei Portishead. Il brano è stato prodotto in collaborazione con Cristiano Norbedo il quale, oltre ad aver co-prodotto i precedenti singoli “mai” e “bilico”, ne ha curato il mix. Il master è stato affidato a Ricky “Lo Zio” Carioti del One Eyed Jack Studio.
 

È notte e state camminando da soli per la città addormentata. Durante il giorno c’è ancora un lontano sentore d’estate ma, alla sera, complice il buio che arriva prima, l’aria si è fatta più fresca e vi ha sorpresi impreparati con un brivido. In giro non c’è un’anima viva. Si sentono solo rumori lontani: una televisione ancora accesa, un’insegna malandata che cigola nel vento, un cane che abbaia lontano. Nessuna paura perché il cervello è più forte.

Atmosfera notturna per un brano che non racconta una storia ma una situazione: il silenzio, il buio, la malinconia, riempiono la testa di nugoli di idee e ricordi che comprimono sonno e stanchezza e impediscono di addormentarsi. Come sempre, la notte rende tutto più complicato, i problemi si fanno insormontabili, il pensiero ossessivo. Tanto vale camminare, pensare. Per cercare di risolvere, di capire. E, mentre, cercate di sbrogliare la matassa, s’è già fatto giorno.


(caspio)

(cover artwork Eugen A.Bonta / Giulia Canala)
 

SCOPRI IL BRANO SU SPOTIFY: https://spoti.fi/3aeiN5f
 

BIO
caspio
 vive a Trieste, città di confine che si si sviluppa sul, intorno e grazie al mare. Suona da sempre, da subito. Batteria, basso, chitarra. Nel 2019 esce Giorni Vuoti, il primo album maturo, sfogo di anni di soffocamento, di inibizione. Rockit ha detto di caspio che “il suo stile e il suo pensiero rimangono impressi facendo riecheggiare la voce di un artista che ha davvero qualcosa da dire”. caspio non racconta mai storie, ma esplora concetti che gli sono cari per trasmetterli a chi lo ascolta in modo chiaro, esplicito, meno criptico. caspio fa musica elettronica, con influenze anni ’90, in una veste completamente nuova e attuale.

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Pop

Intervista a Cranìa: ricominciare da una magica live session

Dopo la pubblicazione dei singoli Stomachion e A fondo, la cantautrice bresciana (ma trapiantata a Milano) si svela in una nuova e intima live session, più disturbante e sincera che mai, e ci regala anche l’inedito Cosa è cambiato?. QuiCranìa (con lei sul palco Sidi e Vito Gatto), fragile come le lampadine che la sovrastano, ci porta direttamente nel più freddo degli inverni e si conferma essere una delle voci più interessanti della scena underground che seguono quest’estate atipica. 

Cranìa nasce in Val Camonica, tra le montagne della provincia di Brescia, e si trasferisce nell’hinterland milanese, dopo la laurea in musicologia del 2017. In seguito all’esperienza ad “Attico Monina” a Sanremo, ad ottobre 2020 esce il primo singolo, Stomachion, apripista di un progetto cantautorale dark a tinte alternative, ambient ed elettroniche. È reduce delle audizioni live di Musicultura 2021, dove ha presentato altri inediti.

Ecco cosa ci ha raccontato!

Perché questa nuova live session che hai realizzato con Sidi e Vito Gatto è il modo migliore per conoscerti? 

ASC, il nome della live, mostra la mia dimensione più intima perché mette in gioco non solo l’udito, ma anche la vista. È, quindi, un’esperienza sensoriale più completa: una chiave per entrare nel mio mondo. 

Che importanza ha per te la musica live per un progetto musicale? 

Penso che i concerti siano la parte più nuda e senza filtri di un progetto musicale. Qui mi mostro nel modo più libero possibile, grazie anche alla presenza di Sidi e Vito, che non sono semplici musicisti, ma ne sono parte integrante. 

In che modo questa live session è un nuovo inizio per te? 

Rispetto a “Stomachion” ed “A fondo”, così come lì ascoltate, ASC è uno step avanzato di sperimentazione: dodici minuti circa di tre brani suonati in un unico respiro, con code ed intro che si mescolano le une con le altre. La versione di “Cosa è cambiato?”, brano presentato alle audizioni live di Musicultura 2021, è un inedito. Un regalo 🙂 

Com’è stata la tua estate? Quali sono i luoghi che ti hanno fatto compagnia in questo periodo? 

È stata un’estate di lavoro, di presa coscienza ulteriore di me stessa e della mia direzione. Ho viaggiato tra le montagne della mia Val Camonica, Milano ed il mare dell’Abruzzo. Con un po’ di sadness, mi auguro di raccogliere il tutto per affrontare al meglio ciò che arriverà. 

Quali sono i prossimi step a cui stai pensando? 

Voglio portare in ogni dove ASC e poi… 

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“Sono come suono” è il nuovo singolo di Pellegatta

Esce lunedì 4 ottobre 2021 per Adesiva Discografica e in distribuzione SELF Suono come suono, il nuovo secondo singolo di Pellegatta (nome d’arte per Manuela Pellegatta). Il brano è un nuovo capitolo che ci avvicina sempre di più alla pubblicazione di un nuovo album: un brano di electro-pop che suona dolce-amaro, per chi non ha timori di suonare sfacciatamente pop e di fare di Sono come suono un vero e proprio manifesto musicale, per chi ha preso qualche chilo e sta attento al colesterolo.

Il singolo, prodotto da Paolo Iafelice  già al lavoro con Fabrizio De André, Ligabue, Fiorella Mannoia – è un brano che rispecchia lo stile semplice e diretto della cantautrice che racconta“sono come suono è la sveglia delle sei, il caffè bollente che ti  tiene in pista per quattro anni, un periodo in loop e porte spazio temporali di istanti irripetibili. Il brano è stato registrato in tre momenti differenti, prima durante e dopo un trasloco, l’apri pista dell’album fluorescente. Da maggio 2020, ho deciso di concludere tutte le registrazioni del nuovo album attraverso una collaborazione a distanza insieme al produttore Paolo Iafelice e Sara Velardo alle chitarre, la squadra non si cambia”

SCOPRI IL BRANO SU SPOTIFY: https://spoti.fi/3iszcrc



BIO: 

PELLEGATTA (Manuela Pellegatta) è una cantautrice e compositrice italiana. Nata a Garbagnate Milanese e cresciuta ad Arese, fin da piccola si avvicina alla musica iniziando a prendere lezioni di pianoforte e flauto traverso per poi avvicinarsi anche a chitarra, basso ed armonica da autodidatta. Dopo aver conseguito la laurea in Giurisprudenza non può fare a meno di riprendere la sua passione per la musica per farne una professione partecipando a diversi festival (MTV Music Week, Brianza Open Jazz Festival, Milano Music Week, Ferrara Busker Festival).

Grazie ad una borsa di studio Smartit riesce a concretizzare il suo album d’esordio TRE MINUTI DI SBAGLI” con il produttore Paolo Iafelice per l’etichetta Adesiva Discografica. Tre minuti di sbagli è stato pubblicato il 7 ottobre del 2016 e presentato il 20 ottobre al Rock’n’ Roll di Milano. Collabora con le cantautrici dell’etichetta per realizzare lo spettacolo musicale“Vita da cantautrice”, patrocinato dalla Fondazione Fabrizio De André. Prima della maternità parte per una tournée italiana per presentare assieme alle altre cantautrice dell’etichetta un tributo a Luigi Tenco.

Nel 2018 è tra i finalisti di Area Sanremo Giovani e il Premio Via Emilia “La strada dei cantautori” con il brano “Sulla spiaggia di Rimini”. Nel 2019 si lascia alle spalle Milano e si trasferisce a Modena. Il cambiamento la porta a scrivere un nuovo concept album che tocca tematiche ambientali e sociali, ricercando sonorità elettroniche. Inizia così un nuovo progetto, fatto di sperimentazioni vocali e sonore con loopstation e synth. Nel febbraio del 2020 presenta l’inedito “Compro e butto” all’Attico Monina durante il Festival di Sanremo e successivamente al Teatro Storchi di Modena aprendo il concerto a Francesco Baccini durante una serata di beneficenza del Team Enjoy. Tra i brani inediti “Tarantiran” arriva in semifinale per il Premio Pierangelo Bertoli ed in finale per il Premio Autori Emergenti 2020. Nel 2021 fa parte di due realtà Unisona Collettiva per creare progetti musicali con altre cantautrici e Unica Cantautrici Unite, i progetti nati durante il primo look down.

Il 4 ottobre 2021 esce il suo nuovo singolo Sono come suono

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