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Pop

Cosa c’è nella camera di Angelo Romano

Esce venerdì 26 aprile 2024 su tutte le piattaforme digitali il nuovo singolo di Angelo Romano, musicista e cantautore itinerante che ha dedicato un brano al sentimento della noia, una canzone che parla di noia, ma che non vuol essere noiosa. Un nuovo capitolo che ci avvicina alla pubblicazione di un nuovo disco, e che ci svela uno spaccato di vita autobiografico dello stesso Angelo che racconta che “La noia” è stata ispirata “… da una relazione nella vita reale con una partner che trovava molte cose nella vita “noiose”, me compreso probabilmente.”

Angelo Romano è un cantautore dalle numerose influenze, poliglotta ed eclettico, canta in inglese quando vuole farsi capire da tutti, per rifugiarsi nel “suo” siciliano quando non ha voglia di esporsi, mentre l’italiano è una sentita via di mezzo che vedremo anche nel disco in uscita. La sua è una vita in movimento, e la sua musica si bassa su elementi di folk e post-punk, ricordando artisti come Tom Waits o Nick Cave, passando per Rino Gaetano.

Noi come sempre volevamo conoscerlo meglio, e per farlo ci siamo fatti portare a casa sua per conoscere la storia di cinque oggetti che potessero rappresentarlo.

LA LASTRA DEI DENTI
Giugno 2014. A tre giorni dall’inizio di un tour europeo in duo con un amico trombettista, mi ritrovo nello studio della dentista a Berlino con un terribile mal di denti. Lei, in italiano ma con fare minaccioso, mi fa: “Questo dente va tolto immediatamente, ne va della tua salute.” Mi adeguo.
Mi sottopongo ai raggi X per fare la lastra e poi poter procedere all’estrazione. 48 ore dopo mi ritrovo su un treno per Colonia, in giro per l’Europa con un dente in meno e troppi punti di sutura. La cosa mi costringe a rinunciare ad alcol e cibi solidi per due settimane. Due settimane dopo, per l’ultima data a Varsavia, mi ritrovo sul palco con una decina di chili in meno.
Un paio di mesi dopo, ospito un amico artista italiano nel mio bilocale a Berlino, che fa tanto Germania Est con doccia in cucina e bagno microscopico; vendendo la lastra, mi consiglia, tra il serio e il faceto, di conservarla e, perché no, usarla in futuro come copertina per un album.
E niente, anno 2021: la lastra diventa la cover art di “The New New Normal”. Il mio album “pandemico”, e no, non è un caso.

IL POSTER DI LEONARD COHEN
Berlino, 2013, Zitadelle Spandau. Un canadese di quasi ottant’anni si presenta sul palco e, con un’eleganza mai vista, canta e scherza col pubblico per oltre due ore di concerto. Non avevo mai visto niente di così perfetto: così piccolo ma così immenso nel tenere migliaia di persone sul palmo della sua mano, fino a fare esploderle in quella che ancor oggi ritengo la più grande ovazione mai fatta a un artista, al momento di suonare “First We Take Manhattan” – “…then we take Berlin”. E Berlino se l’era presa davvero. Avevo appena assistito a una masterclass su come fare il concerto perfetto. Di tutti i poster che ho in casa, questo è quello che davvero conservo come una reliquia.

L’ORARIO DEI TRENI OLANDESI
Anno 2017, suono in un locale ad Amsterdam in formato duo con violoncellista al seguito. Rientriamo in quel di Utrecht, dove una amica fotografa italiana ci sta ospitando; all’arrivo alla stazione dei treni di Utrecht, vedo che stanno fisicamente sostituendo gli orari dei treni. Scherzando ma non troppo, mi avvicino a uno degli addetti e gli chiedo se posso prenderne uno e portarmelo a casa. Lui, serissimo, mi risponde che se voglio, me li posso pure portare via tutti! Alla fine scelgo questo in particolare, perché qui ritrovo Groningen e Utrecht, ossia due delle tre città in cui ho vissuto nei Paesi Bassi. Questo cartellone pesantissimo in plastica rigida rientra insieme a me dalla terra dei mulini ed ora si ritrova qui in bella vista nella mia camera degli ospiti, a ricordare (e ricordarmi) che nessun posto è definitivo, e che i treni rappresentano una bellissima metafora della vita.

LA COLLEZIONE DI CAPPELLI
Ho sempre avuto l’ossessione dei cappelli fin da quando ero minorenne. Credo di aver iniziato per farmi notare, per emergere dalla massa; poi credo di aver continuato per rimarcare la mia provenienza, la mia identità di siciliano prima nel continente, poi all’estero. Oggi è più una necessità, almeno fin quando non potrò forse permettermi “quel viaggio a Istanbul” per risolvere i miei attuali problemi tricologici.

LA CHITARRA OVATION
Con un mio amico di università in quel di Pisa ci capitava a volte di prendere un autobus e andare a un grosso negozio di strumenti musicali in un paesino limitrofo.
Un giorno lui vede questa bella Ovation esposta, che costa una cifra che nessuno di noi due poteva giammai permettersi, e mi dice che, però, sarebbe stata una gran bella chitarra da acquistare e suonare.
Tanti anni dopo, dopo aver cambiato chitarre con una regolarità estrema, decido di seguire il suo consiglio e finalmente comprarmi l’Ovation in foto. Ora sono oltre sette anni che, imperterrita, lei continua ad accompagnarmi in giro per l’Europa, anche adesso che questo mio amico non c’è più. Non ha mai purtroppo potuto vedermi suonarla, ma mi sento dire che sì, aveva davvero ragione lui.

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Il 25 aprile 2024 esce per Maninalto! Records Live at Live Music Club, l’album dal vivo contenente la registrazione del concerto di Tonino Carotone con il Corpo Musicale di Trezzo sull’Adda

Il 25 aprile 2024 esce per Maninalto! Records Live at Live Music Club, l’album dal vivo contenente la registrazione del concerto di Tonino Carotone con il Corpo Musicale di Trezzo sull’Adda tenuto proprio il 25 aprile di cinque anni fa, nel 2019. Il disco esce, fra le altre cose, in occasione del centosettantesimo anniversario della fondazione del Corpo Musicale.

L’album contiene tutti i più grandi successi della carriera del “Maestro dell’ora brava” reinterpretati in chiave orchestrale, sotto la direzione e l’arrangiamento del Maestro Matteo Pozzi. Questo ha dato vita a una performance unica nel suo genere, di altissimo livello musicale ed emotivo. Il live è disponibile anche in vinile, in un’edizione a tiratura limitata di 500 copie, acquistabili anche online al seguente indirizzo.

Per l’occasione, Tonino Carotone e il Corpo Musicale di Trezzo sull’Adda terranno uno speciale concerto il giorno stesso dell’uscita dell’album, il 25 aprile 2024 al Live Music Club di Trezzo, che coincide anche con la canonica apertura della stagione concertistica del Corpo Musicale.

La tracklist di Live at Live Music Club:
1. No funciona
2. La abuela vuela
3. Atapuerca
4. La noria
5. El provinciano
6. Tu vuo’ fa’ l’americano
7. Il santo
8. Un ragazzo di strada
9. Carcelero
10. Me cago en el amor
11. Bahía
12. Buonaserasignorina

Ascolta Live at Live Music Club
https://open.spotify.com/intl-it/album/0ro9k3o4CrOgCUG834grri?si=iwG2p1w4QVyAlSdaPUmMWw

Con la straordinaria partecipazione di María Pilar “Piluka” Aranguren

Dirige il Corpo Musicale di Trezzo il Maestro Matteo Pozzi
Registrato da Fabrizio San Pietro al Live Music Club di Trezzo sull’Adda
Mixato da Ettore Franco Gilardoni e Christian Perrotta al Real Sound Studio (Milano)
Masterizzato da Andrea De Bernardi all’Eleven Mastering di Busto Arsizio (VA)
Arrangiamenti e strumentazione del Maestro Matteo Pozzi
Fotografie di Riccardo “Trudi” Diotallevi
Artwork di Christian Perrotta

Prodotto da Maninalto!
Distribuito da La Scena Dischi e Semplicemente Dischi

TONINO CAROTONE

Antonio De La Cuesta in arte Tonino Carotone, nasce a Burgos e cresce a Pamplona ascoltando la radio e guardando la TV. È da sempre innamorato della musica italiana. Si ispira a Fred Buscaglione per il look e a Renato Carosone per lo pseudonimo. Arriva in Italia per la prima volta nel 1995 ma raggiunge successo e grande pubblico nel 2000 con l’album Mondo difficile che diventa subito Disco d’Oro. Negli anni ha collaborato con Manu Chao, Eugene Hutz (Gogol Bordello), Erriquez (Bandabardò), Pietra Montecorvino, Locomondo, Arpioni, Zibba, Vallanzaska, Piotta, Roy Paci, Africa Unite e molti altri.

Su di lui e con lui nel 2006 Federico Traversa scrive il libro Il maestro dell’ora brava e riceve il Premio Carosone come miglior artista straniero al teatro Politeama di Napoli. Dal 2014 entra a far parte della famiglia Maninalto! e nel 2015 è ospite a Cuba al Festival del Cinema dell’Havana. Suoi i brani nel film Il ricco, il povero e il maggiordomo di Aldo, Giovanni e Giacomo e Yucatán di Daniel Monzón. Dopo essere stato ospite nel nuovo disco di Elisa nel brano L’estate è già fuori, nel 2019 per Maninalto! pubblica Solcando le onde che canta insieme al Coro dell’Antoniano (Zecchino d’Oro).

Il 23 novembre 2021 pubblica per Maninalto! Whisky Facile, l’album tributo al suo grande idolo Fred Buscaglione di cui si sono celebrati i 100 anni dalla nascita. L’anno seguente lo ritroviamo nel disco degli Africa Unite cantando il brano Tuyo, colonna sonora della fortunata serie Narcos. Il 10 marzo 2023 esce il nuovo album, Etiliko Romantiko. Il tour di presentazione conta più di 50 date nel 2023 tra Italia e Spagna.

CORPO MUSICALE DI TREZZO SULL’ADDA

Le origini del Corpo Musicale trezzese risalgono al 1854. Dei primi 50 anni di vita non sappiamo molto: resta il fatto che questa realtà ha superato nella sua storia molte vicissitudini e ben due guerre. Nel 1949 la rifondazione e l’inizio di un’attività musicale di spessore: concerti, raduni e partecipazione alle iniziative della Città. Nel corso dei decenni si susseguono numerose le trasferte commemorative e due presenze a Roma da Giovanni Paolo II con un’attività che procede incessante fino ai nostri giorni. Il repertorio proposto è di rara qualità, e spazia tra i diversi generi musicali: classico, rock, pop, lirico, blues, musical, collaborazioni con cantanti, cori e solisti. Una scuola di Musica di tutto rispetto e performance orchestrali di alto livello musicale ed emotivo. Il Corpo Musicale attualmente è composto da circa 50 elementi ed è diretto dal M° Prof. Matteo Pozzi.

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Pop

Cosa c’è nella camera di Marinè

Esce venerdì 12 aprile 2024 su tutte le piattaforme digitali il nuovo singolo di Mariné, nome d’arte di Alessio Marinelli. Il brano nasce dalle profondità del cuore e accompagna l’ascoltatore in un intenso viaggio emotivo: quello dei labirinti amorosi, dove ognuno di noi si è perso almeno una volta. Immaginate le melodie avvolgenti di Harry Styles, l’energia di Shawn Mendes, il tocco poetico di Levante, l’originalità di Francesco Gabbani e la sincerità di Ermal Meta. Ora, aggiungete il tocco pop di Mariné: il risultato è “Sorpreso Disincanto“.

Questo brano è una confessione, uno specchio delle emozioni che nascono, crescono e talvolta si perdono nei meandri delle relazioni. È la storia di un viaggio dal passato al presente, dove il futuro è incerto, fermo a un bivio: la scelta è tra l’affrontare il disincanto della realtà o il lasciarsi trascinare, seppur consapevoli dell’imminente delusione.

L’ispirazione per “Sorpreso Disincanto” arriva dall’esperienza personale, un dialogo tra colleghi che hanno condiviso turbamenti e risate. Il singolo si distingue per la sua apparente semplicità armonica, una danza su due accordi che, sotto le mani del produttore Alessandro Liccardo e arricchita dal sax di Alex Di Rocco, si trasforma in un mix irresistibile di twist, country e blues. 

Noi volevamo conoscerlo meglio, e per farlo siamo stati a casa sua. Ecco cosa ci ha mostrato!

OGGETTO 1: Divisa di lavoro autografata dai colleghi.

Questa divisa rappresenta molto per me, segna tutto ciò che mi rimane di dieci anni trascorsi nell’azienda dove ho lavorato. Dieci anni in cui ho visto volti e parlato con le loro anime tutti i santi giorni. È un simbolo reale e autentico di un capitolo della mia vita che si è chiuso, una testimonianza dei legami e delle esperienze condivise. Guardando questa maglia che mi hanno regalato, posso rivivere quei momenti, sentire ancora la presenza e la solidarietà dei miei ex colleghi. È un promemoria di quanto sia importante il tempo trascorso insieme, un ricordo di un periodo che ha plasmato chi sono oggi.

OGGETTO 2: Le chiavi di casa

Le chiavi di casa sono un simbolo di fondamentale importanza per me. Non che il cuore se ne dimentichi, ma la mia passione per la musica, per quanto abbia cercato di farla viaggiare a braccetto con la mia quotidianità e i miei compiti di genitore, talvolta mi distoglie. Quando sono fuori in giro per concerti, spesso mi trovo in quel momento in cui vorrei che il tempo si fermasse, che la musica non smettesse mai. In quei momenti, basta mettere le mani in tasca e toccare le chiavi di casa per ricordarmi dov’è il mio vero posto nel mondo. È come se le chiavi, con il loro freddo metallo, mi connettessero immediatamente al calore e alla serenità del mio rifugio. Un promemoria tangibile del legame con la mia famiglia.

OGGETTO 3: Il kimono

Il kimono, nella cultura occidentale, incarna un’armonia tra bellezza esteriore e interiore, riflettendo l’essenza di una cultura profonda e ricca di significato.
E così come la spiritualità e l’autenticità sono legate al kimono, anch’esse sono qualità che risuonano profondamente in me e rappresentano una meta a cui ambisco. La ricerca di una connessione più profonda con me stesso, la volontà di essere autentico e fedele alla mia essenza, sono pilastri fondamentali del mio percorso di vita. 

OGGETTO 4: Il porta-torte

Il ciambellone è molto più di un semplice dolce. Rappresenta il calore di casa, l’affetto e l’amore di chi, con dedizione, ha preso tempo e cura per prepararlo. Un abbraccio mattutino che fa iniziare ogni giornata con un tocco di “dolcezza”.

OGGETTO 5: Il papillon

Non può mancare tra gli oggetti di casa il famoso papillon. Il simbolo fondamentale del mio cambiamento. Rappresenta ideologicamente il mondo degli eventi, quello che mi ha dato l’opportunità di sostenere me stesso e di dedicarmi finalmente completamente alla musica. Riprendere i miei vecchi brani e circondarmi di persone del settore che fossero interessate a condividere con me questo progetto. Una devozione talmente forte, che ho scelto di incorporare il papillon nel mio nome proprio perché mi ricorda costantemente che non è mai troppo tardi per prendere in mano la propria vita e cambiare, per sentirsi liberi e felici di fare ciò in cui si crede.

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“Uomini forti” è il nuovo singolo di Colombo, in uscita venerdì

Esce venerdì 26 aprile 2024 su tutte le piattaforme digitali per Believe Music Italy, il nuovo singolo di Colombo dal titolo “Uomini forti“. Un nuovo capitolo per il progetto solista di Alberto Trevanini, inaspettatamente in italiano, che nasce dalla domanda ironica di un’amica, “non è faticoso essere uomini?”, all’interno di una discussione sulla difficoltà tipicamente maschile di esprimere i propri sentimenti in maniera libera e chiara. Essere uomini è faticoso, racconta Colombo in questo brano, perchè è faticoso dover essere sempre forte, dover avere più successo degli altri, più muscoli, fare più soldi e più sesso. 

È faticoso porre dei limiti all’empatia, alla sensibilità, alla sofferenza, al modo di vestirsi o al prendersi cura di sé stessi: “Molte di queste cose fanno parte di me, di alcune mi sono liberato, altre non le ho mai avute: il fatto di non aderire all’ideale di virilità maschile, un tempo mi ha fatto sentire in difetto e inadeguato; poi il mio percorso di vita, le esperienze, le letture, le persone che ho incontrato, mi hanno fatto comprendere che questi costrutti sociali si possono distruggere, superare, o semplicemente ignorare.”

Reduce dalla pubblicazione dell’EP “Where Children Strove”, interamente dedicato alle poesie di Emily Dickinson, Colombo torna con un nuovo audace progetto che ha pochi riferimenti nella scena italiana e dove si espone completamente e sceglie, anche per questo, l’italiano. Pronti?

 

Un uomo deve essere più forte
delle sue paure
spogliatemi davvero
per l’esecuzione

SCOPRI IL BRANO: https://bfan.link/uomini-forti

foto di Elena Grandi

BIO:

Nasce a Brescia nel 1994, dai primi anni si avvicina allo studio del pianoforte. Si laurea in pianoforte presso il Conservatorio “A. Boito” di Parma col massimo dei voti. Dall’età di 15 anni affianca al pianoforte classico, lo studio della vocalità moderna nelle sue diverse espressioni, che prosegue con l’approfondimento del canto jazz presso il Conservatorio di Milano. Si esibisce come pianista, tastierista, cantante in diversi contesti e formazioni, spaziando in vari generi, dalla classica al pop, dal cantautorato al rock. Vincitore del Premio Ugo Calise 2019 per la nuova canzone d’autore, finalista di Area Sanremo 2018Vibra Song ContestContesto Indie e ProScenium Festival di Assisi 2021.

Nel 2023 esce “Where Children Strove”, un concept album di pop neoclassico interamente dedicato alle poesie di Emily Dickinson

Uomini forti” è il primo capitolo di un nuovo progetto in italiano.

https://www.instagram.com/colombo_music/

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Fatti Sentire Festival 2024: scelti i 14 finalisti

Dopo una tesissima selezione che ha visto ben quarantanove artisti di varia estrazione e provenienza sfidarsi sul palco dell’Auditorium Spira Mirabilis di Formigine (Modena), la giuria del FATTI SENTIRE FESTIVALha selezionato i propri finalisti.

Ecco i nomi dei magnifici quattordici, pronti per la finale di giugno: 

AMI, ASIA DEL PRETE, BOSCO, DOROTHEA, FUSO & SUPERGLAM, GABRIELE, LITTAME’, MALAVOGLIA, NICCOLO’ FILIPPUCCI, RED, SARA RUSSO, 7TH, TOPLESS, VALENTINA MORO

La finale li vedrà impegnati il prossimo 7 giugno in Piazza D’Este (Castello) a Formigine (MO), accompagnati da una band professionista composta da DAVIDE GOBELLO (direttore musicale), MATTEO DI FRANCESCO (batteria), RUGGERO BRUNETTI (chitarra), MARCO DIRANI (basso), ALESSANDRO BIASI (chitarra), FABIO ZACCO (piano), VANNI ANTONICELLI (tastiere e programmazioni).

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L’edizione 2024 di FATTI SENTIRE FESTIVAL, rassegna dedicata alla musica italiana emergente, è organizzata dall’Associazione Culturale “FATTI SENTIRE” con OCCHIOXOCCHIO ENTERTEINMENT srl, in collaborazione con il COMUNE DI FORMIGINE, patrocinati dalla REGIONE EMILIA ROMAGNA E NUOVOIMAIE.

Il concorso nasce per promuovere la cultura della musica italianadando la possibilità a giovani artisti di esibirsi di fronte a una commissione artistica composta da grandi esperti del settore musicale: giornalisti, critici musicali, produttori e vocal coach, e grazie a questo evento “farsi sentire” dal più vasto pubblico possibile.

La mission del Festival è quella di offrire una vetrina importante a nuovi artisti emergenti italiani che, soprattutto in questo momento storico, non hanno visibilità. 

Il concorso, che sarà trasmesso da un’importantissima rete televisiva nazionale, può contare su un montepremi complessivo di 5500 euro: in palio 5000 euro per il vincitore, assegnati da una giuria di qualità di assoluto prestigio, ai quali si aggiungono 500 euro attribuiti da Nuovo Imaie a uno dei finalisti.

Le fasi finali della rassegna potranno contare su ospiti di grande richiamo. FATTI SENTIRE FESTIVAL giunge alla propria terza edizione, dopo che la seconda aveva fatto registrare un grande successo, anche in termini di ascolti televisivi. 

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“Iene”, il nuovo singolo pop elettronico di Anita Brightfly

Fuori dal 19 aprile “Iene”, il nuovo singolo di Anita Bringhtfly. Un brano che mescola pop ed elettronica in maniera coinvolgente e accattivante.

“Iene”ha un testo forte e profondo. La cantautrice mette nero su bianco la situazione difficile che vive all’interno della sua famiglia. Il non sentirsi capiti, riconosciuti ed essere sempre messi da parte. Sentimenti che lasciano un segno all’interno della persona e che Anita ha saputo trasmettere con energia e anche leggerezza.

“La musica è nata in maniera spontanea poiché non suono nessuno strumento.

Il testo è stato scritto nel breve viaggio in treno per recarmi dall’arrangiatore sul notes del cellulare ed è rimasto invariato, quindi è stato steso subito in maniera definitiva, così come la seconda strofa scritta dopo un paio di giorni. 

Il brano nasce da una vicenda autobiografica sofferta e ancora attuale. Riguarda una situazione di vissuto familiare che parte da molto lontano e perdura a tutt’oggi”, così Anita descrive il proprio brano.

ASCOLTA SU SPOTIFY: https://open.spotify.com/intl-it/album/24AnYvWTrMRzxj5pMorkVI

https://www.instagram.com/anitabrightfly19

https://www.youtube.com/@anitabrightfly1660

Biografia

Anita Birghtfly nasce a Londra il 19 agosto del 1970 da madre francese e padre italiano. La madre discende da un antica famiglia aristocratica, il padre è un noto scrittore. La sua vita si è divisa tra diversi stati Francia, Nuova Guinea ed Italia. 

Fin da giovane ha una forte predilezione per l’arte e la spiritualità che la portano a laurearsi in Lettere e Filosofia. Sono tanti i lavori che la vedono occupata: da fare la modella fino ad essere l’assistente di un artista.

Nel 2020 però tutto cambia. Una energia speciale la travolge e la porta in una nuova direzione: la musica. Tutte le esperienze vissute fino a questo momento incominciano a diventare storie e canzoni.

Nel 2021 pubblica il suo primo singolo “Let Me”, l’unico in inglese, seguito da diversi brani. Il 2024 si apre alla grande con il nuovo pezzo “Iene”, in cui la cantautrice racconta se stessa e il mondo che la circonda.

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Internazionale

Le 5 cose preferite di Fahbro

Fuori dal 11 aprile “Rebirth”, la nuova produzione di fahbro. Melodie delicate da ambient music che sanno cullare l’ascoltatore e portarlo alla ricerca di se, della propria rinascita. Un brano strumentale che sa però tenere alta l’attenzione dell’ascoltatore dall’inizio alla fine. “Rebirth” è sperimentazione allo stato puro. Si mescolano suoni elettronici a strumenti classici creando un’esperienza fuori dal comune, coinvolgente ma soprattutto emozionante.

Rebirth è un progetto artistico nato dall’esigenza di sperimentare fuori dal seminato e dalle mie solite produzioni. Articolando il brano con musicisti che potessero contribuire al lavoro con il loro punto di vista e il loro talento

Noi volevamo conoscerlo meglio, e per per farlo gli abbiamo chiesto quali fossero le sue cinque cose preferite, ed ecco com’è andata.

Le 5 cose di fahbro:

1- La neve.

Sono cresciuto in un piccolo paese di montagna, Campobasso, capoluogo di una regione minuscola, il Molise. Quando ero piccolo la neve significava chiusura delle scuole, slittino, discese, e forse per questo mi è rimasta sempre nel cuore. Ora da adulto, ne apprezzo anche la sua funzione catartica. Il suo candore che ripulisce l’ambiente e il suo intrinseco silenzio che filtra i rumori, affievolendo quelli della città e enfatizzando quelli della natura.

Per me è sinonimo di divertimento e introspezione.

2-Il basket.

Ci sono persone che nascono con la palla da calcio tra i piedi, io invece sono nato con la palla a spicchi tra le mani. Basta dire che da quando avevo 6-7 anni fino ai 27 circa, sono stato sempre sul parquet. Con il mio passato da giocatore semi-pro (ho giocato in c2), il fuoco e l’adrenalina di questo sport vive dentro di me.

Oggi, da spettatore, sono un fan sfegatato della Virtus Bologna e dell’NBA in generale, e sento lo stesso ardore di sempre. Citando un famoso film, “He Got Game” di Spike Lee, il basket per me “è come poesia in movimento”.

3- Bici

Da anni ormai sono passato alla “commuter bike” per recarmi al lavoro. Il tragitto che mi separa da casa a lavoro è un momento di libertà. Un momento che dedico a me stesso solamente. Sono 20km, tra andata e ritorno, in cui posso indossare le cuffie e sentire musica o podcast, pedalare nel traffico cittadino sentendo il vento in faccia, fare una chiamata con un amic* o semplicemente pedalare.
La bici per me rappresenta questo momento personale, ed è impagabile in un’epoca in cui svolgiamo tutto frettolosamente.

E’ un momento di decompressione che per me è vitale, e oltretutto faccio anche del bene al pianeta. Quindi vi consiglio, ove possibile, di passare alla commuter.

4-La meditazione.

Oggi non potrei fare a meno di meditare. Per me è diventato un atto necessario, come il respirare. Svegliarmi al mattino presto e raccogliere energie, focalizzare il respiro e calmare la mente, è parte della mia routine Un momento di analisi e testimonianza senza giudizio, un modo per prendere consapevolezza e ricaricarsi. Da quando ho iniziato a praticarla, quasi 20 anni fa, ad ora, sono riuscito a limare molti dei difetti che impedivano di evolvere come essere umano.

Per me è un’ispirazione, uno sfogo, come una seduta da un buon psicologo.

5-Libri, Vinili e Film.

So che non sono una cosa preferita ma ben tre. Hanno per me la stessa importanza. Rappresentano intrattenimento, ma soprattutto educazione, infatti c’è un perfetto termine anglofono che racchiude cosa significhino per me queste 3 forme artistiche e cioè EDUTAINMENT. È un neologismo abbastanza recente, risalente al 1970 circa, per far comprendere come fosse possibile usare l’intrattenimento per veicolare l’apprendimento. Ma così entriamo in un ambito filosofico troppo ampio. Dico solo che per me leggere un libro, ascoltare un buon album, e vedere un film possono avere lo stesso valore formativo.

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“La noia” è il nuovo singolo di Angelo Romano

Esce venerdì 26 aprile 2024 su tutte le piattaforme digitali il nuovo singolo di Angelo Romano, musicista e cantautore itinerante che ha dedicato un brano al sentimento della noia, una canzone che parla di noia, ma che non vuol essere noiosa. Un nuovo capitolo che ci avvicina alla pubblicazione di un nuovo disco, e che ci svela uno spaccato di vita autobiografico dello stesso Angelo che racconta che “La noia” è stata ispirata “… da una relazione nella vita reale con una partner che trovava molte cose nella vita “noiose”, me compreso probabilmente.”

Angelo Romano è un cantautore dalle numerose influenze, poliglotta ed eclettico, canta in inglese quando vuole farsi capire da tutti, per rifugiarsi nel “suo” siciliano quando non ha voglia di esporsi, mentre l’italiano è una sentita via di mezzo che vedremo anche nel disco in uscita. La sua è una vita in movimento, e la sua musica si bassa su elementi di folk e post-punk, ricordando artisti come Tom Waits o Nick Cave, passando per Rino Gaetano.

BIO:

Giramondo poliglotta che ha vissuto a Berlino, nei Paesi Bassi, a Barcellona e nella sua isola natale, il musicista siciliano Angelo Romano si è costantemente dimostrato un artista in continua evoluzione che, dopo essere stato accompagnato da una band e aver sperimentato con l’elettronica in un eclettico side project, ha deciso di ridarsi alla carriera cantautorale solista, aggiungendo ukulele e sintetizzatori ai suoi brani normalmente chitarristici. Il tutto cantando in inglese quando vuole essere compreso da tutti, e in siciliano ed italiano quando invece preferisce cantare la lingua dell’anima. Il suo stile unico e la sua energetica attitudine dal vivo si basano su elementi di folk e post-punk acustico che possono ricordare alla lontana artisti come Tom Waits, Nick Cave, Screamin’ Jay Hawkins e Rino Gaetano, con un caratteristico accento siciliano per rendere il tutto ancora più unico.

Dopo l’uscita di “The New New Normal” (2021), scritto e registrato a Berlino e ispirato dalla capitale tedesca e dalla pandemia di COVID-19, e un EP di quattro tracce di canzoni in lingua siciliana intitolato “The Sicilian”, Angelo Romano tiene ora previsto di pubblicare e promuovere il suo primissimo album di canzoni in lingua italiana nel 2024. L’album, registrato tra Berlino e Barcellona, lo vedrà accompagnato da un ensemble di musicisti in uno stile più orientato al rock.

https://instagram.com/angiluzzo

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Pop

Cosa c’è nella camera di Donïa Nö

Donı̈a Nö è una cantautrice toscana di adozione romana. Nel 2019, dopo varie esperienze in progetti sia cover che di musica originale, guidata dall’esigenza di potersi esprimere completamente, dà vita al suo progetto solista che, causa Covid, vedrà la luce solo a novembre 2021 a nome d’arte di “The Silence”, con il primo singolo e altri brani pubblicati successivamente. Nel 2022 inizia la sua attività live accompagnata da una band di tre elementi, aprendo a Cigno, alla band Le Cose Importanti e partecipando ad alcuni contest fra cui “Firenze Suona” e “Lazio Sound”. Nel 2023 diventa Donı̈a Nö ed esce con il primo singolo in italiano. Nel Luglio 2023 suona al Men/go Music Fest di Arezzo in apertura a Colla Zio e Rosa Chemical e riprende la sua attività live. Nine Inch Nails, The Soft Moon, Fever Ray, Bones UK, Subsonica e molti altri sono tra le varie influenze che Donı̈a riporta nel suo sound, caratterizzato da elettronica e suoni distorti, voci pulite e sporche che si alternano, urla e melodie eteree. Le atmosfere dark sono onnipresenti e i synth e le chitarre che li producono, creano un immaginario inquietante ma allo stesso tempo magnetico. Donı̈a trasla la sua ombrosità e la sua rabbia in musica facendo un esorcismo collettivo e di sé. Quella di Donı̈a è musica per alleggerire il peso dell’ansia post-moderna, prenderne atto e, in fin dei conti, ballarci su.

Lo scorso 6 aprile è uscito su tutte le piattaforme di streaming il suo EP di debutto dal titolo “Finché sono viva”. Ci siamo quindi autoinvitati a casa della cantautrice per conoscerla meglio, e questi sono gli oggetti che ci ha mostrato:

“Gli occhiali da sole sono un po’ una mia fissa da sempre, ne ho una collezione. Da qualche anno oltretutto la luce del sole mi da particolarmente fastidio, quindi per me sono immancabili sempre. Quelli del momento sono questi e mi accompagnano in tutti i live, come accessorio indispensabile.”

“Ho comprato questo disegno meraviglioso da Membra, un’artigiana e artista che ho conosciuto ad un mercatino. Ne sono rimasta colpita dal primo sguardo e ho deciso di comprarlo e incorniciarlo. L’ho trovato compatibile con la mia essenza.

Nella mia testa si intitola Sorellanza”.

“Non c’è nulla di poetico in questo oggetto. C’è un legame ovviamente, dato che mi è stato regalato da una cara amica che sa che ho una fissa per i tirannosauri e le tazze, di cui ho una piccola collezione a casa di mia madre. Con il calore cambia colore e diventa uno scheletro. Fantastica! Ma niente di poetico in effetti.”

“Da qualche anno sono affascinata dalla figura delle streghe nella storia, di cui leggo e guardo film o serie tv, documentari ecc. Questo libro che molto molto lentamente sto leggendo, fa parte di tutto questo materiale, scoperto grazie a un amico che me l’ha consigliato.”

“Questa bottiglia, di ormai qualche anno fa, mi era capitata per caso e l’ho conservata perché da anni sogno di andare a Londra ma, ogni volta che tento, succede qualcosa per cui non riesco o non ho semplicemente la possibilità. Quindi sta lì appoggiata sulla mia mensola a ricordarmi che prima o poi riuscirò a fare questo piccolo viaggio. Nel frattempo, ci sono appesi tutti i pass dei concerti che ho fatto come musicista.”

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Comunicato stampa

“Anima dentro anima fuori” è il nuovo singolo di Giulia Casieri

Fuori da martedì 23 aprile 2024 su tutte le piattaforme digitali il nuovo singolo di Giulia Casieri dal titolo “Anima dentro anima fuori”. Un nuovo capitolo musicale tutto dedicato a chi si è perso. Il brano, infatti, racconta di chi non riesce più a vedere la vita in modo chiaro. Di chi ha buttato via tutto e non sente più niente. Per quanto possa sembrare un brano malinconico, in realtà vuole trasmettere la forza, l’energia e il coraggio di rialzarsi.
 

“L’anima che abita dentro di noi è così fragile, cosi profonda, così delicata e insicura, che solo un’altra anima potrà salvarci. L’anima fuori è così potente che ci aiuta a salvare il nostro mondo interiore da tutto ciò che ci fa paura. La forza di riprendere la propria vita in mano, questa è la chiave di tutto. Trovare la strada giusta per una vita esattamente all’altezza di chi siamo davvero.”

Scopri il brano: https://bfan.link/anima-dentro-anima-fuori

Autrice: Giulia Casieri
Produttore: Marco Marra


BIO:

Giulia Casieri è una cantautrice. Fin dalla giovane età si avvicina al mondo musicale, innamorandosi del canto. Dal 2010 al 2012 entra a far parte della famiglia Accademica di CPM, dove approfondisce l’aspetto tecnico ed interpretativo. Nel 2014 Giulia conosce Frequenze Studio dove entra in contatto con un gruppo musicale, chiamato Up2Funk, con il quale inizia ad esibirsi in alcuni locali tra Milano e Monza come interprete di gruppi cover funk e RnB.  Nel 2018, partecipa alle selezioni delle 68 esima edizione di Sanremo Giovani con il brano “Come Stai”, fino ad arrivare al palco dell’Ariston tra gli 8 finalisti.

https://www.instagram.com/giuliacasieri/