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Intervista ad Alessio Marucci: Mongolfiere è il nuovo brano

MONGOLFIERE”, è il nuovo brano del cantautore Alessio Marucci, nato dalla preziosa collaborazione con Marco Canigiula (autore anche per AnnalisaEmma Muscat e tanti altri) e Francesco Sponta (autore anche per Annalisa, ArisaAnna Tatangelo e tanti altri), e prodotto negli studi di Cantieri Sonori.

Il brano affronta il tema dalla nostalgia per qualcosa che era, ma che non è più. Percorre strade fatte di ricordi, affronta il dolore di un addio, ma spera in qualcosa di migliore che arriverà. Il punto di vista, infatti, è proprio quello di una persona immersa nel suo dolore per aver perso qualcosa che credeva importante, che intorno a sé trova solo ciò che resta, ovvero macerie; ma è serena, perché sa di aver fatto il possibile per salvare quel che poteva salvare. Il meccanismo delle mongolfiere, in un certo senso, è correlato al concetto di libertà: quando una relazione finisce, che sia un amore o un’amicizia, potrebbe essere vista come qualcosa che aiuta a ritrovarci, una sorta di liberazione da un peso che ci tratteneva a terra e che liberandocene rende più agevole il decollo della mongolfiera.

Alessio Marucci ha risposte alle nostre domande in questa intervista:

Ciao Alessio, benvenuto su Perindiepoi. Ci racconti qualcosa sul tuo progetto? “Ciao a tutti gli amici di Perindiepoi. Il mio progetto è nato diversi anni fa. La musica è sempre stata la bussola mentre tutto intorno a me cambiava. Durante un periodo un po’ particolare della mia vita avevo rischiato di perderla, per delle mie paranoie, finché non ho capito che nella vita avrei potuto fare tutto, diventare chiunque, ma lei doveva esserci sempre. Da lì nacque “Un miglio da te”, pubblicato nel 2018, che parlava proprio dell’importanza di ritrovare sé stessi. Quando il progetto è nato il periodo storico/musicale era totalmente diverso: il vero pop era ancora il genere dominante, il saper cantare, sebbene stesse cominciando a calare, era ancora un’arte apprezzata… a differenza di oggi. Ma sono molto orgoglioso di portare avanti ancora questo genere, nonostante sia passato di moda”.

Mongolfiere è il tuo nuovo singolo: com’è nato questo brano? Di cosa parla?
“Mongolfiere è una canzone che racconta la nostalgia per una relazione che finisce. Come dico
sempre “le canzoni migliori nascono da un cuore infranto”, ma il mio messaggio questa volta è nel
titolo. Se uno ci pensa, le mongolfiere non hanno nulla a che fare con la nostalgia; ma perdere
qualcuno non deve per forza essere negativo. Talvolta, può rappresentare una liberazione da un
peso che ci teneva a terra: tolto il peso siamo più liberi di decollare. E questo è proprio il
meccanismo delle mongolfiere”.

Hai collaborato con molti autori per questo tuo ultimo lavoro. Come sono nate queste collaborazioni? Come è stato lavorare con autori che hanno scritto canzoni per big della musica italiana?
“Beh, sicuramente per me è un grosso orgoglio avere al mio fianco dei professionisti di questo
calibro. La collaborazione con Marco Canigiula e Francesco Sponta è nata nel 2017, più o meno,
quando ci siamo messi al lavoro per “Un miglio da te”. Io stavo uscendo da un periodo di pausa,
cercavo la mia strada ed ho trovato loro”.


Quali sono gli artisti che hanno maggiormente influenzato il tuo percorso artistico?
“Mah, io credo che ogni artista che seguo abbia qualcosa che ha influenzato il mio percorso. In
Italia penso alla tecnica vocale di Giorgia; alla agilità vocale e all’intonazione sempre perfetta,
nonché alla versatilità di Anna Tatangelo; ai testi e alla bellissima voce profonda di Tiziano Ferro…
se guardo al panorama internazionale, ovviamente, non posso non menzionare Christina Aguilera,
Demi Lovato, Bruno Mars… mi piace molto lasciarmi influenzare dalle sonorità RnB…”.

Domanda di rito: progetti futuri? Live? Magari un disco?
“Progetti futuri… tanti… ci sarà una versione acustica di Mongolfiere e le tracce per il disco ci sono.
Sarà pronto presto e ne sono davvero fiero perché, non solo è il mio disco di esordio come
cantante ed autore, ma anche come produttore. Meglio di così…”.

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