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“Anna Piaggio” è il nuovo album della Croce Atroce

Esce venerdì 16 luglio 2021 il nuovo album della Croce Atroce,  anima del Toilet di Milano e drag fuori dagli schemi, dal titolo Anna Piaggio. Si tratta di un disco che è nato subito dopo il primo esperimento musicale che aveva portato alla pubblicazione di Alda Merinos, il disco di debutto. Con la bella stagione alle porte, gli autori non si sono voluti far sfuggire l’occasione di far uscire, in totale indipendenza, la loro colonna sonora per questa estate 2021.

L’album è composto da sei nuovi brani (“L’Amour Bonjour”, “Aldilà”, “Volo Via”, “Opposto & Xverso”, “XXL” e “Zona Rossa”), quattro reboot, ovvero quattro rivisitazioni, nei testi e nelle musiche, di canzoni già presenti in “Alda Merinos” (“imXfetta”, “MXM XXL”, “Brutty Routine” e “Fai Che Vuoi Quello di Me”) e da quattro remix di canzoni sempre presenti nel loro primo disco. Perché questa operazione? Come completamento del percorso fatto fino ad ora. Benché molto lungo e articolato, “Alda Merinos” non è stato concepito come “capitolo chiuso”. Croce Atroce, Erik Deep e LoZelmo (gli autori), non hanno infatti ai smesso di lavorare a nuova musica. Così come Marzo è sembrato il mese perfetto per rilasciare canzoni da godersi al chiuso e sotto le coperte, Luglio è il mese ideale per un sound più ritmato e suadente, lontano dalla nostalgia e proiettato verso un futuro esotico e trascinante.

Come Alda, anche Anna parla della vita degli autori, del mondo arcobaleno, di cultura rainbow, di diritti civili e rapporti umani. Il titolo “Anna Piaggio” è un divertissement che continua a rimandare al mondo drag ma questa volta cita Anna Piaggi, iconica giornalista, scrittrice e teorica del fashion internazionale che, per cultura ed estetica, rimane uno dei riferimenti fondamentali per la Croce Atroce.

Fotografia: Mattia Attorre – @piangoarcobaleni
Gorgiera, foulard e cappello: Lorenzo Seghezzi – @lorenzoseghezzi
Occhiali: Archivio Simone Bowery – @simon.bowery

Enrico Bernes (Erik Deep – IG: @erik_deep)
DJ professionista da trent’anni, cavalca le consolle dei grandi locali di massa nei 90s, per poi abbandonarle a favore dei club underground di Milano, con l’arrivo dei 2000. Modellando il suo gusto dalla musica dance commerciale all’elettronica alternativa, trova il suo giusto mezzo con l’arrivo del Toilet Club. Da questo momento in poi, i suoi set sono modulati dal riscontro della pista e dal suo carattere imprevedibile capace di sorprenderla. In “Alda Merinos” si è occupato degli arrangiamenti.

Simone Facchinetti (La Croce – IG: @croceatroce)
Da lunedì a venerdì è un grafico e si occupa di comunicazione ed editoria. Col suo amico e collega Andrea, fonda uno studio di graphic design a Bergamo più di quindici anni fa, tutt’oggi operativo. Nel weekend si occupa del Toilet e diventa la Croce, quella drag fuori dagli schemi non tanto per volontà, quando per il fatto che non è capace, per questione di abilità tecnica, di assecondarli. In “Alda Merinos” si è occupato della scrittura dei testi.

Stefano Selmo (LoZelmo – IG: @lozelmo)
Nella vita vende pop corn in un cinema ed è DJ professionista: due lavori entrambi minati dal Covid (che culo vero?). Deus ex machina del rinnovamento del Toilet Club (che già esisteva prima dell’avvento di questi tre), inizia a lavorare dietro la consolle grazie all’amicizia con Erik Deep. Il suo genere è sempre stato il PuttanPop, raffinato però dalle proposte alternative e Indie che hanno popolato fortunatamente il genere nel corso del tempo. In “Alda Merinos” si è occupato della scrittura della musica.

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Elettronica Internazionale

Le 5 cose preferite di Sidi

Deep Side è il nome che il batterista e producer Sidi ha scelto per una delle live session più curate e suggestive che vedrete in questo periodo, girata in uno dei canyon più suggestivi d’ Europa, situato in Puglia. Sidi, reduce dalla pubblicazione del suo nuovo EP dal titolo Fluido, fuori per Pitch The Noise Records, ecco un nuovo importante capitolo che mostra live i brani Cactus e Our Sunday.

Il progetto nasce dalla necessità di creare accostamenti di immagini rilegate alla natura da cui Sidi ne trae profonda ispirazione per la scrittura dei due brani presenti.

Il cibo. Durante gli ultimi anni e soprattutto con il lockdown è nata in me la passione di sperimentare in ambito culinario insieme ai miei amici. Sicuramente tra le mie cose preferite c’ è il riso patate e cozze, eredità di valore inestimabile di mia nonna.

I miei skate. É da quando mi fu regalato il primo skate a 9 anni che non l’ ho più mollato. La sensazione di “fluttuare” è tuttora una delle più belle che provo nel corso delle settimane.

Le mie batterie. Sono custodite con parsimonia. Purtroppo negli ultimi anni è stato difficile collocarle in casa qui a Milano per via del vicinato. Ma tra una sala prove e l’ altra ci ricongiungiamo spesso.

Le piante in camera. Sono patito per l’ ordine e l’ estetica nei luoghi in cui lavoro. Qui a Milano insieme alla mia coinquilina Phaabee sin dal primo giorno, abbiamo riempito la casa. Vedo le piante come dei figli e necessitano molta costanza e ciò mi fa star bene.

I dipinti miei e dei miei amici. Sono un elemento immancabile che porto sempre con me ogni qual volta che mi trovo a traslocare. E negli ultimi due anni i traslochi sono stati parecchi!

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“Fatto D’Argilla” è il nuovo album di Larocca

Esce giovedì 15 luglio 2021 Fatto D’Argilla, il nuovo album di Larocca vincitore del bando Puglia Sounds Records e Puglia Sounds Producer 2020/2021. Il secondo disco del cantautore pugliese riflette sulla perpetua condizione di trasformazione dell’uomo e di come il tempo ne disegni i contorni, come una mano bagnata modella l’argilla. Un disco fatto d’argilla, come materia viva con la quale si sperimenta, in una condizione artigianale.

Larocca si immerge in sonorità Pop e R’n’B creando un equilibrio tra testo e musica, esplorando nuovi mondi musicali. Fatto d’Argilla è composto da 8 brani, piccoli conci di vita che parlano di sogni, di viaggi interstellari, di vite appena sfiorate, dell’abbandono del Sud Italia, del fenomeno dell’immigrazione, e si uniscono in un unicum che racconta il proprio tempo e che ne assume plasticamente le forme.

SCOPRI IL DISCO SU SPOTIFY: https://spoti.fi/2VBeQn2


BIO:
Larocca è un cantautore di Gravina in Puglia, cresciuto tra la Murgia Pugliese e Milano. Nell’inverno del 2018 si dedica alla produzione del suo album d’esordio, “Ventizerotre” Pubblica in anteprima su Rolling Stone il videoclip del singolo “Contorni”, mixato da Tommaso Colliva.

Nel 2019 pubblica il disco “Ventizeotre” per Place to be Records, in anterpima su Rockerilla, e recensito da Blow up e Rumore.  Pubblica il videoclip di “Presto o tardi“, una live session esclusiva registrata nel ex convento di S. Sofia a Gravina in Puglia. Nello stesso anno avvia il tour per la promozione del suo disco e suona con la sua band in alcuni club e location in Italia.

Nel 2020 produce e dirige gli arrangiamenti del videoclip della cover del brano “Blowin’in the Wind”, con il collettivo Artist from Puglia, #iorestoacasa Nel ottobre del 2020 viene selezionato da Puglia Sounds e Teatro Pubblico Pugliese come cantautore emergente per rappresentare la Regione per un concerto tenutosi all’Off Topic di Torino, in occasione del Reset Festival, all’interno del circuito Glocal Sounds. Larocca pubblica e distribuisce, con Artist First, tra Dicembre del 2020 e Giugno 2021, alcuni singoli tra cui: Memorie, Satelliti, Corrente e Sei. I brani anticipano l’uscita del suo secondo disco che si intitola Fatto d’Argilla, prodotto da M. Olivi e R. Scogna e registrato presso gli studi della Ishtar Records di Milano.
https://www.facebook.com/nonsonolarocca/
https://www.instagram.com/nonsonolarocca/

Info:info@nonsonolarocca.it
Management:info@murgiahub.it
Booking: placetoberecords@gmail.com

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Indie Pop

Le 5 cose preferite di Giacomo Luridiana

Dal 16 luglio è disponibile in rotazione radiofonica “IL DIAVOLO DEL JERSEY”, nuovo brano di GIACOMO LURIDIANA già presente sulle piattaforme di streaming.IL DIAVOLO DEL JERSEY” è una canzone che attraverso le sue sonorità folk parla di sentirsi confusi e spaesati, ma immensamente liberi. In questo pezzo, GIACOMO LURIDIANA canta e racconta una storia sul senso di libertà, un sentimento che può essere dolorosissimo. Spiega l’artista a proposito del singolo: «Il diavolo del Jersey” è una canzone che guarda il mondo attraverso gli occhi di chi si sente fuori posto e sbagliato e che celebra la strana libertà che ne deriva».

Gli abbiamo chiesto le sue 5 cose preferite!

Inter

Non so bene come sia nata la mia passione per l’Inter. Per tanti sono i genitori che ti introducono a una squadra e ti portano allo stadio, io allo stadio ci sono stato per la prima volta 6 anni fa. Mia mamma si è sempre definita interista, ma più per spirito di ribellione visto che dei suoi tre fratelli due erano milanisti e uno genoano. Nessuno però in famiglia segue particolarmente il calcio. Da piccolo andavo a vedere le partite dai miei vicini di casa seduto di fianco al signor Paoletti, toscano come mio nonno e interista DOC. Da ragazzino non avevo molti amici con cui condividere questa passione e alle superiori ho smesso per alcuni anni di seguire il calcio. Date le premesse non dovrei essere così interista, non ho un legame familiare saldo con la squadra come tanti altri tifosi e non è una passione che ho ereditato da mamma o papà, eppure le emozioni che mi regala da sempre l’Inter sono indescrivibili. C’è qualcosa nell’essere interisti in cui mi identifico, l’essere fratelli del mondo, la sofferenza quasi omicida prima del successo, le bandiere e i campioni silenziosi come Picchi e Zanetti; tifare Inter per me non è solo tifare una squadra di calcio, è molto di più.

Pesci

Quando vedo un pesce mi imbambolo. Non so cosa sia, ma mi affascinano tantissimo; forse è che sono esseri viventi, ma così radicalmente diversi da tutti gli altri e pensare a come sarebbe la vita subacquea mi incuriosisce. Gli uccelli volano, ma sanno anche camminare, mentre i pesci sanno solo nuotare, in questo senso sono più “alieni” degli uccelli. Poi la loro forma, i loro colori, il mistero dell’ambiente che abitano dove non ci sono praticamente insediamenti umani fissi a eccezione di qualche stazione petrolifera solitaria, sono tutte cose che mi affascinano. In sostanza, mi piacciono i pesci.

Nuotare

Fin da piccolo ho avuto una paura irrazionale dell’acqua. Mi piace tantissimo sentirla addosso, tuffarmici dentro, immergermi, ho questa fascinazione per i pesci, eppure dopo un po’ che nuoto o galleggio a morto non posso fare a meno di pensare che il rumore dei sassolini sul fondale potrebbe essere uno squalo. Per questo quando ho bisogno di una scossa, di scrollarmi di dosso un po’ di apatia e mi capita di essere in un posto di mare mi piace fare una lunga nuotata e quando inizio a pensare costantemente che uno squalo potrebbe saltare fuori in qualsiasi momento spingermi un po’ più in là. Perché in fondo in fondo lo so che le probabilità che uno squalo mi mangi sono prossime allo zero, solo che sul momento si amplifica nella mia testa quel pensiero che so essere irrazionale e per darmi una scossa di adrenalina è l’ideale.

Viaggi

Con viaggi intendo proprio la parte del viaggio. Certo, mi piace visitare posti nuovi, ma se il viaggio da casa a qualche altro posto è in macchina, in treno o in autobus è probabile che alla fine mi piaccia più il viaggio della destinazione. Guardare fuori dal finestrino, il panorama piatto dell’autostrada, il cielo che si sposta tutto intorno a te, le pause in autogrill, le campagne che sfrecciano di fianco ai binari. C’è qualcosa nel viaggiare che ti ricarica, come una strana forma di meditazione.

Cucinare

Mi piace un sacco cucinare, soprattutto quando ho un po’ di tempo. Non pianifico molto quello che cucino, mi lascio abbastanza trasportare dal momento, cosa che ha sempre dato abbastanza fastidio a mia nonna che cucina da dio; a me piace dover far saltare fuori delle idee al momento. Però direi che me la cavo bene, mi piace sperimentare in cucina e se dovessi sparare delle statistiche direi che il 50% delle volte ne esce qualcosa di veramente buono, il 30% qualcosa di decente e il 20% delle volte è un fallimento.

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Internazionale

Le 5 cose preferite di Dado Bargioni

Esce venerdì 21 maggio 2021 A tempo terso, il nuovo singolo di Dado Bargioni fuori per Ohimeme (www.ohimeme.com). Si tratta del terzo singolo estratto da un nuovo album in uscita prossimamente, un brano che gioca già nell’ambiguità del titolo:“Terso” suona come “perso”, ma quella piccola consonante cambia totalmente il modo di vedere le cose, in una prospettiva più positiva di visione chiara del mondo, un mondo che ci lascia ogni giorno più soli ed incerti e che ha bisogno di un “Tempo Terso”, appunto.   Registrata interamente al FLAT SCENARIO studio con la supervisione e la guida del produttore e musicista Luca Grossi, il brano è il frutto di un arrangiamento di Dado, maturato all’improvviso un mese dopo averla scritta:
  «Era una domenica pomeriggio ed in sottofondo c’era un disco dei Vulfpeck. Lo ricordo bene perché quei particolari fraseggi armonizzati della chitarra di Cory Wong ad un certo punto mi hanno spinto ad imbracciare l’elettrica (che io suono raramente) ed è proprio da lì che, improvvisamente, è nata la versione finale di A Tempo Terso. Era un po’ che ci pensavo. L’intero disco, lavorando gomito a gomito con Luca, stava prendendo un taglio diverso, fresco… e questa canzone in particolare necessitava di una spinta per adeguarsi al sound del resto dell’album. Ho sempre ritenuto che questo dovesse essere un singolo per via del ritornello super-catchy che ti si appiccica addosso. Però ne ho avuto la definitiva certezza solo dopo aver coinvolto ed ascoltato, in studio, la batteria di Lino Gitto (motore ritmico dei “the Winstons”). Lino ha impresso quel vigore e quel inconfondibile tocco vintage che hanno immediatamente creato il legame e la contaminazione che stavo cercando, fondendo i fraseggi vagamente funky soul del basso e dalle chitarre a quel sapore Beatlesiano tutto racchiuso nelle sue rullate alla Ringo Starr!»

Gli abbiamo chiesto quali sono le sue cinque cose preferite.

1. La chitarra (folk/acustica) e scriverci canzoni. 
Dopo il corno francese e il clarinetto (al Conservatorio dai 10 anni) ho capito che gli strumenti a fiato non facevano per me. Mi piaceva cantare e con un bocchino o un’ancia fra le labbra è pressoché impossibile farlo (a meno che tu non sia Lucio Dalla!)! Così, in quel periodo ho cominciato parallelamente a prendere lezioni di chitarra. Appena ho capito che girando gli accordi delle canzoni, avrei avuto un pezzo mio originale, si è spalancato un nuovo universo e da allora scrivo quasi solo esclusivamente con quel gioiellino che la chitarra acustica! 

2. The Beatles.
Lo zio Rudi, per le lezioni di chitarra, chiedeva 5.000 Lire (perché, anche se parenti stretti, quello era un vero impegno e dovevo prenderlo seriamente). Mi sedevo di fronte a lui ed assimilavo le melodie ed i mille accordi del suo gruppo preferito. Piano piano imparavo quelle canzoni ed imparavo a suonare la chitarra. Piano piano ho conosciuto i Beatles e, ancora oggi, mi sciolgo nell’ascoltarli! Grazie Rudi!

3. Il Cioccolato.
Una vera droga per me. Tutti i giorni (anche più volte al giorno). Assolutamente fondente. Consiglio dello chef Bargionì: Combo cioccolato + biscotto Digestive. Da provare (prima il cioccolato, poi, quando si scioglie e ne avete un bello strato sulle papille gustative, mordete il biscotto. La parte crunch si amalgama con la pasta del fondente ed è Paradiso!)

4. Ritorno al Futuro (il film).
Penso sia stato il primo film visto al cinema da solo. Non so se fosse quella sensazione di sentirmi grande o la trama geniale o The Power of Love di Huey Lewis & the News… Forse le tre cose insieme… Quello che so è che ogni sequel della saga, gli anni successivi, è diventato per me un momento da vivere da solo. Al cinema. Oggi è ancora il primo film che mi viene in mente quando fanno una domanda specifica sui miei cine-gusti.

5. Il Mare. 
L’acqua è per me quell’elemento regressivo e ancestrale (un po’ liquido amniotico) in cui potrei rimanere immerso per ore a rilassarmi. Il mare poi unisce l’idea di vacanza, di riposo, di sole che asciuga, che ci abbronza e ci fa più fighi (ahah!). Il mare è tutto nelle onde che ti cullano. È l’orizzonte sconfinato e le terre fantastiche che si nascondono dietro. Il mare è dove il sole sparisce facendo “cisss” (e ancora oggi, in quel punto, mi aspetto di vedersi alzare una nuvola di fumo…). Il mare (insieme alla musica e al cioccolato) è la mia terapia.

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“Limiti” è il nuovo singolo di Virginia Mai

Esce venerdì 16 luglio 2021Limiti, il nuovo singolo di Virginia Mai, il secondo del progetto solista della cantautrice milanese. Un nuovo capitolo che ci fa addentrare sempre di più in un mondo nuovo, tra sfumatore R’n’B, influenze Nu Soul e movenze pop. Un atipico e andante singolo estivo che descrive, una storia, un incontro dove ci si studia, chiedendoci se ci può fidare anche se ormai forse è troppo tardi…


SCOPRI IL BRANO SU SPOTIFY: https://spoti.fi/3erk9Mx


Musica e Testo: Virginia Mai, William Nicastro
Arrangiamento: Emanuele Triglia (basso), Benjamin Ventura (rhodes), Fabrizio Bernasconi (pianoforte)
Prodotto da: Andre Blanco, @LePark Milano
Mix e Mastering: Cristian Milani, @Rooftop Studio Milano 
 
BIO:
Virginia Mai è una cantautrice e musicista Pop – R’n’B milanese.
Cresciuta tra studi di musica, una laurea in canto Jazz, concerti per l’Italia e per l’Europa, solo dopo un’esperienza musicale londinese e un anno di vita sul Naviglio esplode in lei l’esigenza di raccontare la sua storia fino ad oggi attraverso le sue parole e la sua musica; da qui nasce e prende vita il suo primo EP, pensato in inglese ma scritto in italiano.

https://www.instagram.com/virginia.mai/

Set design a cura di @fs.lucrezia
Art director @_cookiecrumbles // @studiocemento
Hair @linda.palma01
Mua @alicesciami_mua
Stylist @amystaste
Dress by @mircodalbarco
Ph. @annarellaph
Studio @studioclavius
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Indie Pop

Le cinque cose preferite di Aljssa

Fuori dal 15 giugno “Questioni di tempo”, il singolo di debutto della giovane Aljssa. Un brano frizzante dai ritmi pop che racconta un amore giovanile. Quegli amori che hanno bisogno di tempo per consolidarsi.

“Questioni di tempo” è stato scritto da Fabrizio Berlincioni. Il noto autore ha già collaborato con cantanti di grandi rilievo come Anna Oxa, Andrea Bocelli, Mina e tanti altri. I suoi brani si sono sempre classificati in modo egregio al Festival di Sanremo. Ci vengono in mente brani come “Non lo faccio più” e “Ti lascerò” che hanno vinto rispettivamente nel 1976 e nel 1989.

Poesie d’amore e di vita di Pablo Neruda

Questo libro raccoglie le poesie più belle di Pablo Neruda. Ricordo di averlo letto per la prima volta a 19 anni e di esserne rimasta totalmente affascinata. Durante l’adolescenza e la giovinezza sperimentiamo emozioni e sensazioni nuove che ci stimolano ad intraprendere un percorso di ricerca di noi stessi e delle cose della vita. La curiosità e la voglia di trovare risposta alle domande esistenziali ha permesso d’imbattermi in questa meravigliosa lettura. La poesia di Neruda é creativa,energica, musicale, speciale ma allo stesso tempo semplice, diretta e reale. L’amore viene celebrato in ogni suo aspetto ed è vissuto dall’autore in modo intenso e totale. La mia poesia preferita è “Il tuo sorriso” in cui il poeta  ricorda il sorriso della donna da lui tanto amata e ogni volta che pensa a lei si rafforza e riesce a superare ogni difficoltà. I versi più belli per me sono:”Toglimi il pane se vuoi, toglimi l’aria ma non togliermi il tuo sorriso”.

Il quadro “La quiete” di mia zia Danila Colucci

É stato realizzato nel 1986 da mia zia ed ha per me un grande valore affettivo ed una grande forza evocativa . Il quadro è uno squarcio d’Africa al tramonto. Sullo sfondo si scorgono delle colline azzurre baciate dagli ultimi raggi di sole. A sinistra si trovano una donna in attesa ed il suo bambino: sagome in ombra ,sotto un albero d’acacia ad ombrello. Questo quadro mi conduce in uno spazio incontaminato dov’è possibile gioire delle meraviglie della natura.

“My octopus Teacher”

Ho visto questo docufilm lo scorso inverno in un momento di nostalgia dell’estate.

Racconta la storia di un’insolita amicizia nata tra il registra sudafricano Graig Foster e un polpo selvatico femmina nelle fredde acque oceaniche al largo di Città del Capo. Il legame che si instaura tra i due è speciale e commuovente. Questo cortometraggio mi ha colpito per la bellezza delle immagini e mi ha permesso di vivere insieme all’autore un’immersione fisica e spirituale come parte integrante della natura.

I love you more than I’ll ever know di Donny Hathaway

questo brano,ascoltato per la prima volta a 18 anni mi ha permesso di scoprire il soul e di entrare quindi in contatto con la cultura black. Il testo è una dichiarazione d’amore forte e diretta in cui l’autore dice di voler essere non un uomo qualunche ma qualcuno che la sua donna possa amare,credere e capire. È questo il suo sogno: essere ciò che vuole la sua amata e scoprire le parti più profonde della sua anima. I miei versi preferiti sono: “ Io sono carne e sangue ma posso essere qualsiasi cosa tu chieda diventare il presidente della General Motors o solo un piccolo inutile granello di sabbia”.

I sospiri del mio cuore

https://www.youtube.com/watch?v=ig1Z8feELco

È un film d’animazione giapponese del 1995 ispirato al manga “Sussurri del cuore” di Aoi Hiiragi. Lo vidi per la prima volta quando ero piccola in una fredda sera d’inverno. Mi piacciono tantissimo questo tipo di pellicole perchè raccontano storie semplici con entusiasmo e maturutà in cui realtà e fantasia si fondono.

Narra la storia d’amore tra Shizuku e Seiji, due ragazzi giapponesi pieni di sogni e speranze per il futuro. Lei sogna di diventare un scrittrice di romanzi, lui un bravo liutaio. Tutto nasce in biblioteca quando Shizuku si accorge che nella scheda dei prestiti ricorre sempre un cognome di un ragazzo prima del suo. Il primo incontro avviene in un negozio di antiquariato in cui Seiji si rileva essere la misteriosa persona con i suoi stessi gusti letterari . Nasce così una bella amicizia che si intensifica sempre più finchè il ragazzo rileva di dover partire per un tirocinio di due mesi a Cremona. Durante questo periodo lei decide di decicarsi alla scrittura di un romanzo. Un giorno shizuku svegliatasi alle prime luci dell’alba si affaccia alla finestra e vede Seiji rientato in anticipo dall’Italia e le confessa il suo amore nel suo posto segreto chiedendole se fosse disposta a sposarlo un giorno.

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“Gonna” è il nuovo singolo di Florilegio

Esce venerdì 9 luglio 2021 il nuovo singolo di Florilegio, il progetto solista di Matteo Polonara, dal titolo Gonna. Originario di Ancona ma di stanza a Bologna, ecco un nuovo esempio del più fine cantautorato psichedelico che vi farà innamorare sin dal primo ascolto. Florilegio si impone nella scena con un singolo estivo per chi odia l’estate, il caldo, il sudore, il sole, le spiagge affollate, il mare sporco. Un rimedio musicale per il mal di vivere estivo. 
Gonna l’ho scritto ormai diverso tempo fa, nell’estate del 2017, non ricordo precisamente quando ma ne ha fatta tanta di strada con me. È cambiata molto nel tempo, è cresciuta ed ha subito mutazioni. È un brano lungo e particolare, lo definirei quasi teatrale in un certo senso. Sono due parti di me che si contraddicono, dialogano. Non a caso è un po’ come se fossero due canzoni, in una. Proprio per questo ho avuto molti ripensamenti se farla uscire o meno. Può sembrare un brano frivolo, estivo all’apparenza, ma se lo ascolti fino alla fine ti sorprenderà. In realtà giocando con le immagini, parlo dei miei disagi e di un periodo in cui mi sentivo estremamente confuso nella mia vita, un momento di passaggio, come la canzone un po’ favola e po’ delirio. Gonna è la carta che tenevo nascosta che rappresenta il mio passato.

SCOPRI IL BRANO SU SPOTIFY: https://spoti.fi/3wsSEZ8

Gonna è una canzone dentro una canzone.
Sono due linee che si intersecano e confluiscono, coesistono.
Gonna è una favola.
Gonna è un azzardo.
Gonna è troppo lunga.
Gonna probabilmente l’odierete o l’amerete.
Gonna vi sembrerà strana.
Gonna sono le voci del mio mondo che si contraddicono continuamente.
Gonna all’apparenza è un singolo estivo.


Credit:
Florilegio – Gonna

Testo e Musica di Matteo Polonara
Produzione di Pierpaolo Ovarini
Voce e Chitarra: Matteo Polonara
Chitarre: Davide Ballanti
Basso: Samuele Brunori
Batteria: Alessandro Della Lunga

Rec, Mix e Master: Stefano Luciani – Nufabric Basement (Fermo)
Edizioni Kobayashi

Video: Lorenzo Mental Noise
Foto: Clara Vivaldini
Logo, Copertina e Grafiche: Reg Mastice

BIO:
Florilegio è la creatura musicale di Matteo Polonara.
Inizia il suo progetto cantautoriale nel 2015, girando con le sue prime canzoni tra Marche ed Emilia-Romagna. Si stabilizza a Bologna, dove è immerso nella costante ricerca di sé e di una propria dimensione. Matteo scrive per connettersi con il pianeta Terra, perché da sempre è timido e introverso. Le sue storie sono autobiografie sentimentali, costruite con immagini dense e sguardi non convenzionali. Dal 2016 collabora con il Mataara Trio, trio di supporto live e in studio, con cui ha tessuto le giuste ambientazioni per le sue storie. Si ritrovano a suonare un po’ dappertutto, tra bettole e festival, ricevendo anche riconoscimenti nazionali e condividendo il palco con band come 99 Posse, Fast Animals and Slow Kids, Olly Riva & the SoulRockets, Veeblefetzer.

A Marzo 2019 esce “Nella Vasca o Nel Giardino di Fianco?”, disco d’esordio autoprodotto registrato presso lo studio “Produzioni Fantasma” e uscito per Revubs Dischi, anticipato dai singoli “Sirene” e “La Partenza”. La canzone “Muto.”, tratta dal medesimo disco, viene scelta dai Modena City Ramblers, per comparire nel lato B di uno dei vinili della collana Sonda Club, indetta dal Centro Musica di Modena.
Nel 2021 Matteo sceglie di lasciare alle spalle il passato, abbandonando il suo nome e cognome, per tramutarsi e rigenerarsi. Da qui nasce Florilegio, una ragnatela di suoni e parole tessuta con la collaborazione del Mataara Trio e Pierpaolo Ovarini con cui attualmente sta producendo e registrando il suo nuovo lavoro presso il Nufabric Basement Studio.

https://www.facebook.com/florilegio.scrive
https://www.instagram.com/_florilegio_/
https://linktr.ee/florilegio_

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Internazionale

Le 5 cose preferite degli Amore e Psiche

Esce oggi venerdì 16 luglio 2021 il secondo singolo di Amore Psiche dal titolo “Dolce Illusione”,  un nuovo capitolo del progetto nato a Milano nel 2018 come canale espressivo per la dolcezza e la nonviolenza. “Dolce Illusione” è un brano suggestivo che ci fa avvicinare ancora di più al mondo caleidoscopico della band di Milano, un universo stratificato di influenze che anticipa la pubblicazione di un nuovo disco in uscita quest’autunno. 

Il brano è un dialogo tra una cyborg e un’umana, tra l’illusione che seduce e la natura del mondo che ci guida, ci fa muovere verso qualcosa che si rivela sempre diversa da come la immaginavamo, e mentre apriamo gli occhi evolviamo. Abituarci a vivere con la tecnologia senza perdere la magia è parte dell’evoluzione, come fidarci del mondo che verrà. (Amore Psiche)

Per l’occasione abbiamo chiesto loro le loro 5 cose preferite.

Pippi Calzelunghe

Kind Of Blue di Miles Davis
L’ album che porteremmo sull’isola deserta, sensuale, metropolitano, perfetto

Charlie Chaplin
Charlie Chaplin arrivava dalla povertá e nei suoi film attualissimi ha trasmesso un grande amore per l’umanitá, pur essendo diventato ricco non ha dimenticato chi veniva sfruttato

L’amor polenta
Amor polenta é un dolce tipico della tradizione lombarda, ci piace perché utilizza elementi semplici come la polenta, le uova e le dolci mandorle, ha un sapore ricco e raffinato, ricorda i nonni, i contadini e ci riconnette alla terra

Le Oceanine
Nella mitologia greca potenti dee delle acque e dei mari, generose e altruiste, soccorritrici dei naviganti. Vogliamo restare connessi a queste forze ancestrali, femminili che proteggono l’acqua da cui dipende la vita sul pianeta, l’acqua pura, splendente come la capacitá di riflessione e la coscienza che tutto pervade

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“I Santi” è il nuovo singolo di Davide Amati feat. Nicolò Carnesi

I SANTI è il nuovo singolo di DAVIDE AMATI feat. NICOLÒ CARNESI, in uscita oggi, 9 luglio, per UMA RECORDS e PIRATES in distribuzione Sony Music. Questo secondo singolo, insieme a Specchio feat Matteo Alieno farà parte dell’EP in uscita a fine estate, che vedrà quattro canzoni con quattro diverse collaborazioni, svelate una alla volta. In ogni brano Davide ha voluto raccontare una parte di sé, un mood, un suono, un colore che fa parte della sua musica e della sua scrittura.


 
I SANTI è una canzone “suonata”, ricca di momenti musicali dai quali farsi trasportare all’interno di un viaggio dinamico e suggestivo. Introduzione musicale, riff di chitarra, assoli e cambi di scenario improvvisi. Il tutto all’interno della forma canzone con un ritornello da cantare a squarciagola. Il brano è impreziosito dall’interpretazione di NICOLÒ CARNESI, voce inconfondibile e cantautore tra i più apprezzati del panorama. Nel testo si alternano immagini evocative a frasi dirette, taglienti e senza filtri. Nei testi di Davide non c’è mai un’unica chiave di lettura e questa cosa combacia perfettamente con la sua musica.
 
Dopo le prime pubblicazioni (Allunga il passo, Rinascere ogni giorno, Se te ne vai, Lenzuola), in cui il giovanissimo cantautore romagnolo si è presentato al pubblico e ha svelato il suo mondo in cui convivono impertinenti canzoni pop, atmosfere chill e sognanti e malumori universali, DAVIDE AMATI ha contattato quattro artisti, legati alla sua musica da un rapporto di stima reciproca e amicizia, per produrre quattro canzoni che potessero mostrare quattro diversi volti del progetto, che saranno svelati singolarmente, traccia dopo traccia, nei prossimi mesi.
 
CREDITI
Testo: Davide Amati
Musica: Davide Amati
Arrangiamento: Davide Amati, Nicolò Carnesi, Edoardo Nanni, Ilaria Boba Ciampolini, Luca Rizzoli
Producer: Davide Amati, Edoardo Nanni, Nicolò Carnesi, Fabio Grande
Mix: Fabio Grande 
Master: Filippo Strang
 
BIO
Davide Amati è un cantautore e musicista nato a Roma nel 1998, vive in Emilia-Romagna tra Santarcangelo e Bologna. Le passioni per il jazz, il blues e l’improvvisazione lo accompagnano da sempre.
Il trasferimento a Bologna, i primi concerti, i treni presi e il bisogno di sporcarsi le mani, diventano esperienze fondamentali, che assieme alla sua ricerca, delineano un percorso ben preciso, che si concretizza con la scrittura di canzoni originali.
“Allunga Il Passo” è il primo capitolo del suo racconto musicale, fatto di atmosfere diverse, che sembrano prendersi a pugni ma che in realtà si sposano perfettamente e ci fanno respirare aria fresca.