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Internazionale

Kolè mi ha portato in giro sui tetti di Roma

Dopo l’esordio con “Your Mouth”, e il successivo singolo “Red Fruits” torna l’atipica cantautrice romana classe 1993 che si lascia influenzare da Radiohead e Portishead, Moltheni e Afterhours, ma anche da Quantic Soul Orchestra e Fela Kuti. Un mix unico che ci porta nel territorio inesplorato all’interno di un esperimento sussurrato ed elegantissimo tra trip hop, funk e nu soul. “Kolé” è il suo disco di debutto. 

Abbiamo fatto un giro per Roma, città dove abita, con lei e le foto di Simone Pezzolati.

Che rapporto hai con la città di Roma?

Sono molto legata a Roma, è la mia città. Amo le sue contraddizioni nonostante spesso mi lascino perplessa. È una città bellissima ma, così pare, impossibile da amministrare con puntualità.

Se fossimo nuovi in città, dove ci porteresti?

Sicuramente sul lungo Tevere, dà la misura del carattere della città molto più che il Colosseo secondo me, poi al cimitero acattolico di piramide per i monumenti, le statue e il verde, poi a villa Sciarra, al gazometro nel quartiere ostiense e infine al parco degli acquedotti.

Quali sono i luoghi che più credi abbiano a che fare con il tuo disco?

Per All the things penso ad un viaggio che feci in Polonia, nonostante il testo non sia direttamente ispirato a quello nel mio immaginario questa canzone appartiene a quel posto e alle sensazioni che mi ha lasciato. Red Fruits appartiene al quartiere Capannelle a una gita al lago di Albano e a racconti riguardo una Sicilia per me lontana ma in quel momento vicina. Pink leaves non saprei, alla mia vecchia casa e ai pomeriggi di studio intensivo, a un certo tipo di concentrazione. Your mouth al mare, quello vicino tovajanica, a delle passegiate fatte verso sera nei quartieri limitrofi.

Ci sarà presto un seguito del tuo EP di debutto?

Sì, è previsto un album.

Quali sono i tuoi riferimenti musicali in Italia?

Ce ne sono molti più o meno distanti dal mio mondo. Non tutti questi ascolti hanno influenzato direttamente le mie produzioni. Sicuramente ho ascoltato fino a morire i Verdena, lo stesso ho fatto con gli Afterhours, Moltheni e Cristina Donà. Poi il teatro degli orrori e molto altro.

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Elettronica

DJ Aladyn ci ha portato in giro per Milano per comprare dischi

Esce mercoledì 9 giugno 2021 Summer Night, il nuovo singolo di DJ Aladyn che questa volta si avvale della collaborazione del cantante italo-nigeriano Raphael. Il brano segue la pubblicazione di Paradise Lost (dove il testo era ispirato a John Milton e Dante Alighieri) e ci porta all’interno di una festa estiva, metafora di un’oasi felice in contrasto con una vita di routine e di conti da pagare.

Le sonorità dance e reggae sapientemente mixate accompagnano l’ascoltatore in questa riflessione musicale, dove gli artisti rivendicano il diritto a vivere la propria passione, dopo le incertezze ed il silenzio di mesi di lockdown e restrizioni superati anche grazie al ricordo di quelle notti d’estate, all’attesa di sentire di nuovo i potenti bassi di un impianto in riva al mare che ti scuotono dal profondo, di rivivere quel rito collettivo ancestrale che è la festa. Feel the vibes!

Ne abbiamo approfittato per farci portare in giro per Milano, per comprare qualche disco.

Cosa puoi raccontarci del tuo nuovo singolo Summer Night?
Summer Night nasce dopo il lockdown e racconta la voglia di tornare a stare all’aria aperta e a divertirsi in leggerezza, riprendendo i contatti con le persone. Perché anche se nei mesi di chiusura abbiamo avuto apparentemente tempo per riflettere su tante cose, è stato pressochè impossibile prendersi quello spazio necessario per ascoltarsi nel prodondo. Summer Night rappresenta proprio questa consapevolezza maturata nel tempo, che è pronta a fiorire in una notte d’estate.

Entriamo metaforicamente in un negozio di dischi? Cosa ci consigli?
Normalmente quando entro in un negozio di dischi, vado subito dritto nel reparto “colonne sonore” perché adoro collezionare vinili di questo tipo. Poi cerco di trovare anche l’angolo “Battle Breaks” che è sempre poco reperibile, vinili che contengono tools per lo skratch. Poi passo all’angolo elettronico anni ‘70, cercando materiale un po’ cosmics e un po’ space music alla Tangerine Dream e Klaus Schulze, perché prediligo quel genere di musica elettronica.

Domanda che ti avranno già fatto tantissime volte, ma noi non possiamo essere da meno. Come mai ti chiami DJ Aladyn?
Mi chiamo DJ Aladyn perché il mio vero nome è Aldino, e da ragazzio degli amici che avevano un locale estivo mi chiamarono per fare una serata. Sul flyer scrissero DJ Aladyn. La serata andò benissimo e io decisi di tenere quel nome perché mi aveva portato fortuna.

Come hai conosciuto Raphael e quando avete deciso di collaborare?
Raphael è un giovane artista italo-nigeriano che vive a Genova e che ho conosciuto grazie ad Awa Fall, la cantante con cui ho collaborato per il mio recente pezzo Vibrations. Tramite lei ho avuto la possibilità di conoscere Raphael perché stavo cercando una voce per il mio pezzo che ricordasse un po’ quella di Damian Marley, stile che a me piace molto. Dopo aver ascoltato alcuni suoi lavori, mi è piaciuto da subito. L’ho contattato e lui è stato super disponibile e molto veloce nella scrittura del pezzo e nella registrazione. Devo dire che questa collaborazione mi ha preso molto bene e posso già anticipare che lo coinvolgerò anche per un secondo pezzo dell’album.

Prossimi step del tuo progetto musicale?
I prossimi step sono essenzialmente due: l’uscita del nuovo singolo dopo l’estate e l’esordio del mio nuovo album che sarà pronto tra la fine del 2021 e l’inizio del 2022. In questo periodo, invece, sono chiuso nel mio studio dove sto lavorando ai pezzi del disco.

foto di Simone Pezzolati

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Comunicato stampa

“Touch” è il singolo di deuntto degli Young Lies

Esce venerdì 2 luglio 2021 per Kottolengo Recordings (etichetta di Johnson Righeira) Touch, il singolo di debutto degli Young Lies. Un nuovo e importante capitolo per il duo nato a marzo 2021 che si impone nella scena elettronica made in Italy. Immergetevi quindi in un nuovo progetto nu disco che riporta ai sapori della electro house e in particolar modo di quella french house dei primi anni 2000.

Il brano ruota attorno al concetto del monday mood e di come per sopravvivere alla “botta del lunedì” sia necessario non abbandonare mai i sogni e quell’indefinito “qualcos’altro” che sempre e comunque può esserci e ci dà la forza di andare avanti nel quotidiano. Uno stato mentale. Un qualcosa che va oltre e che, anche se non palpabile, possiamo sempre raggiungere attraverso una forte connessione con il sé e le nostre sensazioni più intime, vere e profonde. Una sorta di cuscino tra mondo onirico e realtà, che può plasmare e dare colore anche al più grigio fottuto lunedì

SCOPRI IL SINGOLO SU SPOTIFY: https://spoti.fi/3dSF8aX

BIO: Il progetto nasce nel mese di marzo 2021. Il duo è composto da Marco Ricci e Luca Lorenzi. Nel corso degli ultimi 20 anni entrambi hanno prodotto musica, collaborato con vari artisti e suonato dal vivo in locali e festival con i rispettivi progetti artistici. Il producer Marco Ricci con il progetto Casa Del Mirto si è fatto conoscere ed apprezzare anche all’estero. Luca Lorenzi in passato ha avuto occasione di lavorare in studio con il produttore inglese Jim Lowe per la realizzazione di due singoli della band Samle. I due si conoscono dall’infanzia e in passato hanno già collaborato con alcuni progetti collaterali, ma è a fine 2020 che una sera si confrontano sull’idea di realizzare qualcosa insieme, idea che si traduce e concretizza in breve tempo in YOUNG LIES, progetto nudisco che riporta ai sapori della electro house e in particolar modo di quella french house dei primi anni 2000.
Marco Ricci
Produttore nel 2002/2003 dei due album sotto il moniker di Urban Chill.
Fondatore di Mashhh Records e AIKA Recordings.
Casa Del Mirto fino ad oggi.
Dj tra il 2006 e il 2008, selezione nu-disco e french touch.

Luca Lorenzi
Fino al 2012 voce, compositore e chitarrista nella band Samle (brit indie rock).
Dal 2014 fino ad oggi voce e parte del duo electro-pop To You Mom.

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Comunicato stampa

“Cosa fai stasera” è il nuovo singolo degli Spaziocalmo

Esce venerdì 2 luglio 2021 Cosa fai stasera, il nuovo singolo degli Spaziocalmo (fuori per Grifo Dischi, in distribuzione Artist First). Un nuovo atipico e trascinante singolo estivo, un inno alla leggerezza e alla bellezza della vita notturna. Il pezzo rappresenta la voglia di lasciarsi andare e di tornare a vivere la notte, per tutti gli ultimi romantici che si sono ripresi finalmente le strade immerse nel buio, che sentono l’attrazione della sera, e non vedono l’ora di lasciarsi andare.

SCOPRI IL BRANO SU SPOTIFY: https://spoti.fi/3dA9vCG

BIO:
Spaziocalmo è un progetto nato nel Giugno del 2018 tra il Lago d’Orta e Monza, dall’unione di due preesistenti gruppi musicali. Tengono numerosi concerti da più di tre anni in diversi locali nell’area metropolitana di Milano, grazie ai quali hanno ottenuto nel tempo un buon seguito. Nel Gennaio 2019 pubblicano il loro primo singolo in italiano “Nocciola”, che ottiene un buon apprezzamento da parte del pubblico. Nel Settembre 2020 pubblicano il secondo singolo “Oniro”, che precederà il loro primo EP “Cadono i fulmini”, uscito il 23 Ottobre 2020, raccolta di 5 brani che rappresenta la conclusione del primo capitolo del gruppo. Stanno al momento lavorando ad un nuovo EP, di cui uscirà il primo estratto a Luglio 2021.

Gli Spaziocalmo scrivono e suonano pezzi originali in lingua italiana che nascono dalla sintesi delle più svariate influenze, dalla scena indie italiana, al cantautorato italiano e internazionale, al rock pop alternativo, al R&B, funk, fino alla psych music. Decidono di cominciare a cantare in lingua italiana, grazie alla quale hanno la possibilità di esprimere pienamente pensieri e sensazioni, verso la fine del 2019. Il loro obiettivo è quello di unire testi in italiano a sonorità più internazionali e contemporanee.

https://www.instagram.com/spaziocalmo/
https://www.facebook.com/spaziocalmo

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Comunicato stampa

“Fatamorgana” è il disco di debutto dei Queen Of Saba

Esce oggi venerdì 25 giugno 2021 Fatamorgana, il debut album dei QUEEN OF SABA.  

Nel disco convivono generi e atmosfere diverse, accattivanti e sensuali, a tratti frenetiche. Un disco che ha molto da dire a cui hanno preso parte Sebastian Martini, Filippo GazzollaNicolò Perina , Federico RidolfiGiacomo Zanetti e Giuseppe D’Ambrosio. Lorenzo Battistel e Sara Santi, autori e compositori del disco, hanno dato vita a una piccola gemma dalle forti tinte emotive, frutto di un dialogo interiore che non smette mai di raccontarsi e di raccontare al mondo la propria semplice complessità.

Duo elettronico, supercompatto ed eclettico di Venezia, Lorenzo Battistel e Sara Santi sono due alieni in un mondo che spinge al binarismo, bianco o nero, vero o falso, lui o lei. Intenzionati a smantellare i dogmi di genere con colorata irruenza, i Queen of Saba spaziano tra le infinite sfaccettature dell’arte, della musica, dell’essere. La voce soul di Sara toglie limiti e definizioni ai confini dell’arte. 

CREDITS
Autori e Compositori: Lorenzo Battistel, Sara Santi
Registrata da Lorenzo Battistel presso Mud Sound, Venezia, IT
Mixing a cura di Reid Stefan, Los Angeles, CA
Masterizzata presso Eleven Mastering, Milano, IT
Foto di copertina: Giacomo Bianco
Edizioni: Boogie
Label: La Colletta Dischi
 
BIO
I Queen of Saba sono un duo elettronico, supercompatto ed eclettico di Venezia. Il progetto è nato nel 2019 dall’incontro fra Lorenzo Battistel, 27 anni, percussionista diplomato al Conservatorio di Venezia, e Sara Santi, 24 anni, di Treviso, cantante con una laurea in Arabo.
La loro musica si ciba delle influenze più disparate, dal neo-soul di Jorja Smith all’alternative pop italiano contemporaneo. Con gioia e colorata irruenza si propongono di smantellare i dogmi di genere nella vita come nella musica, esplorando le infinite sfaccettature dell’espressione e dribblando qualunque tentativo di incasellamento.
In un mondo che spinge al binarismo, bianco o nero, vero o falso, lui o lei, si sentono quasi forme aliene. Come ogni forma aliena che si rispetti, sono sempre alla ricerca di uno sprazzo di vita diversa, di un singulto di novità. Ed è proprio in terra veneziana che l’hanno trovato. I Queen of Saba sono tra i fondatori, infatti, della neonata etichetta indipendente “La Colletta Dischi”, che riunisce realtà emergenti attorno alla Laguna e si propone come punto di appoggio per un mondo come quello della musica indipendente e dello spettacolo che sta attraversando, al momento, la peggiore crisi degli ultimi anni. La nascita de “La Colletta Dischi” è stata sancita dall’uscita di tre singoli di tre artisti emergenti, fra cui il nuovo singolo dei Queen of Saba “Spremiagrumi”.
 
Sa: Sara Santi, voce, loop station
Ba: Lorenzo Battistel, pad, tastiere, percussioni

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Indie Pop

Le 5 cose preferite di Romeo e Drill

Esce oggi venerdì 25 giugno 2021 per Lizard Records Music CALMANTI, il nuovo singolo del duo formato da Romeo e Drill. Il brano affonda le proprie radici nelle influenze pop dei primi anni 2000 e crea un contrasto tra testi d’amore sofferti e strumentali leggere, come se la musica fosse lo strumento perfetto per scrollarsi via di dosso le delusioni sentimentali.
 
Romeo e Drill mettono a confronto la fase pre e post relazione con l’elenco di ciò che il rapporto ha dato e poi tolto per arrivare alla conclusione che una situazione di stallo non era più tollerabile. Il brano unisce le movenze pop degli Zero Assoluto, la malinconia urban degli PSICOLOGI e l’irriverenza punk dei Blink 182: un riassunto musicale di una generazione in bilico.

Per l’occasione, abbiamo chiesto loro le loro 5 cose preferite!

ROMEO – PASSARE IL TEMPO CON IL MIO CANE: sicuramente uno dei tratti fondamentali della mia persona riguarda il rapporto che ho con il mio cane, Jack. Oltre la musica, lui possiede una valenza emotiva incredibile, alleggerisce le mie giornate ed anche nei momenti tristi è sempre il primo a starmi vicino. È un rapporto che ho coltivato nel tempo, basato su un elemento a me caro, la fedeltà. Essendo un ragazzo che difficilmente si fida delle persone, con Jack ho riscoperto la bellezza del poter affidare una mia emozione a qualcuno che non sia io stesso. È bellissimo, mi segue ovunque, mi sveglia la mattina e si addormenta con me la notte.

DRILL – L’ALBATRO DI BAUDELAIRE: estraniarsi e rimanere in disparte in situazioni particolari è forse un tratto più che distintivo del mio carattere. Essendo molto legato alla letteratura, la poesia di Baudelaire, nel quale descrive l’albatro come animale che si distacca dalla nave dei marinai e li guarda dall’alto osservando in silenzio, rappresenta a livello di immagine esattamente il mio comportamento. Amo ascoltare ed osservare.

Spesso, per divertirsi, i marinai

Prendono degli albatri, grandi uccelli dei mari,

Che seguono, pigri compagni di viaggio,

Le navi in volo sugli abissi amari.

L’hanno appena depositato sulla tolda [il ponte della nave],

E già il re dell’azzurro, maldestro e impacciato,

Strascina pietosamente accanto a sé

Le grandi ali bianchi come se fossero remi.

Com’è sinistro e fiacco il viaggiatore alato!

Lui, poc’anzi così bello, com’è comico e brutto!

Uno gli mette la pipa sotto il becco,

Un altro, zoppicando, imita lo storpio che volava!

Il Poeta è come lui, principe delle nubi

Che sta con l’uragano e ride degli arcieri;

Esule in terra fra le grida di scherno,

Le sue ali da gigante gli impediscono di camminare.

ENTRAMBI – PING PONG: entrambi siamo grandi amanti del ping pong, tra una registrazione e l’altra passiamo le ore a sfidarci. È quel momento della giornata in cui stacchiamo anche mentalmente dal lavoro e ci sfidiamo costantemente, mettendo in palio anche due birre hahah!

ENTRAMBI – LE SIGARETTE: chiedeteci tutto, ma quando davvero chiediamo un momento intimo per stare per fatti nostri, la notte diventa il luogo ideale per fumare una sigaretta, pensando ai suoni e alle melodie da utilizzare per una canzone. Entrambi abbiamo il vizio del fumo in situazioni analoghe: fumiamo sempre durante l’ascolto di un brano in studio o in momenti di creatività. Sappiamo che fa male e forse più in la dovremmo smettere, ma per ora ciò che ci accomuna ce lo teniamo stretto.

ENTRAMBI – IL CALCIO: Drill, grande tifoso romanista e Romeo ottimo estimatore di calcio. Condividiamo spesso momenti in cui guardiamo le partite di calcio, commentando qualsiasi cosa. Ogni tanto, nel tempo libero, organizziamo una partitella di calcetto e ci ammazziamo dalle risate hahah. Cerchiamo sempre di passare molto tempo insieme, fondamentalmente per noi è questo l’importante.

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Comunicato stampa

“Tentativo di volo” è il disco di debutto di Vipera

Esce venerdì 2 luglio 2021 per Dischi Sotterranei il disco di debutto di Vipera, alterego di Caterina Dufi, dal titolo Tentativo di volo. Quattro tracce che compongono un intreccio di trame sonore e parole udite a mezzavoce, un disco senza genere ma con un’identità precisa: gioco borgesiano, di riflessi e di rimandi interni tra i testi, nella perfetta intercapedizione tra il sapienziale e la più becera quotidianità. 

Nella musica uno ci si ritrova incastrato, la migliore delle vocazioni ha sempre il suo retrogusto di condanna. Cosı̀nasce questo disco, come un contenuto che per necessitàtrova la sua forma, traendo le sue sonorità ̀ dai mondi distanti ma non incompatibili della forma canzone, della poesia, dell’improvvisazione isterica, della quiete.

SCOPRI IL DISCO SU SPOTIFY: https://spoti.fi/2UgzFnl

Una musica per iniziati, che si ispira- per la sua scrittura – a una riconnessione mitica tra passato e presente, una visione organizzata per dare forma al caos. Il volo del santo di Copertino o di Icaro, non ci importa, il limite è sempre e solo il dramma del soffrire senza godere della quiete, il suo superamento èil comprendere quanto ciò ci riconnetta all’ umano, a un caos che ci accomuna.

BIO:
Vipera è il progetto solista di Caterina Dufì, classe ‘98. Vive a Bologna, dove studia da qualche tempo. Lavora costruendo un immaginario ibrido, spartito tra musica e arte visiva. L’estetica e le intenzioni del progetto riprendono musicalmente il Frusciante di Niandra La Des, le sonorità di Mount Eerie, le suggestioni del misto inglese-italiano care a Flavio Giurato, le visioni aride del litorale adriatico di Umberto Palazzo, l’insaziabile sete di conoscere sé stessi, l’efferata sperimentazione del primo e ultimo Battiato.

L’EP d’ esordio di Vipera rimescola queste suggestioni musicali assieme a testi che più che raccontare evocano, più che portare alla luce vogliono restituire l’esperienza di un mondo filtrato e rarefatto, lontano ma pervasivo. La scelta di fondere inglese e italiano deriva dalla volontà di chiarificare e servire l’intento del progetto: superare l’esaltazione che la forma-canzone (specialmente italiana) ha tributato alla narrazione, al significato, al ‘’retroscena’’ del testo. O al vissuto dell’artista. Non è tempo per questo. I testi e i brani sono una forma di preghiera. Con questa uno cerca di salvarsi da sé stesso o dalla sua storia, come volete voi.

https://www.instagram.com/viperavu/
https://www.facebook.com/viperavmusic

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Indie Pop

Quello che ho capito ascoltando il primo disco di Piccoli Bigfoot

Ho ascoltato il primo EP Tra Bergamo e il Far West di Piccoli Bigfoot e a mano a mano mi sono reso conto che Piccoli Bigfoot è un’entità che cambia aspetto canzone per canzone.

Piccoli Bigfoot si sarebbe dovuto chiamare “Grandi Mamme” perché nel primo brano Prima gli immigrati ripete la domanda “cosa vuoi mangiare stasera?” ed effettivamente mi ricorda mia madre che mi chiama alle 9.03 di ogni mattino mentre ho appena poggiato il culo sulla sedia della mia scrivania e mi fa la fatidica domanda “cosa vuoi mangiare stasera?” e io rispondo “guarda madre, non saprei, ho fatto colazione un’ora fa” e sta cosa, ogni volta, mi fa ricordare che effettivamente ho fame e che quindi preso dalle voglie alzo il culo dalla sedia e mi dirigo verso la macchinetta più vicina per decidere che snackino mangiarmi per metà mattinata, solo che poi me lo mangio in quel momento lì perché sono un ingordo di merda e di conseguenza arrivo alle 11 che ho di nuovo fame. E così via, ogni giorno. Tutta colpa della domanda “cosa vuoi mangiare stasera?”. Non lo so Piccoli Bigfoot, però adesso ti devo lasciare perché sto per andare a vedere cosa mi può offrire la macchinetta.

Dopo aver preso uno snackino ricco di fibre, l’unico commestibile di tutta la macchinetta, mi approccio all’ascolto del secondo brano La Bella e la Maschera, che come prima considerazione ho pensato fosse un remake della filastrocca La Bella Lavanderina. Estremamente deluso e affranto nel constatare che in realtà non è La Bella Lavenderina, mi sono immaginato Piccoli Bigfoot assumere la forma di folletto delle foreste mentre canta questa lieta canzoncina che sembra uscita fuori da pub di un paesino irlandese.

Poi si passa al terzo brano Se Se Se che se si ascolta molto attentamente si possono immaginare i seguenti versetti:

Se ni’ mondo esistesse un po’ di bene
e ognun si honsiderasse suo fratello
ci sarebbe meno pensieri e meno pene
e il mondo ne sarebbe assai più bello

Potrebbe essere benissimo una parte di questa canzone di Piccoli Bigfoot e invece no, è una poesia scritta da Pietro Pacciani, conosciuto anche come Mostro di Firenze, espressa con amore e affetto durante l’imputazione di sedici omicidi e bacchettato dal giudice per la mancanza di tatto seppure la poesia fosse molto bella. Non dico che Piccoli Bigfoot sia un mostro, però se si guarda con un occhio un po’ più critico, è difficile non notare che assomiglia a Chewbecca di Star Wars, che un po’ mostro è dai.

Al quarto brano Sindrome di Peter Punk e al quinto brano La Più Bella che C’è, Piccoli Bigfoot si trasforma in patriota cantando inni alla sua città, Bergamo, e ai suoi abitanti affetti da questa sindrome di eterni bambini sempre arrabbiati. Questo forse è la forma che più gli si addice in questo suo percorso da mutaforma: in particolare nell’ultimo brano si sente quanto Bergamo sia parte di Piccoli Bigfoot e – dopo l’ultimo anno e mezzo pandemico che ha passato – dedicargli un brano poetico è la forma più dolce che si possa fare per esprimere quanto si voglia bene al posto in cui si è nati. Bravo Piccoli Bigfoot, ma dal cuore grande.

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“22 giugno” è il nuovo singolo dei Garpets 30k

Esce martedì 22 giugno 2021 il singolo 22 giugno dei Garpets. Un nuovo atipico singolo estivo che vuole raccontare il rapporto conflittuale che si ha con il proprio compleanno, un brano nostalgico che si muove tra cantautorato e it-pop che sa far ballare, piangere e si prende anche un po’ in giro.

Quest’ostinata ricerca di divertimento quasi obbligatorio rende l’evento del compleanno come un giorno che non sarà mai all’altezza dell’aspettativa, un po’ come le feste comandate. Le frasi fatte, i sorrisi forzati e l’obbligo di divertirsi ti fanno sentire da solo, anche avendo un sacco di persone intorno; ma “per quante botte che ricevi, vivi meglio se stai in piedi”

Beh noi lavoriamo nella musica di precisione, tecnologie avanzate al servizio di progettazioni particolari e specifiche. Non lo so… Indie, Pop… Cioè creiamo dei supporti che serviranno per progettare grosse situazioni, non so strumenti di precisione per una svolta futura magari della musica, non so se mi spiego… Sì, insomma, abbiamo una band.


BIO:
In omaggio al magnifico trio, il progetto Garpets 30k prova a cavalcare l’onda indie-pop con qualche sfumatura cantautorale. I mash-up, le canzoni indie mega prese male e tante battute squallide fanno dei Garpets 30k l’unica vera rinascita della mediocrità. Un progetto nato nel dicembre 2019 dalle menti di Massimo (chitarra acustica, voce e barzellette tristi), Tommaso (piano, percussioni e Instagram stories) con il successivo inserimento, e salto di qualità musicale, di Simone (basso e curiosità sulla musica) e di Giacomo Ranocchia (Chitarra elettrica e tanta synthwave). Nel giro di un anno, hanno visto la luce il singolo “Estate“, l’Ep “Chiedeteci se siamo felici” e, dalla collaborazione con Pan Music Production, il singolo “22 Giugno“. Insomma, “non sono musicisti professionisti, sono presi dalla strada

https://www.instagram.com/garpets_30k/

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Bright Side with Niah Steiner e il singolo di debutto di Henford

Esce martedì 29 giugno 2021Bright Side il singolo d’esordio di Henford, nuovo progetto del musicista e producer Federico Cerati (già nella band dei Caveleon) con la collaborazione della cantante italo-danese Niah Steiner. Un nuovo importante e raro capitolo per la scena underground milanese che si arracchisce di venature trip hop, ambient e influenze che spaziano tra Moderat. Apparat e Jon Hopkins…


Bright Side  è un brano che ti trasporta nell’intimità di un viaggio interiore che si avvicenda tra i pensieri più bui, alternandosi al coraggioso gesto di fuggire da essi con forza ed energia. Una voce morbida ed innocente immersa in un ambiente dalle sonorità suggestive che tenta di uscire dla proprio labirinto interiore.

SCOPRI IL BRANO SU SPOTIFY: https://spoti.fi/3qwSkXW

BIO:
Henford, pseudonimo di Federico Cerati, è un musicista polivalente, pianista, compositore, sound designer e produttore con base a Milano. Lavora inizialmente come compositore di musica per immagini, passione che è tuttora fonte di ispirazione per la sua musica, per poi esordire in ambito discografico nel 2018 con la band milanese Caveleon (attualmente sotto l’etichetta Costello’s Records) ed esibendosi in decine di live performances su diversi palchi italiani tra cui Magnolia, Monk, Santeria, Bloom.

Nel 2020 si dedica alla realizzazione del suo primo progetto discografico sotto lo pseudonimo Henford, e lo stesso anno conosce Niah Steiner, cantante italo-danese con la quale collabora per la realizzazione del primo singolo “Bright Side”. La sua musica, in bilico tra elettronica, ambient e IDM, è caratterizzata da un sound originale ed evocativo, che unisce sonorità elettroniche ad elementi acustici.

www.henfordmusic.com/www.instagram.com/henfordmusic/
www.instagram.com/niahsteinermusic/