Non smetterò mai di dirlo: in estate si crea questo strano limbo bellissimo dove si ha l’illusione di avere tempo per fare tutto, e io mi tengo stretta l’illusione di avere il tempo di leggere tantissimo, di ascoltare tutto ciò che voglio, con la concentrazione che mi merito e il vento del mare che mi attacca il sale alla pelle. Voglio le docce infinite e le mattine con i caffè che durano più di una conversazione spicciola con la mia ragazza, non riuscirò ad adeguarmi facilmente, e di nuovo, alla doccia pre ufficio e ai ciao distratti di Emilia che neanche si ricorda della mia esistenza talvolta. Settembre non è mai un nuovo inizio, ma una carneficina dell’ispirazione. A settembre io perdo tutto, il tempo di ascoltare e la voglia di fare qualsiasi cosa.
Ed in questo clima, di libertà estrema e calda prima di una nuova fine, ho scoperto Jali Babou Saho, scavando in chili di mail che mi arrivano tutti i giorni e che prontamente ignoro c’era custodito questo piccolo capolavoro dal titolo Tamalla. Un disco che nasce per un’urgenza artistica dopo l’incontro con il chitarrista Francesco Mascio e che vanta la produzione eccezionale di Riccardo e Daniele Sinigallia. Sei tracce originali, registrate in presa diretta con Maurizio Loffredo, Daniele e Riccardo Sinigallia, presso gli Artigiani studio di Formello; le canzoni spaziano nell’ambito dell’ afro-blues, afro-jazz e world music. Un intreccio di sonorità elettriche e acustiche, in cui le radici della musica mandinka, evolvono in una visione moderna, dando vita ad una interpretazione dell’artista del tutto personale.
Baboucar Saho, in arte Jali Babou Saho, nasce a Banjul, in Gambia, nel 1983. Inizia a suonare la kora fin dalla tenera età, grazie al suo primo maestro, suo padre Jali Jankuba Saho, musicista di fama internazionale, il quale gli trasmette i primi insegnamenti della tradizione dei griot (cantautori dell’Africa). Seguendo le orme paterne, inizia molto presto a esibirsi in numerose occasioni, girando molto sia nel suo paese, che nei paesi vicini come il Senegal.
E quindi eccomi qui, nella mia macchina, immobile nel cuore di agosto, ad ascoltare questo disco che proviene da terre inespolarate, una commistione di suoni e sapori che esplodono e arrivano, come universali, a chiunque. Un portale di relax che si infiltra nel mio petto, e che mi pento di non aver scoperto prima, perchè sarebbe stata una preziosa compagnia in tempi bui. E spero che lo sarà ancora, una volta che arriverà settembre.
No, metto subito le cose in chiaro e quello di Saera non è a tutti gli effetti un disco estivo, quanto piuttosto il mio disco estivo, uno di quelli che avevo segnato su mille post it, salvato in una mail che mi era arrivata e che non avevo più ascoltato, preso dalla frenesia di una vita cittadina che ora che è agosto, mi sembra che non abbia avuto più senso. Questo di Saera è la mia estate sospesa, fatta di temporali estivi, tanta solitudine, tante letture, tutte quelle che non ho fatto durante la mia vita reale, e persino qualche rimpianto. Vorrei solo che qualcuno avesse condiviso con me queste cinque tracce mentre mi muovevo con uno zombie sulle strade incandescenti di Milano, dove mi muovevo in macchina in queste settimane per fare quella o quell’altra cosa.
Perchè questo disco, che è di un pop delicato e incredibilmente ballabile, sembra la colonna sonora indie di qualche blog sperduto su Tumblr, di una festa sulla spiaggia di una puntata di Skam Italia, dove qualcuno ha il cuore irrimediabilmente spezzato. Sappiamo tutti che passarà, che non si può rimanere rotti a diciassette anni, però fa così male lo stesso, perchè niente fa più male a noi millenials come ricordarci la nostra prima cotta estiva, ineluttabilmente finita male. Saera riesce a toccare proprio quelle corde, quelle che ti tengono incollato alle serie per adolescenti anche se ormai hai trent’anni, quelle che ti fanno romanticizzare la tua insulsa routine e soffrire come un cane.
Una scrittura matura e una voce ammaliante, trascinandoci dentro atmosfere chill e avvolgenti: la fine dell’adolescenza, relazioni tossiche e nuove malinconie estive. Un EP che inizia a prendere forma nel 2018 e attraversa tre anni di crisi e domande esistenziali, che suona spensierato e drammatico allo stesso tempo: brani suonati a mezzanotte in una cameretta per far sparire tutto quello che resta intorno, brani sinceri e spesso anche un po’ arrabbiati, un’esigenza artistica di Saera che non poteva che portare il suo nome.
Vorrei scrivere a Saera che mi ha fatto passare una pessima estate sinora, con quelle sue movenze R&B e quella sua voce da bambina che nasconde una potenza che suonerà sempre naturale e facile, invidio tutti quelli a cui le cose sembrano venire naturali. Preparatevi insomma a tirare fuori i traumi del liceo, a rivivere come un tempo la cameretta che avete lasciato a casa dei vostri genitori.
Il gruppo piemontese Madyon ha recentemente pubblicato il nuovo disco “Madyon: Live 3022”. Un concentrato di musica dal vivo che ripercorre la loro carriera e ci prepara a quello che sarà il loro futuro. Noi abbiamo chiesto al frontaman Cristian Barra quali sono le sue 5 cose preferite.
VanillaSky
Si tratta del remake americano del film “Abrelosojos” di Alejandro Amenábar, ma ammetto di averlo scoperto dopo averlo guardato.Ricordo ancora quando nel 2001 mi sedetti al cinema molto titubante, senza grosse aspettative, dopo aver visto un trailer che faceva pensare a tutt’altro genere di film, molto più “normale”. Senza spoilerare niente a chi non l’avesse mai visto, da metà proiezione in avanti ci si trova nel mezzo di un viaggio mentale sconcertante, contornato da una fotografia curatissima e una colonna sonora che passa dai Radiohead ai SigurRòs. Lo riguardo ogni 2/3 anni circa e da vent’anni, ogni volta, il finale mi lascia sempre la stessa sensazione.Sicuramente ciò per la prima volta che mi ha fatto approcciare al genere fantascientifico/cervellotico da cui deriva il mondo che fa da contorno alla nostra musica, e in ultimo l’ambientazione di “MADYON :: LIVE 3022”. Spesso inoltre mi guardo anche attorno per verificare la presenza del mio personale “Supporto Tecnologico”. Questa era per chi l’ha visto.
Scoprire musica e band che non conosce nessuno
Grazie ai correlati sulle piattaforme di streaming, oggi non è così difficile. Basta essere ben disposti e propensi ad accettare il nuovo senza essere condizionati dai numeri. Ascolto band che fanno numeri piccoli, come quelli dei Madyon, e alcune loro canzoni a casa mia o nella mia macchina sono delle vere e proprie hit. Ne volete una prova? Provate ad ascoltare“Oh The Silence”degliOctober Drift, piuttostoche“Hostages”deiThe Howl And The Hum. Ah, e se vi piacciono le loro canzoni, scriveteglielo sui social, non essendo superstar internazionali vi risponderanno, esattamente come facciamo noi.
Trasformare un’idea ambiziosa in totale realtà.
Di mezzo ci sono i sacrifici, il tempo rubato agli affetti, le frustrazioni e la stanchezza… ma quando vedi concretizzata l’idea che mesi prima era soltanto un pensiero, è una delle cose più soddisfacenti della vita. Il 100% però lo si raggiunge soltanto se ciò che si è creato è esattamente corrispondente a ciò che si era immaginato, in tutti i suoi microscopici dettagli. Nel caso dei Madyon non parlo soltanto di suoni e musica ma anche del concept, dell’immagine, degli abiti, insomma di tutto il mondo che avevo in testa.
Non sono molto bravo a delegare, anche perché in passato ho avuto brutte esperienze in merito alla qualità dei risultati ottenuti. E così ogni singolo prodotto di concetto, di grafica, audio e video legato alla band, passa fisicamente dalle mie mani. Tante volte è snervante, soprattutto perché la stanchezza in certi momenti ti fa pensare “Chi me l’ha fatto fare?”oppure “Chissà cosa stanno facendo gli altri mentre io sono qua a sgobbare per tutti”. Ma la verità è che non lo sto facendo per nessun altro se non per me stesso. Lo sto facendo per ottenere quella sensazione impagabile che si ha quando si guarda ciò che si è realizzato con le proprie mani e ci si accorge che si tratta di un risultato al livello delle referenze che si avevamo in partenza. Quella sensazione che ti permette di guardarti allo specchio pensando “ok, non sono un mediocre”.E credetemi: saper suonare uno strumento o cantare nel caso di progetti di questo tipo rappresenta una percentuale bassissima. Forse nemmeno il 10% del totale. Quelle sono competenze che bisogna dare per scontate, come saper cucinare se si vuole aprire un ristorante. Di musicisti e di musica ne è pieno il mondo, credo addirittura che la posizione di ogni musicista sul nostro palco potrebbe essere sostituita da chiunque altro, compresa la mia. Questo perché a far la differenza è tutto il resto di ciò che sta attorno al nome MADYON.
La Formula 1
Vado letteralmente in tachicardia per la Formula 1. Perché? Perché non è il calcio dove ci sono migliaia di squadre e milioni di posti disponibili. In Formula 1 ci sono 10 team e 20 piloti. 20 posti disponibili, non uno di più. Persone con le capacità e l’attitudine di un pilota di caccia, chi più chi meno.
Per anni chiamata la Dormula 1, in questi anni è finalmente rinata grazie a regole e macchine che hanno livellato il gap tra i team e ad una bellissima serie Netflix cheha riportato le attenzioni del mondo sui retroscena dello sport ingegneristico per eccellenza. Uno sport meritocratico. Se vinci il mondiale di Formula 1 non è per merito di un rigore dato. Vinci perché tu e il tuo team siete stati i più bravi a livello analitico. Ah, dimenticavo… tranne l’anno scorso dove all’ultima gara il mio ragazzo è stato derubato del suo ottavo titolo mondiale.Ma non svegliamo il tifoso che è in me. Lo faccio per voi.
Uscire o viaggiare da solo
Amo uscire la sera o fare un viaggio da solo. Trovo che si aprano livelli di analisi interiore molto più profondi, cosa che non sempre può avvenire in gruppo, dove alla fine c’è il bisogno di ricoprire il proprio ruolo. Questo non significa che il viaggio o la serata debbano essere passati in totale silenzio o solitudine, anzi. Si passa dal chiacchierare col proprietario di un pub alle storie di un signore che si trova in viaggio di lavoro in quella zona. Alcune dinamiche sociali non potrebbero scaturire in gruppo poiché lo stesso è spesso un circolo chiuso, non predisposto alla socializzazione.
Un pezzo che segna il ritorno dell’artista bergamasco, a più di un anno di distanza dall’ultimo suo EP “Era Satomi a scrivere i pezzi”.
Il singolo, caratterizzato da sonorità che richiamano alla mente la disco music degli anni 70, racconta i dubbi e la confusione di una generazione alla ricerca di un ipotetico successo che si ritrova schiacciata da troppe cose, a volte utili a volte meno, che la circondano.
Claudio, a cui piace particolarmente cercare sempre nuove strade da percorrere, questa volta prova a farci ballare e allo stesso tempo farci riflettere su noi stessi.
BIO
Claudio Barzetti è un cantautore bergamasco con all’attivo numerose pubblicazioni. Milita in una band rock per anni (Requiem for Paola P.), poi il passaggio verso una svolta da solista dove abbandona le chitarre elettriche e i ritornelli urlati per una nuova strada decisamente più pop e cantautorale.
Il suo esordio arriva nel 2018, con l’uscta dell’EP “Partenze”, album d’esordio che lo vedo addirittura piazzare in top10 nei dischi più venduti di iTunes Alternative Chart Italia. A fine 2018 esce un singolo: “Antonello da Milano”;
il suo videoclip viene rilasciato in anteprima da RockIt e riscuote un ottimo successo.
Nel 2019 è la volta del singolo “La Segreteria” e sarà l’unica produzione del cantante bergamasco. In primavera 2020 invece arriva “Era Satomi a scrivere i pezzi”, il suo secondo EP, dove spicca fra tutti il singolo “Carbonara”.
Ora, a distanza di due anni, Claudio torna per presentarci un singolo dal sapore di “rinascita” e nuove strade da intraprendere con la classica leggerezza i chi non si preoccupa più di tutto ma neanche di nulla
Palafittando 2022 è un programma estivo del Museo delle Palafitte del Lago di Ledro, in Trentino. Nell’ambito delle attività per grandi e bambini proposte in tutta la valle di Ledro, c’è spazio anche per la musica dal vivo!
All’interno di “Palafittando” sono tantissimi i momenti dedicati alla musica con concerti a partire da domenica 17 luglio!
ECCO IL PROGRAMMA DEGLI EVENTI MUSICALI:
Domenica 17 luglio – ore 21.00 – “FIAT LUX” con Jemm Music Project live @Prè Ledro, Fucina dei Ciuaròi – Un viaggio nella Fucina dove si fanno ancora dei chiodi speciali: video, luci e poi la musica ritmata dei JEMM che darà il suono al lavoro degli artigiani
Domenica 31 luglio – ore 21.00 – “LE ETA’ DEL ROCK” Radio Galena live @Museo Palafitte , Molina di Ledro. 50 anni di musica con il live dei trentini Radio Galena che porteranno sul palco naturale delle Palafitte un percorso nel rock dell’ultimo mezzo secolo.
Domenica 7 agosto – ore 16.00 – “PIAZZA PREISTORIA” – Mauro Trentini live @Museo Palafitte, Molina di Ledro. Il cantautore ledrense fresco di registrazione del suo nuovo lavoro con il nuovo produttore The Niro presenterà dei pezzi in anteprima.
Domenica 7 agosto – ore 20.30 “VISITA NOTTURNA” – Mauro Bon live @Museo Palafitte, Molina di Ledro. Il polistrumentista triestino condurrà i visitatori in un tappeto sonoro per la visita guidata in notturna al Museo.
Domenica 21 agosto – ore 20.30 – “SINFONIA VERDE” – The Vegetable Orchestra live @Parco Arciducale Arboreto di Arco. Evento di punta della rassegna musicale. L’ensemble viennese farà tappa ad Arco per suonare frutta e verdura appositamente preparata sul posto quel giorno!
Evento unico e irripetibile!
Domenica 28 agosto – dalle ore 16.00 – “PIAZZA PREISTORIA” – Sogni dell’Adige live @Museo Palafitte, Molina di Ledro. Il duo trentino porterà le proprie chitarre e armonie per deliziare il pubblico nella gran chiusura di Palafittando 2022
La musica degli Electric Circus è groove funk, ricami blues, note jazz, psichedelia e profumi world
Da oggi ha anche un video, guardalo subito qui!
Boogaloo è un pezzo che ha 3 anni di vita ma col passare del tempo il sound si è evoluto, virando da un semplice groove afrobeat ad un sound psych/afro/funk più elaborato. Durante la produzione in studio, tra il 2021 e il 2022, la band ha introdotto suoni di sintetizzatori ed effetti analogici sul sassofono, creando una sezione melodica colorata e stravagante. Il groove è guidato da un solido pianoforte elettrico vintage, sorretto da batteria, percussioni, basso e chitarre elettriche.
Nel corso del 2021 gli Electric Circus si sono dedicati alla creazione della colonna sonora per la docuserie “ Contrecourant ”. I brani originali ideati per il progetto, sono contenuti nell’ep “ Contrecourant Original Soundtrack ” con il quale il gruppo ha vinto il premio di “miglior album dell’anno 2021” ai Trentin’ Music Awards 2021. In parallelo all’attività di sound design, sono stati ideati 3 nuovi brani originali pensati per il repertorio live del 2022. Sebbene differenti l’uno dall’altro per via delle particolari sonorità che richiamano immaginari differenti, l’elemento comune delle tre composizioni è il ritmo incalzante e ipnotico. I brani, infatti, nascono con l’intento di riassumere al meglio l’esperienza di un concerto dal vivo della band, dove il groove mescolato con la psichedelia sono le componenti imprescindibili. A partire da fine aprile e con scadenza bimestrale verranno pubblicati i 3 brani originali. Il primo singolo ad essere pubblicato è “Green Like a Frog”.
Matteo Stifanelli, semplicemente Stifanelli, è un artista leccese classe 1999. Dopo aver studiato dieci anni la batteria, intraprende gli studi del canto e della chitarra fino ad arrivare a farsi notare dal MEI – Meeting Music Contest che vince nel 2001. “Tedesca” è il suo primo lavoro, il primo singolo, uscito a giugno.
GIOCHI DA TAVOLO
È una passione che porto avanti da sempre perché, oltre a legarmi in un certo qual modo con mio fratello più grande, mi piace perché diventa una solida alternativa per stare in compagnia, piuttosto che stare fuori nelle brutte giornate. Fra i soliti giochi da tavolo più diffusi, mi piacciono molto i giochi di carte (collezionabili e non), soprattutto quelli molto seri da diventare competitivi. Amo l’atmosfera dei tornei organizzati dei suddetti giochi di carte per la possibilità di fare nuove conoscenze di persone con le tue stesse passioni.
BOTANICA
Amo fare giardinaggio e abbellire i balconi o giardini con piante di tutti i tipi, mi rilassa tantissimo. Mi piace vedere la crescita di una pianta e l’estetica che la accompagna nelle varie fasi di sviluppo. Tra le mie piante preferite ci sono le piante grasse, in particolare i cactus.
DISEGNARE
Fondamentalmente quando non suono, disegno. Ho iniziato a disegnare da piccolissimo e conseguentemente a leggere fumetti di vario genere. Ad oggi la mia cosa preferita è disegnare sempre con lo stesso stile per cercare di perfezionarlo, che è abbastanza minimalista ma al contempo sporco. Ho sempre disegnato nero su bianco, ultimamente sto anche sperimentando con colori ad acqua e pastello. Spero presto di pubblicare una serie di disegni o, magari, dare vita ad un mio fumetto un giorno.
COLLEZIONISMO
Amo collezionare un sacco di cose. Dai biglietti di mostre e musei a biglietti da visita, da poster di concerti a qualsiasi foglietto di carta con un bel disegno. Molti di questi mi piace appenderli nelle pareti di casa mia. Sono anche solito collezionare minerali, alcuni trovati per caso, altri cercati appositamente per la loro particolarità e unicità.
LAVORI MANUALI
Nel tempo mi sono cimentato nella lavorazione del legno. Quando ero ragazzo per un certo periodo ho lavorato in un ferramenta ed è lì che mi sono appassionato veramente. Mi piace molto il design delle cose, il minimalismo e la funzionalità di esse.
La viscosa è un tessuto dalla fibra morbida ma resistente. Se fosse un sentimento, sarebbe leggero, spontaneo, dolce e allo stesso tempo forte e capace di accusare i colpi di un’incomprensione.
L’aspetto più difficile in un rapporto umano è rendersi conto che siamo tutti diversi e abbiamo delle idee che a volte possono andare in contrasto con quelle dell’altra persona.
In questi casi, empatizzare e sforzarsi di comprendere il punto di vista altrui è necessario per comunicare in modo efficace senza litigare.
CREDITS
Autore musica e parole: Gionata Rossi in collaborazione con Nagni
Produzione: Gionata Rossi, Alessandro Gatto
Registrazione chitarra, basso, tastiere e synth: Gionata Rossi
Batterie: Alessandro Gatto
Mix: Alessandro Gatto
Master: Alessandro Gatto
BIOGRAFIA
Gionata è un musicista toscano. Nato e cresciuto a Lucca, ha vissuto a Milano e attualmente abita a Bologna.
Disincantato, introspettivo, malinconico e incoerente, canta l’amore e i rapporti umani in modo autobiografico. Ha la stessa Telecaster da più di dieci anni e un pianoforte a casa dei genitori in Toscana.
Il 18 ottobre 2019 è uscito il suo album d’esordio “L’America”, pubblicato da Phonarchia Dischi/TheOrchard, anticipato dai singoli Frigorifero, Oceano e Male che vada, prodotto da Jesse Germanò.
Rockit.it lo ha definito “uno dei cantautori tradizionalmente intesi (ovvero chitarra&voce per capirsi) più interessanti in circolazione”.
Con i brani del suo primo album si è esibito in varie date in tutta Italia, tour interrotto bruscamente a metà del percorso a causa della pandemia, periodo nel quale lavora a nuovi pezzi.
“Torno Subito”, “Pizzeria Ex Cinema”, “Mal di mare”, e “Il Contorno” (feat. Jesse the Faccio) sono i primi frutti di questa lunga fase di scrittura: canzoni dalle sonorità lo-fi, indie rock e psichedeliche, coprodotte con Nagni e pubblicate da Amor Fati Dischi nell’inverno del 2021.
“Per qualche giorno” è il primo singolo del 2022 uscito per Amor Fati Dischi, edizioni Universal/TSCK Group.
Dall’ironia sulle grandi delusioni e dal monito a prendere la vita con più filosofia nasce “Limonata” fuori l’8 luglio
Limonata
Torna accompagnata dal suo fedele ukulele Serepocaiontas con il suo singolo d’esordio, “Limonata”, in collaborazione col produttore multi-platino DSonthebeat (Daniele Silvestri). “Limonata” è il contrasto tra la dolcezza di atmosfere squisitamente estive e l’asprezza di una delusione sentimentale che, un po’ come la bevanda acidula, è difficile da mandare giù.
Ma non è tutto perduto, non è un caso che il motto di Serena sia proprio “se la vita di dà i limoni, fatti una limonata”!
Credits
Lyrics: Serena Ionta, Daniele Silvestri Composer: Daniele Silvestri Music production: DSonthebeat Chitarre: Marco Torresan Ph: Olga Mai Copertina: Giulia Nava
BIOGRAFIA
Serena Ionta, in arte Serepocaiontas, è una cantante e ukulelista italiana, nata a Latina classe 1994. La sua grande passione per la musica è evidente già dall’età di 7 anni, quando da bambina scriveva testi di canzoni da ‘mandare’ allo Zecchino d’oro (convinta che i bambini stessi fossero gli autori dei brani che cantavano). Alla stessa età, Serena inizia a frequentare un corso di chitarra classica, che le permette di familiarizzare con la teoria musicale e con il solfeggio (seppur lo studio dello strumento non fosse il suo passatempo preferito). A 14 anni, Serena si iscrive ad un corso di canto pop, acquisendo per la prima volta consapevolezza del suo strumento preferito – la voce. Continua a frequentare la scuola di canto, un coro gospel della sua città ed un corso di teatro per qualche anno. Successivamente decide di seguire un corso di canto Jazz, sviluppando una vera e propria preferenza per questo genere e cantando con vari ensemble. Affascinata dalle sonorità della musica Jazz, frequenta fin da giovanissima la scena musicale della sua città, Latina, e successivamente quella di Milano, dove ha trascorso gli anni dell’università e dove vive attualmente. A Milano Serena frequenta il primo anno di conservatorio. Nel frattempo, conclude gli studi universitari e si laurea in Management (MSc) presso l’Università Bocconi, alla quale dedica la canzone ‘L’Economistico’. Serena si avvicina all’ukulele nel 2015, durante un periodo complicato di lontananza dalla famiglia e dai suoi affetti. Nel 2016, infatti, Serena si trasferisce a Londra per lavoro (e per amore). A Londra, Serena continua a coltivare la sua passione per la musica con il chitarrista italiano Gennaro Ricciardone, con cui ha fondato un duo acustico chiamato Le Salopettes. Dopo 4 anni e mezzo di vita londinese, l’artista torna in Italia proprio durante il lockdown e conosce Daniele (DSonthebeat) con cui inizia a collaborare in qualità di produttore musicale. . Fra Roma e Milano Serena continua a postare video musicali su Instagram, creando dei veri e propri appuntamenti settimanali per il suo pubblico in crescita. Grazie al suo interesse per il Marketing Digitale, Serepocaiontas si è conquistata una piccola nicchia su Instagram di amanti della musica e dell’ukulele, coltivandola con contenuti costanti e rendendola una community appassionata. Sempre tramite Instagram, Serepocaiontas è stata contattata da Leonardo Pieraccioni per partecipare al suo ultimo film, ‘Il sesso degli angeli’, in qualità di interprete di un brano chiave della colonna sonora, in uscita il 21 aprile 2022. Dopo l’esperienza con il singolo “Il Dubbio”, Serena torna stavolta con un singolo inedito, si chiama “Limonata”, fuori l’8 luglio.
Dopo l’uscita in streaming, arriva il videoclip ufficiale di “Sorgente”, singolo d’esordio dell’artista ferrarese Pambianchi.
In linea con il significato del brano e con la vision artistica di Pambianchi – riportare al grande pubblico il sound eurodance come messaggero di tematiche impegnate – il videoclip è liberamente ispirato a “The Fountain – L’albero della vita” (Darren Aronofsky, 2006) e rivisita alcune scene del film tramite un’estetica tipica degli anni ‘90/2000.
Ambientato nel futuro, nell’anno 2500, vede l’artista nel ruolo di un astronauta in viaggio verso la stella esaurita di Xibalba, l’aldilà Maya. Egli è fortemente attaccato all’albero morente che viaggia con lui e sopravvive alimentandosi dall’albero stesso, simbolo del rapporto d’amore che non è stato in grado di superare e dimenticare: è convinto che all’arrivo potrà recuperalo e vivere per sempre con la persona che ama.
Nel corso del video affronta il suo conflitto interiore, luce e oscurità si alternano e combattono. Solo alla fine riceve l’illuminazione, mentre viene bruciato dall’esplosione della stella. L’albero della vita torna così a splendere rigoglioso, in quanto l’astronauta ha finalmente compreso il vero significato dell’esistenza: la morte non è altro che un atto di creazione.
“Alcune parti del videoclip rimangono indefinite affinché il pubblico possa interrogarsi ed appropriarsi dell’opera, costruendo un legame più forte con me, aprendo un canale di comunicazione e scambio delle nostre esperienze: l’interpretazione personale è ciò che consente alle opere di sopravvivere al tempo.
Spero anche che il mio progetto porti più persone a conoscere il film meraviglioso al quale è dedicato, che affronta con estrema delicatezza temi esistenziali come vita, morte e amore” afferma Pambianchi.
Il videoclip ufficiale di Sorgente è disponibile dal 24 giugno sul canale YouTube ufficiale di Pambianchi.
Girato presso lo studio cinematografico COMBO, San Lazzaro di Savena (BO)
Pambianchi
Gregorio Pambianchi nasce a Ferrara il 19 settembre 1996, tra i colorati anni ‘90 e gli eccentrici 2000.
Cresciuto a colpi di MTV, Top Of The Pops e Festivalbar, non poteva che sviluppare un amore incondizionato per il panorama culturale pop/dance ballando e cantando inconsapevolmente davanti ai videoclip di Madonna, Kylie Minogue, Paola & Chiara e Gabry Ponte, influenze che segneranno in maniera indelebile i suoi futuri progetti.
Dopo alcuni anni passati a studiare diversi stili di ballo, nasce l’interesse per il canto dall’ascolto delle voci delle più grandi dive del tempo, come Céline Dion e Mariah Carey, grazie ai tanti CD e compilation che il padre appassionato di musica portava a casa.
Prende lezioni private di canto per molti anni, senza mai trovare occasione per poter sviluppare la sua carriera artistica. Anche l’ansia, sua fedele compagna, contribuirà a rovinare i pochi tentativi di emergere come cantante, quali la partecipazione al concorso “Una Voce per Sanremo” nel 2014.
Mentre registra cover nella sua soffitta, imparando e sperimentando produzione, recording, editing e grafica, si laurea in Scienze della Comunicazione presso l’Università di Bologna e ha conseguito un master in Marketing, Comunicazione, Digital Marketing e Social Media Strategy presso l’Accademia di Comunicazione di Milano.
In un panorama musicale dal quale non si sente rappresentato, pieno di prodotti omologati e privi di contenuto, si tira su le maniche e decide di creare da solo la musica che vorrebbe sentire alla radio e nelle principali classifiche.
Ispirandosi alle hit che ascoltava da piccolo, inizia a comporre e riprende studiare canto presso la Scuola di Musica Moderna di Ferrara.
Il suo desiderio è quello di far riscoprire sia alle generazioni più “nostalgiche” sia alle nuove l’eurodance, genere che rischiava di andare perduto nonostante sia un orgoglio italiano, screditato in patria e visto come esclusiva del mercato estero.
Nei suoi brani porta tematiche importanti tratte da esperienze personali, mantenendo il focus su una spiccata orecchiabilità delle melodie e sulla vocalità. I testi sono stratificati e aperti a molteplici letture. Raccontano storie in cui chiunque possa identificarsi tramite frasi, parole e immagini evocative che rimangano impressi nelle menti degli ascoltatori.
Il suo percorso discografico inizia in maniera indipendente ed autonoma nell’estate 2022 con la pubblicazione del primo singolo “Sorgente”.