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“TD2V” è il nuovo singolo di Muriel, in uscita venerdì 17 gennaio 2025

TD2V” disponibile da venerdì 17 gennaio 2025 (in distruzione Believe Music Italy), segna una nuova tappa nel percorso musicale di Muriel, confermandone la versatilità e la voglia di mettersi in gioco. Il brano è una confessione d’amore sincera, tanto semplice quanto sentita, in cui le parole hanno davvero un peso.  La produzione lascia loro spazio, rendendole a tutti gli effetti le vere protagoniste di questo brano. 

Apparentemente libera da ritmiche e strutture, “TD2V” ci stupisce con un outro break beat che ci catapulta in una dimensione opposta a quella che ci potevamo immaginare durante l’intero ascolto.  La timbrica inconfondibile di Muriel, inoltre, gioca come sempre un ruolo fondamentale nel conferire continuità ed identità al progetto stesso, nonostante il bisogno costante dell’artista di esplorare sonorità nuove.   

TD2V” (ti darei due vite) nasce per puro bisogno di esprimere emozioni, la scrittura é dunque spontanea, istintiva ed accessibile a tutti.  Con una strategia coraggiosa e ponderata, Muriel, sceglie di rilasciare singoli a ritmo serrato, puntando a conquistare l’attenzione del pubblico nei confronti di quello che è a tutti gli effetti un progetto emergente dalle grandi possibilità. 
 

SCOPRI IL BRANO: https://bfan.link/td2v

Muriel Bassi (direzione artistica, scrittura ed interpretazione)
Lorenzo Di Gemma (produzione)
Francesco Cagnetta (mix e master)



BIO:

Figlia d’arte, nata nello stesso anno di pubblicazione di “Ok Computer” dei Radiohead, cresce con la musica. Dopo un’adolescenza passata all’estero ed un lungo periodo sperimentazione ed autoproduzione, torna in Italia per dare vita alla propria visione: un’unione armoniosa di immaginari opposti in grado di coesistere. 

Il risultato? 

Un prodotto dal sound internazionale ricco di contaminazioni elettroniche e latine capace di contraddistinguersi con audacia ed inventiva.

https://www.instagram.com/itsmurielbassi/

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“Sorriso di Stelle”, il primo EP di LARIA anticipato da “Caro Papà”

Fuori dal 15 gennaio 2025 “Sorriso di Stelle”, il primo EP di LARIA. Una raccolta dei brani pubblicati finora tra cui l’inedito “Caro Papà” uscito il 14 gennaio.

Il percorso di LARIA fatto finora viene riassunto in questi cinque brani dove si esplorano suoni e temi diversi. La cantautrice ama usare la musica per toccare argomenti importanti come la guerra e la violenza sulle donne, ma rimane spazio anche per i sogni in brani come “Anche in America” o “Non dirmi”. 

“Sorriso di stelle” è un piccolo viaggio tra emozioni, sentimenti e sogni. Il tutto condito dall’incredibile voce della cantautrice che con la sua voce fa vibrare l’anima.

Ho scelto di dare all’EP il titolo del primo brano che io abbia mai scritto in assoluto.

Sorriso di stelle” è parte di me, del mio passato, presente e futuro. È dedicata a coloro che hanno lasciato questa terra troppo presto. 

Ognuno di noi crea un piccolo spazio cercando il modo per ricordare quella persona di cui vorremmo ancora vedere il sorriso, a cui vorremo raccontare com’è diventato oggi il mondo. Io mi sono ritrovata in questa canzone ed è proprio da qui che è iniziato tutto. 

Sorriso di stelle racchiude inoltre tutte le emozioni, le paure, le insicurezze che si possono provare nel comporre la prima canzone, nel farla ascoltare agli altri, nel ricevere giudizi. È stato il mio punto di partenza.

Questo EP si presenta come una riflessione unica sul mondo odierno che ho cercato di esprimere tramite delle immagini e delle parole che rimbalzano su diverse melodie. Racchiude la mia necessità di scrivere, di raccontarmi, di condividere ogni pensiero a cuore aperto.

L’EP si apre con “Anche in America”: brano che chiede di rallentare. Ci siamo abituati a vivere nella frenesia; a volte corriamo così tanto che ci dimentichiamo di vivere davvero.

Poi arriva “Finestra” che affronta la tematica della violenza, nello specifico quella psicologica. Evidenzia la paura di uscire da quella casa diventata una prigione, l’impotenza di cancellare quelle parole di odio incise nella mente.

Abbiamo poi “Non dirmi” come brano liberatorio che vuole distaccarsi dai cliché che impone la società. Incita al cambiamento partendo da sé stessi andando oltre i giudizi della gente.

Caro papà” nasce invece come una preghiera; è un grido di aiuto e di speranza in un mondo pieno di dolore dove anche l’anima più pura e innocente come quella di un bambino viene uccisa“, così LARIA descrive il proprio EP.

ASCOLTA SU SPOTIFY: https://open.spotify.com/intl-it/album/6fvRXPoKtN9YDZq2prQUuM  

https://www.instagram.com/nolo.laura/

Biografia

LARIA è il nome d’arte della cantautrice di Verona Laura. La passione della musica la travolge fin dalla tenera età quando a soli quattro anni chiede ai suoi genitori di iscriverla allo Zecchino D’oro.

A sette anni incomincia lo studio di canto e pianoforte e da quel momento non si ferma più, tutt’ora prosegue i suoi studi alla scuola Lizard di Verona. Qui segue il percorso accademico S.S.M. di canto e di teoria musicale.

L’esigenza di creare la propria musica arriva in un momento difficile della sua vita. In un momento di lutto LARIA cerca rifugio nella musica, ma senza trovare la canzone adatta alle sue emozioni e così decide di crearla lei stessa.

Nasce il suo primo singolo “Sorriso di stelle” seguito successivamente da “Anche in America”. Entrambi i brani sono accompagnati da un videoclip realizzato da Lucio Piccoli.

Nel 2024 la cantautrice presenta la propria musica anche live allo Slow Food e Slow Verona di Castel Montorio. Arriva anche tra gli otto finalisti del contest Targa48 A.M.A. ETS che la porterà il 24 maggio live sul palco dell’Auditorium del Centro Culturale Candiani di Mestre.

Nel 2024 pubblica i singoli “Non dirmi” e “Finestra”, mentre il 2025 si apre con il suo primo EP “Sorriso di Stelle” anticipato dal brano “Caro Papà”.

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Comunicato stampa Indie Pop

L’EP di Derri contiene un’ampia gamma di colori

“L’illusione di qualcosa d’importante” è il nuovo EP di Derri, uscito venerdì 10 gennaio 2025. Come un affreschista navigato, il cantautore monzese attinge a una tavolozza ricca e brillante dando vita alla propria armonia cromatica e realizzando un disco d’esordio versatile, segnato tanto dalla vocazione alla melodia catchy quanto dalla ricerca di un sound personale.

Foto: Vincent Navarro

Queste le parole con le quali il cantautore presenta il disco:
«Il disco ricalca un periodo che ha portato Derri a cambiamenti importanti oltre che a collaborare con studi e figure del mondo della musica di tutto lo stivale, stabilendo la propria identità ed esplorandone i confini allo stesso tempo. Lo scorrere del lavoro lo vede cambiare vesti e adottare registri e stili differenti tra loro, oscillando tra pop, indie ed elettronica, sempre mantenendo centrali la voce e il racconto. I temi affrontati sono quelli dell’amore, della solitudine, dell’incomprensione ma, soprattutto, del cambiamento e della fiducia in sé e negli altri, sempre in una cifra verosimile e mai esasperata, per quanto pittoresca. L’illusione di qualcosa d’importante si manifesta su molti livelli: è quella al centro delle vicende raccontate, dove le aspettative vengono disattese fino all’accettazione finale. La vera libertà è quella portata dai brani che, sotto alla musica elaborata, nascondono esperienze molto comuni, come le sfere che nascondono il volto di Derri nella copertina; è quella degli artisti chiamati ad approcciare sempre il proprio progetto come se fosse più importante di quello che è. È quell’illusione che spinge in avanti e alla quale ricorriamo per trasformare le nostre vite ordinarie in esperienze avvincenti e particolari, ma anche quella che alle volte le sminuisce confrontandole con altre apparentemente più importanti delle nostre.
Il primo EP di Derri è l’impronta del suo cammino negli ultimi due anni, in cui il progetto si è trasformato da personale e confinato ad esteso alla collettività e più nomade: è un cammino partito da un provino per Sanremo Giovani, passato da un periodo più sperimentale connesso a Roma e alla Sardegna e concluso con la formazione di una squadra con l’obiettivo di sfornare hit, pronte a costellare il futuro del cantautore.»

Puoi ascoltare l’EP qui:

BIO
DERRI è un cantautore per necessità. Crede che la vita ordinaria sia psichedelia, che dentro alle cose di tutti i giorni ci sia tutta la poesia e il dramma di cui abbiamo bisogno.
Abbracciando un ampio spettro di generi e influenze e attingendo dalle esperienze personali più diverse, ha sempre cercato, come un alchimista, il giusto equilibrio tra canone e follia, tra pensiero ed emozione, senza mai rivelare del tutto quanto ci fosse di suo in quanto veniva raccontato. Canta in modo distintivo testi vividi, di fronte a interi panorami sonori per un’esperienza pop che è tutto fuorché plasticosa, pur mantenendo il carattere da hit. I suoi brani immortalano le affascinanti stranezze e le contraddizioni dell’esperienza in uno sfondo animato e ricco di dettagli.

Contatti
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Fonte: Costello’s Agency

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“Va tutto bene” è il singolo di debutto dei Rosco Dunn, prodotto da Divi dei Ministri

Disponibile da venerdì 17 gennaio 2025 il singolo di debutto del progetto Rosco Dunn, un nuovo e importante capitolo per la band alternative rock di stanza a Brescia che vanta la produzione di Divi de I Ministri. Un brano per gli animi arrabbiati, per chi non crede che la scena rock stia morendo, e per gli ultimi romantici pronti a resistere ancora.

VA TUTTO BENE” è una canzone che esplora il bisogno di resistere, di affrontare la fatica e il dolore, pur continuando a fingersi “a posto“. Tra versi carichi di malinconia e immagini potenti, il brano racconta la lotta quotidiana di due anime affini che cercano di restare unite, anche nei momenti più difficili. Come “soldati stanchi“, i protagonisti sopportano i pesi della vita e nascondono le proprie fragilità, imprigionati nei “panni sporchi” della routine e delle maschere che li fanno sentire meno distanti. Con riferimenti agli anni ’90 e scene di ordinaria disillusione, il brano cattura l’essenza di chi, nonostante tutto, cerca di riscoprirsi e ricominciare, mantenendo vive le speranze tra ricordi e frammenti di felicità.
 

SCOPRI IL BRANO: 
https://distrokid.com/hyperfollow/roscodunn/va-tutto-bene

 

Prodotto da Davide “Divi” Autelitano
Registrato presso Glotoneria Studio & Blap Studio
Mix & Mastering by Cesare Madrigali & Riccardo Frigoni presso Glotoneria Studio 
Cover by Stefano Roncadori e Beatrice Barbiani
Foto by Giulia Venturelli


BIO:

Rosco Dunn sono una band italiana formata nel 2018.

Fin dai primi passi, il gruppo si è fatto notare per un sound che fonde elementi di rock alternativo e influenze indie, con testi che esplorano temi urbani e personali. Il loro primo singolo, intitolato Milano, è stato accolto con entusiasmo e ha iniziato a far circolare il loro nome sulla scena musicale emergente. Dopo anni di lavoro e sperimentazione, oggi i Rosco Dunn sono pronti a pubblicare il loro primo disco (prodotto da Divi de I Ministri) segnando un importante traguardo nel loro percorso.

https://www.instagram.com/roscodunn/

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“Zarathustra” è il nuovo singolo di Bandit

Torna Bandit con un singolo disponibile da venerdì 3 gennaio 2025 su tutte le piattaforme digitali per Bradipo Dischi (in distribuzione Believe): un nuovo brano dal titolo “Zarathustra“, che segue i precedenti singoli “Camerata” e “La nostalgia“, pubblicati a novembre e dicembre 2024. I due brani arrivano dopo una lunga assenza dalla pubblicazione di un piccolo cult della scena indipendente: nel 2011 uscì infatti clandestinamente il primo album di Bandit “Quando la luce grande della discoteca“, pubblicato poi ufficialmente in versione restaurata nel 2023, che fu un inconsapevole manifesto generazionale irriverente e dolce-amaro.

Attraverso una prospettiva olistica, partendo dagli orrori dell’overtourism contemporaneo, passando per i social e l’idolatria degli influencer, questo brano è l’urlo disperato di una umanità schiacciata da ogni parte e soffocata dal proprio stesso status, dal proprio stesso bisogno di apparire, che per converso si tramuta nello scomparire dei propri bisogni profondi dietro la maschera di un falso sé. L’amore autentico sembra l’unica salvezza da questa morsa autodistruttiva.


Abbiamo dei seri problemi con il desiderio. Vogliamo tutti ciò che tutti desiderano, ci frustriamo se non lo otteniamo, ma anche quando lo otteniamo ci sentiamo vuoti e insoddisfatti. Forse la pressione sociale ci fa desiderare cose che non vogliamo davvero, o forse è la competizione stessa per ottenerle a rendere alla fine indesiderabile qualsiasi cosa.


SCOPRI IL BRANO: https://bfan.link/zarathustra


 

Testo di Paolo Bandirali
Musica di Paolo Bandirali e Matteo Manzo

Hanno suonato: 
Matteo Manzo (chitarre, synth)
Paolo Bandirali (chitarre acustiche, CasioTone)
Giovanni Colombo (batteria e percussioni)

Produzione e registrazioni di chitarre e synth di Matteo Manzo 
Voci e batteria registrate da Matteo Portugalli presso Garage 206 
Mix di Matteo Portugalli
Master di Andrea De Bernardi presso Eleven Mastering Studio

Foto di Francesca Infante
 

BIO:

Bandit è un cantautore intelligente e sensibile che viene suo malgrado travolto dalla turbotamarragine della provincia più remota di Milano, finendo irrimediabilmente assorbito dalle discoteche e dalla ketamina. Come un Omero degli anni zero, tra il 2008 e il 2011 compone “Quando la luce grande della discoteca“, una fotografia amara e neorealista dei lunghi pellegrinaggi serali a caccia di vagina nei primi anni zero e delle strane creature che abitano queste zone d’ombra. Per dieci anni porta in giro chitarra alla mano quest’opera che nel sud di Milano diviene un piccolo cult, senza mai trovare tuttavia una veste definitiva. Nel 2023 entra in Bradipo Dischi, e con il loro aiuto riesce finalmente a produrre e a fare uscire ufficialmente nel novembre dello stesso anno il suo piccolo capolavoro underground. A un anno dall’uscita dell’album di esordio, torna con “Camerata”, singolo che prelude al suo secondo lavoro “Grigia” in uscita a gennaio del 2025.

https://www.instagram.com/banditpaolo/

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“Blues Rosa” è il nuovo album di CONROI

Disponibile su tutte le piattaforme digitali da venerdì 10 gennaio 2025 il nuovo album di CONROI dal titolo “Blues Rosa”. Ecco cosa contraddistingue, sul versante sonico, questo lavoro: ottenere qualcosa che sia il più possibile simile all’esperienza di suonare quel qualcosa – manifestando un flusso vero e proprio, dall’inizio alla fine di ogni canzone, a partire dalla struttura peculiare di ognuna (definita dalla ricerca di MC e precisata in fase di preproduzione da MC e MF). Questa è una ricerca in corso di CONROI, non iniziata e non finita con questo disco – la ricerca di polifonia sia musicale che linguistica ne è la trasformazione: un particolare linguaggio poetico e un’ottica intergenerazionale – e, probabilmente, in futuro sonorità elettroniche o della musica concreta.

Dettagli della copertina: l’immagine centrale è una manipolazione digitale di una foto originale, in stile collage – senza I.A. coinvolta, per quanto l’effetto straniante possa suggerirla. Il passepartout è ricavato scomponendo l’iconico design di Bruno Munari per la collana Nuovo Politecnico di Einaudi – che dal 1965 al 1990 propose saggi quali La morte della famiglia o Il mercato dell’arte, per citarne un paio.
 

“Traccia di anni, eseguita in poco tempo come i pittori giapponesi col bambù. Band di quattro elementi in presa diretta su nastro. Senza click né quantizzazione, tramite un mixer RAI del 1974. Tecnica e stile di una cultura utopica. Genere? Un’occhiata alla pagina wiki della voce post-punk… Non ha che fare né con l’idea di post né con l’idea di punk. Senza un vero e proprio centro. E senza una periferia. Un discorso di fragilità, di forza e di potere. Di eleganza anarcoide. Restituire una certa idea di frastuono, di carne e sangue. E di mancanza. Di calore. La musa inattuale e contemporanea, che vorresti ma non sai sussumere. Rischiare la sovrapposizione di identità privata e collettiva, giocare. Un blues maccheronico da quattro soldi che di blues non ha niente: potrebbe essere l’equivalente dello spaghetti western, però, dunque un potenziale capolavoro.”
 

Scopri il disco su SPOTIFY



Arrangiamenti: Marco Ciafarone e Marco Fasolo
Canzoni di Marco Ciafarone, prodotte da Marco Fasolo presso Big Tree Studio (BS)
Mix di Marco Fasolo
Mastering di Riccardo Zamboni

Voce, Chitarra elettrica e acustica: Marco Ciafarone
Batteria: Carlo Poddighe
Chitarra elettrica, Bass VI: Kevin Magliolo
Basso elettrico: Alessio Lonati
Cori e percussioni: C. Poddighe, K. Magliolo, A. Lonati

Altri contributi:
Marco Ciafarone: pianoforte in “Che Altro”
Carlo Poddighe: pianoforte in “Due Specchi”, “Lontano” e “Sai”
Kevin Magliolo: pianoforte in “Pam E Gerri”
tastiere: “Due Specchi”, “Rocksteady”

Immagini di Marco Ciafarone
 

BIO:

Ha iniziato quando era alla scoperta della grande musica degli anni sessanta – nessuno aveva la più pallida idea che fosse un musicista, ma era innamorato. Suonò da mancino e inizialmente usò una corda sola, canticchiando parole casuali ma non troppo. Se non fosse stato per un coinquilino pianista non avrebbe raggiunto neanche il re. Passano anni nei quali non si immagina al servizio della musica, se non tramite le immagini in movimento – e sperimenta il multimediale. In francese medievale, conroi può riferirsi a un gruppo, una compagnia o una scorta – un insieme di cavalieri o un gruppo di persone che viaggiano insieme per protezione o compagnia. E con roi sta per burattino, in Vietnam. Il tassello mancante, a questo punto, era la materia: incarnare la musica non è una cosa ovvia, per molti; come incarnare ciò che si è. La voce, elemento organico se vogliamo, è la punta di questo processo che riguarda ogni molecola del proprio corpo.
 
Durante un giro a New York, mentre sua sorella si intrattiene a Central Park, John Lennon sul marciapiede sotto casa gli intima di continuare la musica. Quando impugna di nuovo la chitarra, la musica gli chiede il matrimonio chimico, un rebis alchemico, la coincidentia oppositorum di un blues rosa, che altro… Le canzoni esistono già. Dev’essere colpa del giradischi con le sigle dei cartoni animati, tutta colpa di un Revolver se non sa dire di no. Riceverà un vecchio pianoforte lasciato a un mercato delle pulci, per continuare l’opera. E le cartoline dei burattini d’acqua che gli riporta sua sorella dal Vietnam (mua roi).

https://www.instagram.com/_conroi_/

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“OLTREMARE” è il primo EP di Milena Paris

“OLTREMARE” è il primo EP di Milena Paris, disponibile su tutte le piattaforme digitali da venerdì 10 gennaio 2025 (distr. Believe) e composto da quattro brani in italiano capaci di coniugare melodie pop, ricerca poetica, atmosfere oniriche e armonie di stampo jazzistico. “OLTREMARE” racconta la complessità e la mutevolezza dei rapporti intimi attraverso una narrazione terapeutica tanto concreta quanto metaforica, sottolineando l’importanza della parole e facendo uso degli elementi terra e acqua per esprimere la resa a questi sentimenti in mutamento. Trait dunion è la coproduzione di Daykoda e le sue sonorità elettroniche.

“OLTREMARE” è un racconto musicale articolato in fasi. L’EP si apre con “corallo”, brano introduttivo alla complessità dei rapporti interpersonali. Il corallo, infatti, è un organismo formato da piccoli animali che formano uno scheletro comune. La sua caratteristica è quella di apparire come un essere unico ma guardandolo da vicino ci si può accorgere che è composto da una serie di piccolissimi organismi. Con “le mie paure” si assiste all’apertura nei confronti dell’altro, attraverso il racconto del proprio passato, articolato tra timori e difficoltà, esposto ad un partner capace di abbracciare quelle insicurezze fino a farle scomparire. “terra” rappresenta la terra di mezzo tra l’unione e il distacco, il momento in cui tutto si fa confuso e prende sempre più piede la sensazione di allontanarsi da chi era diventato ormai casa. La traccia che dà il titolo all’EP, invece, rappresenta il punto d’arrivo all’interno del discorso narrativo. Fermandosi ad osservare un tramonto ci si può accorgere che dal momento in cui il sole è alto in cielo la sua discesa pare interminabile, per poi scomparire velocemente a sfioro dell’acqua. Allo stesso modo, Milena racconta di un distacco graduale e di un’impossibilità di tornare, ritrovandosi ormai oltre, oltremare.

Scopri il disco: https://bfan.link/oltremare



Credits:

Lyrics & Music: Milena Paris
Keys, Synth: Giacomo Zorzi
Bass: Andrea Dominoni
Quenacho Flute: Marco Falcon
Trumpet: Daniele Nocella
Co-produced & Mixed by Andrea Gamba/Daykoda
Mastered @ Beat Machine Records Studio
Ph: Nathalie Rei
Cover: Federico Protti
Distributed by Believe Music Italia

 

BIO:

Milena Paris si avvicina alla musica a 13 anni, intraprendendo lo studio della chitarra e del canto moderno. Cresciuta con il pop-rock britannico e l’r’n’b degli anni ’90, perfeziona privatamente lo studio del canto e successivamente continua gli studi in Canto Jazz presso il Conservatorio G. Verdi di Milano. Consegue il diploma di triennio a pieni voti presentando un progetto dal titolo Revisiting Kurt Weill, una produzione di jazz moderno realizzato sfruttando le sonorità elettriche nella ricerca di un approccio musicale contaminato con quelle che sono le sue influenze di background, e in seguito il diploma di biennio con il proprio progetto di musica originale.

Nel 2017 viene selezionata come cantante solista e corista della Verdi Jazz Orchestra diretta dal M° Pino Jodice, con la stessa orchestra registrerà nel 2021 un concerto promozionale per il Conservatorio G. Verdi di Milano. Negli anni ha prestato la voce per sigle tv e spot, colonne sonore per cortometraggi, collaborazioni in studio come corista e lead vocalist in diversi ambiti musicali, e ha avuto modo di performare su palchi e in contesti rilievo (Expo 2015, Vimercate Festival, Padiglione d’Arte contemporanea di Milano, Bergamo Estate, etc).

Nel 2020 pubblica il primo singolo, “Intuition”, mentre nel 2021 il secondo, “Childhood Wisdom”, come artista indipendente. Cantante dalla formazione eterogenea, la sua concezione artistica è mossa dal desiderio di scendere in profondità per poi risalire in superficie, scavare nell’intimo come sanno fare i cantautori che la affascinano, ma con un vestito completamente differente e che affonda le sue radici nel jazz moderno.

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Sta per tornare Hesanobody con un nuovo singolo dal titolo “Saints”

Torna dopo più di tre anni di assenza il progetto di Hesanobody, alter ego musicale di Gaetano Dino Chirico, che da anni si muove nella scena underground, trascendendo i canoni imposti dall’indie italiano e dagli algoritmi, e vantando collaborazioni con nomi del calibro di PLASTICAFugazza Suorcristona (produttori per MahmoodGINEVRANAVANoemi) e Federico Ferrandina (compositore di colonne sonore, accreditato in‘Dallas Buyers Club’ e altri show tv di enorme successo quali ‘The Big Bang Theory’ e ‘The Night Of’).

Saints“, questo il titolo del nuovo singolo in uscita mercoledì 15 gennaio 2025 (in distribuzione Believe Music Italy), è il primo e definitivo capitolo che ci avvicinerà alla pubblicazione di un nuovo disco, un flusso coscienza, un patchwork di esperienze reali, bugie, suggestioni della notte e aspirazioni. “Saints” in particolare è una finestra sulla nostalgia, un tentativo di razionalizzare eventi che non possono essere incasellati nella logica, ma solo metabolizzati e accettati.  È la narrazione del sogno che l’ha generata, un sogno che porta con sé un invito a proseguire nel cammino, nonostante lo spaesamento dettato dal trovarsi in un luogo che pensavi di conoscere, ma che, dopo tanto tempo, è diventato estraneo. 


A testimonianza della sua natura liminale, sospesa tra il mondo onirico e la lucidità, la canzone include un campione di un memo vocale registrato intorno alle sei del mattino, in cui viene sussurrata la melodia del brano, costringendomi a svegliarmi per non lasciarla svanire.

(Hesanobody)

SCOPRI IL BRANO: https://bfan.link/hesanobody-saints


Music by Gaetano Dino Chirico & Federico Ferrandina
Lyrics by Gaetano Dino Chirico & Sean Cronin
Produced by Federico FerrandinaHesanobody Sun Ground
Recorded by Federico FerrandinaGaetano Dino Chirico & Francesco Rera 
Mixed and mastered by Alessio Mauro

Hesanobody – Vocals, synthesizers
Federico Ferrandina – Guitars, synthesizers, drum programming


BIO:

Hesanobody è il moniker di Gaetano Dino Chirico, compositore, songwriter e producer alt-pop.

Dopo aver militato in alcune band della scena musicale calabrese, debutta come solista nel 2016 con l’energico ed etereo singolo ‘Can You Feel the Sun?’, auto-producendosi e registrando facendo spola tra la sua città adottiva, Milano, e l’LM Recording Studio della sua città natale, Reggio Calabria. Il singolo salta presto all’orecchio di due DJ locali, dando vita ad un paio di irresistibili remix che garantiscono una maggiore diffusione della canzone dentro e fuori i confini nazionali, tanto da ottenere l’attenzione dell’etichetta londinese Street Mission Records, distribuita da [PIAS], che lo ingaggia come suo primo artista.

Più tardi lo stesso anno inizia a lavorare a quella che diventerà una trilogia, cominciando con il suo EP di debutto ‘The Need to Belong’, pubblicato poi a inizio 2017. Rapidamente dopo un anno, nel 2018 espande la sua palette sonora grazie a ‘The Night We Stole the Moonshine’, il suo secondo EP. Al suo interno presenta l’apprezzatissimo singolo ‘Cliché’, ancora una volta in collaborazione con Mark Eckert, producer di base in North Carolina (US). L’EP ottiene premiere su testate del calibro di WIRED Italia (‘Cliché’) e Rockit.it (‘Mourning the Ghost’), con tracce come ‘Night 23’ che godono di ampia copertura sui blog italiani ed internazionali. Nel frattempo nascono delle versioni rielaborate delle canzoni, cominciando con un mix esteso della sopracitata ‘Night 23’ in tempo per Natale, fino ad arrivare ad un intero EP live in acustico dal titolo ‘The Night We Played the Moonshine’, testimonianza dal vivo del suo momento più prolifico sia in studio che in tour e della sua band. Vengono quindi esplorati arrangiamenti più scarni ed essenziali che reimmaginano una serie di canzoni, portandole fuori dai confini del suo abituale suono synth-pop, come già accaduto dopo la pubblicazione dell’EP di debutto, quando Hesanobody si esibisce per Sofar Sounds. È durante il periodo del suo secondo EP che viene inoltre scelto da MTV New Generation come uno degli artisti del mese, a coronamento di un 2018 da ricordare.

Dall’inizio del 2020 si rifugia in studio per lavorare ad un degno successore, nonché capitolo conclusivo di una serie di pubblicazioni che lo hanno portato ad affermarsi come un artista da tenere d’occhio. Le registrazioni hanno di nuovo luogo sia per la città Milano che presso l’LM Recording Studio a Reggio Calabria, con incursioni al Sync Studio di Matera per la sezione d’archi. È qui che il cuore del suono e del concept dietro il nuovo lavoro ‘The Neverending Third Act of a Dream’ inizia a prendere forma.

Il team di produzione include PLASTICA, artista emergente e già membro della band dal vivo, i REMAIN, ancora una volta collaboratori, Fugazza Suorcristona (produttori per MahmoodGINEVRANAVANoemi), Sean Cronin (AINÉ, Karhys), co-autore dei testi e guida spirituale di tutto il processo creativo, e Federico Ferrandina, compositore della musica originale per il film Netflix ‘L’Ultimo Paradiso’, nonché accreditato come compositore nelle colonne sonore di ‘Dallas Buyers Club’ e altri show tv di enorme successo quali ‘The Big Bang Theory’ e ‘The Night Of’.

Mentre spera di sfruttare lo slancio acquisito grazie alle precedenti pubblicazioni, torna armato di quello che può essere ampiamente considerato il suo miglior gruppo di canzoni fino ad oggi. Entra in questa nuova era con la solita brama di grandi melodie, citando enormi e variegate influenze per il futuro LP (tra cui U2, David Bowie, Depeche Mode, Radiohead, Kanye West, James Blake, Jai Paul, Frank Ocean e Bon Iver), che nonostante faccia ‘Neverending’ di nome, alla fine ha visto il suo completamento proprio quest’anno e si dimostrerà essere ogni attimo valevole dell’attesa.


https://www.instagram.com/_hesanobody/

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“Colpo di Fulmine”, la delicata dedica di Accame

Contro ogni regola del mercato Accame presenta il 20 dicembre “Colpo di fulmine”, il suo nuovo singolo disponibile in tutti i digital store. Nella musica non ci sono schemi da seguire e il cantautore lo sa, così decide di pubblicare un brano delicato, minimal e intimo. Un brano che si rifa ai cantautori di un tempo portando comunque il suo tocco unico.

“Colpo di Fulmine” è la canzone perfetta per chiudere un album e nel caso di Accame per chiudere il 2024. Ultimo brano, ma non meno meritevole degli altri.

Immaginate di ritrovare una vecchia musicassetta dentro qualche scatola riposta nel solaio o in cantina. Rispolverate allora un vecchio stereo oppure un walkman, inserite, schiacciate play e poi chiudete gli occhi: ecco a voi “Colpo di fulmine”.

E’ una canzone scritta su un tovagliolino di quelli che si trovano sopra i tavolini dei bar ed è stata partorita in una sera di inizio estate di tanti anni fa. Accame si è domandato: “se dovessi spiegare che cosa è un Colpo di fulmine per me, cosa direi a chi me lo chiede?”

La risposta è questa: poche parole semplici ed in rima baciata come non fa quasi più nessuno ormai. Parole vere e sincere che arrivano al cuore di chi le ascolta e raccontano in maniera chiara cosa si prova in quel momento.

Il vestito di Colpo di fulmine è volutamente minimal. La chitarra è la protagonista e detta il ritmo senza interruzioni, come ad evidenziare quello che dovrebbe essere il flusso emotivo di quell’istante. Un crescendo di sensazioni che ti avvolgono e non ti fanno pensare più a niente.

Gli archi, i sintetizzatori, il basso e la chitarra elettrica che suona poche note ovattate, non vogliono essere invadenti così come la voce che, con un leggero riverbero vintage, è tenuta dentro il mix come a volersi fondere nell’atmosfera quasi fosse anch’essa un ulteriore suono.

Il finale è un assolo di armonica dolce e deciso, di quelli che non si dimenticano e ti restano in testa proprio come quell’incontro che ci ha sconvolto i piani.

Non so se questo sarà un brano radiofonico ma è una canzone che mi rispecchia all’ennesima potenza. Questo sono io e non so nemmeno se chi la ascolterà capirà fino in fondo il vero significato di questa canzone, dal momento che per poterla davvero apprezzare dovremmo, quasi tutti me compreso, ammettere di aver sbagliato molto in questa vita. Una vita dove rincorriamo sempre qualcosa che poi non raggiungiamo mai o se lo facciamo non siamo comunque mai felici e ripartiamo subito alla ricerca di quello che pensiamo ci debba servire per esserlo.

Se si aguzzano le orecchie si possono scorgere anche i fruscii tipici dei supporti a nastro, quando i suoni forse non erano perfetti ma erano caldi ed avvolgenti e facevano sognare chi li ascoltava. La speranza con Colpo di fulmine è quella di ricordare quei momenti per chi li ha vissuti e di farli immaginare a chi ha la fantasia per farlo, buon ascolto!”, così Accame descrive il suo brano.

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Biografia

Accame è il nome d’arte del cantautore ligure Giuseppe Accame. Si è avvicinato alla musica grazie allo studio della chitarra, strumento che poi è diventato la chiave per le sue creazioni.

Il suo viaggio nella musica inizia nel 2023 con lo pseudonimo Giù pubblicando l’EP “Ragazza Rossetto Fragola”, una raccolta di quattro canzoni che parlano d’amore senza tanti compromessi e giri di parole.

Il 2024 si apre con la pubblicazione del suo secondo EP “Non doveva andare così” e di altri due singoli: “Dimmi che lo sai” e “Lacrime di Venere”. 

E’ a questo punto che Giuseppe decide di dare una svolta diversa al suo progetto e cambia nome in semplicemente Accame. Il suo primo singolo con questo nuovo sé sarà “Estate da Rich Remastered Summer 2024”, un brano fresco e adatto all’estate.

Il suo genere di riferimento è il Cantautorato-Pop ma Accame ama spaziare anche con contaminazioni di tipo British, Country, Rock ed Elettronico, cercando sempre il migliore vestito per le proprie canzoni.

A fine agosto dello stesso anno pubblica il singolo “Le Mie Cure”, un brano country che riesce a trasmettere un messaggio profondo e importante. A novembre esce “La storia di un minuto” in chiave Synthwave.

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Comunicato stampa

Giulia torna più forte che mai con il singolo “Mi manca di te”

Fuori dal 13 dicembre “Mi manca di te”, il nuovo singolo di Giulia. Dopo aver debuttato con “Viola”, la cantautrice propone un brano dal sapore di rinascita dove la sua voce esplode di grinta ed energia.

“Mi manca di te” è una canzone d’amore, ma è anche una canzone d’amore verso noi stessi. A volte ci leghiamo a dei partner pensando che siano la salvezza di tutto, ma è in quel momento in cui ci rendiamo conto che a mancarci non sono le attenzioni dell’altro, ma noi stessi.

Il brano con una melodia delicata ma elegante: una batteria sfiorata, la chitarra delicata e un piano che si fa spazio. La voce come un climax sale e coinvolge l’ascoltatore. Giulia mostra il meglio di sé in questo brano con una performance incredibile e travolgente.

Questo è il primo brano su cui ho lavorato con Wrongonyou. Sono quindi molto legata a questa canzone, anche perché è sì una canzone d’amore ma anche, nuovamente, un brano di rivincita, di rinascita.

È ispirata ad un amore passato, un amore vissuto a singhiozzo, ritornato più volte nel tempo ma sempre e solo per brevissimi e ugualmente intensi periodi. Nato durante un periodo cupo, avevo idealizzato quell’amore al punto di ricercarlo in tutte le persone conosciute dopo. Avevo attribuito a lui le mie nuove conquiste personali, associando quella persona a una qualche forma di salvezza. 

Ho realizzato con il tempo che la salvezza non era stata incontrare lui: la vera salvezza l’avevo trovata in me stessa, e ciò che mi mancava davvero non era lui, ma ero io. Era la forza che avevo e la persona che stavo diventando quando l’ho conosciuto, a mancarmi. Averlo capito, ed essermi finalmente liberata da quell’idealizzazione, è stata la svolta: ho finalmente riscritto, e ho vissuto quello che desideravo. Sono contenta quindi di riuscire finalmente a condividerla ora. Come, appunto, una piccola grande rivincita”, così Giulia descrive il proprio brano.

ASCOLTA SU SPOTIFY: https://open.spotify.com/intl-it/track/0vAPMDdVKVaekQ8sqzysO1

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Biografia

Giulia è una cantautrice milanese classe 1988, figlia di mamma sarda e papà siciliano. Cresciuta in un piccolo paese di provincia si avvicina alla musica grazie all’influenza paterna. La sua casa era sempre piena di musica dal prog al grande cantautorato italiano fino al blues e soul americano.

Inizia a cantare fin da bambina e durante gli anni del liceo entra in un coro gospel. Successivamente prende parte a diverse cover band locali. Studia al CEMM di Bussero con Tony Guerrieri, corista di Radio Italia, Sanremo.

Dal 2012 al 2017 si prende una pausa dalla musica, ma nel 2018 riprende coraggio e torna a cantare in alcune cover band locali.

Nel 2021 avviene una svolta importante: l’incontro con Wrongonyou che la spinge a rimettersi in gioco produce i suoi brani.

Giulia aveva diverse canzoni nel cassetto scritti da lei e finalmente ci rimette mano per poterle far ascoltare al mondo.

Grazie al supporto di Ilenia e della Milano Music Record nel 2024 pubblica “Viola”, il suo primo singolo ufficiale e a dicembre dello stesso anno esce anche “Mi manca di te”, il secondo brano.