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Pop Rap

Marasmo e le malinconie da fuorisede

Mi ricordo quando sono andato a vivere da solo. Mi ricordo che pensavo di essere più avanti rispetto ai miei coetanei, sapevo caricare una lavastoviglie, fare una lavatrice e addirittura stirarmi una camicia, salvo poi scoprire che la casa dove sono capitato a Milano non aveva lavastoviglie, la lavatrice era diversa da quella che conoscevo io e non c’era neanche il ferro da stiro e, come se non bastasse, nessuno mi aveva mai insegnato ad accendere un calorifero. La mia esperienza da fuorisede si preannunciava un vero disastro: e poi c’era quella ragazza, a cui non ho mai chiesto di uscire salvo poi trovarmela in casa perchè usciva con il mio coinquilino, avevo sempre freddo, sempre fame, eppure stavo ingrassando, mi vestivo malissimo e non avevo amici. Andavo ai concerti da solo, ogni tanto mi piazzavo in un bar col computer a studiare sperando che qualcuno venisse a parlarmi e tutta una serie infinita di situazioni che grazie a Dio sono finite. Pensavo di essere uno scemo, di essere l’unico al mondo che non era in grado di integrarsi, e che avrei sempre vissuto con il marchio di fuorisede sulla fronte. Poi è passato tutto, senza che me ne accorgessi, ed ho scoperto anche fuorisede di marasmo.

Questo è disco è la raccolta delle esperienze di uno studente lontano da casa che si ritrova a dover fare i conti con i nuovi incontri, con i legami passati e con quelli che si creeranno. Ogni brano è una vicenda, ed ogni vicenda è legata a quella del brano successivo, in una sorta di loop continuo delle fasi che ognuno, nella condizione di fuorisede, si ritrova a vivere. L’arrivo, il sentirsi fuori posto, l’ultima notte prima di partire. Il tutto è la metafora per parlare delle relazioni: il conoscersi, il capire che qualcosa non va, l’addio. Per poi cambiare città e ricominciare da capo.

marasmo ci porta alle cene infinite con amici casuali che noi fuorisede abbiamo fatto tutti solo per tenerci compagnia, amici di cui non ricordiamo neanche il nome, che sono svaniti subito dopo quella improbabile riunione a cui ne è seguita subito un’altra, quelle cene in cui abbiamo parlato delle nostre avventure romantiche a cui seguivano le nottate al telefono con gli amici di sempre, quelli veri, che però ci sembravano sempre più lontani, e la solitudine immensa che solo un fuorisede può comprendere. Che poi non è facile capire che quando sei un fuorisede hai fame d’amore, di compagnia, di calore, di sentirti a casa, un rifiuto è una tragedia e ogni parola un regalo immenso.

Si apre tutte con le sincopi di ssmn, con il miglior Dutch Nazari che possiamo ricordare, seguono le immersioni di fuori, e la solitudine immensa di cui è fuori dal mondo, un brano pop su cui si può ballare, che si può urlare in macchina, ma che fa anche molto male, come male, la terza traccia, il brano della mattina dopo. Scumm è dedicata a chi sta cercando di andare avanti, a chi vuole voltare pagina. Chiude tutto mrs2l, un bagno di malinconia.

Questo disco è una catarsi per tutti quelli che vogliono tornare a casa.

CM

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Comunicato stampa

Rudy Saitta presenta “Colombo”

Columbo in uscita oggi 29 Ottobre, è un omaggio a una delle serie tv preferite e che più appassionano Rudy Saitta.

Il tenente Colombo sembra distratto, goffo, smemorato ma quando meno te lo aspetti risolve il caso. Ironico, romantico, imprevedibile e attento ai dettagli che fanno la differenza.

Scritto da Rudy Saitta e Paolo Caruccio aka Fractae.

Nel video promozionale del brano il tenente Colombo è interpretato da Carmelo Saitta, nonché nonno dell’autore che gli ha anche trasmesso la passione per la serie.

BIO:

Rudy Saitta nasce in Sicilia, cresce in Piemonte e sogna di vivere in Sud-America. Di giorno insegnante di inglese e di notte cantautore tropicale. Laureato al conservatorio Ghedini di Cuneo comincia ad esibirsi in giro per l’Italia sia come corista che come cantautore.
La Repubblica di Palermo scrive: “…nel frattempo dalla Sicilia parte un’ondata di vitalità musicale under 30, una sorta di “squadra primavera” che si muove alle spalle di chi, come Dimartino e Colapesce, per esempio, ha portato la nuva Sicilia della musica a Sanremo.Una pattuglia che vede in prima fila… la voglia di evasione dalla vita di tutti i giorni in Rudy Saitta, cantautore nato 29 anni fa a Patti, era già molto presente anche prima della pandemia…”

SOCIAL:

https://www.facebook.com/saittarudy/

https://www.youtube.com/user/SaittaRudy/videos

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Internazionale Pop

Scoprite la radio rap di Sebaa

Che poi è davvero strano, perchè per me un disco rap è sempre stato la colonna sonora per fare un casino della Madonna durante una festa illegale durante la quarantena, per riempire gli spazi vuoti, per non sentire la noia, per tenere il ritmo di lavoro costante, qualche volta ci è scappato anche un limone con qualcuno con cui non sapevo di cosa parlare. Un disco rap non è mai stato intimista per me, non mi è mai successo di ascoltare un disco etichettato come urban o come rap e sentirmi meglio anzi, la tensione saliva sempre, era un innesco a far succedere qualcos’altro. In sintesi: non ho mai ascoltato un disco rap per stare da solo, prima di Butterfly Radio di Sebaa.

Quello di Sebaa è un disco d’esordio strano, stratificato di influenze. Lo dobbiamo chiamare rapper, perchè di fatto fa rap, però si muove su binari diversi da quelli a cui siamo abituati ascoltando Graffiti Pop su Spotify, diversi da tutto ciò che troviamo in classifica: Sebaa gioca con il soul, con il gospel, compone canzoni pop che ti si annidano nel cervello, mascherandole da brani rap. Uno spaccato di una scena che non conoscevamo, quella del nord d’est italiano, che non è coatta come quella romana, che non se la tira come quelli di Milano, che non gioca a fare la colonna sonora di Gomorra come succede al sud. Sebaa, è strano, folle, sfacciatamente sincero e incredibilmente segnante.

Un nuovo mondo stratificato e complesso di influenze, rigorosamente senza genere. Sebaa è dunque un rapper atipico: la musica diventa uno strumento per dire la propria, un esercizio di stile per migliorarsi. Solitamente in un programma radiofonico vengono trasmessi brani di artisti diversi dello stesso genere. In questo caso però, tutto si ribalta: l’artista è uno solo e i generi e le influenze cambiano di brano in brano.

Butterfly Radio si apre con Happy Gospel, come la migliore delle domeniche mattina, quando hai dormito un’ora in più per il cambio dell’ora e hai ancora una schiera di amici che si sono insediati nel salotto, sono già svegli da ore e non fanno che spadellare pancake, tutto bello finchè non ti rendi conto che in realtà vuoi stare da solo. Segue feel blue, che forse essere single non è più una figata, ormai da molti mesi. Segue Ritornare bambini è un’immersione subacquea nella memoria, Radio Interlude è la pausa per andare in bagno e chiamare gli amici per il cinese di stasera, Costellazioni il migliore dei viaggi in treno notturni. Sample Love il chiassoso riassunto di tutto.

Auguro a James Blake di scoprire Sebaa e innamorarsene.

CM

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Pop Rap

Casto ci ricorda che è tutto “Okay”

Atmosfere elettroniche, beat che sembra provenire da una galassia lontana, stiamo parlando del nuovo singolo di Casto che grida al mondo che è tutto “Okay”. Cantato in collaborazione con rckt e Illvminate, il nuovo singolo pubblicato il 24 ottobre per Awary Records e The Orchards è stata lanciata in orbita e sta girando già all’impazzata.

Lo abbiamo conosciuto con il suo singolo d’esordio “Weekend”, in cui Casto ci raccontava cosa voleva dire per lui sentirsi come se fosse sempre un fine settimana e ora possiamo continuare ad ascoltare una sua nuova produzione che dimostra quanto l’artista abbia voglia di sperimentare, mescolare insieme generi e sonorità elettroniche, e perché no, anche voci e stili di altri artisti. La tripletta Casto, rckt e Illvminate ha saputo dare i suoi frutti: “Okay” è uno di quei brani che oltre a trasmetterti le good vibes, ti fa anche ballare e lasciarti andare.

“è tutto okay” continuiamo a ripeterci nella mente e con questo pensiero nel cuore ci fortifichiamo ogni giorno, spronandoci a fare sempre di meglio. Forse è proprio questo il messaggio che Casto vuole dare ai suoi ascoltatori, e forse è proprio questo il motto che lo accompagna nella vita. Noi vogliamo sperare che sia così.

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Indie Pop

I sogni di BERT che danno forma alla realtà

A metà strada tra il cantautorato e il pop, troviamo la nuova canzone di Bert, dal titolo “Sembri magica”, che potete ascoltare su tutte le piattaforme dal 22 ottobre. Il cantante romagnolo ha scelto di affidare la sua musica all’etichetta spezzina Revubs Dischi: è da questo momento in poi che tutta la magia di Bert si trasforma in straordinaria realtà.

Sembri magica” rappresenta per Bert il cambiamento, personale ed emotivo, che si accetta però col sorriso. Non sempre, infatti, siamo abituati a vivere le tramutazioni come delle evoluzioni, spesso perciò tutto questo non può che generare traumi. In “Sembri magica”, infatti, Bert decide di andare a ripescare nel ricordo, nel nascosto, tutto quello che lo aveva fatto soffrire in passato, tramutandolo quindi in musica. Cosa c’è di meglio, no?

Bert sa bene come fare con le parole, ce lo confermano le sue precedenti uscite, otto in totale, che sono state i rami per lui che gli hanno permesso di mettere le ali per poi finalmente spiccare il volo. Con “Sembri magica”, Bert ci incita a non smettere mai di sognare, perché sono proprio quelli a dare forma alla nostra vita; un augurio dunque che anche noi, dopo aver ascoltato il suo ultimo singolo, non possiamo che ripetere anche all’artista, magari chi sa, in visione di un album!

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Comunicato stampa

“Never So Close, Never So Far”: il nuovo singolo dei Voice of Waves

“Never so close, never so far” è il primo singolo del duo Voice of Waves, in uscita il 20 ottobre su tutte le piattaforme digitali. Il brano descrive le difficoltà nel costruire rapporti umani (sia con sé stessi che con altre persone) facendo una metafora con la costruzione di un castello di sabbia, difficile da erigere e solidificare ma facile da far crollare, con il solo passaggio delle onde del mare. Questi rapporti così fragili sono racchiusi nel titolo della canzone, “never so close, never so far”, una circostanza dove non trovano un vero equilibrio. Il brano è composto da giochi di loop di chitarra elettrica, leggera elettronica e voce melodica. È stato registrato, mixato e masterizzato presso il Jungle Studio (PU) da Thomas Prioli. L’8 novembre uscirà il videoclip ufficiale, diretto e prodotto da Samuele Apperti. 

BIO:

Voice of Waves è un duo italiano nato nel 2017, composto da Carol Morosini (voce) e Marco Monari (chitarra). Dopo diversi anni di esperienze live in Italia e all’estero con un repertorio di cover a 360° (pop, jazz, rock), nel 2021 sentono l’esigenza di sviluppare un nuovo ramo del progetto, più personale, scrivendo musica propria. Diverse sono le influenze musicali del duo: da Olivia Lufkin a Billie Eilish, da Aurora a TK from Ling tosite sigure. Un mix di sonorità pop, elettroniche, influenze orientali, con la loro musica soft pop portano l’ascoltatore in una dimensione di fantasia e leggera malinconia. 

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Internazionale

La Babbutzi Orkestar, fuori di testa e fuori da tutto

Lo dico? Lo dico. Non capisco la musica che dovrebbe far ridere, non so perchè, per me la musica deve far stare di merda, e basta. Approcciarmi a un disco che dovrebbe farmi sentire bene, dovrebbe mettermi allegria (come è il caso di quello di cui andremo a parlare) è sempre stato fuori contesto, ascoltare la musica è quel momento catartico che mi fa spostare da casa mia all’ufficio, e viceversa, poco altro, e più mi fa stare di merda, meglio riesco a vivere le mie situazioni sentimentali che non saranno mai come Love will tear us apart. Quindi, da quando ormai sono una persona grande piena di buoni propositi tra cui fare la spesa prima di spendere soldi in puttanate e di chiamare una volta a settimana mia madre per dirle che sto bene, anche se magari sto cercando il mio portafogli da un mese sventrando tutta casa.

Quella della Babbutzi Orkestar è un mondo estremo che, nonostante non mi faccia sentire di merda, coincide con il mio, dove porno e amore sono la stessa cosa. Quello di Pornopunk, questo il titolo del nuovo album della Babbutzi Orkestar, è l’estremo tentativo di evadere dagli schemi, un disco libero di contaminarsi di idee, suoni e generi musicali che normalmente si guarderebbero con sospetto. Nuotare tra il punk e il surf. Qui dentro si affoga dentro una ballad blues. Farsi shakerare da ritmi balcanici, per poi caracollare in un reggaeton dedicato a Cinisello Balsamo. Ancora, pop, rock e un pizzico di trap (Sinatra). Infine tuffarsi insieme ai Cacao Mental in una (cata)cumbia libera di suonare alla Babbutzi maniera. Un disco che la sa lunga su amore, tormenti, sesso, libertà, festa e balli. Ma anche sulla bellezza nella diversità. Essere diverso. Essere punk. Estremamente punk. Pornopunk.

Questo disco è dedicato a tutti i coglioni come me che vivono solo di casa, lavoro e canzoni tristi, che al liceo occupavano le aule e guardavano i film di Antonioni. Questo disco disco è per tutti quelli che hanno bisogno di sentirsi dei fighi spaziali, anche solo per qualche attimo, per tutti quelli che amano i vestiti stravaganti e che non hanno il coraggio di indossarli. Pornopunk è un inno al coraggio, per tutti gli sfigati là fuori. Grazie anche da parte mia, Babbutzi Orkestar.

ST

 

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Comunicato stampa

Ritorna Red Pill Zone

Continua il progetto Red Pill Zone che prevede la promozione di 5 artisti residenti in Alto Garda e Ledro che stanno partecipando ai due progetti che l’associazione Sonà ha redatto per promuovere e seguire la musica locale: “Red Pill (Zone)”, finanziato dal Piano Giovani dell’Altogarda e Ledro e il “Lake Live Session” finanziato con il contributo della Fondazione Caritro. Il tutto con la collaborazione di IndieMood e Metrò Rec.

Siamo finalmente arrivati alla seconda fase del progetto

OGGI ESCONO IN ESCLUSIVA LE LAKE LIVE SESSIONS!

GUARDALE SUBITO QUI:

 Moltissima importanza è stata data alla valorizzazione del territorio girando i video su tre laghi che caratterizzano la zona dell’Alto Garda e di Ledro: Lago di Garda, Lago di Ledro e Lago di Cavedine.

I video sono pubblicati anche sui canali dell’associazione Sonà

Red Pill (Zone) + Lake Live Session – YouTube

Successivamente il progetto continuerà con una serata di presentazione dei video a Cantiere 26 con data da definire e con dei mini corsi di formazione per fornire alle band le competenze necessarie per partire con una possibile carriera musicale.

Ecco le band  e gli artisti partecipanti al progetto Red Pill Zone e alle Lake Live Sessions:

Electric Circus (Paolo Urbani, Paolo Pilati, Giuliano Buratti, Francesco Cretti, Gabriele Perrero e Federico Bevacqua): Electric Circus | Facebook

Toolbar (Andrea Zoppirolli, Edoardo e Sebastiano Omezzolli, Riccardo Sartori, Stefano Beretta, Gioele Maiorca, Niccolò Silvi): Toolbar | Facebook

Sorianna (Sofia Pederzolli e Marianna Nardelli): SORIANNA  

Claudio BonavidaClaudio Bonavida

Craw (Andrea Cioffi): Musiche di un Tizio Scemo

Tutte le band e gli artisti sono seguiti da “Indiemood” come ufficio stampa e promozione e dalla web radio Rockabout dell’ass. Sonà con interviste e podcast dedicati.

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Indie Intervista Pop

La Lambrooklyn di Mico Agirò

Lambrooklyn” è il nuovo singolo di Mico Argirò, e da poco ha pubblicato anche il nuovo video. Noi affascinati dalla sua musica e dal nuovo contenuto, non potevamo far altro che intervistarlo subito. Non perdetevi il nostro incontro, buona lettura!

Ciao Mico, benvenuto! Complimenti per la tua ultima canzone, “Lambrooklyn”, sei soddisfatto?

Abbastanza. Tanto a livello di diffusione e consensi e questa cosa mi onora, ma forse avrei desiderato più contatto umano, più confronto sui contenuti, più profondità. Oggi invece si galleggia sulla superficie, mi fa piacere che il pezzo stia surfando, ma preferirei immersioni nei fondali.

Quando hai scritto la canzone?

Tra ottobre e novembre del 2020, periodo di zone rosse nel quale evadevo il coprifuoco per il solo desiderio di farlo.

Quale credi sia la novità che porti nel panorama musicale?

Questa è una domanda complessa. Io credo che ultimamente nella mia musica ci siano tanti elementi di novità: la fusione tra musica acustica ed elettronica nella cornice della musica d’autore, tematiche molto contemporanee, ma non per forza di moda e nel pensiero dominante, un approccio minimale che mischia tante influenze, il fatto stesso che analizzi tutto ciò che mi capita o che vedo attraverso il filtro unico dei miei occhi e della mia sensibilità. Non sono cose nuovissime, non ho inventato delle ali per volare alla Leonardo, ma ho uno stile personale nel rapportarmi alla musica e al mondo, credo sia difficile trovare qualcosa di uguale a me su Spotify.

Non dico migliore, ma uguale.

Quando hai iniziato a fare musica?

Ho iniziato molto presto, da ragazzino, con la chitarra nella mia cameretta, da lì alle prime canzoni il passo è stato breve e da quelle ad oggi è stato insieme un’eternità e un battito di ciglia.

Dove ti immagini suonare i tuoi pezzi live?

Sto suonando spesso dal vivo, per fortuna, e lo sto facendo nei contesti più disparati e diversi: dai palchi grandi con lo spettacolo elettronico (insieme a Biagio Francia) fino ai localini, dalle situazioni in acustico alle presentazioni fino agli house concert. Non credo di avere un luogo ideale per suonare, non mi interessa tanto il luogo, quanto l’incontro con le persone, il collegamento attraverso il microfono della mia anima a quella di ogni singola persona sotto il palco.

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Internazionale

Milano 84 e la colonna sonora di un club sommerso

Monochromatic è il disco di debutto dei Milano 84: un mondo di synth nostalgici, una raccolta di hit che sembrano la colonna sonora di un club anni Ottanta, un ipotetico locale dove si riunivano sicuramente i disadattati cittadini, le ragazze più magnetiche che potreste immaginare, Dario Argento e la sua cricca, ogni tanto la gente si moltiplicava per le feste a tema, dove ci si vestiva tutti di rosso e nero, e si proiettava Suspiria sui muri, ballando fino a mattina. Dentro Monochromatic c’è un mondo dimenticato, di sfarzi ed italodisco, lussuria e svago, un mondo di superficialità notturna che s’è insinuata nelle onde cerebrali collettive, creando un immaginario ben preciso che non è facile evocare. I Milano 84 ci sono riusciti.

Dopo la pubblicazione in vinile, esce finalmente con distribuzione digitale Believe per Lost Generation Records,  Monochromatic, il primo album dei  Milano 84. Da venerdì 1 ottobre 2021 troverete su tutti gli store digitali un nuovo disco che nasce dal desiderio e dalla curiosità di manipolare il sound degli anni 80 con consapevolezza e leggerezza, la scelta audace di un duo che oscilla tra italodisco e synthpop con eleganza e groove. Monochromatic vanta collaborazioni del calibro di Vincenzo Salvia (Stranger Things) e Fabio Liberatori (Dalla, Stadio), alternando le mille sfaccettature dei vocalist ai remix che miscelano il tutto con un tocco contemporaneo. 

L’italodisco che torna a casa, con il coraggio di un disco fuori da ogni moda musicale, fuori da ogni logica di Spotify, a costo di suonare vintage (e spoiler, non suona per niente così, anzi è un’appassionante scoperta per chi gli anni Ottanta li ha vissuti solo su Netflix), arrivando ad essere persino scomodo. Perchè Monochromatic non si può spiegare o classificare, si muove tra l’italiano e l’inglese, tra un ondeggiare distratto con un cocktail in mano ad una danza disperata e malinconia. Monochromatic è stata la mia colonna sonora durante un viaggio in aereo, quasi per tornare a casa (dico quasi perchè in realtà non stavo tornando a casa, ma a trovare qualcuno) e m’ha preso una sensazione come di sconforto, come finire rapita da Doctor Who, ancora una volta, come dentro un episodio di Twilight Zone, come se i Milano 84 mi avessero afferrato per un braccio per trascinarmi a forza fuori dalla mia confort zone: che forse tra tutti i Miami e club berlinesi del caso, mi ero scordata come poteva essere ritrovarmi qui: synth e ritmiche serrate, italodisco e una notte intera a ballare con gli occhi sbarrati.

Un ottimo disco, per tutti, soprattutto per i russi che probabilmente ucciderebbero per avere di nuovo un disco di nuovo fatto da italiani. Un disco per chi vuole infilarsi in un tunnel di luci stroboscopiche e voci femminili bellissime, quasi a volerti accompagnare per mano verso la follia. Una scoperta che non scoderò facilmente, da non perdere.

CM