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Intervista Pop

Intervista agli OTTO X OTTO

Il duo Veronese degli otto x otto, torna con il nuovo singolo “YANG” disponibile dal 01 ottobre sulle piattaforme streaming e digitali.

YANG è un brano personale che parla di quel tipo di complementarietà che fa stare bene. Parla di quella diversità radicale che finisce per essere più un’uguaglianza. Lo Yin e lo Yang contengono entrambi, al loro interno, una parte del loro opposto, quindi alla fine diventano quasi la stessa entità.

“Per scrivere questo pezzo ci siamo guardati dentro e abbiamo analizzato cosa rappresenta uno per l’altro e abbiamo deciso di spiegare, con una canzone, come ci sentiamo: diametralmente opposti ma in fondo un po’ simili”. Avevamo inviato a Simone Sproccati delle demo semplici piano e voce e lui ci ha restituito una pre produzione totalmente inaspettata, un mood azzeccato, delle sonorità indie pop che ci appartenevano a pieno. Con SOLI avevamo detto che non ci eravamo fan delle canzoni d’amore, che era stato un caso il fatto di aver scritto una canzone così…..quasi un anno dopo ci siamo ricascati!“.

Il brano prodotto con Simone Sproccati, arriva dopo i buoni riscontri del singolo “SOLl ” inserito anche nelle playlist editoriali di Amazon Music e trasmesso in rotazione su Rai Radio 2 Indie.

Gli otto x otto hanno risposte alle nostre domande in questa intervista:

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Intervista Pop

BELLI COME PRIMA: DARTE RACCONTA IL NUOVO SINGOLO

Darte torna con il nuovo brano “belli come prima” scritto e prodotto con Mameli, dopo i buoni riscontri del singolo “Calzini” e l’esperienza del Deejay one Stage di Radio DEEJAY.

Il brano inserito nelle playlist editoriali di Spotify e Apple Music, parla di un amore e di un’estate che fa un po’ da terzo incomodo tra due che si ritroveranno a settembre con nuove consapevolezze. Marco Ravelli (Pinguini Tattici Nucleari, Iside) ne ha curato mix e master.

Darte ci racconta qualche curiosità in questo video:

Darte (Carmelo Irto) cantautore di origini calabresi classe ’96. E’ al CET di Mogol che matura consapevolezze musicali e scopre il cantautorato italiano come fonte di ispirazione. Vive a Milano da tre anni: “Quella di venire a vivere in questa città è stata una scelta che rifarei altre mille volte”. Ed è proprio la città meneghina ad essere al centro della sua scrittura “Mi piace riportare aneddoti di vita quotidiana, quello che vedono i miei occhi e sentono le mie orecchie a volte, un po’ per caso, le ritrovo tra i testi delle mie canzoni”. Arriva nel 2019 il suo primo singolo “La NASA” seguito dai  brani “Ti Va” e “Calzini” inserita nelle playlist editoriali di spotify “New music friday italia” e “Scuola Indie“. Partecipa al Deejay On the Stage di Radio Deejay in apertura di MahmoodNoemi Carl Brave a Riccione.

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Intervista Pop

Tra l’abisso e il collasso: Intervista alla band Dopo Saturno

DOPO SATURNO, TRA L’ABISSO E IL COLLASSO: UN EP, UN VIAGGIO NOTTURNO TRA LE CONTRADDIZIONI DEL NOSTRO VIVERE

Dopo il loro debutto dal vivo in apertura a Scarda, i Dopo Saturno pubblicano l’EP d’esordio dal titolo Tra l’abisso e il collasso, disponibile su tutte le piattaforme digitali. Cinque canzoni dalle atmosfere minimali con al centro le contraddizioni della società contemporanea. Synth e chitarra acustica dominano gli arrangiamenti volutamente spogli per dare risalto a testi densi di significato e di spunti di riflessione. Un progetto che si inserisce perfettamente nel panorama indipendente e cantautorale odierno senza ammiccare a sonorità in voga nelle radio ma che punta sull’autenticità della proposta, su un’identità artistica già molto delineata e su un obiettivo preciso: rivendicare l’importanza di un’estetica notturna, vagamente esistenziale all’interno dell’indie italiano.

La Band ha risposto alle nostre domande in questa intervista.

– Ciao ragazzi, il vostro è un progetto davvero interessante. Da cosa deriva la scelta di un sound così minimale? Il sound è stata una naturale conseguenza dovuta alla nostra formazione, in due gli strumenti sono pochi ma questo ci consente di far risaltare i testi che per noi sono essenziali. Quello che volevamo assolutamente evitare era seguire il sound del momento, le tastiere anni ’80 e i suoni “catchy”, avrebbero stonato con il messaggio dei testi.

– L’idea dei Dopo Saturno è nata grazie alla web serie Khabum, nel disco c’è una canzone nata da questo esperimento?Crollare”, il quarto pezzo dell’ep, inizialmente era solo una parola scritta su un bigliettino. Per approcciarci alla scrittura in italiano siamo passati attraverso questo “gioco”, la sfida di scrivere canzoni partendo da un titolo scelto un po’ dal caso, un po’ dal nostro subconscio. Col tempo ci siamo staccati da questo metodo ma è stato un punto di partenza fondamentale.

– Quali sono i temi principali del vostro Ep? Il tema ricorrente è la critica, una critica sia verso se stessi (“Un lato poetico”, “Crollare”, “Dietro nuove trincee”) che verso la società (“Sea of Tranquility”, “Tra l’America e il Messico”). Mettersi in discussione sia come individui che come parti di un insieme più grande è importantissimo, soprattutto oggi che siamo chiamati a combattere tante sfide: ansie, cambiamenti climatici, depressione, consumismo, perbenismo di facciata. Ci siamo dentro tutti ed è giusto porsi dei quesiti in merito.

– L’idea del videoclip di Sea of Tranquillity
Il video parte da un concetto molto semplice, mostrare i danni di un consumismo sfrenato. Da una parte troviamo Marco circondato da pacchi regalo colorati, dall’altra Riccardo che viene sepolto dalla spazzatura. Sono due facce della stessa medaglia: le cose inutili delle quali ci circondiamo sono le stesse che buttiamo via e che finiscono per inquinare il pianeta nel quale viviamo. Ovviamente è il tema principale della canzone, in cui immaginiamo un futuro distopico nel quale l’umanità continua a ripetere su un altro pianeta gli errori che hanno portato alla fine della Terra.

– Quali sono le nuove trincee al giorno d’oggi?
Le nuove trincee sono luoghi apparentemente sicuri ma che finiscono per inchiodarti lì. Ognuno ha le sue trincee, ma in ogni caso sono vicoli ciechi che portano a chiudersi in sé stessi e a perdere il contatto con la realtà. Meglio uscire allo scoperto, magari ci si prende qualche pallottola ma il dolore ci ricorda sempre che siamo vivi. 

– Quali sono i rimedi per salvarsi dall’abisso e dal collasso?
La noia è il rimedio più comune. Spesso ci rinchiudiamo dentro a una routine che ci permette di mettere il pilota automatico e andare avanti senza pensare troppo. Altri rimedi sono l’arte, per qualcuno è lo sport, per altri è il cibo oppure il sesso. Tutto ciò che sospende la percezione di sé aiuta a non guardare dell’abisso e e non collassare nelle proprie paure.

– Nel disco ci sono tanti riferimenti a diverse parti del mondo, siete dei viaggiatori e qual è stato il viaggio che vi ha segnato maggiormente?
Marco: per me il viaggio che più mi ha segnato è stato quello in Thailandia. Vedi una cultura totalmente diversa dalla tua, ho parlato con persone provenienti da ogni angolo del mondo. Mi sono ritrovato in un luogo fuori dall’ordinario all’interno di un viaggio in cui non avevo tappe prefissate, è stata una bella avventura.
Riccardo: il mio viaggio più bello è stato in Marocco e anche io sono stato colpito da una cultura profondamente diversa. Profumi, usanze, ideologie: per la prima volta mi sono sentito un viaggiatore più che un turista.

I Dopo Saturno sono Riccardo Betti e Marco Lompi, un duo alternative-pop chitarra, voce e synth di Borgo San Lorenzo, in provincia di Firenze. Nati nella calda estate del 2018 in un fresco seminterrato nascosto tra le colline toscane. Dopo una prima esperienza con la band My Light Bones, durata sette anni con 3 ep e un significativo numero di live soprattutto a livello regionale, la molla che ha fatto scattare di nuovo la scintilla è stata la visione della web series Kahbum e la sfida di replicare l’esperimento di mettere in musica un flusso di coscienza sulla base di titoli sorteggiati. Tra l’abisso e il collasso è il loro EP d’esordio ed è stato anticipato dai singoli Un lato poetico e Sea of Tranquility, rilasciati durante l’estate.

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Intervista

Mattia Fortebuono racconta il nuovo singolo “Roma Milano”

Fuori Roma Milano è il nuovo brano di Mattia Fortebuono, un singolo malinconico che racconta cosa ha lasciato quel treno e quella pazza storia d’amore. 

“Ogni giorno circolano più di 380 treni in Italia ma quel regionale Roma Milano era speciale, non era un semplice viaggio da una città all’altra. In quella tratta è nato l’amore, si è evoluto, è scoppiato, ha fatto scintille e poi si è sgretolato lasciando soltanto rumore, lo stesso rumore di un treno che corre, ti passa accanto e se ne va in un attimo”.

Il brano scritto da Mattia Fortebuono e prodotto da Antonio Condello si immerge nel contesto musicale indie pop proponendo un sound fresco e diretto.

Mattia ci ha raccontato quale curiosità in questa intervista:

Mattia Fortebuono, classe 1999, è un cantautore di Reggio Calabria. Il primo incontro con la musica è stato a 8 anni iniziando lo studio del pianoforte e successivamente della chitarra. Da qualche anno, spinto dal bisogno di raccontarsi, intraprende lo studio del canto presso l’AMCM del Maestro Franco Dattola e parallelamente si avvicina alla scrittura affiancato dal Maestro Antonio Condello.

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Indie Pop

Eddie Brock torna con il singolo “Lei non sa”.

LEI NON SA” è il nuovo singolo di Eddie Brock dopo l’esperienza del Coca-Cola Future Legend nel team di Annalisa Scarrone.

Il brano, disponibile dal 30 aprile su tutte le piattofome digitali intreccia il nuovo pop cantautorale al pop punk e racconta i dubbi e le malinconie della generazione Z.  Un carillon, chitarre elettriche e l’energia delle Drums in stile post rock racchiudono in questo brano tutta la voglia di rivalsa personale del giovane Eddie.

“Lei Non Sa” è la storia di una ragazza fragile che, dopo l’ennesima delusione, non riesce più a fidarsi di nessuno. Il brano inizia con un piano e una chitarra acustica, per poi trovare il suo climax ascendente nel ritornello aprendosi con batterie e chitarre elettriche. Uno storytelling che mette a nudo le emozioni e le sensazioni della protagonista. Uno scorcio su una generazione che riesce a far capire quante insicurezze riserva questo mondo.

Edoardo Iaschi, in arte “Eddie Brock”, nasce a Roma nel 1997. Inizia a comporre quando era solo un bambino, all’età di undici anni. La sua passione per la musica si trasforma in una vera e propria vocazione, che lo porterà a cercare nuove avventure e stili da sperimentare. Eddie scrive per esigenza, per uno sfogo personale, le sue canzoni spesso sono frutto diretto delle sue esperienze, cerca sempre di tradurre il proprio pensiero per far sì che la gente possa rispecchiarsi nelle sue parole. Le sue canzoni si basano sulla sincerità e trasparenza, con un pizzico della sua follia. Nel dicembre del 2018 viene selezionato tra migliaia di artisti per partecipare al Coca-Cola Future Legend, nel Team Soul di Annalisa Scarrone.

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Indie Pop

LAMETTE: “TU MI FAI” E’ IL NUOVO SINGOLO.

“tu mi fai” è il titolo del nuovo singolo dei LAMETTE. Il brano prodotto con Simone Sproccati parla di una storia d’amore nata d’estate, delle notti passate in macchina ad appannare i vetri, uno di quei amori stagionali che ti lasciano alla fine l’amaro in bocca e la sensazione che tutto ciò non sia stato abbastanza.

Il duo fotografa un amore ruvido, passionale, che paragona ad una rosa bella ed elegante ma allo stesso tempo tagliente con le sue spine. Una fitta al cuore, come un colpo di pistola sparato dritto in mezzo al petto. Forse tutto è successo troppo in fretta, quasi da non accorgersene. Lei troppo bella per resisterle, ma forse non era ancora il momento giusto. 

Cristian Pinieri e Vasco Cassinelli in questa canzone mescolano sonorità Indie Pop, Alt-Pop, Lo-fi e Urban Pop, mantenendo il mood elegiaco dei precedenti brani in un percorso che ha visto il progetto maturare sia musicalmente che artisticamente raccogliendo consensi tra gli addetti ai lavori e ritagliandosi uno spazio sempre maggiore tra gli artisti emergenti del panorama indipendente.

“Quando il nostro amico e producer Alessandro Landini ci ha mandato la prima bozza del beat il ritornello è nato da sè, quasi come se fosse nella nostra testa da sempre e aspettasse solo il momento giusto per prendere vita”.

LAMETTE è il nome del duo formato da Vasco Cassinelli e Cristian Pinieri. Entrambi classe ‘98 e di Piacenza si conoscono alle superiori, da lì iniziano ad approcciarsi al mondo della produzione e scrivono i primi testi insieme. Le influenze musicali di entrambi sono svariate tra cui Alt-Pop, R&B, Lo-fi, HipHop, Chillwave e Indie Pop. In totale il duo ha pubblicato finora 4 singoli e 1 featuring, collezionando numerosi traguardi come l’inserimento nelle playlist editoriali di Spotify “New Music Friday Italia” e “Scuola Indie”, tra i loro brani più ascoltati il singolo “quando ti spogli” con oltre 100.000 streams e 6 mesi di permanenza in editoriale.

I LAMETTE hanno risposto alle nostre domande in questa intervista

“Ognuno ha preso la propria strada e ciò che rimane è il rimpianto di non poter tornare indietro a quell’estate”. 

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Indie Pop

Daniele Maria ci racconta il nuovo singolo “Eroi”.

Eroi” è il nuovo singolo del cantautore Daniele Maria distribuito da Artist First e prodotto da Riccardo Ranzani frontman della band italo irlandese “Strawman & Jackdaws” disponibile da giovedì 8 aprile su tutte le piattaforme digitali.

Il testo racconta  di come “la fragilità”  e “la vulnerabilità” possano essere visti come punti di forza, perché è solo attraverso essi che possiamo scoprire i nostri punti deboli, riuscendo dunque ad affrontarli.  “Le delusioni, le sconfitte, le gioie, fanno parte di noi come gli occhi, il cuore e la pelle”.

Il brano è un alternarsi di momenti sonori dove l’energia del beat si intreccia a le ritmiche elettroniche e ai synt in un mix di influenze urban, pop e indie.

Daniele Maria Di Forti in arte “Daniele Maria” nato a Palermo, classe 96. In Età infantile si trasferisce a Torino con la sua famiglia, la città che lo ha adottato e cresciuto. A Torino ha iniziato a frequentare i primi corsi di recitazione, la sua più grande passione oltre alla musica, per questo motivo glii piace definirsi cantattore. Inizia a scrivere testi all’età di 14 anni avvicinandosi al panorama hip hop, negli anni poi sperimenta sonorità di tipo urban, trap e indie pop.

“Ho scritto Eroi in un momento di fragilità, mi sentivo perennemente sbagliato, lontano dagli affetti, incapace di prendere una decisione, ho cercato di esorcizzare questa mia condizione emotiva scrivendo questa canzone”.

Le parole che compongono il testo del ritornello, in un misto di autoironia e momenti più riflessivi, fanno emergere al meglio l’essenza di questo brano: “diventeremo grandi e porteremo i tagli e li porteremo addosso come i sensi di colpa perchè non siamo Eroi”.

“Sono super orgoglioso delle mie origini e cerco di farlo emergere anche nei miei testi, l”amore è la mia benzina”.

Daniele Maria, origini Palermitane e Torinese di adozione, da quasi quattro anni vive a Roma dove avvia la collaborazione con Riccardo Ranzani, producer del brano, e Stefano Canavese.

 Daniele Maria ha risposto alle nostre domande in questa intervista

“Eroi” è una canzone in cui emerge il senso di inadeguatezza giovanile: alcune volte siamo nel posto giusto, al momento giusto, e non ce ne rendiamo conto perchè ci sentiamo inadeguati”.

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Indie Pop

Carezze è l’augurio di rinascita di Daniele Vino

Daniele di cognome fa proprio Vino e nella vita si occupa di cucina. Dopo “Vita semplice” arriva il secondo brano del cantautore pugliese prodotto da Luca Giura (Molla), intitolato “Carezze”.

Un racconto ottimista che parla in modo spontaneo e genuino di vita quotidiana e di primavera. Mettere un po’ la testa fra le nuvole e lasciarsi accarezzare dal vento e dal sole tiepido, una chitarra ed un morso ad un pezzo di cioccolato!

Daniele Vino, classe 1993, pugliese. Racconta le sue storie chitarra e voce, cercando di portare in musica la sua terra, con i suoi profumi. Gli piace definirsi metà cuoco e metà cantautore e ci ha raccontato di aver costruito la sua prima chitarra con dei ritagli di cartone e degli elastici di mazzi di fiori ad appena nove anni.

“Carezze l’ho scritta a Novembre, di fronte ad un cassone giallo di quelli dove si lasciano gli indumenti usati. Con Luca, abbiamo arrangiato il brano cercando di creare una sinergia fra tutti gli strumenti, un po’ come quando in campagna fai l’orto e metti un po’ di fiori attorno alle piante di fagiolino!”.

 Daniele Vino ha risposto alle nostre domande in questa intervista

“Nelle mie canzoni voglio sempre essere ottimista, cosa che non riesco sempre a fare nella vita quotidiana, e cerco sempre di raccontare le mie storie in modo più spontaneo e genuino possibile. Per me questa canzone è una primavera, un augurio ad una rinascita di tutto e di tutti, per questo sono convintissimo che tutti questi guai che ci capita di seminare un giorno diventeranno carezze”.

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Indie Pop

CALZINI: IRONIA E MALINCONIA NEL NUOVO SINGOLO DI DARTE

Calzini è il nuovo singolo di Darte, cantautore di origine Calabrese impiantato a Milano. Un brano che racconta come ci si può sentire soli per l’assenza di qualcuno.

Il brano, che è stato prodotto da Antonio Condello, strizza l’occhio al sound indie-pop con riferimenti al vaporwave. L’ironia e la malinconia, caratteristiche ricorrenti nei testi di Darte, sono mescolate ai momenti di vita quotidiana di una relazione tanto complicata quanto intensa “come il cammino di Santiago” che rendono il brano una buona canzone indie pop.

“E’ una canzone d’amore e quindi potrebbe sembrare scontata, ma è un sentimento che nasconde così tante sfaccettature che si potrebbero scrivere pagine e pagine di discografia. Per creare qualcosa di unico si deve raccontare la verità. Agli ascoltatori non sfugge niente”.

La canzone è stata scritta lo scorso anno quando era da poco finito il primo lockdown generale. Periodo in cui – ammette Carmelo ( Darte ) – era abbastanza scosso, e non aveva stimoli per scrivere nuove canzoni. Poi un giorno per caso, così come mi accade spesso, ha iniziato a buttare giù i primi versi ed è nata Calzini cosi come la conosciamo oggi.

 Darte ha risposto alle nostre domande in questa intervista.

“Ho iniziato a ripensare ai momenti passati durante il periodo di quarantena e a quanto fossero importanti alcune persone”. Per me l’amore è un po’ come il cammino di Santiago: un’avventura ardua, difficile, profonda, che solo con un pizzico di coraggio e di sana follia ti sa regalare tanto”.

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Indie Pop

BOVA : Vanessa Paradiso è il debut single da solista

Simone Bova, cantautore romano, in arte solo BOVA. Dopo anni come leader del progetto Bue e l’album uscito per Maciste Dischi, torna con un nuovo lavoro prodotto da Riccardo Schiavello ( già al fianco di artisti come Cannella ) e Matteo Portelli.

Il brano, scritto a quattro mani da Simone Bova e suo fratello Daniele, parla delle buone idee rimaste su qualche foglio in un vecchio cassetto, e di tutti quelli per cui c’è sempre qualche cosa tra il dire e il fare, tra il progettare e l’eseguire, tra l’amore pensato e quello manifestato. Una scatola di bei progetti che spesso rimangono tali o che si perdono nel tempo tra le promesse non mantenute. La fuga da qualcuno che non è “tuo”, il pensiero costante di quell’incontro fugace e clandestino, che lascia in un limbo di malinconia ed incertezza.

“Vanessa l’ho incontrata la mattina che ballava mentre portava fuori il cane, nella metro con un libro aperto in una mano e un panino nell’altra”.

Il sound del brano, spiccatamente indie pop, si rende da subito piacevole anche grazie ad una melodia accattivante ed orecchiabile spinta da una linea di basso quasi in stile Dempsey . Un brano, che in un clima generale fatto di campionatori e sintetizzatori, ci ricorda il sapore degli strumenti suonati dalle band nei garage e nelle rimesse sotto casa.

Un singolo, Vanessa Paradiso, che fa riferimento a una bella e incompiuta musa del pop francese di qualche anno fa. Bova ci racconta qualcosa di più in questa intervista.

“Vanessa Paradiso è una ragazza con i capelli chiari, gli occhi verdi e una fessura tra i denti che ci entra una monetina da un euro. Una di quelle che incontri in qualche concerto, col maglione di lana pesante e la birra in bilico”.