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Jacopo Gobber vuole essere Trucebaldazzi e ha i suoi buoni motivi

“TRUCEBALDAZZI” è il nuovo singolo di Jacopo Gobber, uscito venerdì 19 luglio 2024. Chi non ha mai pensato che in questi ultimi anni i cantautori cosiddetti indie si crogiolassero in un immaginario trito e ritrito, se non in qualche caso addirittura fake? Jacopo Gobber vuole essere libero da ogni estetica alla moda, ma soprattutto ripudia gli artisti fatti con lo stampino, privi di autenticità. E ce lo vuole giustamente urlare in faccia. A suggellare questo approccio punk ci pensa l’incredibile chitarra jazz disorientante di Manlio Maresca.

Foto: Alberto Rugolotto

Queste le parole con le quali l’artista presenta la canzone:
«Il brano nasce dal disgusto provato scrollando tra i video di YouTube e Instagram dei nuovi “artisti indie”, durante i vari lockdown del 2020-2021. La scintilla che ha fatto nascere il brano è stata quella della sensazione di totale perdita di autenticità nei nuovi artisti definiti indipendenti.
Io che ho sempre avuto dei riferimenti di musica pop “grande” e autentica nello stesso tempo, tipo gli inni “See Emily Play” di Syd Barrett o “True Love Will Find You In The End” di Daniel Johnston.
Mentre guardando i video che postava il buon Truce su YouTube, anche se la sua musica è terribile, ritrovavo quell’autenticità che stavo cercando. Quindi ho in pratica messo i due pesi sulla bilancia, il nuovo artista indie pop farlocco e narciso da una parte e TRUCEBALDAZZI dall’altra, e ho scelto.
Musicalmente è venuto fuori quasi un pezzo hip hop come stile vicino alle prime produzioni dei Beastie Boys. La prima versione era molto minimale allora ho chiesto al musicista punk jazz Manlio Maresca se aveva voglia di renderlo più malato e disturbato mettendoci qualche sua chitarra jazz e noise, e questo è il risultato.
“TRUCEBALDAZZI” inoltre è simile ad un altro brano scritto da me sempre in quel periodo e sempre più o meno per lo stesso motivo: “GarageBand©” uscito per il progetto Giostre»

Puoi ascoltare il brano qui:

BIO
Jacopo Gobber è un cantautore che dal 2004 compone in totale libertà e autonomia un art pop psichedelico con arrangiamenti massimalisti. Le sue produzioni sono artigianali e bitorzolute ma grazie alle melodie easy listening e ai ritornelli scritti come degli slogan, diventano in qualche modo comunicative.

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Fonte: Costello’s Agency

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Giulia Impache crea magia

“(I’m) Looking (for) Life” è il nuovo singolo di Giulia Impache, uscito martedì 9 luglio 2024. Quanto è bello e raro ascoltare musica nuova emozionante e fuori dagli schemi? Il favoloso brano della compositrice torinese è una delle cose più affascinanti che ascolterete oggi.

Foto: Fabiana Amato

Queste le parole con le quali l’artista presenta la canzone:
«Di solito quando creo un brano prima nasce la melodia e la struttura armonica, poi penso a un tempo e, solo dopo, arrivano le parole e insieme a Jacopo arrangiamo e produciamo il tutto.
Questo brano, invece, è nato in modo diverso. Dal trasporto di Jacopo per la Drum Machine, ho creato un giro armonico su cui è nata spontaneamente una melodia articolata da parole inventate. Nasce così “Lookin life”, con una melodia che pare un incontro tra le colonne sonore di David Lynch e Robert Wyatt.
La parte più dura era metterci sopra un testo ma dopo il silenzio, la rottura. L’improvvisazione, il ritmo, le progressioni armoniche e una melodia incalzante mi hanno stimolata all’azione. Ho iniziato così a scrivere un testo che racconta di una situazione lavorativa personale un po’ scomoda. “Lookin life” narra quella sottile e fastidiosa sensazione di essere presi in giro e di sentirsi impotenti, ma è anche la determinazione che finisca e non ricapiti mai più.»

Puoi ascoltare il brano qui:

BIO
Giulia Impache è una cantante e compositrice italiana. Il suo suono e la sua ricerca musicale esplorano la voce in relazione al corpo su un piano tecnico ed emotivo. Si tiene lontana da etichette e generi, cercando di mantenere la sua natura ibrida, data dalla miscela di influenze che vanno dalla musica antica al folk e dall’ambient all’elettronica “spaziale”. Aperta all’ascolto, è stata in grado di plasmare una miscela stilistica e sonora che coinvolge la voce come strumento per creare suoni avvolgenti, eterei e oscuri.
La sua ricerca mira anche a rompere il legame canonico con le parole. Sperimentando con le sonorità, si trova a parlare nuovi linguaggi basati sulla connotazione, sul fonema libero da qualsiasi legame concettuale predefinito, lo stesso impasto emotivo ed evocativo che un suono può portare.

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Fonte: Costello’s Records

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Con “k.o. tt” Saphe chiude un cerchio e continua a meravigliarci

“k.o. tt” è il nuovo singolo di Saphe, uscito venerdì 12 luglio 2024. Sono parecchi anni ormai che la musica viene indirizzata sempre più a un consumo fast, perciò stupisce non poco trovare una giovane artista che realizza una sorta di 45 giri tematico in cui una traccia è sia nemesi che sorella dell’altra. “k.o. tt” prosegue il concept del singolo precedente, ma la franchezza con la quale angoscia e sofferenza vengono raccontate è ancora più potente.

Foto: Fabio Mancini

Queste le parole con le quali l’artista presenta la canzone:
«”k.o tt” è il contrario di “tt ok” dal modo in cui si scrive fino al modo in cui ascolta. Qui la rabbia è sputata in faccia e il tormento esistenziale si sente chiaramente in ogni parola del testo. Mi sono lasciata andare alla verità, nessun filtro, nessuna carezza, non c’è nulla ad addolcire la pillola, e va bene così. Di questa traccia voglio si senta l’amaro distruttivo, il marcio.»

Puoi ascoltare il brano qui:

BIO

Saphe nasce dalla battaglia interiore tra l’essere autenticamente sé stessi.
È il tentativo rivoluzionario di fermarsi e toccare i propri sentimenti senza paura, nel mezzo di vite veloci che ci educano alla repressione emotiva.
Saphe è la figlia impulsiva ed iperemotiva che vuole costringere i padri della scorsa generazione a dire ti voglio bene.

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Fonte: Costello’s Agency

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“Go Wild” dei Facile è un’ode alla disperazione

“Go Wild” è il nuovo singolo dei Facile, uscito venerdì 12 luglio 2024. Una traccia che mette in risalto le migliori peculiarità del duo lombardo: stoner rock stile Palm Desert, chitarre affilate e una scrittura sensibile.

Artwork e foto: Riccardo Garofalo

Queste le parole con le quali la band presenta la canzone:
«Immersi in una vita di monotonia ed eccessi, noia ed estasi, “Go Wild” si dipana come un ritratto crudo di anime tormentate in cerca di sé stesse. Ogni movimento è un’eco di sofferenze passate, ma come anime pure ci aggrappiamo alla speranza. E così inizialmente non molliamo, ma poi scendiamo solo più in basso, cercando conforto nell’oscurità.»

Puoi ascoltare il brano qui:

BIO

Facile nascono in un garage nella bassa Brianza, disconnessi dalla frenesia metropolitana.
Spinti dall’esigenza di trasformare in musica le quotidiane esperienze della vita di periferia, scrivono per guarirsi da una visione metereopatica e disillusa della vita.
Vivono nella scena underground brianzola dove si raccontano attraverso distorsioni e groove decisi, partoriti in lunghe sessioni di rilascio emotivo e ricostruzione musicale in studio di registrazione.

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Fonte: Costello’s Agency

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Energia, rabbia e ballo: “Xenofemminismo” è il nuovo singolo di WOR x Beyond Hyperion

“Xenofemminismo” è il nuovo singolo di WOR x Beyond Hyperion, uscito martedì 2 luglio 2024. Ci sono dei momenti in cui gli astri si allineano: questa è la traccia techno rap sovversiva di cui avevamo bisogno adesso, per ballare contro la violenza della discriminazione. Godiamocela.

Foto: Erika Arno

Queste le parole con le quali WOR presenta la canzone:
«“Xenofemminismo” è una traccia di stampo Post Techno europea, soprattutto berlinese, dove il Rap si unisce al mondo dei rave e delle proteste per i diritti sociali. Tra le influenze anni ‘90 e un trait d’union di energia, rabbia e ballo, viene posto il problema delle politiche di genere in un mondo dove gli esseri umani sono sempre più automi, schiavi della rivoluzione digitale.
Lo Xenofemminismo è “una delle più stimolanti tendenze del femminismo contemporaneo” a detta di Nero Edizioni e la traccia si ispira al libro omonimo di Helen Hester.»

Puoi ascoltare il brano qui:

BIO

WOR, nome d’arte di Federica Suriano, è una rapper pugliese classe ‘99 con base a Bologna.
Attiva dal 2020 da sempre scrive testi frutto dei suoi conflitti, barre che altro non sono che un tentativo continuo di convertire in parole il caos, alternandosi tra questioni sociali, culturali e demoni interiori.

Beyond Hyperion è il nome del progetto di musica elettronica di Marco Grifi; producer bolognese classe ’98.
L’Hyperion sound unisce Dark Techno e Cyberpunk, con contaminazioni Hard Techno, Drum and Bass e da OST di videogiochi e film. Il ventaglio di produzioni tuttavia è molto ampio, trovano spazio infatti anche Crossover Rock/Metal, Alt Hip Hop, Post Punk e Ambient. Futuri distopici, neon, intelligenze artificiali e suoni industriali sono tutte parti dell’immaginario musicale che il produttore bolognese vuole portare. Avete mai avuto la sensazione che il futuro sembra essere un luogo oscuro e spaventoso? Bene, ma ora balliamoci sopra.

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Fonte: Costello’s Agency

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Senti come suona il caos per i Wearesynthetic

“Pollock” è il nuovo singolo dei Wearesynthetic, uscito il 25 giugno. Una traccia dal sound 80s, fedele allo stile del trio, dove i synth sgocciolano caoticamente come nel drip painting del pittore statunitense.

Foto: Antonio Ruzzoli

Queste le parole con le quali la band sarda presenta la canzone:
«A volte quando pensi che il caos sia finito e cerchi di ritrovare la calma, ti rendi conto che invece è solo una pausa nel mezzo della tempesta.
Il titolo del brano è un riferimento al pittore Jackson Pollock, famoso per i suoi dipinti astratti con schizzi di colore; la canzone descrive la confusione di alcune situazioni imprevedibili paragonandole a un’opera dell’artista. La canzone trasforma così i momenti vorticosi della vita in qualcosa di colorato e distruttivo, usando un linguaggio forte e viscerale.
Musicalmente il clima generale è teso ma contrastato da un un impianto ritmico danzereccio e ritornelli orecchiabili. Momenti di caos controllato fanno capolino nella parte centrale e nel finale.»

Puoi ascoltare il brano qui:

BIO
Wearesynthetic sono 3 come i colori primari. Nella loro musica usano i synth come Jackson Pollock usa il colore giallo. Uno di loro è alto, ma gli altri 2 saltano come Dash Kappei. Sono caldi, a volte freddi, dipende da quale telecomando usano. Amici da sempre, compagni di band negli ultimi 10 anni. Suonano digitali con energia e analogici con cuore.

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Lasciatevi cullare dal sax di Giovanni Milani

“Nanna Nena” è il nuovo singolo di Giovanni Milani, uscito il 28 giugno. Un sogno di 8 minuti, un viaggio nell’inconscio tra nu jazz e momenti blues, per allontanare i timori quotidiani.

Foto: Valentina Bellini e Riky Angelini

Queste le parole con le quali il sassofonista presenta il pezzo:
«Una ninna nanna per addormentare il bimbo dentro di noi, farlo riposare, accettare le sue debolezze e le sue voglie, senza timore del giudizio. Addormentare dolcemente il bimbo porta ad amare l’adulto, mentre il sonno dell’adulto genera innocenti mostri.»

Puoi ascoltare il brano qui:

BIO
Compositore, sassofonista e cantante mugellano, Giovanni Milani si propone di creare una musica che unisca il suo vissuto musicale: il jazz nell’ambito accademico, il pop nella vita quotidiana e l’elettronica nella vita notturna. Un suono che scalda ma non brucia.

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Con i DFWU Ravenna sembra New York

“Capicannonieri” è il nuovo singolo dei DFWU, uscito il 18 giugno 2024. L’energico hip hop soul del brano, tra il flow elastico dell’MC e le scorribande in territori nu jazz della band, fa di Ravenna la nuova capitale dell’East Coast sound italiano.

Queste le parole con le quali il trio presenta la canzone:
«”Capicannonieri” trasmette un messaggio di libertà e spensieratezza, incoraggiando gli ascoltatori a lasciarsi andare e divertirsi senza preoccupazioni. Con testi pieni di umorismo e una base ritmica travolgente, invita tutti a partecipare e godersi il momento. Racconta la storia di un protagonista che vive al massimo, senza preoccuparsi del giudizio degli altri, e invita gli altri a seguirlo nell’avventura della vita.»

Puoi ascoltare il brano qui:

BIO

Don’t Fuck With Us è un’odissea sonora nata durante la quarantena, quando il trio Rampa, Mattia e Anton inizia a sperimentare con synth, loop e prime rime. Fondendo hip-hop, jazz e funk, ispirati da Sangue Misto e Robert Glasper, creano una sinfonia urbana. Sul palco, Daniel alla batteria e Lorenzo al basso amplificano l’esperienza, mentre Marco al piano aggiunge una nuova dimensione al sound.
DFWU incarna l’energia e la diversità della scena musicale romagnola.

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Teniamoci stretti i Nicaragua

“The Hassle” è il nuovo singolo dei Nicaragua. Un piccolo capolavoro ricco di nuances internazionali, che ricorda i migliori momenti nu soul dei SAULT. Siamo sicuri che se Gilles Peterson li ascoltasse si innamorerebbe anche di loro.

Ph: Veronica Brunoni

Queste le parole con le quali la band milanese presenta la canzone:
«”The Hassle” parla di quando, da un piccolo fastidio relazionale, la nostra mente parte per un viaggio tutto suo di discussioni, rivendicazioni, litigi che avvengono all’interno dei nostri pensieri. Passiamo ore o nottate a figurare possibili confronti, le frasi giuste da dire, il modo in cui affrontare lo scontro, come fare giustizia al nostro orgoglio. Forse quel fastidio era un malinteso, qualcosa di realmente irrilevante che forse è meglio non approfondire?
Alla fine non succede nulla e il tutto si esaurisce all’interno della nostra testa, rimane un fastidio.»

Puoi ascoltare il brano qui:

BIO
Nicaragua è una cartolina spedita negli anni ’90 che arriva nel presente.
È un progetto nato da Caterina Sforza e Yuri Tartari Pucci, che hanno messo in musica le loro riflessioni e i loro sogni durante il lockdown del 2020. Una volta tornati in libertà, hanno unito le forze con Alberto Ladduca per portare questo progetto ancora più lontano, nelle profondità dello spazio.

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L’EP d’esordio di Satellite

“Mare Di Nebbia” è il nuovo EP di Satellite, uscito il 21 giugno 2024. Quanto è tortuoso indagare su sé stessi? Parecchio. Ma il giovane cantautore ci dimostra che, una volta espressi i propri sentimenti più reconditi, quello che si prova per sentirsi un po’ più compresi è impagabile.

Foto: Marco Pellegatta

Queste le parole con le quali il musicista meneghino presenta il disco:
«Molti artisti descrivono la vita e la realtà che li circonda. Altri creano veri e propri mondi. Io credo di non fare nessuna di queste due cose. Quando scrivo un brano descrivo la mia realtà, ma con davanti un filtro. Un filtro di surrealtà, emozioni, sensazioni e colori.
“Mare Di Nebbia” racconta tre anni della mia vita visti attraverso questo filtro. Una storia nella storia, dall’inizio alla fine. Almeno per ora.
Qualcuno potrà rivedersi in qualche immagine, in qualche frammento o emozione, e spero che nel farlo possa trarne sollievo e dire: “qualcuno sente quello che sento io”. Come essere immersi in una nebbia fitta e in fondo vedere una luce.»

Puoi ascoltare l’EP qui:

BIO

Giacomo Maria Colombo, in arte Satellite, è un cantautore nato a Milano nel 1998. Con il suo progetto solista intende parlare al lato intimo dell’animo umano, toccando le corde dell’emozione quando ci sentiamo vulnerabili. I suoi brani parlano a coloro che si sentono soli, abbandonati e che desiderano scappare. Satellite vuole offrire un rifugio emotivo attraverso la sincerità della sua musica.

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